Broof CWFT
Moderatore: Edilclima
Broof CWFT
Buongiorno,
RTV V.13 per i fotovoltaici in copertura richiede Broof T2, T3 o T4.
Mi arriva una Dop dove riporta "Broof CWFT" ovvero senza necessità di prova. Da come ho potuto capire, "Broof CWFT" è diverso da Froof, pertanto mi aspetterei di trovarci accanto un T1, T2, T3 o T4, ma questo non avviene.
Ho telefonato al produttore ma non ho ancora ottenuto una risposta, ho guardato la EN 14509 che elenca una serie di caratteristiche, ma non dice a quale classificazione fare riferimento.
Qualcuno ha esperienza in merito a questa fattispecie? E' corretto chiedere al produttore che mi venga detto a quale "T" fare riferimento? Oppure va sempre bene, oppure mai.
Grazie
RTV V.13 per i fotovoltaici in copertura richiede Broof T2, T3 o T4.
Mi arriva una Dop dove riporta "Broof CWFT" ovvero senza necessità di prova. Da come ho potuto capire, "Broof CWFT" è diverso da Froof, pertanto mi aspetterei di trovarci accanto un T1, T2, T3 o T4, ma questo non avviene.
Ho telefonato al produttore ma non ho ancora ottenuto una risposta, ho guardato la EN 14509 che elenca una serie di caratteristiche, ma non dice a quale classificazione fare riferimento.
Qualcuno ha esperienza in merito a questa fattispecie? E' corretto chiedere al produttore che mi venga detto a quale "T" fare riferimento? Oppure va sempre bene, oppure mai.
Grazie
Re: Broof CWFT
Buongiorno
riprendo il post.
Cosa ne pensate?
riprendo il post.
Cosa ne pensate?
Re: Broof CWFT
Essenzialmente la marcatura CWFT serve per classificare una tantum prodotti generici (senza riferimenti al marchio di fabbrica), effettuando le prove richieste e ricevendo l'approvazione della commissione europea. Una volta avuta questa approvazione viene pubblicato sulla gazzetta ufficiale e da quel momento è possibile applicare le caratteristiche (in questo caso Broof) della prova originale, senza la necessità di eseguire o ripetere altre prove al fuoco.
Quindi nel tuo caso dovresti verificare a quale prova si fa riferimento e verificare a che categoria si può attestare il prodotto.
Esempio:
https://eur-lex.europa.eu/legal-content ... 2005D0403
Questa è una prova che consente di categorizzare Broof T1/T2/T3 "Rivestimenti per tetti in acciaio ricoperto di plastisol come specificato qui di seguito e se incorporati in un sistema di copertura a strato unico o multiplo come di seguito descritto...."
Quindi nel tuo caso dovresti verificare a quale prova si fa riferimento e verificare a che categoria si può attestare il prodotto.
Esempio:
https://eur-lex.europa.eu/legal-content ... 2005D0403
Questa è una prova che consente di categorizzare Broof T1/T2/T3 "Rivestimenti per tetti in acciaio ricoperto di plastisol come specificato qui di seguito e se incorporati in un sistema di copertura a strato unico o multiplo come di seguito descritto...."
Re: Broof CWFT
Grazie per il riscontro
Secondo te/voi un tetto broof, potrebbe essere classificato incombustibile? Il prodotto, da incendio dal basso è certificato B2-s-d0
Secondo te/voi un tetto broof, potrebbe essere classificato incombustibile? Il prodotto, da incendio dal basso è certificato B2-s-d0
Re: Broof CWFT
Per essere incombustibile dovrebbe essere classificato A1 da prove o in base alle tabelle del DM 10 marzo 2005. Se è B2 non è incombustibile.
Re: Broof CWFT
Intanto grazie.
non ho capito la differenza tra A1 e broof.
Un componente broof può essere anche classificato A1? Una escluda l'altro oppure posso avere entrambe le certificazioni?
non ho capito la differenza tra A1 e broof.
Un componente broof può essere anche classificato A1? Una escluda l'altro oppure posso avere entrambe le certificazioni?
