guerra, caldaie a gas e pdc

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

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ponca
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guerra, caldaie a gas e pdc

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alla luce dei fatti recenti, mi riferisco alla guerra in Ucraina e all'aumento del prezzo del gas, incontro sempre più persone interessate ad eliminare il gas dalla propria abitazione

progetti fatti 6 mesi fa (magari con caldaia a gas x riscaldamento e multisplit x raffrescamento) con l'idea di fare un impianto semplice e funzionale risultano ormai poco apprezzati

personalmente non sono mai stato un sostenitore sfegatato delle pdc ed ho sempre privilegiato la semplicità impiantistica e la coibentazione dell'involucro, e quando non c'erano obblighi (dlgs 28/2011) ho quasi sempre previsto impianti con combustibili fossili
ho fatto spesso il parallelo con le auto, l'elettrico sarà il futuro ma al momento la tecnologia non è matura, i costi sono alti ed un diesel è più affidabile

oggi, complice la guerra, probabilmente mi devo ricredere
ovviamente c'è la soluzione dell'ibrido ma per come la vedo io è spesso ridondante in ambito residenziale
dobbiamo dimenticare le caldaie ed iniziare a progettare esclusivamente con le pdc?
siamo ad una svolta? cosa ne pensate?
Tom Bishop
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

Messaggio da Tom Bishop »

La scelta dipende da molteplici condizioni al contorno.
1) Fabbisogno
2) Tipo di terminali
3) Disponibilità potenza elettrica
4) Disponibilità impianto FV
5) Disponibilità economica iniziale
ecc...
Tom Bishop
Ronin
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

Messaggio da Ronin »

sul nuovo dubbi non ce ne sono ormai da anni, con il pannello radiante anche l'immobile acquisisce più valore; perfino gli ospedali li progettiamo a bassa temperatura, ormai.
sulla ristrutturazione del residenziale direi che è comunque una scelta lungimirante; in UE già si parla di possibili divieti di vendita delle caldaie al 2030 e in alcuni paesi (GER) anche prima.
proprio come per le auto, questi divieti vengono posti prima ancora di sapere quanto costerà (e in alcuni casi come si farà) a rispettarli, ma nel residenziale la presenza dell'accisa civile "pareggia il conto" con gli oneri di sistema, e con il FV che costerà in proporzione sempre meno si ha un'arma per reagire agli aumenti (mentre il gas lo compri e basta).
vero è che l'investimento non è molto conveniente, proprio perchè i due prezzi sono legati; in casa mia penso che mi terrò la caldaia e la cambierò l'ultimo anno che si potrà cambiare, rimandando il "salto" di vettore più in là possibile :mrgreen: ; dipende che ragionamenti fa il cliente, la forma mentis "energy manager" è senz'altro poco diffusa :lol:

PS: il diesel è comunque petrolio e l'affidabilità superiore è mitologia mutuata dai vecchi motori pre-2000 (quelli sì inarrestabili, ma perchè privi di elettronica; ad oggi non c'è più questa differenza); l'alternativa "old fashioned" all'elettrico è semmai il GPL, con cui da vent'anni risparmio quanto il diesel e senza tema dell'impatto di guerre. a differenza del settore riscaldamento, nelle auto eleettriche c'è poi la grossa incognita delle batterie (per le cui terre rare probabilmente scateneremo le stesse guerre che scateniamo per gli idrocarburi); anche il gpl penso che me lo terrò stretto fino all'ultimo :wink:
Tom Bishop
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

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Una delle condizioni è appunto il tipo di terminali di cui disponi. Se hai dei radiatori dimensionati negli anni 60 con dT50K e muri di carta velina, non so quanto convenga e nemmeno che si possa fare se non disponi di un impianto elettrico all'altezza. In questi casi si andrà avanti con il gas, si parla già di immettere nelle reti esistenti miscele di metano e idrogeno, per poi passare completamente all'idrogeno. In Italia, dove la rete gas è capillare, non è detto che convenga sempre e comunque l'elettrico. Vero che abbiamo il sole e che ci stiamo riempiendo di pannelli FV, ma il riscaldamento serve in inverno. Si potrebbe pensare ad una seria transizione verso l'elettrico solo disponendo di centrali nucleari ed energia elettrica a basso costo. Non certo turbogas...
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Ronin
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

