Consumi per riscaldamento: misurati vs certificazione
Consumi per riscaldamento: misurati vs certificazione
Salve a tutti!
Ho da qualche mese acquistato un appartamento in classe B, ottenendo al rogito la relativa documentazione della certificazione energetica. EPh = 45.23.
Avendo ora qualche mese invernale alle spalle, e avendo registrato i consumi del mio riscaldamento a pavimento (tramite letture del relativo contabilizzatore del mio appartamento), vorrei iniziare a fare una valutazione di consumi misurati contro gli stimati dalla certificazione. L'intento è di verificare se quanto ho acquistato ha prestazioni energetiche corrispondenti a quanto dichiarato nella certificazione.
Sebbene non sia un esperto di ACE, dalle prime evidenze mi risultano dei valori di consumo molto maggiori di quanto l'ACE indica. Vi sottopongo il ragionamento, sperando che stia sbagliando qualcosa io.
Da ottobre ad oggi l'energia transitata nel mio circuito di riscaldamento a pannelli è indicata attorno ai 2500 kwh. Considerando che il mio appartamento ha una superficie calpestabile di circa 60 mq, stando all'ACE dovrei avere un fabbisogno di energia primaria per riscaldamento di:
45.3 * 60 = 2713 kwh/anno
Mi pare evidente che le due cifre non siano concordi di non poco: ad oggi sono a 2500, quando mancano ancora almeno altri due mesi invernali... considerate che ho usato circa 1000 kwh solo a Dicembre.
I quesiti che vorrei porvi è: e' questo il procedimento corretto per dimostrare la correttezza dell'ACE? Oppure sto sbagliando grandezze? La superficie che si intende è quella calpestabile o commerciale (che ammonta nel mio caso a 70 mq)?
Grazie in anticipo per le risposte.
Ho da qualche mese acquistato un appartamento in classe B, ottenendo al rogito la relativa documentazione della certificazione energetica. EPh = 45.23.
Avendo ora qualche mese invernale alle spalle, e avendo registrato i consumi del mio riscaldamento a pavimento (tramite letture del relativo contabilizzatore del mio appartamento), vorrei iniziare a fare una valutazione di consumi misurati contro gli stimati dalla certificazione. L'intento è di verificare se quanto ho acquistato ha prestazioni energetiche corrispondenti a quanto dichiarato nella certificazione.
Sebbene non sia un esperto di ACE, dalle prime evidenze mi risultano dei valori di consumo molto maggiori di quanto l'ACE indica. Vi sottopongo il ragionamento, sperando che stia sbagliando qualcosa io.
Da ottobre ad oggi l'energia transitata nel mio circuito di riscaldamento a pannelli è indicata attorno ai 2500 kwh. Considerando che il mio appartamento ha una superficie calpestabile di circa 60 mq, stando all'ACE dovrei avere un fabbisogno di energia primaria per riscaldamento di:
45.3 * 60 = 2713 kwh/anno
Mi pare evidente che le due cifre non siano concordi di non poco: ad oggi sono a 2500, quando mancano ancora almeno altri due mesi invernali... considerate che ho usato circa 1000 kwh solo a Dicembre.
I quesiti che vorrei porvi è: e' questo il procedimento corretto per dimostrare la correttezza dell'ACE? Oppure sto sbagliando grandezze? La superficie che si intende è quella calpestabile o commerciale (che ammonta nel mio caso a 70 mq)?
Grazie in anticipo per le risposte.
Re: Consumi per riscaldamento: misurati vs certificazione
no, l'ace è riferito ad un periodo standard di utilizzo .stek79 ha scritto:e' questo il procedimento corretto per dimostrare la correttezza dell'ACE?
Invero, il consumo dell'ace dovrebbe sempre essere maggiore di quello reale
no sono giuste.stek79 ha scritto:Oppure sto sbagliando grandezze?
puoi richiedere in regione lombardia settore cestec di controllare l'ace (è previsto dalla legge ma non è mai stato fatto credo).
puoi chiedere (meglio) ad un termotecnico SERIO (quindi che si fa pagare il GIUSTO) di redarre un ACE di confronto.