Re: Broof CWFT
A1 vuol dire non combustibile.
Se il materiale ha reazione al fuoco B2-etc vuol dire che è combustibile, con una reazione al fuoco di un certo tipo determinata da prove specifiche. Con una prova diversa può anche essere assegnato un certo livello di Broof che dipende da quanto propaga il fuoco dall'esterno, utile in casi specifici tipo per la presenza di fotovoltaico.
Se il materiale ha reazione al fuoco B2-etc vuol dire che è combustibile, con una reazione al fuoco di un certo tipo determinata da prove specifiche. Con una prova diversa può anche essere assegnato un certo livello di Broof che dipende da quanto propaga il fuoco dall'esterno, utile in casi specifici tipo per la presenza di fotovoltaico.
Re: Broof CWFT
Ok. Grazie mille.
Scusatemi ancora se non ho ancora capito bene.
La scheda del tetto dichiara una reazione al fuoco B-s2,d0. Sempre la stessa scheda riporta Reazione al
fuoco da esterno Broof CWFT
Se ho compreso bene il materiale ha reazione al fuoco B-s2,d0 come caratteristica intrinseca del materiale alla reazione al fuoco (immagino con fuoco dal basso). Nel caso in cui la il fuoco provenisse dall'esterno (come nel caso di un pannello fotovoltaico), allora il materiale è certificato solo Broof e quindi il grado di reazione al fuoco (che invcece è B-s2,d0 c) non trova applicazione se voglio valutare la performance del tetto accoppiato ad un modulo fotovoltaico appoggiato.
Giusto?
Scusatemi ancora se non ho ancora capito bene.
La scheda del tetto dichiara una reazione al fuoco B-s2,d0. Sempre la stessa scheda riporta Reazione al
fuoco da esterno Broof CWFT
Se ho compreso bene il materiale ha reazione al fuoco B-s2,d0 come caratteristica intrinseca del materiale alla reazione al fuoco (immagino con fuoco dal basso). Nel caso in cui la il fuoco provenisse dall'esterno (come nel caso di un pannello fotovoltaico), allora il materiale è certificato solo Broof e quindi il grado di reazione al fuoco (che invcece è B-s2,d0 c) non trova applicazione se voglio valutare la performance del tetto accoppiato ad un modulo fotovoltaico appoggiato.
Giusto?
Re: Broof CWFT
Help!!
Scusate, faccio risalire il post per una volta..
Confido nel vostro aiuto.
Sono stato anche al comando vvf e ho compreso che la questione non è per nulla chiara.
Grazie
Scusate, faccio risalire il post per una volta..
Confido nel vostro aiuto.
Sono stato anche al comando vvf e ho compreso che la questione non è per nulla chiara.
Grazie
Re: Broof CWFT
Sostanzialmente corretto. Giusto come precisazione la reazione al fuoco B-s2,d0 non è propriamente intrinseca del materiale, ma può variare a seconda di diversi fattori (spessori, verso, aerazione,..), dipende dalle prove fatto e quanto scritto nei certificati. A volta viene assegnata una reazione al fuoco al kit/pacchetto e non al singolo materiale.arien ha scritto: gio mag 22, 2025 17:17 Ok. Grazie mille.
Scusatemi ancora se non ho ancora capito bene.
La scheda del tetto dichiara una reazione al fuoco B-s2,d0. Sempre la stessa scheda riporta Reazione al
fuoco da esterno Broof CWFT
Se ho compreso bene il materiale ha reazione al fuoco B-s2,d0 come caratteristica intrinseca del materiale alla reazione al fuoco (immagino con fuoco dal basso). Nel caso in cui la il fuoco provenisse dall'esterno (come nel caso di un pannello fotovoltaico), allora il materiale è certificato solo Broof e quindi il grado di reazione al fuoco (che invcece è B-s2,d0 c) non trova applicazione se voglio valutare la performance del tetto accoppiato ad un modulo fotovoltaico appoggiato.
Giusto?
Re: Broof CWFT
Leggo solo ora il post.