Messaggio da Ronin »

Tom Bishop ha scritto: sab lug 02, 2022 10:57 Se hai dei radiatori dimensionati negli anni 60 con dT50K e muri di carta velina
questa delle caldaie che vengono vietate probabilmente è l'unica vera occasione di convincere gli italiani a riqualificare le proprie abitazioni in modo serio (altro che 110% :roll: ). anche se più probabilmente usciremo dalla UE :shock: :mrgreen:
Tom Bishop ha scritto: sab lug 02, 2022 10:57 si parla già di immettere nelle reti esistenti miscele di metano e idrogeno, per poi passare completamente all'idrogeno.
idrogeno, che la rete gas di distribuzione non può contenere (perchè le tenute non sono pensate per questo gas, e il PE di tutti i tratti interrati meno che meno); e max 5% nelle reti a media pressione, oggi come oggi, dicono le sperimentazioni di snam. le rifaremo a spese di chi? nel frattempo è tutto un fiorire di caldaie "idrogen ready" che non saranno mai usate :lol: perchè l'idrogeno è un vettore, non una fonte: va comunque prodotto con energia elettrica, e il ciclo ha un rendimento del 50% sull'energia elettrica, anche prodotta da FER, a quel punto tanto vale usare le resistenze elettriche direttamente, alla Esa.
checchè ne dicano i produttori di caldaie, avrà senso solamente (ammesso che lo abbia per qualcosa) per decarbonizzare gli usi troppo intensi (T>1000°C, tipo ILVA, oppure il trasporto aereo che ha bisogno di una densità di energia 100 volte maggiore delle batterie al litio per permettere al mezzo di decollare con un carico utile).

PS: turbogas ce n'è rimasti solo in sicilia ormai. il resto d'italia usa il gas in cicli combinati a rendimento 50% o giù di lì
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

Messaggio da Esa »

tanto vale usare le resistenze elettriche direttamente, alla Esa.
Mai solo resistenze elettriche, se non in casi particolari. Ce ne sono comunque a migliaia. A decine nella vita professionale di ciascuno di noi (diciamo il 5%).
Ho sempre sostenuto l'integrazione e combattuto la demonizzazione dell'effetto Joule.
Tom Bishop
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

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Ronin ha scritto: sab lug 02, 2022 12:28
il resto d'italia usa il gas
quindi usa il gas per fare l'energia elettrica per togliere il gas... alimentando pompe di calore che funzioneranno in condizioni peggiori che una caldaia a gas a condensazione... e non venitemi a raccontare che i radiatori (esistenti) li alimentate a 45°C...
Tom Bishop
Ronin
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

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dalla fine degli anni '90 (quando si è conclusa la stagione del revamping dei policombustibile come cicli combinati: un'operazione che ha portato a circa 10 GW di potenza in più con la stessa energia in ingresso, praticamente 10 centrali nucleari che vanno senza bisogno nemmeno dell'uranio) la potenza elettrica a gas non è praticamente più aumentata per via della difficoltà di ottenere i permessi (che non riguarda solo le FER).
l'elettricità prodotta al 45% in una pdc con COP 2,2 (valore non difficile da raggiungere anche con mandata a 70°C) è già più efficiente della caldaia (anche fosse nuova, visto cche in quelle condizioni non condensa).

poi, sì, te lo racconto: noi abbiamo i primari ad alta temperatura, ma anche le compensate sui circuiti degli utilizzatori, e 50°C per più di 3/4 della stagione bastano. le compensate dei radiatori dell'ospedale di cesena (per dire, uno lontano dal mare) a più di 60°C non arrivano proprio: non per niente ci stiamo installando pompe di calore acqua-acqua a cavallo tra caldo e freddo, che funzioneranno h24 (a cesena serve il freddo anche d'inverno perchè abbiamo la medicina nucleare e i grandi ustionati, devo averlo già detto in giro).