Fatto questo valuterai il da farsi con il costruttore e l'avvocato, se necessario.
I miei corsi e libri su involucro, termotecnica e VMC https://www.paolosavoia.com/corso-online
Il blog delle curiosità https://www.paolosavoia.com/blog
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Re: Consumi per riscaldamento: misurati vs certificazione
Ciao,SuperP ha scritto:no, l'ace è riferito ad un periodo standard di utilizzo .stek79 ha scritto:e' questo il procedimento corretto per dimostrare la correttezza dell'ACE?
Invero, il consumo dell'ace dovrebbe sempre essere maggiore di quello reale
no sono giuste.stek79 ha scritto:Oppure sto sbagliando grandezze?
puoi richiedere in regione lombardia settore cestec di controllare l'ace (è previsto dalla legge ma non è mai stato fatto credo).
puoi chiedere (meglio) ad un termotecnico SERIO (quindi che si fa pagare il GIUSTO) di redarre un ACE di confronto.
Fatto questo valuterai il da farsi con il costruttore e l'avvocato, se necessario.
Grazie per la risposta.
Relativamente alla prima domanda, mi indichi che non è il procedimento corretto. Sapresti indicarmi quale sarebbe?
Inoltre, sto realizzando anche la seguente cosa. Il contabilizzatore è installato nei pressi dell'appartemento, pertanto possiamo dire che misura di fatto l'energia effettivamente ai morsetti di quest'ultimo.
Tuttavia, l'energia primaria fa riverimento all'energia entrante nell'impianto complessivo - l'energia del gas, per intenderci.
Se quanto detto è corretto, mi vien da dire che la situazione è ancora peggiore, perchè c'e' di mezzo l'efficienza dell'impianto di riscaldamento. Ovvero, se io da stima dovrei avere 2700 kwh/mq anno DI GAS, la quantità di energia che effettivamente necessaria all'appartamento dev'essere in qualche modo inferiore, in funzione dell'efficienza dell'impianto. Quindi se io ho ad oggi 2500 kwh/mq in ingresso all'appartamento, come energia primaria sarò ancora più alto...
Vi do due informazioni aggiuntive credo importanti:
1) Sono in un condominio con 19 unità abitative, 3 piani. L'ace fa riferimento a tutto il condominio. Il mio appartamento è a piano terra, quindi in posizione svantaggiata. Può tale circostanza motivare un così elevato scostamento?
2) Sull'ace noto che l'efficienza indicata per il riscaldamento è 60%. E' normale, considerando una caldaia centralizzata a condensazione e pannelli a pavimento? Mi sarei aspettato un valore molto più alto.
Grazie in anticipo
Re: Consumi per riscaldamento: misurati vs certificazione
Sacrosanto ribadire che l'ACE sia riferito a condizioni standard; non sono invece d'accordo sul fatto che il consumo certificato dovrebbe essere maggiore del reale:SuperP ha scritto:no, l'ace è riferito ad un periodo standard di utilizzo .stek79 ha scritto:e' questo il procedimento corretto per dimostrare la correttezza dell'ACE?
Invero, il consumo dell'ace dovrebbe sempre essere maggiore di quello reale
-) e se in casa tengo una temperatura più alta dei 20°C della procedura di calcolo?
-) e se la stagione è stata particolarmente fredda?
-) e se i miei vicini tengono spento?
-) e se ho l'abitudine di ricambiare l'aria con maggiore frequenza rispetto allo standard della procedura di calcolo?
-) e se il ricircolo dell'acs non mi da tutti gli apporti gratuiti invece calcolati con la procedura di calcolo?
-) e se ...
E' molto probabile poi che si stia parlando di un ACE condominiale, che quindi riporta quindi un Eph medio di tutto lo stabile.
Considerato che nessuno di noi farebbe dei calcoli di diagnosi energetica con la procedura "lombarda", non ha molto senso raffrontare i consumi reali con i risultati di un ACE.