A mio parere quanto compreso da @Arien non è corretto e non sono molto d'accordo su quanto sostenuto da @ChriRN.
Nella fattispecie, non condivido nel ritenere che la classificazione al fuoco ai sensi del DM 10/03/2005 sia alternativa alla classe di resistenza al fuoco secondo UNI EN 13501.
A mio parere sono due cose differenti e qualificano due caratteristiche ben diverse (una è di reazione al fuoco (il DM 10/03/2005) e l'altro è di comportamento al fuoco come resistenza (la UNI 13501).
La UNI 13501 e la relativa classificazione Broof, è richiamata nel COPI così come nella linee guida VVF nel caso di attività soggette DPR 151/11 con impianto fotovoltaico ed è un parametro che per certi versi è prestazionale per un determinato materiale/pacchetto.
Cosa diversa è la reazione al fuoco la quale è una caratteristiche di un materiale in termini di combustibilità e deve rispettare le norme di prodotto per i materiali da costruzione DM 10/03/2005.
Evidenzio tale differenziale è sostanziale perché, in molti casi i moduli fotovoltaici sono classificati in classe I se posti su materiale incombustibile (A1 e non B2-s2, d0 come diceva Arien) anche se sono certificati Broof. Se il materiale sui cui poggia il modulo FV è B2-s2, d0 il modulo FV non è in classe 1 ed è tutta una storia diversa (vedi linee guida VVF per impianti FV)...
A mio parere quanto compreso da @Arien non è corretto e non sono molto d'accordo su quanto sostenuto da @ChriRN.
Nella fattispecie, non condivido nel ritenere che la classificazione al fuoco ai sensi del DM 10/03/2005 sia alternativa alla classe di resistenza al fuoco secondo UNI EN 13501.
A mio parere sono due cose differenti e qualificano due caratteristiche ben diverse (una è di reazione al fuoco (il DM 10/03/2005) e l'altro è di comportamento al fuoco come resistenza (la UNI 13501).
La UNI 13501 e la relativa classificazione Broof, è richiamata nel COPI così come nella linee guida VVF nel caso di attività soggette DPR 151/11 con impianto fotovoltaico ed è un parametro che per certi versi è prestazionale per un determinato materiale/pacchetto.
Cosa diversa è la reazione al fuoco la quale è una caratteristiche di un materiale in termini di combustibilità e deve rispettare le norme di prodotto per i materiali da costruzione DM 10/03/2005.
Evidenzio tale differenziale è sostanziale perché, in molti casi i moduli fotovoltaici sono classificati in classe I se posti su materiale incombustibile (A1 e non B2-s2, d0 come diceva Arien) anche se sono certificati Broof. Se il materiale sui cui poggia il modulo FV è B2-s2, d0 il modulo FV non è in classe 1 ed è tutta una storia diversa (vedi linee guida VVF per impianti FV)...
Gmeister ha scritto: mar mar 18, 2025 10:46 Buongiorno,
RTV V.13 per i fotovoltaici in copertura richiede Broof T2, T3 o T4.
Mi arriva una Dop dove riporta "Broof CWFT" ovvero senza necessità di prova. Da come ho potuto capire, "Broof CWFT" è diverso da Froof, pertanto mi aspetterei di trovarci accanto un T1, T2, T3 o T4, ma questo non avviene.
Ho telefonato al produttore ma non ho ancora ottenuto una risposta, ho guardato la EN 14509 che elenca una serie di caratteristiche, ma non dice a quale classificazione fare riferimento.
Qualcuno ha esperienza in merito a questa fattispecie? E' corretto chiedere al produttore che mi venga detto a quale "T" fare riferimento? Oppure va sempre bene, oppure mai.
Grazie
Re: Broof CWFT
Posso chiederti in cosa non sei d'accordo?
Forse il discorso si è un pò ampliato, ma mi sembrava di aver espresso il medesimo concetto a riguardo del fatto che la classificazione al fuoco del DM 10/03/2005 sia differente dalla classificazioni Broof per tipologia di prova, caratteristiche e applicazione pratica nel campo della prevenzione incendi.