quando non si potranno più usare le caldaie, chi avrà i soldi per rifare i pavimenti (operazione che comunque si fa, almeno una volta nella vita media della famiglia media italiana) coglierà l'occasione e con cappotto e pannello radiante spenderà la metà di prima, rientrando in pochi anni.
chi non ce li avrà, metterà le termostatiche e regolerà l'impianto a dT 20°C, fornendone 10°C con la resistenza elettrica solo quel mese-due che serve, spendendo comunque meno di prima.

poi per carità, io non sono certo un talebano delle FER, e tantomeno dell'elettrico a tutti i costi (in casa ho messo a gas pure il forno, godendo dei bassi costi rispetto al forno elettrico; sto tuttora facendo investire la mia azienda in tecnologie efficienti a gas e credo che continuerò a farlo per un pezzo).
ma nel riscaldamento residenziale, a frenare la transizione è soltanto la (normale) inerzia dell'esistente. buttare via gli impianti esistenti ben fatti perchè lo dice greta (o ursula) non ha senso, ma quando saranno giunti a fine vita e comunque intervenire si dovrà (e sì, prima o poi si smonteranno anche quei catafalchi in ghisa, per tinteggiare quelle righe nere di polvere bruciata), non c'è davvero niente che ci trattenga dal passare all'elettrico.
Ultima modifica di Ronin il sab lug 02, 2022 16:28, modificato 1 volta in totale.
Tom Bishop
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

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Grazie Ronin interessante disamina.
Parliamo di residenziale.
Per utilizzare una PDC su un impianto con dT20K serve un bel disconnettore idraulico con portata primario 5K e secondario 20K. Devi poi mettere un serbatoio da almeno 50L sull'impianto e da 200L per l'acqua calda sanitaria. Ti serve un locale tecnico quasi mai disponibile. Spendi minimo 15k€ di impianto quando con una caldaietta da 2.5k€ risolvevi. La transizione non è semplice. Sto parlando di interventi limitati al generatore, ovviamente.
Tom Bishop
ponca
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

Messaggio da ponca »

Tom Bishop ha scritto: sab lug 02, 2022 14:55 Grazie Ronin interessante disamina.
Parliamo di residenziale.
Per utilizzare una PDC su un impianto con dT20K serve un bel disconnettore idraulico con portata primario 5K e secondario 20K. Devi poi mettere un serbatoio da almeno 50L sull'impianto e da 200L per l'acqua calda sanitaria. Ti serve un locale tecnico quasi mai disponibile. Spendi minimo 15k€ di impianto quando con una caldaietta da 2.5k€ risolvevi. La transizione non è semplice. Sto parlando di interventi limitati al generatore, ovviamente.
Ovviamente non si può generalizzare e tutti i casi non sono uguali. Condividevo però questa linea fino a ieri. Con la pdc in pratica spendo 15k invece che 2.5k e rischio di avere problemi che con la caldaia sono sicuro di non avere.
Poi però il prezzo del gas è triplicato.
Anche la scelta tra caldaia e pdc può essere rivista in molti casi, probabilmente a ragione.
Esa
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

