Regolazione ed utilizzo impianto ibrido

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

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900
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Regolazione ed utilizzo impianto ibrido

Messaggio da 900 »

Buongiorno a tutti, scrivo per avere dei consigli di utilizzo per un impianto un pò particolare.
L'impianto in questione è un ibrido formato da 2 pompe di calore, una da 15kw e una da 8kw montate in batteria più una caldaia a gas da 32kw e bollitore ACS da 800lt.
Impianto FV a servizio per un tot di circa 10kw + batterie per 30 kw.
Questo sistema serve un immobile diviso in due unità con circuiti indipendenti che chiamerò piano T e piano 1 per un totale di circa 550-600 mq.
L'immobile consiste in una casa antica di inizio 900, ha infissi di ultima generazione ma non ha il cappotto.
Piano T ha controsoffitti e radiatori in alluminio, mentre piano 1 non ha controsoffitti (h 3.8 circa) e i radiatori sono in ghisa.
Il sistema è stato così concepito nell'ottica di una eventuale ristrutturazione futura che renderà omogenee le caratteristiche delle due unità T e 1, e porterà il FV ad almeno 15 kwh, ma ad oggi la situazione è questa.

L'impianto ad oggi è regolato con temperature di mandata a 40-50 gradi per piano T , 45-55 gradi per piano 1 dove c'è la ghisa e 55 gradi per quello che riguarda il bollitore ACS.
Praticamente con il FV per circa 7-8 mesi l'anno riesco a gestire tutto in autoconsumo oltre a vendere l'eccesso di produzione, ma per i 4-5 mesi più freddi, nulla può il FV davanti ad assorbimenti abbastanza monstre delle pompe che girano su medie consumo attorno ai 40-50kw giorno se solo per piano T e di circa 70-80 accendendo anche piano 1 con punte anche di oltre 100kw giorno abbondanti per entrambi i piani se con temperature esterne sotto gli 8-10 gradi.
Fino a 7-8 gradi esterni il sistema elettrico ha un cop che varia tra i 3.1 e i 3.6 circa.
La caldaia a gas interviene sotto i 6 gradi poichè già anche da temperature più alte le pompe di calore cominciano a fare fatica non tanto a produrre ma quanto proprio a portare la casa e tenerla attorno ai 19 gradi, 19 gradi che possono sembrare pochi ma che in realtà in una casa con mura larghissime, sono un buon tepore e in ogni caso andare più sopra di quella temperatura con molto freddo fuori risulta abbastanza faticoso con le pompe lanciate a razzo sul limite massimo di assorbimento del mio contatore (10kw) con il relativo rischio di distacco.
Stò facendo varie prove ma non ancora capisco come regolare il sistema per ottimizzarne la funzionalità e i consumi essendo comunque ben conscio che per tipologia di immobile e peculiarità dei due impianti su cui è stato adattato, i consumi nei mesi freddi saranno sempre presenti e anche consistenti.
Ora ad esempio per quelli che sono i prezzi di gas e corrente e con un cop di poco più di 3, sono portato a credere che già dai 10 gradi esterni forse mi converrebbe usare il gas e le sue maggiori capacità energetiche per un impianto che dovrebbe girare a temperature più alte ma che per sfruttare le pompe viene fatto lavorare a temperature non dico da pavimento radiante, ma neanche da ghisa.
Cosa ne pensate?
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Re: Regolazione ed utilizzo impianto ibrido

Messaggio da NoNickName »

900 ha scritto: mer nov 26, 2025 11:25 Fino a 7-8 gradi esterni il sistema elettrico ha un cop che varia tra i 3.1 e i 3.6 circa.
Terribile. Di che marca sono?
900 ha scritto: mer nov 26, 2025 11:25 La caldaia a gas interviene sotto i 6 gradi poichè già anche da temperature più alte le pompe di calore cominciano a fare fatica non tanto a produrre ma quanto proprio a portare la casa e tenerla attorno ai 19 gradi
Ma chi è il progettista? Topolino?
900 ha scritto: mer nov 26, 2025 11:25 Cosa ne pensate?
Solidarizzo.
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Re: Regolazione ed utilizzo impianto ibrido

Messaggio da 900 »

Il sistema pompe-caldaia-acs è tutto marca Vaillant, le pompe sono quelle di ultima generazione r290.
il progettista invece non è Topolino, ma un architetto che ha dovuto adattare questo sistema ad un immobile esistente.
Non sono del mestiere, ma dover sostituire due caldaie vecchie di cui una a basamento, con due pompe di calore e farle lavorare su impianti concepiti per gas-alluminio, e gas-ghisa senza modificarne neanche gli elementi, non credo sia il massimo per progettarne l'efficienza.
Certo se avessi avuto una villetta di 200mq con cappotto, tetto coibentato e riscaldamento a pavimento anche io parlerei così, invece ho un palazzetto antico con tutti i suoi vantaggi e come in questo caso..difetti.
Per me già passare da migliaia di € all'anno di spesa gas e basso comfort a qualche centinaio di € annui di media e comfort alto, è stato un gran successo.

Detto ciò, appunto vorrei capire come poter gestire al meglio i discorsi mandate acqua-temperature e intervento gas relativamente a questa situazione e in che modo eventualmente posso operare per cercare di aumentare il cop anche se cercando online un cop di 3.5 non sembra così malvagio.
Grazie
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