Forse il discorso si è un pò ampliato, ma mi sembrava di aver espresso il medesimo concetto a riguardo del fatto che la classificazione al fuoco del DM 10/03/2005 sia differente dalla classificazioni Broof per tipologia di prova, caratteristiche e applicazione pratica nel campo della prevenzione incendi.
Re: Broof CWFT
Si certo,
non sono d'accordo sul fatto che su richiesta di arien, condividi quanto lo stesso arien aveva compreso (non correttamente...), ovvero:
Nel senso che la conformità ad una classificazione Broof (ai sensi della UNI 13501) non è alternativa alla certificazione di reazione al fuoco del materiale secondo DM 10/03/2005. Sono due proprietà diverse e la prima non sostituisce la seconda.
Se un materiale ha reazione al fuoco B-s2,d0 c resta con tale grado di reazione al fuoco anche se è Broof (T1,2,3,4).
Ribadisco che la questione è sostanziale quando si tratta di valutare il comportamento al fuoco di un pannello FV se ha determinate caratteristiche (Es. classe I) solo se posato su materiale incombustibile.
Alla luce del LG FV in attività soggette la differenza è rilevante.
Tutto qua...
non sono d'accordo sul fatto che su richiesta di arien, condividi quanto lo stesso arien aveva compreso (non correttamente...), ovvero:
le due caratteristiche non sono alternative tra loro. Sono due aspetti che hanno applicazioni diverse nella valutazione del rischio.Se ho compreso bene il materiale ha reazione al fuoco B-s2,d0 come caratteristica intrinseca del materiale alla reazione al fuoco (immagino con fuoco dal basso). Nel caso in cui la il fuoco provenisse dall'esterno (come nel caso di un pannello fotovoltaico), allora il materiale è certificato solo Broof e quindi il grado di reazione al fuoco (che invcece è B-s2,d0 c) non trova applicazione se voglio valutare la performance del tetto accoppiato ad un modulo fotovoltaico appoggiato.
Nel senso che la conformità ad una classificazione Broof (ai sensi della UNI 13501) non è alternativa alla certificazione di reazione al fuoco del materiale secondo DM 10/03/2005. Sono due proprietà diverse e la prima non sostituisce la seconda.
Se un materiale ha reazione al fuoco B-s2,d0 c resta con tale grado di reazione al fuoco anche se è Broof (T1,2,3,4).
Ribadisco che la questione è sostanziale quando si tratta di valutare il comportamento al fuoco di un pannello FV se ha determinate caratteristiche (Es. classe I) solo se posato su materiale incombustibile.
Alla luce del LG FV in attività soggette la differenza è rilevante.
Tutto qua...
Re: Broof CWFT
Grazie per i vostri contributi
Re: Broof CWFT
mizu ha scritto: lun mag 26, 2025 14:15 Evidenzio tale differenziale è sostanziale perché, in molti casi i moduli fotovoltaici sono classificati in classe I se posti su materiale incombustibile (A1 e non B2-s2, d0 come diceva Arien) anche se sono certificati Broof. Se il materiale sui cui poggia il modulo FV è B2-s2, d0 il modulo FV non è in classe 1 ed è tutta una storia diversa (vedi linee guida VVF per impianti FV)...
ma non ho capito, stai dicendo che la classe di reazione al fuoco di un pannello FV dipende dalla classe del tetto ?mizu ha scritto: lun mag 26, 2025 22:16 Ribadisco che la questione è sostanziale quando si tratta di valutare il comportamento al fuoco di un pannello FV se ha determinate caratteristiche (Es. classe I) solo se posato su materiale incombustibile.
