conformità impianto gas

Normativa per gli impianti gas, Legge 46/90, Delibera AEEG 40/04, ecc.

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Nicola
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conformità impianto gas

Messaggio da Nicola »

Un installatore ha modificato parte di un impianto gas esistente in un edificio condominiale, costituito da linee indipendenti le quali dai singoli contatori posti in adiacenza alla recinzione servono i singoli alloggi. Le modifiche riguardano la sostituzione della parte interrata di condotta con nuova tubazione in polietilene sempre interrata, e sostituzione di una parte di condotta in acciaio (che presentava evidenti segni di corrosione) originariamente posta in un sotto-scala con nuova tubazione in acciaio installata a vista all’esterno dell’edificio.
La nuova condotta è stata poi collegata ad un nodo T esistente a vista all’esterno dell’edificio da cui partono due linee in rame fi 16 che prima corrono a vista all’esterno dell’edificio poi entrano all’interno che vanno ad alimentare caldaia e piano cottura.

I condomini hanno richiesto la sola ristrutturazione fino al T sopra citato non volendo cambiare i fi 16 che entrano in casa.
L’impianto serve nel complesso un’ utenza inferiore ai 34,8 kw. (caldaia + cottura). L’impianto originario era di vecchia fattura e sicuramente sotto-dimensionato.
L’installatore ha utilizzato i diametri originari e nel complesso, con l’eliminazione del tratto sotto-scala, la ristrutturazione ha comportato una piccola miglioria dell’impianto in quanto sono state eliminate alcune curve.
Comunque verificando l’impianto nel suo complesso, questo risulta ancora sottodimensionato soprattutto per il ramo terminale fi 16 che serve la caldaia (tratto che non è stata toccata). (il dimensionamento sarebbe corretto se si sostituisse anche il fi 16 che dal T va a servire la caldaia con un diametro maggiorato).
Poiché era richiesta la solo ristrutturazione fino al T, all’installatore viene contestato di aver sottodimensionato la parte da lui modificata, non tenendo conto dei diametri a valle.

Facendo delle prove di verifica del dimensionamento dell’ impianto, lasciando inalterati i rami terminali fi 16, le perdite complessive che si hanno sono sempre maggiori dei 100 Pa richiesti, anche se dal contatore si parte con diametri molto più grandi di quelli utilizzati. Cioè sostanzialmente il problema sta nel tratto terminale che i condomini non vogliono sostituire e che invece porterebbe ad un dimensionamento corretto!

Domanda:
Con la dichiarazione di conformità, l’installatore sarà responsabile del solo lavoro lavoro eseguito o la sua responsabilità andrà a ricadere su tutto l’impianto?

Nel caso di altre irregolarità già presenti, tipo mancanza di fori di aspirazione e evacuazione nei i locali cucina, sarà responsabile l’installatore?

Grazie Nicola
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Manofthemoon
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Re: conformità impianto gas

Messaggio da Manofthemoon »

Nicola ha scritto: Domanda:
Con la dichiarazione di conformità, l’installatore sarà responsabile del solo lavoro lavoro eseguito o la sua responsabilità andrà a ricadere su tutto l’impianto?

Nel caso di altre irregolarità già presenti, tipo mancanza di fori di aspirazione e evacuazione nei i locali cucina, sarà responsabile l’installatore?

Grazie Nicola
Lìinstallatore è resposabile dell'impianto da lui eseguito, ma comunque all'atto dell'installazione dovrebbe controllare la corretta installazione del tratto a cui si collega.

Nel secondo caso, creando l'installatore un impianto gas sarà responsabile dei fori di areazione + cappe.
Kalz
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Messaggio da Kalz »

a mio avviso l'installatore ha fatto l'errore all'inizio, in quanto prima di eseguire il lavoro doveva verificare la condizione di tutto l'impianto esistente anche quello per cui non si richiedeva l'adeguamento, in maniera tale da specificare ai condomini le situazioni non conformi, infatti penso che prima di prendere un lavoro bisogna prima accertarsi di tutte le possibili situazioni, soprattutto nell'esistente, cui si va incontro.
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