rumore di fondo elevato
Moderatore: Edilclima
rumore di fondo elevato
Salve,
Per un valutazione previsionale di impatto acustico, ho provveduto ad effettuare la misurazione del rumore di fondo nella fascia diurna ( per valutare il clima ante operam).
Dall'analisi della misurazione mi risulta che tale valore è costantemente superiore ai valori previsti dalla zonizzazione acustica (per la precisione zona mista).
Come devo comportarmi con il calcolo del livello di immissione per la nuova attività.....cioè è chiaro che pur immettendo ZERO non mi verifica il valore assoluto.
Grazie
Per un valutazione previsionale di impatto acustico, ho provveduto ad effettuare la misurazione del rumore di fondo nella fascia diurna ( per valutare il clima ante operam).
Dall'analisi della misurazione mi risulta che tale valore è costantemente superiore ai valori previsti dalla zonizzazione acustica (per la precisione zona mista).
Come devo comportarmi con il calcolo del livello di immissione per la nuova attività.....cioè è chiaro che pur immettendo ZERO non mi verifica il valore assoluto.
Grazie
Re: rumore di fondo elevato
Il rumore ante operam elevato facilita il rientro nei limiti della sorgente di cui bisogna prevedere l'impatto acustico semplificando perciò il lavoro.
Io riporterei semplicemente i valori rilevati, evidenziando che superano i livelli previsti dalla Z.A., e procederei normalmente alla valutazione previsionale post operam.
Io riporterei semplicemente i valori rilevati, evidenziando che superano i livelli previsti dalla Z.A., e procederei normalmente alla valutazione previsionale post operam.
Re: rumore di fondo elevato
Mhhhhhh!!! ho proposto questo al tecnico comunale....ma non è molto daccordo....secondo lui non potrei aprire l'attività...roba da matti.....e pensare che alle altre attività limitrofe non è stato neanche chiesto il documento di previsione acustica..........se il tecnico non torna sulle sue, penso di partire con delle denuncie e chiedere che anche gli altri si adeguino ai limiti acustici...
Chiedevo se dal punto di vista della normativa è lecito poter superare i limiti di immissione, nel caso in cui già il rumore di fondo è superiore ai limiti. Inoltre secondo me, visto il perseverare del superamento dei limiti, dovrebbero modifcare il piano di zonizzazione acustica ed elevare la classe di appartenenza della zona in questione.Secondo Voi è fattibile???
Chiedevo se dal punto di vista della normativa è lecito poter superare i limiti di immissione, nel caso in cui già il rumore di fondo è superiore ai limiti. Inoltre secondo me, visto il perseverare del superamento dei limiti, dovrebbero modifcare il piano di zonizzazione acustica ed elevare la classe di appartenenza della zona in questione.Secondo Voi è fattibile???
Re: rumore di fondo elevato
Esprimo la mia opinione che probabilmente non è la migliore possibile ma è la mia.
Credo che cambiare il P.Z.A. sia una strada non percorribile perchè è una procedura lunga: le normative sono regionali per cui variano da un posto all'altro dell'Italia ma, comunque, è necessaria almeno una delibera di Consiglio Comunale, sulla base dell'incarico ad un Tacnico Competente, ed in questo periodo non credo sia facilmente realizzabile.
Il tecnico comunale dovrebbe rendersi conto che il superamento dei limiti del P.Z.A. non dipende dall'attività che si vuole avviare ma da un errore nella redazione del Piano stesso. Stando così le cose il comune dovrebbe attuare i Piani di Risanamento Acustico (previsti dalla legge 447) per rientrare nei limiti, ed in tal caso si troverebbe in difficoltà ancora maggiori.
Io ti proporrei di redigere normalmente la relazione di impatto assumendo come clima acustico ante operam quello che hai misurato. Ti calcoli l'emissione della tua attività valutata al recettore più esposto, la sommi energeticamente al livello ante operam ottenendo così il rumore ambientale post operam (che è il livello di immissione) e ti calcoli il differenziale. Nel confronto dei livelli calcolati con i limiti del P.Z.A. noti che la tua attività non influisce in modo significativo sul livello di immissione, che già ante operam superava i limiti.
Il tecnico comunale è costretto ad accettare la relazione, altrimenti dovrebbe motivare il suo eventuale rifiuto (e non so come potrebbe vista la sua correttezza rispetto alla normativa. E poi, probabilmente, non è neppure espertissimo di acustica ambientale).
Un'altra strada, previo accordo bonario, potrebbe essere quella di misurare il clima acustico ante operam in periodi in cui il rumore rientra nei limiti del P.Z.A. e far finta di nulla.
Buon lavoro
Credo che cambiare il P.Z.A. sia una strada non percorribile perchè è una procedura lunga: le normative sono regionali per cui variano da un posto all'altro dell'Italia ma, comunque, è necessaria almeno una delibera di Consiglio Comunale, sulla base dell'incarico ad un Tacnico Competente, ed in questo periodo non credo sia facilmente realizzabile.
