Parliamo di una casa costruita ad inizio '900 con struttura portante in mattoni pieni ovvero muri perimetrali & tramezzi portanti aventi spessore 50cm, sottoposta a ristrutturazione "leggera" (igloo + impianti + rifacimento scala interna) a cavallo tra il 2023 ed il 2024, mantenendo riscaldamento a termosifoni e serramenti esterni (sostituiti circa 30 anni fa dalla nonna di mia moglie per cui "già" in alluminio con doppi vetri).
Premetto io stesso che se si fosse trattato di abitazione principale avremmo investito molto di più sul fronte diciamo energetico.
E' (e sarà sempre) invece una seconda casa in cui ci trasferiamo per qualche fine settimana durante l'anno e nei periodi di chiusura delle scuole ovvero estate e festività natalizie.
La casa si sviluppa su due piani con: al piano terreno soggiorno (22mq con n.1 finestra lato SUD), cucina (25mq con n.1 finestra lato SUD), antibagno + bagno (10mq con n.1 finestra lato NORD); al primo piano bagno (5mq con n.1 finestra lato OVEST) e camera da letto (15mq con n.1 finestra lato SUD).
Abbiamo iniziato ad utilizzarla da Giugno 2024 per cui siamo arrivati alla seconda estate passando per autunno, inverno e primavera.
Ho potuto quindi osservare quanto segue:
- se siamo presenti, a prescindere dalla stagione, riusciamo a gestire l'umidità dei locali mediante le sacrosante aperture delle finestre (sfruttando anche l'effetto "camino" tra piano terra e primo piano che fa molto); si riesce infatti abbastanza agevolmente a riportare l'umidità sotto il 55% in tutti i punti in cui viene letta (soggiorno, cucina, camera da letto) partendo magari da un 70-75% al mattino, con l'ausilio talvolta di un deumidificatore carrellato.
- quando la casa è chiusa (e succede anche per più di un mese di fila, in tutte le stagioni), tutti gli ambienti interni si saturano al 72-75% per cui, al nostro arrivo, troviamo al piano terra i tessuti (es. fodere divano) umidi se strofinati con il dorso delle mani, fogli di carta vagamente "rammolliti", parti in legno di qualche complemento d'arredo con una leggerissima patina di quella che, secondo me, sarebbe destinata a diventare muffa vera e propria se non rimossa.
Finora (incrocio le dita) macchie di muffa sulle pareti no.
E' una casa evidentemente votata ad imbarcare umidità dall'esterno anche se con gli igloo (peraltro collettati nel centro della planimetria ad una canna fumaria dismessa ma libera di estrarre) non si sono presentati problemi di risalita; a dire il vero nemmeno prima, più di tanto.
D'inverno, quando non ci siamo, il riscaldamento a termosifoni ha l'antigelo impostato a 15°C, set point non difficile da raggiungere complice il fatto che di fianco (lato est) e parzialmente sopra abitano i miei suoceri in un'unità aggiuntiva edificata 30 anni fa.
Un pippone tremendo per arrivare alla fatidica domanda: quale sistema andrebbe messo in atto, ammesso che esista, per simulare al meglio l'apertura delle finestre per ricambio aria in nostra assenza (ovvero per circa 300gg all'anno)? Ovviamente ho passato notti insonni a leggere e documentarmi e, a parte un piacevole tuffo nel passato all'epoca degli studi universitari, ho portato a casa una sostanziale e pietrificante indecisione.
Grazie in anticipo a chiunque volesse darmi un consiglio, ad esclusione però del mettere in vendita la casa
