Lavori non completati, come asseverare su Enea
Moderatore: Edilclima
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Lavori non completati, come asseverare su Enea
Salve,
nel caso in cui siano stati fatturati nel 2023 alcuni lavori Supervonus per un condominio, poi non portati a termine, e altri invece portati a termine, come assevero su Enea? Il decreto n212 2023 afferma che, a meno di abusi, non é prevista la restituzione. Ma operativamente, su Enea, non so se lasciare i dati sia energetici che economici (sia di progetto che già asseverati) invariati, se lo fa fare adesso, che vorrebbe dire che importo di progetto e realizzati non cincidono, oppure cancellare tutti i lavori non portati a termine e asseverare gli altri. Per quanto riguarda l'ape pensavo di caricare quella che tiene conto dei soli interventi portati a termine. In ogni caso pensavo di spiegare con due righe la situazione in note asseveratore.
Qualcuno si é già trovato in questa situazione?
nel caso in cui siano stati fatturati nel 2023 alcuni lavori Supervonus per un condominio, poi non portati a termine, e altri invece portati a termine, come assevero su Enea? Il decreto n212 2023 afferma che, a meno di abusi, non é prevista la restituzione. Ma operativamente, su Enea, non so se lasciare i dati sia energetici che economici (sia di progetto che già asseverati) invariati, se lo fa fare adesso, che vorrebbe dire che importo di progetto e realizzati non cincidono, oppure cancellare tutti i lavori non portati a termine e asseverare gli altri. Per quanto riguarda l'ape pensavo di caricare quella che tiene conto dei soli interventi portati a termine. In ogni caso pensavo di spiegare con due righe la situazione in note asseveratore.
Qualcuno si é già trovato in questa situazione?
Re: Lavori non completati, come asseverare su Enea
Non mi sono mai trovato. Ti dico quello che farei.
Dato per scontato che quanto realizzato rispetti tutti i requisiti tecnici richiesti dal superbonus oltre che le leggi urbanistiche, è necessaria una variante finale CILAS e.L.10 con e sole le opere effettivamente realizzate.
In Enea dichiari la variante e metti a posto anche il quadro economico con i prezzi finali. APE post e APE singole ui redatte con lo stato di fatto.
Dato per scontato che quanto realizzato rispetti tutti i requisiti tecnici richiesti dal superbonus oltre che le leggi urbanistiche, è necessaria una variante finale CILAS e.L.10 con e sole le opere effettivamente realizzate.
In Enea dichiari la variante e metti a posto anche il quadro economico con i prezzi finali. APE post e APE singole ui redatte con lo stato di fatto.
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Re: Lavori non completati, come asseverare su Enea
Innanzitutto grazie mille per la risposta. Quindi intendi una variante con le opere realizzate incluse quelle afferenti alle categorie di lavori non portate a termine, o solo quelle portate a termine?
Nel primo caso penso che essendo parziale, ad esempio la sola fornitura e posa delle tapparelle che erano nel computo dei serramenti, allora non produce un miglioramento energetico (in teoria potrei spostarlo nella categoria sole schermature, ma fiscalmente ci sarebbero problemi perché hanno gia monetizzato il precedente sal);
oppure opere la predisposizione delle wallbox, poi richiuse ad eccezione di una che é stata anche messa in opera. Non essendo la maggior parte funzionali, non so se posso fare la variante con la sola predisposizione anche se comunque era stata fatta ed é dimostrabile.
Se intendi invece la seconda ipotesi, lato asseverazione singola (solo quella del sal finale) sarebbe tutto lineare, però l'importo complessivamente fatturato e quello asseverato a fine lavori non coinciderebbe e temo potrebbero farmela rifare nel 2025 (le fatture sono con sconto)
Nel primo caso penso che essendo parziale, ad esempio la sola fornitura e posa delle tapparelle che erano nel computo dei serramenti, allora non produce un miglioramento energetico (in teoria potrei spostarlo nella categoria sole schermature, ma fiscalmente ci sarebbero problemi perché hanno gia monetizzato il precedente sal);
oppure opere la predisposizione delle wallbox, poi richiuse ad eccezione di una che é stata anche messa in opera. Non essendo la maggior parte funzionali, non so se posso fare la variante con la sola predisposizione anche se comunque era stata fatta ed é dimostrabile.