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chi avrà i soldi per rifare i pavimenti (operazione che comunque si fa, almeno una volta nella vita media della famiglia media italiana)
Rifare un pavimento costa poco.
Rifare l'impianto (da radiatori con caldaia a gas a pannelli a pavimento con PdC) costa una fortuna: alzare il rivestimento e il massetto sottostante (per farci stare un minimo di isolamento), vuol dire buttare all'aria tutto l'impianto elettrico.
Quindi, devi andare fuori casa per qualche mese.
Poi devi trovare il posto per la PdC e i vari serbatoi (puffer, accumulo, ecc.).
Tra PdC, impianto termico, impianto di produzione ACS, impianto elettrico, pavimenti, ritinteggiatura, opere murarie, ecc. ci vogliono da 60.000 a 100.000 euro (se non ti allarghi troppo nelle qualità delle piastrelle.
Quando non è indispensabile, sconsiglio anche il cappotto, visto che lo dovranno cambiare prima di quanto non pensino (20 anni? 30 anni? ...).
Come tanti colleghi, ragiono diversamente in base al cliente:
- se è un'ASL o un'azienda, chi paga sono "altri" rispetto agli interlocutori diretti (pagano i contribuenti o gli azionisti).
Qui i meccanismi sono: vogliono apparire "moderni", vogliono apparire "all'avanguardia", vogliono far risparmiare subito
(fanno carriera e l'anno dopo c'è un altro?), ecc. ecc.
- se è un privato che spende dal suo CC, allora il discorso si fa molto più intricato.
Io faccio come loro, ma leggo con attenzione anche le esperienze che vengono illustrate qui.
in casa ho messo a gas pure il forno

Io ho sostituito tutto con l'elettrico: programmo accensioni e spegnimenti, riduco il lavoro di pulizia e il rischio che qualcuno lasci il gas acceso ed esca di casa (già successo; ben peggio è successo alla moglie di un mio amico).
Spendo di più' E' un sistema meno efficiente?
Pazienza. Fin che non lo vietano ...
Tom Bishop
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

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ponca ha scritto: sab lug 02, 2022 16:15
Poi però il prezzo del gas è triplicato.
Quello dell'energia elettrica invece?
Tom Bishop
Tom Bishop
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

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Ronin ha scritto: sab lug 02, 2022 13:24
una pdc con COP 2,2 (valore non difficile da raggiungere anche con mandata a 70°C)
Io di PDC che arrivano a 70°C conosco solo quelle con doppio ciclo in serie e a 2.2 di COP fanno una bella fatica ad arrivarci soprattutto sotto i 2°C. Sono comunque macchine che costano molto.
Attenzione che sto parlando di impianto domestici residenziali magari nati negli anni 60-70, dove ho 6 radiatori in alluminio o ghisa e caldaietta murale e sto ragionando su come possa mai avvenire la transizione verso l'elettrico utilizzando pompe di calore.

Ho studiato anche soluzioni con soffitto radiante (in quegli anni costruivano con H=3m) e per fare un appartamento di 100m² ci vogliono 40.000€ tra tutto. Lo stesso risultato lo si otteneva con caldaietta murale e radiatori al costo non superiore ai 12.000€. Non tutti hanno la forza di affrontare questa transizione. Tolti i bonus nessuno sarà incentivato a farlo.
Tom Bishop
ponca
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

Messaggio da ponca »

Tom Bishop ha scritto: dom lug 03, 2022 06:35
ponca ha scritto: sab lug 02, 2022 16:15
Poi però il prezzo del gas è triplicato.
Quello dell'energia elettrica invece?
Quello dell'energia aumenterà ma penso in maniera inferiore. E puoi pensare di installare un impianto fotovoltaico. Poi capisco quello che scrivi ma quando ho aperto il post mi riferivo soprattutto a fabbricati in cui si approccia una ristrutturazione e puoi intervenire sui terminali (non all'appartamento anni 60 in cui si sostituisce la caldaia).
Poi con gli sviluppi delle pdc magari arriveremo anche lì.
Ultima modifica di ponca il dom lug 03, 2022 09:25, modificato 1 volta in totale.
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

Messaggio da ponca »

Tom Bishop ha scritto: dom lug 03, 2022 06:44
Ronin ha scritto: sab lug 02, 2022 13:24
una pdc con COP 2,2 (valore non difficile da raggiungere anche con mandata a 70°C)
Io di PDC che arrivano a 70°C conosco solo quelle con doppio ciclo in serie e a 2.2 di COP fanno una bella fatica ad arrivarci soprattutto sotto i 2°C. Sono comunque macchine che costano molto.
Altherma ht arriva a 70°c con buoni cop
Ultima modifica di ponca il dom lug 03, 2022 09:36, modificato 1 volta in totale.
Ronin
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