Il risultato dell'ACE è solo quello di dire, secondo una scala che non è quella dei consumi, quanto è teoricamente virtuoso un immobile dal punto di vista energetico.
Re: Consumi per riscaldamento: misurati vs certificazione
Lombardia quindi?stek79 ha scritto:L'ace fa riferimento a tutto il condominio.
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Re: Consumi per riscaldamento: misurati vs certificazione
Sai come sono , sono molto BBB..stardo, parto dall'ultimo punto:gianna63 ha scritto:Sacrosanto ribadire che l'ACE sia riferito a condizioni standard; non sono invece d'accordo sul fatto che il consumo certificato dovrebbe essere maggiore del reale:SuperP ha scritto:no, l'ace è riferito ad un periodo standard di utilizzo .stek79 ha scritto:e' questo il procedimento corretto per dimostrare la correttezza dell'ACE?
Invero, il consumo dell'ace dovrebbe sempre essere maggiore di quello reale
-) e se in casa tengo una temperatura più alta dei 20°C della procedura di calcolo?
-) e se la stagione è stata particolarmente fredda?
-) e se i miei vicini tengono spento?
-) e se ho l'abitudine di ricambiare l'aria con maggiore frequenza rispetto allo standard della procedura di calcolo?
-) e se il ricircolo dell'acs non mi da tutti gli apporti gratuiti invece calcolati con la procedura di calcolo?
-) e se ...
E' molto probabile poi che si stia parlando di un ACE condominiale, che quindi riporta quindi un Eph medio di tutto lo stabile.
Considerato che nessuno di noi farebbe dei calcoli di diagnosi energetica con la procedura "lombarda", non ha molto senso raffrontare i consumi reali con i risultati di un ACE.
Il risultato dell'ACE è solo quello di dire, secondo una scala che non è quella dei consumi, quanto è teoricamente virtuoso un immobile dal punto di vista energetico.
1) Cestec sta facendo delle certificazioni energetiche chiamandole diagnosi energetiche per edifici pubblici (quindi c'è sempre l'eccezione ad ognuno di noi ). Questo serve per creare un po' di concorrenza ai liberi professionisti crenado dei dati con i quali le amministrazion ci chiedono di progettare le modifiche secondo le indicazioni ricevute dall'ACE...
2) Per il nostro amico, al di la della correttezza del soggetto certificatore devi sapere che la nostra esperienza con questi documenti è partita con le versioni BETA e altri 25 aggiornamenti (ora in versione occulta) ottenendo risultati sempre diversi anche sul medesimo edificio.
3) La procedura di calcolo non è ancora validata dal CTI; è nuova, nel senso che 25 aggiornamenti (ultimamente ci si aggiorna il software senza cambiare il numero di versione/release) sono segnale dello stato di sperimentazione in atto sottoscritto da alcuni ordini professionali lombardi (Nel resto della penisola non è così).
Queste sono dei macroaspetti che ti fanno capire che valore può avere il dato numerico di quel foglio di carta che hai in mano.
4) Subentrano fattori di errori/orrori umani del certificatore e in scala DL, progettista, Costruttore , etc. etc..
In sintesi è il risvolto di una politica del certficare tutto e subito che serve a farsi pubblicità di quanti certificati in Regione Lombardia?
Se la vita,
Sappi solo che se intraprendi un'azione legali sarà lunga ed è molto difficile che potrai ottenere giustizia dal costruttore/certificatore quando alla base di tutto c'è un metodo che deve essere ancora sviluppato.
NOn è una difesa di nessuno, purtroppo tante volte noi stesse abbiamo ottenuto dei nuemri che ci hanno fatto rabbrividire, ma lo strumento ci è stato imposto e quello in quel momentyo sparava quel numero.
P.S. Se il tuo certificato è stato prodotto con una versione del Cened+ non è neppure più risimulabile perchè non ci è consentito di conservare la release adottata al momento del calcolo..
Ora diventerò un coso per usare la cosa+, domani la la cosa++ e chissà a quando la cosa super+ ....
ma a me interessa tutt'altra cosa .....