Se intendi invece la seconda ipotesi, lato asseverazione singola (solo quella del sal finale) sarebbe tutto lineare, però l'importo complessivamente fatturato e quello asseverato a fine lavori non coinciderebbe e temo potrebbero farmela rifare nel 2025 (le fatture sono con sconto)
Re: Lavori non completati, come asseverare su Enea
Non portati a termine che significa?
Non realizzati, o proprio lasciati a metà?
Cioè si possono chiudere i lavori o si parla di gente che vive per strada perchè mancano le finestre e le caldaie (mi è capitato di vedere questi casi).
Se si tratta semplicemente di lavori che erano previsti ma non sono stati realizzati, allora è possibile semplicemente fare una variante alla CILAS, e chiudere il superbonus con i soli lavori realizzati, sperando che si superino comunque le 2 classi. In questo caso si fa un SAL finale a ENEA dove si tengono buoni gli importi dei lavori realizzati e vengono aggiornati al ribasso gli importi di progetto, fino a farli coincidere con quelli fatturati, anche se di fatto sarà un sal a importo 0 (ma bisogna comunque allegare almeno una fattura di saldo, che potrebbe essere a importo nullo).
Questa è la cosa migliore per "chiudere" il cerchio in questi casi.
Il problema si pone se nel SAL iniziale sono stati fatturati (e quindi dichiarati come interventi realizzati) cose che poi non sono state concluse, ad esempio se sono state fatte fatture di acconto relative a infissi, o fotovoltaico che poi non sono stati fatti. Questo sarebbe un bel problema perchè significa aver dichiarato un intervento come "realizzato" (anche in parte) e quindi ora non si può dire che non è stato concluso, o quantomeno, non se ne può "godere" della detrazione/sconto in fattura.
Nei casi capitati a me ad esempio nel 1 sal erano stati inseriti come "realizzati" interventi trainanti (cappotti) ma nessun importo relativo agli interventi trainati previsti (quindi spese di progetto tot, di cui realizzate 0), e quindi chiudendo per esempio i lavori con solo i cappotti senza aver realizzato infissi o fotovoltaico di fatto basta eliminare questi interventi, ma non è un problema se non ci sono importi realizzati, perchè generalmente il solo cappotto è sufficiente per raggiungere il salto di 2 classi. Viceversa se sono stati ceduti crediti relativi a interventi trainati realizzati solo in parte (o addirittura non realizzati) allora la cosa è problematica, non saprei come risolverla se non annullando anche il 1 SAL e restituendo gli eventuali crediti non dovuti....
Se si riesce a "risolvere" dal lato fiscale burocratico (stralciando dal bonus gli interventi fatti solo in parte ma non ultimati) rimane poi il problema di dover comunque pagare questi interventi dato che non possono andare in sconto in fattura o in cessione, a quel punto bisogna andare d'accordo con l'impresa. Di certo gli interventi "parziali" non hanno diritto ad alcun bonus, a meno che non si faccia una cila successiva per chiudere i lavori e metterli in altri bonus...
Non realizzati, o proprio lasciati a metà?
Cioè si possono chiudere i lavori o si parla di gente che vive per strada perchè mancano le finestre e le caldaie (mi è capitato di vedere questi casi).
Se si tratta semplicemente di lavori che erano previsti ma non sono stati realizzati, allora è possibile semplicemente fare una variante alla CILAS, e chiudere il superbonus con i soli lavori realizzati, sperando che si superino comunque le 2 classi. In questo caso si fa un SAL finale a ENEA dove si tengono buoni gli importi dei lavori realizzati e vengono aggiornati al ribasso gli importi di progetto, fino a farli coincidere con quelli fatturati, anche se di fatto sarà un sal a importo 0 (ma bisogna comunque allegare almeno una fattura di saldo, che potrebbe essere a importo nullo).
Questa è la cosa migliore per "chiudere" il cerchio in questi casi.
