Corridoio cieco ed indipendenza uscite

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Paxs
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Corridoio cieco ed indipendenza uscite

Messaggio da Paxs »

Buongiorno a tutti, un funzionario VVF mi ha fatto perdere i numi della ragione e sono in confusione.
Trattaasi di deposito A2 con 5 lavoratori.
Secondo voi la tavola è corretta ai fini della verifica dei corridoi ciechi? (le linee trattegiate sarebbero il corridoio cieco)
Quali sono le coppie di uscite indipendenti? Ho qualche incertezza nello stabilire in che punto devo verificare i 45°
Scusate la banalità delle domande
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weareblind
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Re: Corridoio cieco ed indipendenza uscite

Messaggio da weareblind »

La zona stoccaggio bancali non ha percorso cieco.
I 3 locali accessori hanno percorso cieco finché non entrano nel grande open space di deposito.
I 3 locali a sinistra senza nome hanno percorso cieco fino a che non arrivano al "12 verde".
A2 = 30 m, qui sei sotto di molto.
ing.caruso
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Re: Corridoio cieco ed indipendenza uscite

Messaggio da ing.caruso »

La domanda è posta male. Nell'individuare un percorso cieco io parto dal punto più sfavorevole cui può trovarsi un occupante e che ha una sola percorrenza di via di esodo possibile fin tanto che non raggiunge un punto di diramazione cui può svoltare in altra direzione o direzione di uscita con angolazione > 45°.
Ragionata cosi viene da se che, dalla planimetria, come detto da weareblind, i punti più sfavorevoli sono gli angoli all'interno dei vari locali accessori fino a dove è piazzato più o meno l'estintore (da li poi l'occupante sceglie se procede verso US1 o US3) e sulla Sx fino al raggiungimento del punto 12 da cui poi può scegliere analogamente US1 o US3.
Forse il funzionario non ha tutti i torti. Così com'è presentata, non si evincono chiaramente le lunghezze dei tratti dei corridoi ciechi.
cmorante
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Re: Corridoio cieco ed indipendenza uscite

Messaggio da cmorante »

Se le porte di quei locali corridoi sono fruibili in emergenza (e fanno parte dei percorsi d'esodo), allora i soli corridoi ciechi che hai ad uscire dai locali.
In qualsiasi altro punto puoi andare in due direzioni, verso l'uscita vicino alla scala o, rientrando nel deposito, verso l'uscita di quest'ultimo.

Immagine

Se poi alcune di quelle porte/aperture non va conteggiata cambia il discorso (e magari le linee cambiano), ma da come è disegnata (e senza dettagli) non vedo percorsi ciechi di cui preoccuparsi particolarmente.
gmc01
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Re: Corridoio cieco ed indipendenza uscite

Messaggio da gmc01 »

verifica anche lcc dal piano primo se hai solo quella scala.
Paxs
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Re: Corridoio cieco ed indipendenza uscite

Messaggio da Paxs »

Grazie a tutti per la partecipazione...Confermo di essermi spiegato male, ci riprovo :)

Trattasi di un deposito secondario dell'azienda committente, tutta la zona uffici a sinistra compresa di locali accesori non viene utilizzata e questo è stato specificato nel progetto.
L'intero fabbricato (zona uffici+magazzino) costituisce un unico compartimento perchè non vi sono le caratteristiche per crearne due indipendenti.

I corridoi ciechi degli uffici non li avevo proprio considerati poichè privi di persone da evacuare, conseguentemente avevo menzionato si la presenza della US3 ma non l'avevo considerata ai fini del calcolo dell'esodo pertanto erano indicate solo le US1 e US2.
Il funzionario mi dice che occorre considerare anche la US 3 poichè le due uscite US1-US2 non risultano indipendenti.

Il mio ragionamento è stato quello di ipotizzare di trovarmi nel punto "2" in verde, avere la US3 indisponibile, conseguentemente il mio corridoio cieco era di 25 metri prima di trovarmi nell'angolo della "zona di scarico" ed avere la possibilità di andare verso US1 o US2.
Allo stesso modo ho ipotizzato di trovarmi in prossimità di US2, averla indisponibile, percorrere 21 metri prima di poter scegliere se andare verso US2 o US3. La tavola che vedete vorrebbe essere l'integrazione
Concordo che il funzionario potrebbe aver ragione, il problema, come ben sapete, è che ogni funzionario si sofferma sulle questioni "a sentimento"....
ing.caruso
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Re: Corridoio cieco ed indipendenza uscite

Messaggio da ing.caruso »

Si ma ammettendo di ragionare con sole le US1 e US2, la verifica di presenza di corridoi ciechi non la fai a partire dal punto di indisponibilità della porta stessa. Non è che l'occupante per l'esodo parte dal punto in cui l'uscita finale US2 non funziona e quindi si dirige verso l'US1.
La verifica la fai a prescindere dal punto più "sfavorevole" sia dall'uscita US1 e sia dall'uscita US2. Non ipotizzando di trovarti nei pressi di un'uscita già indisponibile.
Non c'è presenza di corridoio cieco verso l'US2 perché il punto più lontano per raggiungerla, coincide circa a metà fra US1 ed US2, più o meno dove interrompi il tratto verde tratteggiato con quello continuo.
Da quel punto io occupante infatti mi trovo già in una situazione di "diramazione", perché se mi volto di spalle o vado avanti, posso scegliere di andare verso US1 o US2 indistintamente = ergo non ho corridoio cieco. E come detto inizialmente da weareblind in qualsiasi punto di quella zona dei bancali io posso voltarmi e decidere se scegliere US1 o US2.

La necessità dell'uscita US3 richiestati dal funzionario è giusta. Infatti se US3 non fosse disponibile, qualunque operaio nei locali accessori e di sx, sarebbe obbligato a dirigersi verso il blocco di uscite US1-US2 e li si, quella coppia di uscite, almeno fino all'angolo della zona di scarico, si troverebbe sulla stessa traiettoria e non sarebbero indipendenti fino al raggiungimento di un'opportuna diramazione. Non avresti quindi la condizione di uscite indipendenti o in posizioni ragionevolmente contrapposte per chiunque si trovi a Sx. Quel tratto di corridoio cieco è corretto, anche se non lo farei partire dal punto 2.
Ultima modifica di ing.caruso il mer feb 19, 2025 17:16, modificato 1 volta in totale.
Paxs
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Re: Corridoio cieco ed indipendenza uscite

Messaggio da Paxs »

Grazie a tutti, mi avete chiarito le idee!
Il mio voler fare i conti considerando già un uscita indisponibile voleva essere cautelativo ma effettivamente ha poco senso.
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