Messaggio da Ronin »

Tom Bishop ha scritto: dom lug 03, 2022 06:35
ponca ha scritto: sab lug 02, 2022 16:15
Poi però il prezzo del gas è triplicato.
Quello dell'energia elettrica invece?
quello è "solo" raddoppiato, in effetti.
e poi bisogna anche dire che anche se la proporzione rimanesse uguale, il risparmio comunque triplicherebbe in valore assoluto, quindi il tempo di rientro si ridurrebbe di 3 volte. uso il condizionale perchè è ancora presto per dire che questa condizione è un "new normal" (anche perchè se davvero questo è il new normal, la metà delle produzioni industriali che si fanno in italia non si possono più produrre, e nel breve periodo non faranno la transizione, bensì la transumanza, cioè si sposteranno in cindia a carbone).

come dice ponca, non si ragionava sulla "mera sostituzione di generatore di calore", dove ovviamente la spinta del cliente sarà sempre spendere il meno possibile, ma su uno scenario più ampio. certo, non è da tutti avere queste risorse economiche.
l'appartamento con radiatori in ghisa (ovvero l'abitazione anni '60 in zona relativamente densamente abitata) secondo me la transizione la farà allacciandosi al TLR, via via che questo si diffonderà; ma questa ovviamente è una visione di sistema, che va oltre quello che può fare un professionista singolo.
Tom Bishop ha scritto: dom lug 03, 2022 06:44 Io di PDC che arrivano a 70°C conosco solo quelle con doppio ciclo in serie e a 2.2 di COP fanno una bella fatica ad arrivarci soprattutto sotto i 2°C. Sono comunque macchine che costano molto.
... Lo stesso risultato lo si otteneva con caldaietta murale e radiatori al costo non superiore ai 12.000€. Non tutti hanno la forza di affrontare questa transizione. Tolti i bonus nessuno sarà incentivato a farlo.
la leva degli incentivi resterà senz'altro fondamentale: prima o poi spero sempre in uno sviluppo di serietà degli incentivi fiscali, che premi l'isolamento con una detrazione fortissima (tipo 80%-90%, con cap al m2), tolga gli ods all'elettricità usata nelle pdc e lasci il 40% antievasione alle soluzioni basiche, per chi proprio non può permettersi di più. in cambio ci vorrebbero anche obblighi mirati, del tipo che se tiri su un ponteggio, per qualsiasi motivo, si isola la facciata e fine.
lo sviluppo di pdc ht cmq è continuo e produce continuamente nuovi modelli più performanti, via via che si apre un mercato del "carbon free".
non c'è dubbio che la soluzione pdc sarà sempre nettamente più costosa di quella con caldaia dal punto di vista dell'installazione, ma per es. sostituendo i vecchi radiatori con tubolari in acciaio e superficie doppia (stessi attacchi, altezza raddoppiata da 900 a 1800) spazi e costi aggiuntivi si riducono moltissimo. poi è chiaro, ci sono gli impianti monotubo, ci sono quelli dove hai già gli split e quindi della pdc invertibile non te ne fai niente, ci sono quelli dove la regina dei fornelli (senza connotazioni sessiste) non ne vuol sapere di cambiare le pentole, ci sono tante situazioni diverse: non a caso è una transizione (processo lento, difficoltoso e pieno di curve) e non un phase-out.

in ottica 2030 probabilmente il danno maggiore che il 110% sta facendo non è tanto il disastro economico, quanto il far credere alle persone che sia un processo che può avvenire gratis, ripagato dal mero beneficio ambientale, il quale è invece un investimento a lunghissimo termine, e i cui benefici saranno sì ingenti, ma li vedranno soltanto i nostri figli, a processo completato; d'altra parte, in un paese che non ne fa più, non è un argomento che faccia gran presa.
in tutto ciò penso che il ruolo del professionista rimanga, e cioè poichè la soglia di convenienza della transizione si sposta lentamente, consigliare "laicamente" il proprio cliente sul meglio da farsi in base al contesto, senza approcci ideologici; c'è un contesto che spinge per trasformare i nostri mestieri in un'industria, tipo quella automobilistica (o quella dei pc: chi ha vissuto lo sviluppo si ricorda che negli anni '90 si componevano comprando i pezzi singoli, oggi lo fanno solo i gamer più estremi), dove bastano i consulenti commerciali: per nostra fortuna non sarà così ancora a lungo.
Ultima modifica di Ronin il dom lug 03, 2022 09:58, modificato 1 volta in totale.
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

