S.2 Soluzione alternativa al LVL III, quale porta di compartimentazione?

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ingdtre
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S.2 Soluzione alternativa al LVL III, quale porta di compartimentazione?

Messaggio da ingdtre »

Domanda specifica ma sulla quale sto cercando di capire alcune cose:

Deposito di 240m2 contenente burro in celle frigo, compartimentato rispetto alla restante parte dell'attività;

Soluzione alternativa al LVL III di prestazione della S.2, edificio in cemento armato, carico di incendio >>2400;

Le porte di compartimentazione tra il compartimento deposito di burro e la restante parte dell'attività, di che classe di resistenza al fuoco le installareste? Pari a quella dell'edificio? EI120?

Lo specifico, in quanto, il cert.rei del deposito sarà redatto secondo curva naturale.

Grazie
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travereticolare
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Re: S.2 Soluzione alternativa al LVL III, quale porta di compartimentazione?

Messaggio da travereticolare »

ingdtre ha scritto: ven feb 02, 2024 19:51 Domanda specifica ma sulla quale sto cercando di capire alcune cose:

Deposito di 240m2 contenente burro in celle frigo, compartimentato rispetto alla restante parte dell'attività;

Soluzione alternativa al LVL III di prestazione della S.2, edificio in cemento armato, carico di incendio >>2400;

Le porte di compartimentazione tra il compartimento deposito di burro e la restante parte dell'attività, di che classe di resistenza al fuoco le installareste? Pari a quella dell'edificio? EI120?

Lo specifico, in quanto, il cert.rei del deposito sarà redatto secondo curva naturale.

Grazie
Magari non sarà correttissimo, ma se installati chiusure tagliafuoco con resistenza al fuoco pari o maggiore alla durata del tuo incendio naturale non dovrebbero esserci problemi. Mi spiego meglio, se calcoli che l'incendio dura meno di 120 minuti, e installi porta EI 120 secondo me dovrebbe andare bene.
All'ingresso degli stabilimenti, dei depositi o dei grandi magazzini devono essere deposte le armi, gli speroni, le scatole di fiammiferi, gli accendisigari e simili. Le punizioni disciplinari in caso di inosservanza debbono essere pronte ed esemplari.
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Re: S.2 Soluzione alternativa al LVL III, quale porta di compartimentazione?

Messaggio da ingdtre »

Eh ci avevo pensato anche io... ma non mi sembra molto corretto, in quanto, i mondi delle soluzioni alternative e conformi seguono binari differenti.

Potrei installarle ei120 adducendo la motivazione che il deposito é già ei120 e che poiche detta classe di resistenza é sufficiente a garantire la tenuta dell'edificio per tutta la durata dell'incendio, anche con curva naturale... installo ei120.

Che dici?
VVF_13
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Re: S.2 Soluzione alternativa al LVL III, quale porta di compartimentazione?

Messaggio da VVF_13 »

Senza andare a scontrarsi con soluzioni alternative, io installerei una doppia porta EI 120 creando in questo modo un filtro. Saresti più sicuro anche qualora i titolari dell'attività aumentassero il carico di incendio.
Terminus
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Re: S.2 Soluzione alternativa al LVL III, quale porta di compartimentazione?

Messaggio da Terminus »

Questione aperta.
Le curve naturali servono per stabilire la resistenza al fuoco delle strutture, quindi la R, non la EI delle compartimentazioni.
Le porte, come gli attraversamenti sono provate con le curve nominali e così certificate, dopo il tempo certificato possono anche cedere di schianto.
Se si seguisse l'approccio standard dovremmo, come dice VVF_13, mettere porte congruenti con il CI calcolato, il che sarebbe cautelativo rispetto all'incendio naturale.
Se avessimo la condizione che ipotizza travereticolare, ovvero incendio naturale di durata inferiore alle normali classi EI certificate, potremmo ammettere porte con EI congruente con la durata dell'incendio, considerando che la curva nominale sarà quasi sicuramente più alta della curva naturale, comunque da verificare.
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travereticolare
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Re: S.2 Soluzione alternativa al LVL III, quale porta di compartimentazione?

Messaggio da travereticolare »

Terminus ha scritto: dom feb 04, 2024 12:07 Le curve naturali servono per stabilire la resistenza al fuoco delle strutture, quindi la R, non la EI delle compartimentazioni.
Esattamente.

Il requisito di isolamento si potrebbe anche verificare con FDS, si potrebbe monitorare la back wall temperature. Il problema grosso è che con si riesce a verificare la tenuta ai fumi, che ovviamente è questione di prove sperimentali in laboratorio.
All'ingresso degli stabilimenti, dei depositi o dei grandi magazzini devono essere deposte le armi, gli speroni, le scatole di fiammiferi, gli accendisigari e simili. Le punizioni disciplinari in caso di inosservanza debbono essere pronte ed esemplari.
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Re: S.2 Soluzione alternativa al LVL III, quale porta di compartimentazione?