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Re: Consumi per riscaldamento: misurati vs certificazione
mah io concordo con gianna63.
Ci si affida a un calcolo teorico stabilito da chi? in base a?
Poi detto fra noi, il modo di utilizzo di involucro e impiant influisce non poco.
Rimango convinto che comunque il risparmi energetico deve essere incentrato soprattutto sull'involucro...... e sui ricambi d'aria che comunque dovrebbe essere obbligatorio effettuarli con recuperatore di calore e non aprendo le finestre......
Ci si affida a un calcolo teorico stabilito da chi? in base a?
Poi detto fra noi, il modo di utilizzo di involucro e impiant influisce non poco.
Rimango convinto che comunque il risparmi energetico deve essere incentrato soprattutto sull'involucro...... e sui ricambi d'aria che comunque dovrebbe essere obbligatorio effettuarli con recuperatore di calore e non aprendo le finestre......
Ma perchè in italia siamo tutti esperti?
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Re: Consumi per riscaldamento: misurati vs certificazione
Questa è la dimostrazione che il pezzo di carta vale solo come pezzo di carta colorata!
Tempo fa' ho fatto una L10 per dei monolocali. Isolamento cappotto da 8cm. L'anno scorso mi chiamano e mi dicono che con l'architetto hanno deciso di fare un cassa vuota e insuflarlo con della carta riciclata o robaccia del genere. Bellissimo ma i ponti termici!!!
Ebbene io non sono riuscito a far rientrare la L10 col cened+ perchè se inserivo i ponti termici come erano uscivano EPH assurdi (il triplo della L10 precedente).
Ho scoperto poi che un certificatore fenomenale gli ha certificato la classe B perchè oltretutto il costruttore doveva anche ottenere i benefici volumetrici perchè aveva sforato come al solito.
Quindi, monolocali, termoautonomi in classe B. Miracoli della professione ragazzi!
Questo dimostra che oltre al fatto che cened+ dia un numero già di per se' aprossimativo, c'è sicuramente lo zampino del costruttore e la poca professionalità del certificatore a contribuire a questi dati totalmente inutili.
Tempo fa' ho fatto una L10 per dei monolocali. Isolamento cappotto da 8cm. L'anno scorso mi chiamano e mi dicono che con l'architetto hanno deciso di fare un cassa vuota e insuflarlo con della carta riciclata o robaccia del genere. Bellissimo ma i ponti termici!!!
Ebbene io non sono riuscito a far rientrare la L10 col cened+ perchè se inserivo i ponti termici come erano uscivano EPH assurdi (il triplo della L10 precedente).
Ho scoperto poi che un certificatore fenomenale gli ha certificato la classe B perchè oltretutto il costruttore doveva anche ottenere i benefici volumetrici perchè aveva sforato come al solito.
Quindi, monolocali, termoautonomi in classe B. Miracoli della professione ragazzi!
Questo dimostra che oltre al fatto che cened+ dia un numero già di per se' aprossimativo, c'è sicuramente lo zampino del costruttore e la poca professionalità del certificatore a contribuire a questi dati totalmente inutili.
Re: Consumi per riscaldamento: misurati vs certificazione
Ragazzi, siamo ancora indietro anni luce...Io vivo nella provincia lombarda e c'è ancora gente che affronta il problEMA dell'edificio in classe a-b con logiche completamente sbagliate.
Il progettista edile si presenta ancora con il classico scatolone pieno di balconi e arzigogoli, sistema pilastri travi e poroton e chiede al termotecnico la casa in classe A.
Non vogliono fare il cappotto esterno, non vogliono vani tecnici, non vogliono installare pannelli solari....Nelle ristrutturazioni poi è un disastro > 25% < 20% è un casino, che acrobazie per far rientrare i limiti e nessuno ci capisce una mazza, vai a farlo capire ad un geometra o un architetto che anche se chiudono una finesta, il tamponamento deve avere delle caratteristiche energetiche. Alcune prescrizioni poi...un legge 10 con caldaia interna viene, con caldaia esterna no....Capisco il risparmio energetico, ma un utente avrà il diritto a casa sua di mettere la caldaia dove gli pare senza che il termotecnico con il ditino gli dica che questo non lo può fare. Certe limitazioni mi sembrano francamente ridicole. In uno Stato/Regione normale non ci sarebbe bisogno di una legge che obbligasse a non riscaldare i vani accessori di un abitazione privata (salvo poi poterli dotare di impianto di riscaldamento).