Re: Broof CWFT
Si, certo.stfire ha scritto: gio mag 29, 2025 08:05mizu ha scritto: lun mag 26, 2025 14:15 Evidenzio tale differenziale è sostanziale perché, in molti casi i moduli fotovoltaici sono classificati in classe I se posti su materiale incombustibile (A1 e non B2-s2, d0 come diceva Arien) anche se sono certificati Broof. Se il materiale sui cui poggia il modulo FV è B2-s2, d0 il modulo FV non è in classe 1 ed è tutta una storia diversa (vedi linee guida VVF per impianti FV)...ma non ho capito, stai dicendo che la classe di reazione al fuoco di un pannello FV dipende dalla classe del tetto ?mizu ha scritto: lun mag 26, 2025 22:16 Ribadisco che la questione è sostanziale quando si tratta di valutare il comportamento al fuoco di un pannello FV se ha determinate caratteristiche (Es. classe I) solo se posato su materiale incombustibile.
La classe di reazione al fuoco di un pannello, al pari di altri prodotti, dipende dalle condizioni di prova.
Se un pannello FV è stato provato in determinate condizioni, come spesso avviene, si deve fare riferimento alle specifiche riportate nel rapporto di prova.
Pertanto, se il pannello FV del produttore X è stato provato su supporto incombustibile e in tale condizioni il pannello è valutato in classe I, la classe è tale solo se sono rispettate quelle condizioni operative. Quindi si potrebbe verificare il caso in cui, il supporto / tetto è Broof ma non incombustibile e quindi il modulo non avrebbe classe 1.
Re: Broof CWFT
ok, va bene, ma non è in assoluto come dici tu.arien ha scritto: gio mag 29, 2025 09:05 Si, certo.
La classe di reazione al fuoco di un pannello, al pari di altri prodotti, dipende dalle condizioni di prova.
dipende appunto dalle condizioni di prova.
in altri casi non è così per esempiomizu ha scritto: lun mag 26, 2025 14:15 in molti casi i moduli fotovoltaici sono classificati in classe I se posti su materiale incombustibile
Re: Broof CWFT
Concordo.
Infatti io non ho generalizzato.
Purtroppo molti progettisti ( anche coloro che fanno le dichiarazioni di non aggravio del rischio incendio per presenza di impianto gen. FV) non tengono in considerazione il rapporto di prova ma si limitano alla classificazione del modulo indicato nel certificato dell'ente di verifica o addirittura nella scheda tecnica del fabbricante.
Infatti io non ho generalizzato.
Purtroppo molti progettisti ( anche coloro che fanno le dichiarazioni di non aggravio del rischio incendio per presenza di impianto gen. FV) non tengono in considerazione il rapporto di prova ma si limitano alla classificazione del modulo indicato nel certificato dell'ente di verifica o addirittura nella scheda tecnica del fabbricante.
Re: Broof CWFT
In questa discussione sono state scritte un casino di cavolate:
1) Le prove di laboratorio che vengono usate per certificare la classe di reazione al fuoco italiana dei pannelli fotovoltaici, ai sensi della UNI 9177, sono eseguite senza alcun supporto. Quindi non mi pare proprio che occorra andare a leggersi il rapporto di prova per verificare la tipologia di supporto, che tra l'altro un produttore non ha l'obbligo di fornire.
Come indicato nella risoluzione n°40 del 28.03.2012 indipendentemente dalla loro installazione e posa in opera le prove di laboratorio sono effettuate con le norme indicate nella risoluzione, attraverso la quale viene rilasciato il certificato di prova ai sensi dell'art.10 del D.M. 26.06.1984 con indicata la specifica classe di reazione al fuoco, che è l'unico documento da quale evincere la classe di reazione al fuoco.
2) Per quanto concerne il Broof, ci sono ovviamente materiali che senza il bisogno di prove di laboratorio hanno prestazioni migliori o equivalenti a tale classificazione, ad esempio certi materiali incombustibili, così come indicato nella decisione della commissione europea di cui il link sopra indicato.
Il T1, T2, T3, T4 non è dedotto perchè può nascere solo attraverso una prova di laboratorio e dalla classificazione UNI EN 13501-5 dei tetti. Mentre la reazione al fuoco B-s2,d0 del pacchetto complessiva non c'entra niente.
Anche perchè solitamente la classificazione Broof è data solo dall'ultimo strato di materiale e dal supporto sottostante.