Messaggio da ingdtre »

Terminus ha scritto: dom feb 04, 2024 12:07 Questione aperta.
Le curve naturali servono per stabilire la resistenza al fuoco delle strutture, quindi la R, non la EI delle compartimentazioni.
Le porte, come gli attraversamenti sono provate con le curve nominali e così certificate, dopo il tempo certificato possono anche cedere di schianto.
Se si seguisse l'approccio standard dovremmo, come dice VVF_13, mettere porte congruenti con il CI calcolato, il che sarebbe cautelativo rispetto all'incendio naturale.
Se avessimo la condizione che ipotizza travereticolare, ovvero incendio naturale di durata inferiore alle normali classi EI certificate, potremmo ammettere porte con EI congruente con la durata dell'incendio, considerando che la curva nominale sarà quasi sicuramente più alta della curva naturale, comunque da verificare.
Comprendo la questione, è un pò come per le strutture, cioè la verifica in soluzione alternativa va fatta con strutture "a freddo" anche se installo vernici intumescenti, in quanto le curve e, conseguentemente, le sollecitazioni, variano un funzione delle stesse.

Ma non capisco, però, alcune questioni, non posso utilizzare il LVL II della resistenza al fuoco, (30 minuti) in soluzione conforme, in quanto il mio deposito fa parte di un complesso industriale;
Nel caso, mi obblighi a fare una valutazione analitica della resistenza al fuoco con curva naturale. Al termine delle mie verifiche, mi accorgo che la struttura non collassa con la mia curva naturale e devo utilizzare il LVL III.
Potrei pensare di utilizzare, di contro, un curva più severa..... e sto ragionando sulla questione, ma tornando al discorso, se mi verifico il LVLIII, devo fare la compartimentazione EI240, invece del 30.

Non potrei utilizzare direttamente il Livello II? Dicendo che l'edificio non collassa e che quindi questo fantomatico "eventuale cedimento strutturale" non arreca danni in quanto non avviene?

Altrimenti,

Si potrebbe approcciare in un altro modo? Cioè dicendo che, poichè la porte "EI120", consentono di limitare la propagazione di un eventuale incendio per più di 120 minuti e che, il compartimento adiacente sarà anch'esso EI120,e l'eventuale propagazione e gli effetti prodotti dall'incendio saranno limitati da:

1. L'intervento delle squadre di soccorso;
2. L'adozione di soluzioni conformi per l'esodo degli occupanti ( Lesmax e Lccmax sono ampiamente rispettate);
O qualcosa del genere?

PS si potrebbe aprire un post "antincendio: le questioni irrisolte"!
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travereticolare
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Re: S.2 Soluzione alternativa al LVL III, quale porta di compartimentazione?

Messaggio da travereticolare »

Non potresti valutare anche l'altezza che il fumo raggiunge nella tua simulazione? se non scende mai sotto l'architrave della porta la caratteristica EI potrebbe essere soddisfatta.

Ti preoccupi giustamente per le porte, ma per le pareti di divisione con le attività adiacenti come ti comporti?
All'ingresso degli stabilimenti, dei depositi o dei grandi magazzini devono essere deposte le armi, gli speroni, le scatole di fiammiferi, gli accendisigari e simili. Le punizioni disciplinari in caso di inosservanza debbono essere pronte ed esemplari.
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Re: S.2 Soluzione alternativa al LVL III, quale porta di compartimentazione?

Messaggio da weareblind »

Ho avuto lo stesso pensiero sulle pareti non portanti...
ingdtre
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Re: S.2 Soluzione alternativa al LVL III, quale porta di compartimentazione?

Messaggio da ingdtre »

travereticolare ha scritto: lun feb 05, 2024 13:07 Non potresti valutare anche l'altezza che il fumo raggiunge nella tua simulazione? se non scende mai sotto l'architrave della porta la caratteristica EI potrebbe essere soddisfatta.

Ti preoccupi giustamente per le porte, ma per le pareti di divisione con le attività adiacenti come ti comporti?
Per le pareti, il prefabbricatore mi fornisce i certificati che sono EI 120.

Si può pensare di fare un trattamento per le pareti, cartogesso o vernici e ricertificarle come EI240...
altrimenti potrei prendere la curva naturale, modellare le pareti su strauss come elementi brick ed applicare la curva naturale alle pareti... verifica che sicuramente sarà soddisfatta... ma resta la questione delle porte, lo spunto di verificare che lo strato libero dei fumi non scenda mai sotto l'altezza della porta lo vedo fattibile...

Opinione mia, il codice su questi argomenti è volontariamente poco chiaro, lasciandosi libero all'interpretazione di questo o quel comando.
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Re: S.2 Soluzione alternativa al LVL III, quale porta di compartimentazione?