Ormai non si progetta più...ci si trova a fare lo slalom tra una prescrizione e l'altra, tra un numerino da farmacista e l'atro e alla fine bisogna fare digerire al cliente soluzioni che non tutti possono accettare economicamente e tecnicamente.
Il progettista edile si presenta ancora con il classico scatolone pieno di balconi e arzigogoli, sistema pilastri travi e poroton e chiede al termotecnico la casa in classe A.
Non vogliono fare il cappotto esterno, non vogliono vani tecnici, non vogliono installare pannelli solari....Nelle ristrutturazioni poi è un disastro > 25% < 20% è un casino, che acrobazie per far rientrare i limiti e nessuno ci capisce una mazza, vai a farlo capire ad un geometra o un architetto che anche se chiudono una finesta, il tamponamento deve avere delle caratteristiche energetiche. Alcune prescrizioni poi...un legge 10 con caldaia interna viene, con caldaia esterna no....Capisco il risparmio energetico, ma un utente avrà il diritto a casa sua di mettere la caldaia dove gli pare senza che il termotecnico con il ditino gli dica che questo non lo può fare. Certe limitazioni mi sembrano francamente ridicole. In uno Stato/Regione normale non ci sarebbe bisogno di una legge che obbligasse a non riscaldare i vani accessori di un abitazione privata (salvo poi poterli dotare di impianto di riscaldamento).
Ormai non si progetta più...ci si trova a fare lo slalom tra una prescrizione e l'altra, tra un numerino da farmacista e l'atro e alla fine bisogna fare digerire al cliente soluzioni che non tutti possono accettare economicamente e tecnicamente.
UNI 11300....no grazie, non faccio fumo !
Re: Consumi per riscaldamento: misurati vs certificazione
Tristemente vero. Si certifica.HUGO ha scritto:Ormai non si progetta più....
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Re: Consumi per riscaldamento: misurati vs certificazione
Secondo me un utente ignorante in materia, non puo' decidere dove mettersi la propria caldaia. Altrimenti torniamo a 40 anni fa' quando il trumbe' faceva tutto di testa sua e vista la competenza di oggi giorno (di chiunque progettista, installatore ecc..) uscirebbero degli obrobri sia in termini si sicurezze che di efficienze e dispersioni.ma un utente avrà il diritto a casa sua di mettere la caldaia dove gli pare senza che il termotecnico con il ditino gli dica che questo non lo può fare
Si basti pensare che la maggior parte dei condomini fatti 40 anni fa' avevano caldaie di potenza mediamente superiore a 60/70% di quello che serve e installate in posti impensabili.
Re: Consumi per riscaldamento: misurati vs certificazione
Ovviamente ci sono delle normative di sicurezza da rispettare...ma abbi pazienza Simone se uno vuole ristrutturare un bilocale striminzito da 40 mq e non vuole avere tra i piedi la caldaia perchè vuole recuperare spazio interno, mettendola sul balcone...non si può dirgli: "guardi, siccome la caldaia (magari a quattro stelle la più costosa sul mercato) ha delle perdite al mantello delll0 0,3%, al camino del 1,5 % e la temperatura media di mandata dell'acqua di progetto (!?) è > di 48°C non mi tornano i calcoli in regime "standard"......La mia critica è rivolta a questo tipo di risparmio energetico da accatto. Per il resto i tuoi esempi sui condomini di 40 anni fa sono sacrosanti....ma poco calzanti...io volavo più basso. L'impressione è comunque sempre la stessa: le normative non sono coerenti con la situazione tecnica, sociale ed economica che viviamo in edilizia.SimoneBaldini ha scritto:Secondo me un utente ignorante in materia, non puo' decidere dove mettersi la propria caldaia. Altrimenti torniamo a 40 anni fa' quando il trumbe' faceva tutto di testa sua e vista la competenza di oggi giorno (di chiunque progettista, installatore ecc..) uscirebbero degli obrobri sia in termini si sicurezze che di efficienze e dispersioni.ma un utente avrà il diritto a casa sua di mettere la caldaia dove gli pare senza che il termotecnico con il ditino gli dica che questo non lo può fare
Si basti pensare che la maggior parte dei condomini fatti 40 anni fa' avevano caldaie di potenza mediamente superiore a 60/70% di quello che serve e installate in posti impensabili.