Il problema si pone se nel SAL iniziale sono stati fatturati (e quindi dichiarati come interventi realizzati) cose che poi non sono state concluse, ad esempio se sono state fatte fatture di acconto relative a infissi, o fotovoltaico che poi non sono stati fatti. Questo sarebbe un bel problema perchè significa aver dichiarato un intervento come "realizzato" (anche in parte) e quindi ora non si può dire che non è stato concluso, o quantomeno, non se ne può "godere" della detrazione/sconto in fattura.
Nei casi capitati a me ad esempio nel 1 sal erano stati inseriti come "realizzati" interventi trainanti (cappotti) ma nessun importo relativo agli interventi trainati previsti (quindi spese di progetto tot, di cui realizzate 0), e quindi chiudendo per esempio i lavori con solo i cappotti senza aver realizzato infissi o fotovoltaico di fatto basta eliminare questi interventi, ma non è un problema se non ci sono importi realizzati, perchè generalmente il solo cappotto è sufficiente per raggiungere il salto di 2 classi. Viceversa se sono stati ceduti crediti relativi a interventi trainati realizzati solo in parte (o addirittura non realizzati) allora la cosa è problematica, non saprei come risolverla se non annullando anche il 1 SAL e restituendo gli eventuali crediti non dovuti....

Se si riesce a "risolvere" dal lato fiscale burocratico (stralciando dal bonus gli interventi fatti solo in parte ma non ultimati) rimane poi il problema di dover comunque pagare questi interventi dato che non possono andare in sconto in fattura o in cessione, a quel punto bisogna andare d'accordo con l'impresa. Di certo gli interventi "parziali" non hanno diritto ad alcun bonus, a meno che non si faccia una cila successiva per chiudere i lavori e metterli in altri bonus...

Re: Lavori non completati, come asseverare su Enea
concordo con i colleghi.
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Re: Lavori non completati, come asseverare su Enea
Magari non li avessero fatturati, il quel caso ci sarebbe la variante come dice giustamente Boba. Intendo che parte dei lavori trainati, ad esempio quelli nel capitolo serramenti, sono sati fatturati in parte perché al sal hanno sostituito solo gli avvolgibili e non anche i serramenti, che poi non hanno più sostituito.
Non vi sono problematiche tecniche che possono creare disagio ai condomini, il cantiere é sicuro e tutti i soggetti vogliono terminare così i lavori. L'ultima asseverazione é di dicembre 2023 e di conseguenza anche le ultime fatture.
Il GC ha già monetizzato quegli importi e non vuole tornare indietro, non sembra preoccupatissimo per una eventuale richiesta di restituzione di quegli importi.
Dato che l'art.1 comma 1 del DM n.212 2023 recita:
1. Le detrazioni spettanti per gli interventi di cui all'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, per le quali e' stata esercitata l'opzione di cui all'articolo 121, comma 1, del medesimo decreto-legge n. 34 del 2020, sulla base di stati di avanzamento dei lavori effettuati ai sensi del comma 1-bis del medesimo articolo 121 fino al 31 dicembre 2023, non sono oggetto di recupero in caso di mancata ultimazione dell'intervento stesso,
ancorche' tale circostanza comporti il mancato soddisfacimento del requisito del miglioramento di due classi energetiche previsto dal comma 3 del medesimo articolo 119 del decreto-legge n. 34 del 2020.
Resta ferma l'applicazione dell'articolo 121, commi 4, 5 e 6, dello stesso decreto-legge n. 34 del 2020, nel caso sia accertata la mancata sussistenza, anche parziale, degli altri requisiti che danno diritto alla detrazione d'imposta.
Una possibile via d'uscita potrebbe essere quella di lasciare nel sal finale, ad esempio il capitolo serramenti, come il sal precedente, senza chiuderlo, e chiudere invece quelli che sono stati portati a termine; togliere dal calcolo energetico il capitolo serramenti, ma lasciarlo nel computo di progetto; specificare in note asseveratore che il contributo dei serramenti non é stato preso in considerazione per il calcolo energetico (comunque fa il doppio salto, anche se pare essere non vincolante) perché l'intervento non è terminato, e che dal punto di tecnico quel che stato fatto in sostanza non causa problemi, e fare la fine lavori al sue. [GC, fiscalista e chi firma l'asseverazione sono orientati su questa soluzione]
Oppure cancellarli proprio, poi chi fa i controlli verrà a chiedere spiegazioni vista la differenza fra importo asseverato e fatturato e si illustrato i fatti. In questo caso ci sarebbe la variante e non sarebbe un problema farla, ma su quanto già fatturato e rimosso resta l'incognita. Così credo che non sarebbe inteso come un intervento non completato però, ma costituirebbe una variante, quindi temo non ricada nella fattispecie indicata del DM 212.
