La ripartizione delle spese per le case a occupazione saltua

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

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girondone
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La ripartizione delle spese per le case a occupazione saltua

Messaggio da girondone »

SimoneBaldini
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Re: La ripartizione delle spese per le case a occupazione sa

Messaggio da SimoneBaldini »

Il problema esiste ma non è facilmente risolvibile.
Cioè nell'esempio se sono scaldati solo gli ultimi piani, è facile che il consumo involontario si avvicini al consumo involontario che si avrebbe se fosse tutto abitato o anche di piu' perchè le colonne sono tutte calde. Se invece fossero scaldati solo i piani terra, la parte di colonna sovrastante verrebbe meno e quindi non disperderebbe neanche, in questo caso il consumo involontario sarebbe sicramente inferiore degli altri casi.
Poi rimane comnque il fatto che stimare tabellarmente il 22% di kWh come consumo involontario è sempre un dato non misurato ma neanche calcolato, cioè una pura stima.
mat
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Re: La ripartizione delle spese per le case a occupazione sa

Messaggio da mat »

Lo sbaglio della norma è stimare la quota involontaria per dispersioni della rete come percentuale sul consumo previsionale. Questa impostazione discende dalla credenza, che io ho più volte detto di non condividere, che queste dispersioni non dipendano dal fabbisogno effettivamente richiesto; il caso estremo delle case vacanza dimostra in maniera lampante come questo concetto sia sbagliato.
jerryluis
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Re: La ripartizione delle spese per le case a occupazione sa

Messaggio da jerryluis »

Il problema forse è ancora più a monte.
Una casa vacanza in zona climatica sfavorevole (Opposto alla Sicilia per intenderci) ha esigenze completamente difformi da un uso costante (Oggetto di tutte le norme sull'efficientamento energetico).
Direi peggio, che un immobile simile è uno sfregio a termini di efficienza, risparmio energetico etcc. etcc.
Il tutto si esalta quando in quel condominio destinato per gran parte a seconda casa vi sia qualcuno che ci abita stanzialmente.
Proprio per l'uso "strano" antieconomico a mio avviso dovrebbe essere escluso dalla contabilizzazione e dovrebbe prendere invece peso la ripartizione millesimale.
Ciò penalizzerebbe chi usa saltuariamente l'appartamento (2° o 3 o n casa) e favorirebbe chi ha li l'immobile per esigenza di vita.
Lo so che sembra un approccio socialista, ma mi sembra inutile tentare di spaccare il capello in quattro con acrobazie matematiche quando la situazione è insalvabile.
Meglio direi se al posto di quegli n condomini vacanze lavorassero gli alberghi che hanno la convenienza a quel punto di mantenere strutture in perfetta efficienza.
Avete mai visto una seconda casa che sia stata oggetto di efficientamento? forse sono oggetto di manutenzione pe rnon giungere al collasso oppure riparazione.
Ora diventerò un coso per usare la cosa+, domani la la cosa++ e chissà a quando la cosa super+ ....
ma a me interessa tutt'altra cosa .....
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