Hann solo generato degli esempi di virtuosismo che non fanno media.
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Re: Consumi per riscaldamento: misurati vs certificazione
Io parlavo naturalmente per nuovi progetti, concordo con te sulle ristrutturazioni che secondo me dovrebbero andare per conto loro.
Il tuo esempio di appartamento da 40mq da scaldare con caldaia è energeticamente parlando un abomineo, si e no se si isolano le strutture a norma serviranno 3kW (esagerando) per scaldarlo! Quindi che la si metta dentro o fuori stà benedetta caldaia non è quello il vero problema. Per questo che secondo me sono casi da trattare in "deroga" che però non è prevista.
Il tuo esempio di appartamento da 40mq da scaldare con caldaia è energeticamente parlando un abomineo, si e no se si isolano le strutture a norma serviranno 3kW (esagerando) per scaldarlo! Quindi che la si metta dentro o fuori stà benedetta caldaia non è quello il vero problema. Per questo che secondo me sono casi da trattare in "deroga" che però non è prevista.
Re: Consumi per riscaldamento: misurati vs certificazione
Vero, ma la legge non mi impone sempre di isolare (spesso non è neanche tecnicamente possibile per ambienti così piccoli), io posso solo intervenire solo parzialmente sulle strutture, ma totalmente sull'impianto, l'obbligo poi del solare termico poi in alcuni casi è ridicolo...E a questo punto con caldaia fuori, addio efficienza media dell'ipianto. Le casistiche sono parecchie ei risvolti sono molto camplicati da gestire.SimoneBaldini ha scritto:.....si e no se si isolano le strutture a norma serviranno 3kW (esagerando) per scaldarlo! Quindi che la si metta dentro o fuori stà benedetta caldaia non è quello il vero problema. Per questo che secondo me sono casi da trattare in "deroga" che però non è prevista.
Sul sito dell'ANTA, a cura del benemerito Ing. Socal, ci sono dei power point moldo interessanti cha parlano di come i limiti da rispettare per legge andrebbero quanto meno ridiscussi e soprattutto ridiscusso il dato di energia primeria come unico e supremo metro di valutazione della bontà energetica di un edificio impianto
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Re: Consumi per riscaldamento: misurati vs certificazione
non esageriamo .HUGO ha scritto:.E a questo punto con caldaia fuori, addio efficienza media dell'ipianto.
le pgn,env sono basse nelle ultime caldaie (anche se per la procedura lombarda dà differenze del 6/8% sull'EPh).
e tieni conto che le perdite sono proporzionali al FC
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Re: Consumi per riscaldamento: misurati vs certificazione
Incredibile...da un dato su una certificazione energetica, vuoi mandare all'avvocato la faccenda, tra l'altro su una valutazione fatta da un numero senza alcuna conoscenza dell'intervento!Fatto questo valuterai il da farsi con il costruttore e l'avvocato, se necessario.
..il conforto della categoria!puoi chiedere (meglio) ad un termotecnico SERIO (quindi che si fa pagare il GIUSTO) di redarre un ACE di confronto.
Inoltre il suo appartamento è a piano terra, quindi con superficie disperdente rispetto al Volume molto più alta..
bah, sinceramente non capisco certe risposte|!
Re: Consumi per riscaldamento: misurati vs certificazione
nemmeno ioggbon ha scritto:bah, sinceramente non capisco certe risposte|!
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