1) Le prove di laboratorio che vengono usate per certificare la classe di reazione al fuoco italiana dei pannelli fotovoltaici, ai sensi della UNI 9177, sono eseguite senza alcun supporto. Quindi non mi pare proprio che occorra andare a leggersi il rapporto di prova per verificare la tipologia di supporto, che tra l'altro un produttore non ha l'obbligo di fornire.
Come indicato nella risoluzione n°40 del 28.03.2012 indipendentemente dalla loro installazione e posa in opera le prove di laboratorio sono effettuate con le norme indicate nella risoluzione, attraverso la quale viene rilasciato il certificato di prova ai sensi dell'art.10 del D.M. 26.06.1984 con indicata la specifica classe di reazione al fuoco, che è l'unico documento da quale evincere la classe di reazione al fuoco.
2) Per quanto concerne il Broof, ci sono ovviamente materiali che senza il bisogno di prove di laboratorio hanno prestazioni migliori o equivalenti a tale classificazione, ad esempio certi materiali incombustibili, così come indicato nella decisione della commissione europea di cui il link sopra indicato.
Il T1, T2, T3, T4 non è dedotto perchè può nascere solo attraverso una prova di laboratorio e dalla classificazione UNI EN 13501-5 dei tetti. Mentre la reazione al fuoco B-s2,d0 del pacchetto complessiva non c'entra niente.
Anche perchè solitamente la classificazione Broof è data solo dall'ultimo strato di materiale e dal supporto sottostante.
Re: Broof CWFT
Ciao etec83, grazie per il tuo chiarimento. Nel caso in cui in una DoP sia dichiarato t2, t3 e t4 CWFT si tratta di falsa dichiarazione?etec83 ha scritto: mer giu 18, 2025 15:44 Il T1, T2, T3, T4 non è dedotto perchè può nascere solo attraverso una prova di laboratorio
Trovo tutta la questione della resistenza al fuoco esterna molto complicata e la ricerca di letteratura è veramente difficile. Se volessi condividere qualche riferimento su cui reperire informazioni sarebbe ottimo
Re: Broof CWFT
Non è detto.Gmeister ha scritto: gio giu 19, 2025 09:22 Ciao etec83, grazie per il tuo chiarimento. Nel caso in cui in una DoP sia dichiarato t2, t3 e t4 CWFT si tratta di falsa dichiarazione?
Cioè credo che quando la classificazione è dichiarata CWFT intende che il materiale è conforme a tutti i requisiti di "resistenza al fuoco esterno", così come indicato nella decisione di commissione europea del 6 settembre 2000.
Dopodiché non so se ci sono aggiornamenti più recenti, io non ne ho trovati.
Per quanto concerne la classificazione dei tetti io mi sono letto semplicemente la UNI EN 13501-5.
Re: Broof CWFT
ciao etec...un chiarimento : il Broof dici che è fornito solo in base all'ultimo strato di materiale e dal supporto.
Io mi ricordavo che il Broof riguarda l'intero pacchetto di copertura.
Puoi spiegare meglio?
grazie!
Io mi ricordavo che il Broof riguarda l'intero pacchetto di copertura.
Puoi spiegare meglio?
grazie!
Re: Broof CWFT
grazie etec83, niente di nuovo insomma, anche io ho letto la 13501 e parti di altre UNI/TS senza trovare un punto di incontro chiaro con la norma. In questo modo mi pare di capire di ognuno proceda a modo proprio, e la domanda di buge è assolutamente pertinente.
