Vi propongo un quesito: il signor X ha installato una caldaia a condensazione + valvole termostatiche sostituendo la preesistente stufa + scaldaacqua (per complessivi 16.90kW). Vorrebbe sfruttare gli incentivi della finanziaria 2008 per il 55%.
Il comune in oggetto e’ in Lombardia. Pertanto per il punto 4.12 della 5773 il proprietario avrebbe dovuto anche fare in modo di coprire il 50% dell’ACS con solare termico / geotermico / pompe di calore (non con biomassa perchè in zona critica per la qualità dell’aria).
L’unità abitativa e’ all’interno di un condominio di 5 piani, con altri 29 appartamenti e altrettanti proprietari. Il soggetto non è intenzionato a installare solare termico (pur essendo all’ultimo piano e in posizione comoda alla copertura) per problemi legati e agli spazi comuni e alle condizioni della copertura per la quale andrebbe fatta, prima, una manutenzione (oltre che per questioni economiche). Per le altre soluzioni ci sarebbero problemi legati all’utilizzo di spazi comuni del condominio e ovvie questioni di vile denaro legate al carattere non proprio economico di tali interventi.
Supponiamo che venga inoltrata richiesta per il 55% all’Enea. Per la 5773 è necessario ottenere la certificazione energetica, timbrata dal comune.
Se il proprietario persiste nella sua idea di non ottemperare al 4.12 (nemmeno provvedendo alla predisposizione per una futura installazione del solare), predisporre certificazione energetica e presentarla a Comune e Cened non significa denunciare la non ottemperanza alla Legge Regionale (e nazionale)?
Il certificatore ha qualche responsabilità in merito, intervenendo alla chiusura dei lavori?
Secondo voi la relazione dettagliata sulla non fattibilità è contestabile e in che termini?

Grazie per l’attenzione, Ale