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ponca ha scritto: dom lug 03, 2022 09:23 Altherma ht arriva a 70°c con buoni cop
La luce che arde col doppio di splendore brucia per metà tempo. (cit Blade Runner)
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

Messaggio da Ronin »

NoNickName ha scritto: dom lug 03, 2022 09:58
ponca ha scritto: dom lug 03, 2022 09:23 Altherma ht arriva a 70°c con buoni cop
La luce che arde col doppio di splendore brucia per metà tempo. (cit Blade Runner)
è un detto che vale per le combustioni :mrgreen:
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

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Ronin ha scritto: dom lug 03, 2022 09:59 è un detto che vale per le combustioni :mrgreen:
PDC in fiamme io le ho viste.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

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Ho voluto approfondire l'argomento con Daikin. Il prodotto Altherma HT (R410a) ce arrivava a 80°C è andato fuori produzione. A catalogo rimangono le Altherma 3 H HT R32 splittate che arrivano fino a 70°C.

Con temperatura esterna di -2°C e 65°C di mandata arrivano ad un COP di 2.05. Siamo davvero vicini ad una caldaia a condensazione. Però servono 6kW elettrici solo per la PDC.
PDC Daikin.jpg
PDC Daikin.jpg (423.54 KiB) Visto 1351 volte
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

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Tom Bishop ha scritto: sab lug 09, 2022 07:19 Siamo davvero vicini ad una caldaia a condensazione.
No, è peggio, perchè il COP non tiene conto degli sbrinamenti.
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

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NoNickName ha scritto: sab lug 09, 2022 13:38 No, è peggio, perchè il COP non tiene conto degli sbrinamenti.
Ti sbagli, la tabella che ho postato è con valori integrati compresi gli sbrinamenti.
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

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Tom Bishop ha scritto: sab lug 09, 2022 13:39
NoNickName ha scritto: sab lug 09, 2022 13:38 No, è peggio, perchè il COP non tiene conto degli sbrinamenti.
Ti sbagli, la tabella che ho postato è con valori integrati compresi gli sbrinamenti.
Impossibile. Gli sbrinamenti non sono prevedibili sistematicamente, ma al più statisticamente, e in ogni caso non possono tenere conto delle condizioni meteorologiche.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

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NoNickName ha scritto: sab lug 09, 2022 13:59 Impossibile. Gli sbrinamenti non sono prevedibili sistematicamente, ma al più statisticamente, e in ogni caso non possono tenere conto delle condizioni meteorologiche.
Beh, direi, ovvio...
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Re: guerra, caldaie a gas e pdc

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segnalo questo numero di gestione energia dedicato alle pompe di calore HT:
http://www.gestioneenergia.com/

comunque non credo neanch'io che i tempi siano maturi perchè l'appartamento con 10 radiatori in ghisa e la caldaietta faccia la transizione energetica; ad oggi è un tema per grandi utenze e ovviamente per una quota base di carico che possa ottenere in qualche modo cascame termico e/o doppio effetto; forse i tempi maturi per gli appartamentini non lo saranno mai, a meno appunto di imporgliela per legge o finanziargliela al 110% (o magari tutte e due le cose).
in casi come quelli la transizione dovrebbe farla il quartiere, aggregandone di appartamenti alcune migliaia, sotto una centrale con cogenerazione+pompe di calore (o magari termovalorizzatore) e portandogli la rete teleriscaldamento acqua calda alta temperatura, mentre le nuove utenze a bassa temperatura vengono allacciate al ritorno.
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