Pannelli pavimento.
Moderatore: Edilclima
Pannelli pavimento.
1) Circuito a pannello pavimento installato all'interno di un solaio con la superficie inferiore rivolta all'esterno.
2) Temperatura ambiente 20[°C].
2) Temperatura media circuto pannello pavimento 35[°C].
3) Temperatura esterna -5[°C].
Nei calcoli delle dispersioni, utili come sapete ad ottenere anche la verifica del mitico FEP.
PRIMA IPOTESI
La trasmittanza termica da utilizzare e quella derivante dalla considerazione di tutti i materiali componenti il solaio ed il DT è 20[°C] - -5[°C] = 25[°C].
SECONDA IPOTESI
La trasmittanza termica da utilizzare e quella derivante dalla considerazione di tutti quei materiali componenti il solaio, posti sotto al massetto riscaldato dal pannello ed il DT è 35[°C] - -5[°C] = 40[°C].
A voi l'ardua sentenza!
2) Temperatura ambiente 20[°C].
2) Temperatura media circuto pannello pavimento 35[°C].
3) Temperatura esterna -5[°C].
Nei calcoli delle dispersioni, utili come sapete ad ottenere anche la verifica del mitico FEP.
PRIMA IPOTESI
La trasmittanza termica da utilizzare e quella derivante dalla considerazione di tutti i materiali componenti il solaio ed il DT è 20[°C] - -5[°C] = 25[°C].
SECONDA IPOTESI
La trasmittanza termica da utilizzare e quella derivante dalla considerazione di tutti quei materiali componenti il solaio, posti sotto al massetto riscaldato dal pannello ed il DT è 35[°C] - -5[°C] = 40[°C].
A voi l'ardua sentenza!
Perchè non hai scritto "colonne in cemento" invece di pilotis, ho dovuto telefonare ad un mio amico architetto.
Penso, che confermata la logica da utilizzare, questa si possa estendere su qualsiasi tipologia costruttiva, anche se non ci fosse una specifica norma che la descriva.
Quindi:
SECONDA IPOTESI
La trasmittanza termica da utilizzare è quella derivante dalla considerazione di tutti quei materiali componenti il solaio, posti sotto al massetto riscaldato dal pannello ed il DT è 35[°C] - -5[°C] = 40[°C].
Adesso viene il bello.
Nel caso di un solaio, sempre con pannello pavimento, interpiano, tra due locali riscaldati a 20[°C].
Sempre secondo logica, la trasmittanza termica da utilizzare è quella derivante dalla considerazione di tutti quei materiali componenti il solaio, posti sotto al massetto riscaldato dal pannello ed il DT è 35[°C] - 20[°C] = 15[°C].
A questo punto, la potenza risultante che va sommata alle altre dispersioni del locale soprastante; va invece sottratta a quella derivante dalle dispersioni del locale sottostante?
Ma!
Penso, che confermata la logica da utilizzare, questa si possa estendere su qualsiasi tipologia costruttiva, anche se non ci fosse una specifica norma che la descriva.
Quindi:
SECONDA IPOTESI
La trasmittanza termica da utilizzare è quella derivante dalla considerazione di tutti quei materiali componenti il solaio, posti sotto al massetto riscaldato dal pannello ed il DT è 35[°C] - -5[°C] = 40[°C].
Adesso viene il bello.
Nel caso di un solaio, sempre con pannello pavimento, interpiano, tra due locali riscaldati a 20[°C].
Sempre secondo logica, la trasmittanza termica da utilizzare è quella derivante dalla considerazione di tutti quei materiali componenti il solaio, posti sotto al massetto riscaldato dal pannello ed il DT è 35[°C] - 20[°C] = 15[°C].
A questo punto, la potenza risultante che va sommata alle altre dispersioni del locale soprastante; va invece sottratta a quella derivante dalle dispersioni del locale sottostante?
Ma!
Secondo me perchè anche lei deve avere una certa simpatia per gli architetti...Scox ha scritto:Perchè non hai scritto "colonne in cemento" invece di pilotis, ho dovuto telefonare ad un mio amico architetto.
Questa sì che è una bella novità. Non ci avevo mai pensato.Scox ha scritto: Nel caso di un solaio, sempre con pannello pavimento, interpiano, tra due locali riscaldati a 20[°C].
Sempre secondo logica, la trasmittanza termica da utilizzare è quella derivante dalla considerazione di tutti quei materiali componenti il solaio, posti sotto al massetto riscaldato dal pannello ed il DT è 35[°C] - 20[°C] = 15[°C].
A questo punto, la potenza risultante che va sommata alle altre dispersioni del locale soprastante; va invece sottratta a quella derivante dalle dispersioni del locale sottostante?
Ma!
Però c'è da dire che i 35 gradi sono del pannello, non del locale, quindi parte del calore migrerà verso l'alto e verso l'interno del locale. Quello che andrà verso il piano sottostante, visto anche il salto termico ridotto, secondo me è trascurabile, sia come dispersione, sia come apporto nel locale sottostante.
ciao
Fritz
VIVERE...e pensare che domani sarà sempre...peggio...