Messaggio da travereticolare »

ingdtre ha scritto: lun feb 05, 2024 13:25 ltrimenti potrei prendere la curva naturale, modellare le pareti su strauss come elementi brick ed applicare la curva naturale alle pareti... verifica che sicuramente sarà soddisfatta...
Secondo me questa è la strada corretta. Perché come dicevamo una certificazione EI120 o EI240 sono riferite alla ISO834, curva che non usi perché sei in alternativa e con FSE non hai più una classe di resistenza al fuoco, ma certifichi che le strutture reggeranno per tutta la durata dell'incendio.

Resta la questione della tenuta ai fumi, che con soluzione alternativa non puoi portare avanti perché dato sperimentale.

Allora si potrebbe fare in questo modo... In FDS modella le leakages delle porte tagliafuoco e delle pareti di compartimentazione e verifica che siano rispettate le soglie prestazionali per gli occupanti per tutta la durata dell'incendio.
Cioè, il fumo che filtra negli altri ambienti è tale da non fare scendere la visibilità e tutti gli altri parametri sotto i limiti prestazionali.
Dovrebbe uscire abbastanza facilmente come verifica, soprattutto se hai sprinkler e/o smaltimento fumo.
Non certificherai la tenuta ai fumi, ma certifichi che quel che passa non è dannoso per la vita degli occupanti.

Il requisito I puoi certificarlo abbastanza agevolmente con le sonde di temperatura.
PS si potrebbe aprire un post "antincendio: le questioni irrisolte"!
Direi più che altro di aprire una sezione FSE
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Re: S.2 Soluzione alternativa al LVL III, quale porta di compartimentazione?

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travereticolare ha scritto: lun feb 05, 2024 13:34
ingdtre ha scritto: lun feb 05, 2024 13:25 ltrimenti potrei prendere la curva naturale, modellare le pareti su strauss come elementi brick ed applicare la curva naturale alle pareti... verifica che sicuramente sarà soddisfatta...
Secondo me questa è la strada corretta. Perché come dicevamo una certificazione EI120 o EI240 sono riferite alla ISO834, curva che non usi perché sei in alternativa e con FSE non hai più una classe di resistenza al fuoco, ma certifichi che le strutture reggeranno per tutta la durata dell'incendio.

Resta la questione della tenuta ai fumi, che con soluzione alternativa non puoi portare avanti perché dato sperimentale.

Allora si potrebbe fare in questo modo... In FDS modella le leakages delle porte tagliafuoco e delle pareti di compartimentazione e verifica che siano rispettate le soglie prestazionali per gli occupanti per tutta la durata dell'incendio.
Cioè, il fumo che filtra negli altri ambienti è tale da non fare scendere la visibilità e tutti gli altri parametri sotto i limiti prestazionali.
Dovrebbe uscire abbastanza facilmente come verifica, soprattutto se hai sprinkler e/o smaltimento fumo.
Non certificherai la tenuta ai fumi, ma certifichi che quel che passa non è dannoso per la vita degli occupanti.

Il requisito I puoi certificarlo abbastanza agevolmente con le sonde di temperatura.
PS si potrebbe aprire un post "antincendio: le questioni irrisolte"!
Direi più che altro di aprire una sezione FSE
Domanda, perché le soglie per tutta la durata dell'incendio? Dove sta scritta questa cosa?

Per quanto riguarda le pareti come elementi brick, ci avevo pensato ma... devo capire quanto chiedere al cliente, infine... una domanda a voi, ma a vostro avviso, in soluzione conforme o alternativa ci sono altre strade per applicare il livello II?
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travereticolare
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Re: S.2 Soluzione alternativa al LVL III, quale porta di compartimentazione?

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ingdtre ha scritto: lun feb 05, 2024 15:40 Domanda, perché le soglie per tutta la durata dell'incendio? Dove sta scritta questa cosa?
Da nessuna parte in modo esplicito, però se la compartimentazione serve per evitare la propagazione dell'incendio per tutta la sua durata, ritengo che se vuoi seguire questo approccio devi valutare che per tutta la durata dell'evento l'incendio non si propaghi e quindi che non abbia effetti negativi sugli occupanti e sulla propagazione.
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Re: S.2 Soluzione alternativa al LVL III, quale porta di compartimentazione?

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Capisco la questione,
stamattina ho avuto un'idea, ho impostato una simulazione in CFAST, con le superfici di ventilazione ed il carico di incendio dell'attività e... dalla simulazione, visto che il modello è a zone, mi sono reso conto che il layer "freddo" lower, scende al di sotto dei 2,4 m delle porte dopo c.ca 1h. In realità, anche la curva del layer up è tutta al di sotto della ISO 834.

In definitiva... a vostro avviso la questione potrebbe risolversi cosi?

Cioè, poichè le temperature calcolate con CFAST, sono inferiori rispetto alla ISO834 standard, curva di riferimento per le prove sui materiali... posso installare porte EI120?
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