Il mio dubbio sta qui
nel caso sia accertata la mancata sussistenza, anche parziale, degli altri requisiti che danno diritto alla detrazione d'imposta.
Dite che anche se accetta che non sia terminato l'intervento richiede comunque il soddisfacimento ad esempio della trasmittanza delle finestre, che implica che le finestre ci siano? Oppure più requisiti di tipo fiscale, assenza di dichiarazioni false e di abusi, ecc
Grazie per la pazienza.
Non vi sono problematiche tecniche che possono creare disagio ai condomini, il cantiere é sicuro e tutti i soggetti vogliono terminare così i lavori. L'ultima asseverazione é di dicembre 2023 e di conseguenza anche le ultime fatture.
Il GC ha già monetizzato quegli importi e non vuole tornare indietro, non sembra preoccupatissimo per una eventuale richiesta di restituzione di quegli importi.
Dato che l'art.1 comma 1 del DM n.212 2023 recita:
1. Le detrazioni spettanti per gli interventi di cui all'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, per le quali e' stata esercitata l'opzione di cui all'articolo 121, comma 1, del medesimo decreto-legge n. 34 del 2020, sulla base di stati di avanzamento dei lavori effettuati ai sensi del comma 1-bis del medesimo articolo 121 fino al 31 dicembre 2023, non sono oggetto di recupero in caso di mancata ultimazione dell'intervento stesso,
ancorche' tale circostanza comporti il mancato soddisfacimento del requisito del miglioramento di due classi energetiche previsto dal comma 3 del medesimo articolo 119 del decreto-legge n. 34 del 2020.
Resta ferma l'applicazione dell'articolo 121, commi 4, 5 e 6, dello stesso decreto-legge n. 34 del 2020, nel caso sia accertata la mancata sussistenza, anche parziale, degli altri requisiti che danno diritto alla detrazione d'imposta.
Una possibile via d'uscita potrebbe essere quella di lasciare nel sal finale, ad esempio il capitolo serramenti, come il sal precedente, senza chiuderlo, e chiudere invece quelli che sono stati portati a termine; togliere dal calcolo energetico il capitolo serramenti, ma lasciarlo nel computo di progetto; specificare in note asseveratore che il contributo dei serramenti non é stato preso in considerazione per il calcolo energetico (comunque fa il doppio salto, anche se pare essere non vincolante) perché l'intervento non è terminato, e che dal punto di tecnico quel che stato fatto in sostanza non causa problemi, e fare la fine lavori al sue. [GC, fiscalista e chi firma l'asseverazione sono orientati su questa soluzione]
Oppure cancellarli proprio, poi chi fa i controlli verrà a chiedere spiegazioni vista la differenza fra importo asseverato e fatturato e si illustrato i fatti. In questo caso ci sarebbe la variante e non sarebbe un problema farla, ma su quanto già fatturato e rimosso resta l'incognita. Così credo che non sarebbe inteso come un intervento non completato però, ma costituirebbe una variante, quindi temo non ricada nella fattispecie indicata del DM 212.
Il mio dubbio sta qui
nel caso sia accertata la mancata sussistenza, anche parziale, degli altri requisiti che danno diritto alla detrazione d'imposta.
Dite che anche se accetta che non sia terminato l'intervento richiede comunque il soddisfacimento ad esempio della trasmittanza delle finestre, che implica che le finestre ci siano? Oppure più requisiti di tipo fiscale, assenza di dichiarazioni false e di abusi, ecc
Grazie per la pazienza.
