NoNickName ha scritto: ↑mar nov 12, 2024 11:39
vinz75 ha scritto: ↑mar nov 12, 2024 09:05
Condivido che monitorare gli impianti sia la fase più importante per apprendere a migliorare, ma ha un costo significativo senza alcun rientro.
No, dai, mi meraviglio di te... questa è un'affermazione sulla quale non solo non sono d'accordo, ma è proprio sbagliata.
Primo non sempre ha un costo, secondo quasi sempre ha un grande rientro.
E' tutto relativo. Magari ha un grande rientro per te, invece per me è tempo impiegato in modo poco efficace per quella che è la mia attività.
NoNickName ha scritto: ↑mar nov 12, 2024 21:04
Mimmo_510859D ha scritto: ↑mar nov 12, 2024 18:47
Se proprio vogliamo filosofeggiare, il monitoraggio dovrebbe competere alle università e/o agli istituti di ricerca. Mentre, post cantiere, se proprio necessario all'installatore.
Eh, certo, tu progettista, dopo che hai consegnato l'impianto devi scappare più velocemente possibile
Questa è la dilagante disinformazione. Il progettista fa quello per cui viene pagato: il progettista punto.
Negli impianti residenziali spesso nemmeno viene incaricato di seguire il cantiere, ma di cosa stai parlando?
Nella filiera sei tu (pagato ovviamente non gratis) che seguirai la gestione dell'impianto, non confondiamo i ruoli.
Se poi ho sbagliato qualcosa, verrò chiamato alle mie responsabilità e stai tranquillo che non scappo.
SuperP ha scritto: ↑mar nov 12, 2024 10:34
vinz75 ha scritto: ↑mar nov 12, 2024 09:05
La 12831 è accettabile in molti casi
Diciamo che chi si occupa di grandi impianti spesso usa proprio le norme dinamiche orarie per calcolare correttamente le pompe di calore di grossa taglia ed anche con recuperi
Grandi impianti a servizio di cosa?
"Spesso" quindi non sempre. E negli altri casi cosa viene utilizzato?
SuperP ha scritto: ↑mar nov 12, 2024 10:34
vinz75 ha scritto: ↑mar nov 12, 2024 09:05
Quindi prima di pensare a quale norma usare, cerco di capire come interpretare al meglio il comportamento di questi impianti, utilizzando i mezzi che edilclima mi offre, poi non meno importante faccio informazione al cliente finale sul modo di usare le pdc.
Edilclima da anni (e forse qualche piccolo contributo arriva anche da me) scrive articoli, fa convegni, seminari , webinar, corsi in cui dice in tutti i modi che la firma energetica meglio si adatta al calcolo delle pdc e meglio ancora il dinamico.
Per non parlare dell'ultimo aggiornamento che sovrappone, come faccio io nel foglio di calcolo che avete visto sopra, i 3 metodi.
Lo so, lo sappiamo. L'ho scritto "utilizzo i mezzi che edilclima offre".
Sono sempre stato convinto che se le cose sono troppo difficili non è un bene per nessuno, dai tecnici, agli installatori, ai manutentori, ai clienti finali. In ambito strutturale è stato usato per decenni il metodo delle tensioni ammissibili estremamente semplice e alla portata di tutti; poi è arrivato il metodo agli stati limite con il risultato che ai neolaureati "nativi" di questo metodo mancava proprio la sensibilità strutturale pura e la capacità di controllo sui risultati dei software.
Stessa cosa per la termotecnica. La 12831 o la 10339 sono norme "facili", comprensibili, gestibili. Il metodo dinamico orario prevede diversi dati di input, oltre ad algoritmi sui quali non possiamo in alcun modo avere il controllo, semplicemente ci "fidiamo" della software house.
Che qualcuno di buona volontà e per passione approfondisca va benissimo. Ma pensare che il modo per tutti di progettare sia utilizzare metodi complessi e monitorare i propri impianti è utopia, e anche mancanza di senso pratico.
Provocatoriamente credo si possa affermare che progettare con il metodo dell'idraulico W/mq o W/mc, nei grandi numeri, possa fare meno danni.
Il rischio è che l'impianto a pdc nella mentalità collettiva diventi qualcosa da evitare.