Se siamo in presenza di un prodotto testato siamo tutti d'accordo che il manufatto deve essere considerato coincidente con quello testato (ultimo strato o intero pacchetto), ma in presenza di prodotti CWFT? Viene da pensare che questi siano "certificati" senza tenere conto del supporto, ma nella 13501 il supporto è ben precisato. Mi trovo sinceramente in difficoltà anche perchè questa caratteristica sta cominciando ad essere richiesta e sembra ed ognuno sta procedendo a modo proprio
Se siamo in presenza di un prodotto testato siamo tutti d'accordo che il manufatto deve essere considerato coincidente con quello testato (ultimo strato o intero pacchetto), ma in presenza di prodotti CWFT? Viene da pensare che questi siano "certificati" senza tenere conto del supporto, ma nella 13501 il supporto è ben precisato. Mi trovo sinceramente in difficoltà anche perchè questa caratteristica sta cominciando ad essere richiesta e sembra ed ognuno sta procedendo a modo proprio
Re: Broof CWFT
Rispondo a quanto riportato da @etec83 il quale scrive che sono state scritte cavolate..etec83 ha scritto: mer giu 18, 2025 15:44 In questa discussione sono state scritte un casino di cavolate:
1) Le prove di laboratorio che vengono usate per certificare la classe di reazione al fuoco italiana dei pannelli fotovoltaici, ai sensi della UNI 9177, sono eseguite senza alcun supporto. Quindi non mi pare proprio che occorra andare a leggersi il rapporto di prova per verificare la tipologia di supporto, che tra l'altro un produttore non ha l'obbligo di fornire.
Come indicato nella risoluzione n°40 del 28.03.2012 indipendentemente dalla loro installazione e posa in opera le prove di laboratorio sono effettuate con le norme indicate nella risoluzione, attraverso la quale viene rilasciato il certificato di prova ai sensi dell'art.10 del D.M. 26.06.1984 con indicata la specifica classe di reazione al fuoco, che è l'unico documento da quale evincere la classe di reazione al fuoco.
2) Per quanto concerne il Broof, ci sono ovviamente materiali che senza il bisogno di prove di laboratorio hanno prestazioni migliori o equivalenti a tale classificazione, ad esempio certi materiali incombustibili, così come indicato nella decisione della commissione europea di cui il link sopra indicato.
Il T1, T2, T3, T4 non è dedotto perchè può nascere solo attraverso una prova di laboratorio e dalla classificazione UNI EN 13501-5 dei tetti. Mentre la reazione al fuoco B-s2,d0 del pacchetto complessiva non c'entra niente.
Anche perchè solitamente la classificazione Broof è data solo dall'ultimo strato di materiale e dal supporto sottostante.
Indico al link certificato di reazione al fuoco di un modulo ove la reazione al fuoco è relazionata alla modalità di prova: https://www.futurasun.com/wp-content/up ... Duetto.pdf - Pertanto ribadisco, a mio parere che, per ogni valutazione del caso, la modalità di prova è essenziale.
La certificazione CWFT significa tutto come niente - tra l'altro non è neanche richiamata dal COPI. E' una classificazione che a mio parare non riguarda solo lo strato superficiale ma il pacchetto intero.
Re: Broof CWFT
Ciao Mizu, però è vero che il produttore non è obbligato a fornire il rapporto di prova, ma solo quello di classificazione, dove credo (vado a memoria) sono riportate le informazioni necessarie. Il punto è che però è la stessa circolare del 2012 ad ammettere classe 1 secondo UNI 9177. Quindi a prescindere dal metodo di prova, che è standardizzato dalla UNI 9177, la circolare ammette l'installazione di questa fattispecie su qualsiasi tetto (Froof), quindi non è importante sapere su cosa è stata provata.
Riguardo alla classificazione CWFT, mi stupirebbe se fosse richiamata nel COPI, si tratta, credo, di una tipologia di classificazione, non di una prestazione vera e propria, quindi non mi aspetto che sia richiamata nel COPI, mi aspetto piuttosto che sia chiaro (cosa che per me non lo è) se la classificazione riguarda il solo strato superficiale o l'intero pacchetto di copertura perchè cambia.
Riguardo alla classificazione CWFT, mi stupirebbe se fosse richiamata nel COPI, si tratta, credo, di una tipologia di classificazione, non di una prestazione vera e propria, quindi non mi aspetto che sia richiamata nel COPI, mi aspetto piuttosto che sia chiaro (cosa che per me non lo è) se la classificazione riguarda il solo strato superficiale o l'intero pacchetto di copertura perchè cambia.