Re: Lavori non completati, come asseverare su Enea
Concordo con i colleghi.rozziamoci ha scritto: gio dic 05, 2024 21:14 Magari non li avessero fatturati, il quel caso ci sarebbe la variante come dice giustamente Boba. Intendo che parte dei lavori trainati, ad esempio quelli nel capitolo serramenti, sono sati fatturati in parte perché al sal hanno sostituito solo gli avvolgibili e non anche i serramenti, che poi non hanno più sostituito.
Non sto seguendo le news normative sui cantieri bloccati, però bisogna fare prima di tutto una importante distinzione: sconto in fattura o pagamento con bonifico da parte dei committenti? Perché nel primo caso, la gestione di acconti/anticipi era già problematica di suo in situazione normale.
In ogni caso, mi pare di ricordare, e rileggendo anche l'articolo del DM 212/2023, che la scelta del governo non sia stata quella di un chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato... ma di non infierire nei confronti di chi stava facendo tutto in maniera corretta e rigorosa ma non è riuscito a concludere i lavori.
Come traduco io quel comma!
Se in un intervento complessivo di sostituzione dei serramenti sono stati effettuati lo smontaggio del vecchio, il loro trasporto a discarica, il montaggio delle sole tapparelle, e queste opere sono state fatturate e asseverate nel SAL 1, allora l'Ade non provvederà al recupero di questi importi anche nel caso di mancata installazione dei nuovi infissi e completamento dell'intervento. Basta sistemare le spese finali, quelle di progetto, indicando l'annotazione nei documenti caricati/computi metrici.
MA se nel SAL compaiono anche cose che non dovrebbero starci, beh, a mio avviso non ci sono le condizioni per l'applicazione di quel comma.
Cosa nel pensate?
I problemi però sono due:
1. Non credo sia possibile rettificare un errore del genere, in quanto dovrebbe essere sostanziale e richiedere l'annullamento della cessione. E qui si apre un casino enorme perché serve il consenso delle parti - sia di chi ha ceduto sia di chi ha ricevuto i crediti e li ha già usati - ma serve anche la sistemazione dell'asseverazione, l'annullamento delle fatture. Un CASINO. E siamo a fine 2024, nella migliore delle ipotesi saltano un bel po' di crediti fiscali.Sempre se possibile cederli di nuovo e farli al 110%.
2. Per una situazione del genere, credo sia necessario far decidere ai committenti il da farsi, se proseguire a loro spese, chiudere i lavori senza ultimarli, ultimare solo quelle cose che non possono essere lasciate incomplete, ecc. ecc. Certo, se l'errore è nell'asseverazione, diventerai il capro espiatorio responsabile di tutti i mali del mondo.
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Re: Lavori non completati, come asseverare su Enea
Credo anche io sia questa la ratio del decreto, anche se lascia un po' spazio ad interpretazioni, nello specifico quando fa riferimento agli altri requisiti, verso la fine. Ci fossero delle linee guida o dei chiarimenti ufficiali sul come fare sarebbe meglio.Frank2 ha scritto: ven dic 06, 2024 00:16 Come traduco io quel comma!
Se in un intervento complessivo di sostituzione dei serramenti sono stati effettuati lo smontaggio del vecchio, il loro trasporto a discarica, il montaggio delle sole tapparelle, e queste opere sono state fatturate e asseverate nel SAL 1, allora l'Ade non provvederà al recupero di questi importi anche nel caso di mancata installazione dei nuovi infissi e completamento dell'intervento. Basta sistemare le spese finali, quelle di progetto, indicando l'annotazione nei documenti caricati/computi metrici.
MA se nel SAL compaiono anche cose che non dovrebbero starci, beh, a mio avviso non ci sono le condizioni per l'applicazione di quel comma.
Cosa nel pensate?
Nel mio caso addirittura era stato asseverato in importo riferito alla sola fornitura delle tapparelle; il montaggio lo ha fatto il GC a sue spese dopo che l'impresa subappaltatrice ha abbandonato il cantiere con le tapparelle a piè d'opera, quindi c'è un importo asseverato minore rispetto allo stato di fatto dimostrabile.
Di fatto non sono stati commessi abusi o dichiarazioni false all'epoca, anzi...
