Azioni a tutela dei professionisti termotecnici in relazione all'aumento dei casi di formazione di muffe e condense

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

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ingtermo
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Azioni a tutela dei professionisti termotecnici in relazione all'aumento dei casi di formazione di muffe e condense

Messaggio da ingtermo »

Carissimi,
scrivo questo post a seguito di numerosi incontri e analisi effettuate con colleghi del settore termotecnico con i quali abbiamo constatato un aumento dei contenziosi e delle richieste di risarcimento danni avanzate verso colleghi che si sono occupati di interventi di riqualificazione energetica degli edifici. In particolare, non possiamo che constatare come i casi di formazione di condense e muffe all'interno degli edifici oggetto di interventi sull'involucro, anche eseguiti nel rispetto della vigente normativa, siano aumentati in maniera incontrollata per i molti motivi che tutti noi ben conosciamo.
Tali tipologie di intervento hanno portato statisticamente a un notevole aumento del fenomeno che pone la nostra categoria in una posizione delicata ed esposta ingiustamente a numerose e crescenti azioni ci contestazione e contenzioso.
In particolare abbiamo notato che gli interventi che hanno coinvolto i componenti trasparenti dell'involucro con l'installazione di prodotti certificati e dalle caratteristiche IMPOSTE dalla legge, hanno portato quasi inevitabilmente durante l'ultimo inverno (in particolare nel mese di Novembre 2022), a un aumento incontrollato dei casi di condense e muffe con conseguente esposizione a contestazioni e contenziosi.
Abbiamo inoltre constatato che in alcune polizze di assicurazione professionale (anche importanti per diffusione e popolarità) tra le clausole di esclusione della copertura, vi è la voce "muffe" o "muffa tossica" o "fenomeni di inquinamento graduali" che potrebbero dare adito ad allarmanti distinguo da parte delle compagnie in questi casi, con conseguenze nefaste per la nostra vita professionale.
Al di là della fase di incentivazione 110% o similari di questi ultimi anni, è inevitabile constatare che nei prossimi anni, le iniziative della UE e in particolare la nuova direttiva EPBD che regolerà la transizione energetica nei paesi membri, porterà a un aumento della nostra esposizione e responsabilità in ogni intervento di riqualificazione. Per queste motivazioni, credo sia assolutamente necessario coinvolgere i nostri ordini professionali e/o le associazioni di categoria in una presa di posizione o un azione a nostra tutela in quanto non possiamo ne dobbiamo farci carico noi di problematiche legate a obblighi di legge che come ben sappiamo portano con se problematiche legate alle condizioni termoigrometriche degli edifici, nè possiamo ESSERE NOI a "pubblicizzare" o a tentare di "rivendere" ai cittadini apparecchi VMC o similari e/o dover "istruire" gli utenti sulle corrette pratiche di aerazione/ventilazione degli edifici nel tentativo di evitare future contestazioni nei nostri confronti.
Vi pregherei quindi di poter valutare un coinvolgimento anche trasversale tra i vari ordini professionali, al fine di promuovere una qualche azione a nostra tutela che ci possa permettere di lavorare in maniera serena nel rispetto delle vigenti norme.
Grazie per l'attenzione e a chi vorrà dare un contributo.
saluti
iltubo
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Re: Azioni a tutela dei professionisti termotecnici in relazione all'aumento dei casi di formazione di muffe e condense

Messaggio da iltubo »

ingtermo ha scritto: dom mag 21, 2023 21:52 ............. credo sia assolutamente necessario coinvolgere i nostri ordini professionali e/o le associazioni di categoria in una presa di posizione o un azione a nostra tutela in quanto non possiamo ne dobbiamo farci carico noi di problematiche legate a obblighi di legge che come ben sappiamo portano con se problematiche legate alle condizioni termoigrometriche degli edifici, nè possiamo ESSERE NOI a "pubblicizzare" o a tentare di "rivendere" ai cittadini apparecchi VMC o similari e/o dover "istruire" gli utenti sulle corrette pratiche di aerazione/ventilazione degli edifici nel tentativo di evitare future contestazioni nei nostri confronti.
E chi dovrebbe farsene carico il committente che non sa nulla?

