GLI AVVOCATI E IL DECRETO BERSANI
Riportiamo testualmente alcuni estratti del documento che deve essere però letto integralmente per evitare di travisarne i contenuti:
* ..."in ogni caso la misura del compenso deve essere adeguata all'importanza dell'opera ed al decoro della professione, così come, del resto, è previsto anche dall'art. 45 del Codice deontologico in materia di accordi sulla definizione del compenso"
* "In ogni ipotesi pertanto, la possibilità per l'avvocato di stipulare con la parte assistita un compenso inferiore ai minimi di legge deve pur sempre rispettare il decoro e la dignità della professione ed essere proporzionale all'attività svolta (arg. ex artt. 43 e 45 Codice deontologico)."
* "Il fatto che le tariffe minime non siano più 'obbligatorie' non esclude che - sempre civilisticamente parlando - le parti contraenti possano concludere un accordo con riferimento alle tariffe come previste dal DM di approvazione delle stesse"
* "Tuttavia, nel caso in cui l'avvocato concluda patti che prevedano un compensio inferiore al minimo tariffario, pur essendo il patto legittimo civilisticamente, esso può risultare in contrasto con gli artt. 5 e 43 C.II del codice deontologico in quanto un compenso irrisorio, non adeguato, al di sotto della soglia ritenuta minima, lede la dignità dell'avvocato e si discosta dall'art. 36 della Costituzione
A fronte di un documento del genere le domande sorgono spontanee:
* dove sono e cosa stanno facendo i nostri ordini professionali (Ingegneri, Architetti,...)?
* se la legge (Decreto Bersani) è uguale per tutti, visto che anche gli altri professionisti sono legati ad un Codice Deontologico perchè non esiste la stessa lettura da parte dei nostri Ordini e da parte dei Consigli Nazionali?