Il tecnico comunale dovrebbe rendersi conto che il superamento dei limiti del P.Z.A. non dipende dall'attività che si vuole avviare ma da un errore nella redazione del Piano stesso. Stando così le cose il comune dovrebbe attuare i Piani di Risanamento Acustico (previsti dalla legge 447) per rientrare nei limiti, ed in tal caso si troverebbe in difficoltà ancora maggiori.
Io ti proporrei di redigere normalmente la relazione di impatto assumendo come clima acustico ante operam quello che hai misurato. Ti calcoli l'emissione della tua attività valutata al recettore più esposto, la sommi energeticamente al livello ante operam ottenendo così il rumore ambientale post operam (che è il livello di immissione) e ti calcoli il differenziale. Nel confronto dei livelli calcolati con i limiti del P.Z.A. noti che la tua attività non influisce in modo significativo sul livello di immissione, che già ante operam superava i limiti.
Il tecnico comunale è costretto ad accettare la relazione, altrimenti dovrebbe motivare il suo eventuale rifiuto (e non so come potrebbe vista la sua correttezza rispetto alla normativa. E poi, probabilmente, non è neppure espertissimo di acustica ambientale).
Un'altra strada, previo accordo bonario, potrebbe essere quella di misurare il clima acustico ante operam in periodi in cui il rumore rientra nei limiti del P.Z.A. e far finta di nulla.
Buon lavoro
Re: rumore di fondo elevato
Grazie....
Penso di seguire il tuo consiglio........
Buona Giornata
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Buona Giornata
Re: rumore di fondo elevato
MA che rumore hai registrato? QUello delle auto? Devi scorporarlo se sei in fascia!
I miei corsi e libri su involucro, termotecnica e VMC https://www.paolosavoia.com/corso-online
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Re: rumore di fondo elevato
quindi immissione fuori norma ? -> bonifica acustica obbligatoriaripafi ha scritto:Ti calcoli l'emissione della tua attività valutata al recettore più esposto, la sommi energeticamente al livello ante operam ottenendo così il rumore ambientale post operam (che è il livello di immissione)
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Re: rumore di fondo elevato
No superP ho fatto misure spot in diversi momenti della giornata in diurna in assenza di rumore stradale ed ho schermato quanto possibile gli avventori dei locali....ci sono supermercati, gelaterie, bar ed altre attività nella zona. Presumo siano i motori delle celle frigo, climatizzatori o altro....non ho approfondito la provenienza e non mi va di andare a fare altre misurazioni... il committente non vuole tirare fuori soldi ( vede la relazione come carte chieste per rubare soldi) infatti non so a voi, ma dopo la previsionale, ottenutà l'agibilità ed avviata l'attività, non mi è mai capitato di fare un collaudo acustico.
pendo di fare come suggerisce ripafi, di segnalare all'interno della relazione che vengono superati i limiti di immissioni e che bisogna procedere con la bonifica, mentre rispetta il differenziale e l'emissione.
Ti assicuro che l'ufficio tecnico neanche la apre la relazione...per cui se rilascia una agibilità senza prescrizioni riguardo la bonifica acustica, sono fatti suoi.
Unico dubbio, sulla relazione devo indicare i criteri di bonifica oppure no??? é questo il dilemma. nell'ipotesi cosa dico...che devo "schermare" le altre attività??
Secondo Voi è scorretto procedere in questa maniera??
pendo di fare come suggerisce ripafi, di segnalare all'interno della relazione che vengono superati i limiti di immissioni e che bisogna procedere con la bonifica, mentre rispetta il differenziale e l'emissione.
Ti assicuro che l'ufficio tecnico neanche la apre la relazione...per cui se rilascia una agibilità senza prescrizioni riguardo la bonifica acustica, sono fatti suoi.
Unico dubbio, sulla relazione devo indicare i criteri di bonifica oppure no??? é questo il dilemma. nell'ipotesi cosa dico...che devo "schermare" le altre attività??
Secondo Voi è scorretto procedere in questa maniera??
Re: rumore di fondo elevato
Falle sull'intero tempo di riferimento, non spotjatammie ha scritto: ho fatto misure spot in diversi momenti della giornata
allora fagli compilare un modello per l'autodichiarazione ai sensi del decreto 227/2011jatammie ha scritto:il committente non vuole tirare fuori soldi
Collaudo? vorrai dire valutazione di impatto.jatammie ha scritto: ma dopo la previsionale, ottenutà l'agibilità ed avviata l'attività, non mi è mai capitato di fare un collaudo acustico.
Cmq è corretto, leggi la legge 447
SE non la apre amen, a te non deve interessare. Se presenti carte, devono essere correttejatammie ha scritto:Ti assicuro che l'ufficio tecnico neanche la apre la relazione...per cui se rilascia una agibilità senza prescrizioni riguardo la bonifica acustica, sono fatti suoi.
Certo!!jatammie ha scritto:Unico dubbio, sulla relazione devo indicare i criteri di bonifica oppure no??? é questo il dilemma. nell'ipotesi cosa dico...che devo "schermare" le altre attività??
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Re: rumore di fondo elevato
Grazie.
Preciso e puntuale
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