Temperatura acqua fredda sanitaria
Moderatore: Edilclima
Re: Temperatura acqua fredda sanitaria
Ma quale sarebbe la velocità minima da rispettare? Se calcolo una velocità di 0,02 m/s, ci sono pericoli?
Re: Temperatura acqua fredda sanitaria
la 806-3 prescrive (o meglio consiglia) una velocità massima dell'acqua nelle tubazioni di 2 m/s per le montanti e 4 m/s nei tratti terminali, il fine è palesemente quello di non corrodere le tubazioni anzitempo.
peraltro il concetto di velocità nelle tubazioni è piuttosto aleatorio, perchè questa viene calcolata in base alle unità di carico (n° e tipo di apparecchi utilizzatori collegati), convertite in portata tramite un diagramma probabilistico, sicchè di fatto non è che si imponga una vera velocità massima, se non in senso appunto statistico: nulla vieta che andiamo tutti in bagno alla stessa ora (come nei centri sportivi, quando cambia il turno) e la portata reale sia molto più alta, o come accade negli edifici ospedalieri, la gran parte dei terminali non sia utilizzata affatto, e quindi la portata reale sia molto minore di quella diagrammata.
imporre una velocità minima nelle tubazioni avrebbe senso, come lotta alla legionella, perchè maggiore è la velocità e maggiore è l'effetto "spazzamento" che si ha sulla parete delle tubazioni, e quindi si formerà un biofilm di spessore inferiore, con conseguente maggiore effetto dei trattamenti (continui). per la rugosità della tubazione l'effetto è contrario. ma a quanto ne so siamo lontani dallo stabilire una relazione che si possa mettere su un diagramma, e quindi di poter dire "fai andare l'acqua ad almeno X m/s nel polietilene, Y nell'acciaio, per combattere la formazione del biofilm", e forse semplicemente tali X e Y non esistono (anche perchè come detto, la portata di erogazione è aleatoria): quando passi dalla chimica alla biologia, la prevedibilità va un po' a farsi benedire.
ma siamo fuori tema
dal punto di vista dello scambio termico è evidente che il dimensionamento della tubazione acqua fredda è ininfluente (il problema del riscaldamento si ha quando l'acqua fredda è ferma, perchè l'impianto non sta erogando), così come lo è quello della calda (qualunque sia la velocità dell'acs nella rete di ricircolo e calda, se supponiamo che essa sia sufficiente a mantenere la rete in temperatura, come deve essere, lo scambio termico tra le tubazioni calde e quella fredda sarà lo stesso: anzi, se l'acs si muovesse più lentamente, essa di certo si raffredderebbe maggiormente lungo il percorso, e dunque il problema della dispersione del calore sarebbe ridotto, non acuito)
peraltro il concetto di velocità nelle tubazioni è piuttosto aleatorio, perchè questa viene calcolata in base alle unità di carico (n° e tipo di apparecchi utilizzatori collegati), convertite in portata tramite un diagramma probabilistico, sicchè di fatto non è che si imponga una vera velocità massima, se non in senso appunto statistico: nulla vieta che andiamo tutti in bagno alla stessa ora (come nei centri sportivi, quando cambia il turno) e la portata reale sia molto più alta, o come accade negli edifici ospedalieri, la gran parte dei terminali non sia utilizzata affatto, e quindi la portata reale sia molto minore di quella diagrammata.
imporre una velocità minima nelle tubazioni avrebbe senso, come lotta alla legionella, perchè maggiore è la velocità e maggiore è l'effetto "spazzamento" che si ha sulla parete delle tubazioni, e quindi si formerà un biofilm di spessore inferiore, con conseguente maggiore effetto dei trattamenti (continui). per la rugosità della tubazione l'effetto è contrario. ma a quanto ne so siamo lontani dallo stabilire una relazione che si possa mettere su un diagramma, e quindi di poter dire "fai andare l'acqua ad almeno X m/s nel polietilene, Y nell'acciaio, per combattere la formazione del biofilm", e forse semplicemente tali X e Y non esistono (anche perchè come detto, la portata di erogazione è aleatoria): quando passi dalla chimica alla biologia, la prevedibilità va un po' a farsi benedire.
ma siamo fuori tema
dal punto di vista dello scambio termico è evidente che il dimensionamento della tubazione acqua fredda è ininfluente (il problema del riscaldamento si ha quando l'acqua fredda è ferma, perchè l'impianto non sta erogando), così come lo è quello della calda (qualunque sia la velocità dell'acs nella rete di ricircolo e calda, se supponiamo che essa sia sufficiente a mantenere la rete in temperatura, come deve essere, lo scambio termico tra le tubazioni calde e quella fredda sarà lo stesso: anzi, se l'acs si muovesse più lentamente, essa di certo si raffredderebbe maggiormente lungo il percorso, e dunque il problema della dispersione del calore sarebbe ridotto, non acuito)
Re: Temperatura acqua fredda sanitaria
L'energia ceduta è la stessa ma se il tubo è grande la temperatura aumenterà meno rispetto ad un tubo piccolo.
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