Effettivamente, se Enea non fa chiudere la fine lavori perché importo di progetto non coincide con importo asseverato, si potrebbero allegare due computi (o uno solo con una colonna in più): progetto originario (con le finestre) e computo di ciò che é stato fatto; lascierei i dati delle finestre su enea come al Sal (dimensioni, trasmittanze...) ad eccezione dell'importo di progetto; al risparmio di energia non si può mettere 0, quindi lascerei come da progetto ma specifico in note che quel contributo é stato ignorato nell'analisi energetica perché lavoro non completato. Mettere 0.1 comunque sarebbe falso. Mi pare però che se si toglie dall'analisi energetica un intervento, il risparmio relativo ai restanti subisce una piccola variazione.
Comunque... si carica l'ape senza quell'intervento, e il resto, che é stato completato, si fattura e si chiude.
Credo che la cosa più importante sia non fare dichiarazioni che possono essere interpretate come false.
Re: Lavori non completati, come asseverare su Enea
Mah, se è concesso "lasciare i lavori non conclusi" senza perdere il bonus, allora il problema degli importi ENEA si risolve abbastanza facilmente riducendo gli importi di progetto fino a farli coincidere con quelli realizzati, in modo che l'asseverazione possa essere chiusa senza errori, specificando nelle note quanto successo, e comunque lasciando il computo metrico completo come "traccia" di quelli che dovevano essere gli importi di progetto iniziali. Del resto quello che conta non è l'importo di progetto, ma quello portato in detrazione.
Resta il dubbio se si debba o meno dimostrare la "congruità" degli importi delle opere parziali effettivamente realizzate: è sempre possibile quantificare opere non del tutto realizzate?
Se nel 1 SAL ho messo ad esempio 10000€ di infissi considerando che fosse la quota relativa a rimozione vecchi infissi e trasporto a discarica, dovrei fare un CME finale dove non inserisco i nuovi infissi e lascio solo la rimozione dei vecchi? A quel punto quei 10000€ devono essere congrui con la sola rimozione?
Oppure me ne frego, dato che già mi dicono che gli importi parziali posso detrarli ugualmente anche se non ho concluso l'opera e anche se non raggiungo le 2 classi? Cioè mi si perdona il non raggiungimento dei requisiti ma non mi si perdona la congruità degli importi?
Resta il dubbio se si debba o meno dimostrare la "congruità" degli importi delle opere parziali effettivamente realizzate: è sempre possibile quantificare opere non del tutto realizzate?
Se nel 1 SAL ho messo ad esempio 10000€ di infissi considerando che fosse la quota relativa a rimozione vecchi infissi e trasporto a discarica, dovrei fare un CME finale dove non inserisco i nuovi infissi e lascio solo la rimozione dei vecchi? A quel punto quei 10000€ devono essere congrui con la sola rimozione?
Oppure me ne frego, dato che già mi dicono che gli importi parziali posso detrarli ugualmente anche se non ho concluso l'opera e anche se non raggiungo le 2 classi? Cioè mi si perdona il non raggiungimento dei requisiti ma non mi si perdona la congruità degli importi?
Re: Lavori non completati, come asseverare su Enea
Guarda, se la questione è la "compilazione" dell'asseverazione sul portale, direi che è l'ultimo dei problemi perché è una mera dichiarazione. Il sistema ti consente di modificare anche gli importi di progetto, aumentarli o nel tuo caso ridurli, e magari aggiungi qualche indicazione nello spazio NOTE oppure anche nel caricamento del computo metrico, come dici tu, aggiungi una colonna al quadro riepilogativo indicando i due diversi importi di progetto (previsto ed effettivo) e, perché no, spiegando che ciò è dovuto al mancato completamento degli interventi e che stai elaborando il sal finale come da indicazioni del decreto 2023. Anche per l'APE finale farei così, aggiungendo un'indicazione nello spazio NOTE spiegando che tiene conto/non tiene conto degli interventi non completati.
Alla fine sei tu, asseveratore, a dichiarare quello che vuoi e come vuoi.
L'unica cosa che posso consigliarti è di far coincidere gli importi indicati con quelli in fattura, sia perché sono l'unica cosa che guardano commercialisti/fiscalisti in caso di cessioni e detrazioni sia perché potrebbero (nel mondo ideale) essere informazioni girate da ENEA ad AdE per consentire di incrociare le informazioni fiscali tra asseverato ed effettivamente detratto/ceduto.
