E' sempre più diffuso l'abbinamento di pompa di calore con impianto solare fotovoltaico.
I calcoli del fabbisogno di energia (utile, primaria totale, primaria non rinnovabile, ecc.) ai fini della redazione degli APE ma anche ai fini dello studio di fattibilità di interventi migliorativi, vengono condotti in regime stazionario su base mensile (utilizzando le norme UNI TS 11300).
Tuttavia nella realtà la produzione dell'impianto fotovoltaico ed il funzionamento della pompa di calore variano con un tempo molto breve (quasi istante per istante).
Il calcolo dinamico orario secondo UNI EN ISO 52016-1 mi pare consideri solamente l'involucro e non gli impianti (pompa di calore ed impianto fotovoltaico).
Pertanto a mio avviso attualmente si sovrastima in maniera ESAGERATA l'apporto energetico dato dall'impianto solare fotovoltaico rispetto ai fabbisogni di energia della pompa di calore. Provando a simulare un edificio con isolamento medio-scarso e considerando una pompa di calore che lavori a bassa temperatura (ma anche a media temperatura) si ottiene in fabbisogno di energia primaria non rinnovabile molto basso che porta l'edificio a raggiungere una classe energetica molto elevata.
Condividete?
Pareri?
Come si può simulare in maniera più accurata il sistema edificio impianto senza ricorrere a software dinamici utilizzati pressoché solo a scopo di ricerca universitaria?
Simulazione contributo impianto fotovoltaico vs PDC
Moderatore: Edilclima
Re: Simulazione contributo impianto fotovoltaico vs PDC
Scopo della norma non è stimare i consumi reali, ma consentire di paragonare i consumi degli edifici per assegnare loro una classe in maniera uniforme, indipendentemente dal tecnico che effettua le simulazioni, le sue convinzioni e la sua preparazione (che, comunque, deve essere certificata). Il tutto con strumenti standard (software certificati).Pertanto a mio avviso attualmente si sovrastima in maniera ESAGERATA l'apporto energetico dato dall'impianto solare fotovoltaico rispetto ai fabbisogni di energia della pompa di calore
Per cercare di sovrapporre produzione e consumo esistono varie teorie e convinzioni, sulle quali non si concorda quasi mai: quali utenze attivare? con quali strumenti? con che criteri? In particolare: quali sono gli strumenti migliori (software con componenti elettronici e di potenza)?,,, nella realtà la produzione dell'impianto fotovoltaico ed il funzionamento della pompa di calore variano con un tempo molto breve (quasi istante per istante).
Re: Simulazione contributo impianto fotovoltaico vs PDC
è così volutamente, perchè le normative sono fatte per promuovere la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili.
non è possibile, perchè non puoi prevedere quando sarà nuvolo, e il FV non produrrà, nè quando tirerà vento, e la pdc assorbirà di più, nè se ci sarà o meno il sole nel momento in cui la pdc dovrà sbrinare la batteria.
se stai facendo l'APE o il progetto, mettiti il cuore in pace, fare questo tipo di valutazioni non è richiesto (per fortuna): la valutazione è cumulata mensile apposta, per favorire l'installazione delle FER, e per non gravare inutilmente sul povero progettista/certificatore quando stiamo parlando di impiantini che producono una manciata di MWh.
se invece sei un energy manager (e quindi ti preoccupi della spesa dell'utente), sappi che la verifica di contemporaneità nelle bollette si fa sull'ora (e non istante per istante), quindi è sufficiente (si fa per dire) una simulazione oraria dell'edificio e dell'impianto; per dimensionare i grandi impianti fotovoltaici da realizzare come investimento, e quindi rispetto a edifici/stabilimenti esistenti, si opera in questo modo (per l'edificio si prende ovviamente la curva di carico, cioè quella dei consumi orari degli anni precedenti), la curva di produzione del FV si stima invece con metodi probabilistici (partendo dalle formule astronomiche, tarandole con i dati BOS e introducendo un errore stocastico che rappresenta il meteo).
nel pubblico la simulazione dinamica è obbligatoria per edifici sopra i 5000 m2, al di fuori da questi casi l'interesse è universitario per progetti di ricerca, come già scrivi.
Re: Simulazione contributo impianto fotovoltaico vs PDC
Si tratta della cosiddetta valutazione standard (A2) sulla quale si basa la certificazione energetica. Però temo che sia fuorviante verso il cittadino in quanto spesso oltre ad utilizzare l'APE per paragonare diversi immobili, considera i valori quali consumi attesi. Con edifici dotati di caldaia a condensazione e senza fonti rinnovabili l'APE di un edificio residenziale si avvicinava molto ai consumi reali. Ora con pompa di calore e fotovoltaico assolutamente no, soprattutto su edifici con involucro scarsamente coibentato. Lo so che bisogna spiegare al cittadino che l'APE non ha lo scopo di stimare i consumi reali, ma vedo molto spesso intendere gli APE in tal senso.Esa ha scritto: ↑ven feb 16, 2024 13:02Scopo della norma non è stimare i consumi reali, ma consentire di paragonare i consumi degli edifici per assegnare loro una classe in maniera uniforme, indipendentemente dal tecnico che effettua le simulazioni, le sue convinzioni e la sua preparazione (che, comunque, deve essere certificata). Il tutto con strumenti standard (software certificati).Pertanto a mio avviso attualmente si sovrastima in maniera ESAGERATA l'apporto energetico dato dall'impianto solare fotovoltaico rispetto ai fabbisogni di energia della pompa di calore
Re: Simulazione contributo impianto fotovoltaico vs PDC
OK.
Grazie anche per le altre indicazioni