Buongiorno,
vedo molte discussioni interessanti sulle pompe di calore, riguardanti le configurazioni impiantistiche che non possono seguire le logiche "da caldaia", al ruolo del volano termico/puffer/separatore, ecc.ecc.
Ma in un edificio anni 80, 90, ecc, - soprattutto uni/bifamiliari - quali sono le valutazioni da fare?
La tamponatura classica è il [forato da 10+camera d'aria da 10+forato da 10], solai in laterocemento non isolati, se fortunati c'è il vespaio. Coperture non coibentate, laterocemento o legno (spesso neppure lamellare ma solo orditura).
La pompa di calore può essere un'alternativa alla caldaia, ovviamente rifacendo anche l'impianto distribuzione/emissione (fancoil? radiatori?).
L'altro giorno, un grosso distributore/installatore di pdc (toshiba, daikin, carrier), attivo soprattutto a livello di riqualificazione di edifici pubblici, spiegava che la temperatura corretta di un impianto a pdc con fancoil era 55-60°C E che per questi edifici, la taglia corretta di una PdC povrebbe essere 18-20 kW / 100 mq , consigliando per una piccola abitazione su due livelli di installare DUE pdc di quella taglia.
Che ne pensate?
Pompe di calore e edifici anni '90
Moderatore: Edilclima
Re: Pompe di calore e edifici anni '90
Che spera di ottenere un bel premio alla fine dell'anno
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Re: Pompe di calore e edifici anni '90
Da me in, in zona C, gli installatori dimensionavano considerando 100 W/m2... Quindi, per 100 m2, anche continuando a conteggiare le potenze in questa maniera barbara, dovresti avere una potenza richiesta di 10 kW. Pertanto, quei 18-20 kW, ad occhio e croce, dovrebbero essere pura follia.
Re: Pompe di calore e edifici anni '90
Che le spara grosse e non ha capito, putroppo, che è ora di pensare in energia e non in potenza.
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Re: Pompe di calore e edifici anni '90
Panzane.
La tendenza all'estero, per esempio in Francia, è quella di non concedere benefici fiscali per la sola sostituzione di generatore con pdc, a meno che sia accompagnata da:
1) rifacimento sistema di emissione
2) installazione a cura di installatore certificato da casa madre del prodotto che si installa
3) la casa madre o il suo mandatario deve essere formatore qualificato da ente notificato
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”