Alla fine sei tu, asseveratore, a dichiarare quello che vuoi e come vuoi.
L'unica cosa che posso consigliarti è di far coincidere gli importi indicati con quelli in fattura, sia perché sono l'unica cosa che guardano commercialisti/fiscalisti in caso di cessioni e detrazioni sia perché potrebbero (nel mondo ideale) essere informazioni girate da ENEA ad AdE per consentire di incrociare le informazioni fiscali tra asseverato ed effettivamente detratto/ceduto.
Re: Lavori non completati, come asseverare su Enea
Belle domande.boba74 ha scritto: ven dic 06, 2024 11:34 Se nel 1 SAL ho messo ad esempio 10000€ di infissi considerando che fosse la quota relativa a rimozione vecchi infissi e trasporto a discarica, dovrei fare un CME finale dove non inserisco i nuovi infissi e lascio solo la rimozione dei vecchi? A quel punto quei 10000€ devono essere congrui con la sola rimozione?
Oppure me ne frego, dato che già mi dicono che gli importi parziali posso detrarli ugualmente anche se non ho concluso l'opera e anche se non raggiungo le 2 classi? Cioè mi si perdona il non raggiungimento dei requisiti ma non mi si perdona la congruità degli importi?
A mio avviso sì, la congruità dovrebbe essere la stella polare dell'intero iter, non solo dell'asseverazione finale ma anche di quelle precedenti e in fase di contabilità di cantiere e di fatturazioni. Un'eventuale incongruità dovrebbe essere già stata segnalata nei primi SAL o in fase di emissione delle ultime fatture, soprattutto se c'è sconto in fattura e vanno scorporati gli importi congrui da quelli eccedenti poi in accollo al committente.
Nel tuo esempio, a mio avviso - almeno io ho sempre fatto così - i 10.000€ dovrebbero corrispondere agli importi di rimozione/trasporto. Se invece nell'importo c'è anche una sorta di acconto/anticipo per la fornitura, quella quota dovrebbe essere esclusa dall'asseverazione/congruità perché riferita da un'opera non eseguita. Questo in caso di cessione/sconto. Le cose cambiano in caso di detrazione diretta da parte del beneficiario, però immagino sia anche più semplice correggere gli importi in dichiarazione dei redditi.
Re: Lavori non completati, come asseverare su Enea
Anche io ho dei seri dubbi che anche se astrattamente congrue non si possano detrarre spese per opere accessorie (rimozione infissi) ad interventi che non vengono completati, in quanto le stesse erano assorbite dall'opera compiuta che viene meno e per la quale si sarebbe ottenuta l'agevolazione (sostituzione infissi).boba74 ha scritto: ven dic 06, 2024 11:34 Mah, se è concesso "lasciare i lavori non conclusi" senza perdere il bonus, allora il problema degli importi ENEA si risolve abbastanza facilmente riducendo gli importi di progetto fino a farli coincidere con quelli realizzati, in modo che l'asseverazione possa essere chiusa senza errori, specificando nelle note quanto successo, e comunque lasciando il computo metrico completo come "traccia" di quelli che dovevano essere gli importi di progetto iniziali. Del resto quello che conta non è l'importo di progetto, ma quello portato in detrazione.
Resta il dubbio se si debba o meno dimostrare la "congruità" degli importi delle opere parziali effettivamente realizzate: è sempre possibile quantificare opere non del tutto realizzate?
Se nel 1 SAL ho messo ad esempio 10000€ di infissi considerando che fosse la quota relativa a rimozione vecchi infissi e trasporto a discarica, dovrei fare un CME finale dove non inserisco i nuovi infissi e lascio solo la rimozione dei vecchi? A quel punto quei 10000€ devono essere congrui con la sola rimozione?
Oppure me ne frego, dato che già mi dicono che gli importi parziali posso detrarli ugualmente anche se non ho concluso l'opera e anche se non raggiungo le 2 classi? Cioè mi si perdona il non raggiungimento dei requisiti ma non mi si perdona la congruità degli importi?