Ciao a tutti,
invoco innanzitutto Terminus, perchè qui un po' di cose mi sfuggono e la faccenda ha qualche nodo...
Mi è stato detto da un Comando dei VVFF che per carichi maggiori di 30 kg/m² prescrivono di default rilevatori.... Presumo kg di legna equivalente, ma il carico specifico comunque dovrebbe variare in base all'attività.... o no? Si va da 30 a 50(scuol, biblioteche ecc) e presumo di aver dimenticato per strada alcuni pezzi...
Inoltre, ove ci sia lavorazione di olii con punto di infiammabilità > 125°C, sono fuori dalla attività 10 e anche dalla 12, perchè in una supero il limite di infiammabilità, nell'altra non è solo magazzino, quindi direi che non essendo regolata, devo fare una specie di merge delle due e prender i principi logici che fanno al caso mio...
Lavorazione olii esausti di origine naturale
Moderatore: Edilclima
Lavorazione olii esausti di origine naturale
"Se non lo puoi misurare, non lo puoi migliorare" - Lord Kelvin
Re: Lavorazione olii esausti di origine naturale
Credo che come attività sia più attinente la 11.
Cmq non essendoci norme verticali (tralasciando il DM 31/08/34) devi fare le tue valutazioni e se non vuoi installare i rivelatori, come i VVF ti hanno preannunciato, devi motivare per bene la tua posizione.
Per esempio, dando per scontato che il carico di incendio sarà elevato, che rischio c'è nel ritardato intervento di spegnimento da parte degli addetti ? Attività adiacenti, affollamenti, rischi di crollo delle strutture......
Cmq non essendoci norme verticali (tralasciando il DM 31/08/34) devi fare le tue valutazioni e se non vuoi installare i rivelatori, come i VVF ti hanno preannunciato, devi motivare per bene la tua posizione.
Per esempio, dando per scontato che il carico di incendio sarà elevato, che rischio c'è nel ritardato intervento di spegnimento da parte degli addetti ? Attività adiacenti, affollamenti, rischi di crollo delle strutture......
Re: Lavorazione olii esausti di origine naturale
Grazie Term,
la 11 non so perchè ma l'avevo saltata a piè pari.. che svista! Hai pienamente ragione!
Sul discorso dei rilevatori, la pensavo come te e i VVFF mi hanno un attimo spiazzato! Ora butto giù la strategia e la motivo.
Altra cosa che su cui sono caduto come un pero è stata quella delle posizioni delle cabine elettriche ecc... Siccome mi capitano sempre stabilimenti esistenti, spesso ampliati in più momenti, le cabine elettriche di trasformazione che primariamente erano vicine la recinzione, sono state inglobate o addossate agli ampliamenti degli stabilimenti. In questi casi, il pericolo per l'uso degli idranti c'è.
Ma siccome i VVFF mi hanno sempre prescritto che in caso di cabina MT/BT + cabina per linea stabilimento e gruppo pompe solo loro possono interrompere la prima, che è di pertinenza enel, allora la questione è : visto che un gruppo pompa deve avere sempre e comunque almeno una elettropompa, nel caso di pericolo folgorazione se non viene scollegata la cabina MT/BT, allora devo prevedere e segnalare che per l'utilizzo di alcuni idranti che potessero investire con acqua la cabina, di usarli solo con cabina MT/BT scollegata. Ma allora devo prevedere una motopompa in aggiunta alla precedente elettropompa. La sicurezza prima di tutto, ma a spiegarlo ai clienti....
la 11 non so perchè ma l'avevo saltata a piè pari.. che svista! Hai pienamente ragione!
Sul discorso dei rilevatori, la pensavo come te e i VVFF mi hanno un attimo spiazzato! Ora butto giù la strategia e la motivo.
Altra cosa che su cui sono caduto come un pero è stata quella delle posizioni delle cabine elettriche ecc... Siccome mi capitano sempre stabilimenti esistenti, spesso ampliati in più momenti, le cabine elettriche di trasformazione che primariamente erano vicine la recinzione, sono state inglobate o addossate agli ampliamenti degli stabilimenti. In questi casi, il pericolo per l'uso degli idranti c'è.
Ma siccome i VVFF mi hanno sempre prescritto che in caso di cabina MT/BT + cabina per linea stabilimento e gruppo pompe solo loro possono interrompere la prima, che è di pertinenza enel, allora la questione è : visto che un gruppo pompa deve avere sempre e comunque almeno una elettropompa, nel caso di pericolo folgorazione se non viene scollegata la cabina MT/BT, allora devo prevedere e segnalare che per l'utilizzo di alcuni idranti che potessero investire con acqua la cabina, di usarli solo con cabina MT/BT scollegata. Ma allora devo prevedere una motopompa in aggiunta alla precedente elettropompa. La sicurezza prima di tutto, ma a spiegarlo ai clienti....
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Re: Lavorazione olii esausti di origine naturale
Mah, una cabina MT dell'ENEL ovviamente è bene che non venga investita da getti di idranti, anche se dovresti buttare acqua direttamente dentro il locale per avere rischio di cortocircuiti o di folgorazione, il che mi pare improbabile.
I cavi di arrivo sono generalmente interrati e quindi fuori portata.
Anche una cabina di proprietà solitamente è ben protetta dagli agenti atmosferici e da scrosci di acqua esterni; stesso discorso dicasi per i locali pompe, dove gli impianti elettrici sono almeno IP55 (a proposito, non è detto che debba necessariamente esserci una elettropompa, potresti anche alimentare l'impianto con sole motopompe).
I cavi di arrivo sono generalmente interrati e quindi fuori portata.
Anche una cabina di proprietà solitamente è ben protetta dagli agenti atmosferici e da scrosci di acqua esterni; stesso discorso dicasi per i locali pompe, dove gli impianti elettrici sono almeno IP55 (a proposito, non è detto che debba necessariamente esserci una elettropompa, potresti anche alimentare l'impianto con sole motopompe).
Re: Lavorazione olii esausti di origine naturale
Ok per la pompe alimentata da motore diesel (che non ho mai installato però), ma con la manutenzione e la certificazione di conformità in situ come la mettiamo??? I produttori producono il gruppo secondo la direttiva macchine ma non lo certificano in situ... O forse mi sbaglio? Le 6 prove a secco (chiudendo l'alimentazione carburante) in seguito alle quali poi, aprendo l'alimentazione deve partire entro il 2 avviamento qualcuno le fà?????
"Se non lo puoi misurare, non lo puoi migliorare" - Lord Kelvin
Re: Lavorazione olii esausti di origine naturale
Il primo avvio è onere dell'installatore, a fronte della DICO che rilascia.
Il resto è onere della ditta che cura la manutenzione periodica a norma di legge e secondo le norme tecniche.
Il resto è onere della ditta che cura la manutenzione periodica a norma di legge e secondo le norme tecniche.
Re: Lavorazione olii esausti di origine naturale
Benissimo! Buono a sapersi! Grazie Term!
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