Io credo che non abbia molto senso considerare la potenza dispersa dalla struttura in cui è annegato il pannello come "apporto" al locale sottostante.
Allora a questo punto anche i normali radiatori trasmettono una parte del loro calore al locale sottostante..
Il solaio interpiano è una struttura tra due locali riscaldati, se la considero nei calcoli è perchè voglio ipotizzare la condizione in cui i vicini sono assenti e quindi uno dei due appartamenti è considerato non riscaldato.
Non so se si è capito quello che volevo dire, mi sa che sono peggiorata ancora dopo l'uscita dei pilotis!
Allora a questo punto anche i normali radiatori trasmettono una parte del loro calore al locale sottostante..
Il solaio interpiano è una struttura tra due locali riscaldati, se la considero nei calcoli è perchè voglio ipotizzare la condizione in cui i vicini sono assenti e quindi uno dei due appartamenti è considerato non riscaldato.
Non so se si è capito quello che volevo dire, mi sa che sono peggiorata ancora dopo l'uscita dei pilotis!
Friz ha scritto:
Secondo me perchè anche lei deve avere una certa simpatia per gli architetti...
Per forza noi impiantisti, siamo progettisti da cortile, mica roba di lusso.
In effetti calcolare l'apporto di calore veso il basso nel caso di solai con impianti a pannello pavimento rivolti veso "locali non riscaldati" è da fare e nasconde delle belle sorprese (leggi potenze).
Tant'é vero che nella UNI EN 1264-4 OTTOBRE 2003
Riscaldamento a pavimento
Impianti e componenti
Installazione
4.2.2 Strati di isolamento, striscia di isolamento perimetrale.
4.2.2.1 Strati di isolamento.
Gli strati di isolamento devono presentare la seguente resistenza termica minima in funzione delle condizioni termiche sottostanti la struttura di riscaldamento a pavimento.
Prospetto 1
SEGUE SPLENDIDISSIMA TABELLINA.
Per quanto riguarda il discorso del solaio "pannellato", tra due locali riscaldati, dal punto di vista del calcolo dei consumi, pensavo, non cambia assolutamente nulla, perchè, dato che la potenza che fornisco dall'alto, la devo poi togliere al locale sottostante; il bilancio energetico finale è "0".
Andando a cercare il mezzo pelo nell'uovo di struzzo, si può però dire che per identificare le effettive potenze in gioco nei singoli locali, questa ultima condizione sarebbe da considerare (cosa che io farò = MAI).
Secondo me perchè anche lei deve avere una certa simpatia per gli architetti...
Per forza noi impiantisti, siamo progettisti da cortile, mica roba di lusso.
In effetti calcolare l'apporto di calore veso il basso nel caso di solai con impianti a pannello pavimento rivolti veso "locali non riscaldati" è da fare e nasconde delle belle sorprese (leggi potenze).
Tant'é vero che nella UNI EN 1264-4 OTTOBRE 2003
Riscaldamento a pavimento
Impianti e componenti
Installazione
4.2.2 Strati di isolamento, striscia di isolamento perimetrale.
4.2.2.1 Strati di isolamento.
Gli strati di isolamento devono presentare la seguente resistenza termica minima in funzione delle condizioni termiche sottostanti la struttura di riscaldamento a pavimento.
Prospetto 1
SEGUE SPLENDIDISSIMA TABELLINA.
Per quanto riguarda il discorso del solaio "pannellato", tra due locali riscaldati, dal punto di vista del calcolo dei consumi, pensavo, non cambia assolutamente nulla, perchè, dato che la potenza che fornisco dall'alto, la devo poi togliere al locale sottostante; il bilancio energetico finale è "0".
Andando a cercare il mezzo pelo nell'uovo di struzzo, si può però dire che per identificare le effettive potenze in gioco nei singoli locali, questa ultima condizione sarebbe da considerare (cosa che io farò = MAI).
Uno che considera anche queste situazioni o è pazzo o non ha niente da fare e non sa come far passare il tempo....Scox ha scritto: Andando a cercare il mezzo pelo nell'uovo di struzzo, si può però dire che per identificare le effettive potenze in gioco nei singoli locali, questa ultima condizione sarebbe da considerare (cosa che io farò = MAI).
bye
Fritz
VIVERE...e pensare che domani sarà sempre...peggio...
Venerdì ho partecipato all'incontro a Torino organizzato da Anta ed Ediclima e l'ing. Socal ha detto che esiste un progetto di norma (prEN 15316-2-1) che dà indicazioni riguardo il calcolo analitico delle dispersioni dirette all’esterno o verso il suolo per emettitori incorporati nelle strutture disperdenti.
Credo che sia quello di cui parlava Scox. Se qualcuno riesce anche a trovare un link per poterla leggere.
grazie
Comi
Credo che sia quello di cui parlava Scox. Se qualcuno riesce anche a trovare un link per poterla leggere.
grazie
Comi
L'abito non fa il monaco...ma influenza la prima impressione...