A mio parere l'unico modo per evitare o quanto meno diminuire i contenziosi è informare e formare il cliente mettendo nero su bianco ciò che si è obbligati a fare e cosa comporta, magari una bella pubblicazione a cura di ordini e associazioni che spieghi gli obblighi, le problematiche e come tentare di risolverle da allegare ai progetti come parte integrante e "istruzioni d'uso" potrebbe evitare tante grane.

Chi progetta e lavora in modo responsabile non può ma DEVE informare gli utenti sulle corrette pratiche di aerazione e/o sulla necessità di ventilazione forzata o sul mantenimento di determinate condizioni termiche.
Non mi sembra corretto e professionale l'approccio di progettare un intervento dicendo "questo rispetta la legge e adesso per il resto me ne lavo le mani"
giotisi
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Re: Azioni a tutela dei professionisti termotecnici in relazione all'aumento dei casi di formazione di muffe e condense

Messaggio da giotisi »

Sono molto d'accordo con 'il_tubo', anche perchè, a mia esperienza, molto molto spesso la progettazione non è stata 'per seguir la norma' ma 'per scantonarla'.
Penso a tutti i casi in cui i ponti termici si sono addebitati di qui o di là dove faceva più comodo, considerati vista interna / vista esterna dove davano più facilmente la spunta verde sulla casellina: abbiamo decine di post sull'argomento.
Senza citare i casi in cui, pur con il tecnico presente ed asseverante, la progettazione della posa degli infissi è stata bellamente demandata agli operatori o alle decisioni del cliente (quante volte avete visto tagliare davvero le soglie con il committente in casa?)
Se poi ci mettiamo che, nella generale ubriacatura di 'risparmio energetico' si arriva a conteggiare tra i risparmi anche l'azzeramento delle ventilazioni, come vedo fare in certi studi e seminari... la frittata è fatta.
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NoNickName
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Re: Azioni a tutela dei professionisti termotecnici in relazione all'aumento dei casi di formazione di muffe e condense

Messaggio da NoNickName »

Italians, alla ricerca del paraculo per non essere coinvolti in azioni di responsabilità.
Suggerimento: io coinvolgerei le gilde e le lobby per cercare di costruire assieme ai comitati delle norme e dei technical report che, studiando le best practice, evitino muffe e condense. Non per farsi aiutare a schivare le legittime azioni risarcitorie degli utenti finali.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
ingtermo
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Re: Azioni a tutela dei professionisti termotecnici in relazione all'aumento dei casi di formazione di muffe e condense

Messaggio da ingtermo »

Buona giornata,
l'idea non è quella di deresponsabilizzare i tecnici o fare strane operazioni di lobby, ci mancherebbe, anzi il contrario.
L'impegno e la professionalità da applicare nei progetti di riqualificazione nei prossimi anni dovrà essere ineccepibile, però ad esempio potrebbe essere utile fornire agli utenti finali un documento con un vademecum o un manuale d'uso titolato e condiviso da enti autorevoli, già da allegare in fase contrattuale. Ciò porterebbe anche a una responsabilizzazione del cliente nell'utilizzo corretto delle nuove tecnologie. Ad esempio come arieggiare correttamente gli edifici, oppure il corretto utilizzo dei dispositivi VMC. Tutto ciò porterebbe a una diminuzione del contenzioso e a un più corretto utilizzo degli edifici riqualificati.
Saluti
boba74
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Re: Azioni a tutela dei professionisti termotecnici in relazione all'aumento dei casi di formazione di muffe e condense

Messaggio da boba74 »

Non so, a me sembra una di quelle solite cose campate in aria...
Sarebbe più utile chiedere a chi legifera una maggiore chiarezza, scrivendo sulla legge quali siano gli obblighi "effettivi" (perchè ora sull'argomento c'è ancora molta confusione, vedi post recenti dove ancora non è chiaro quando vadano fatte tali verifiche di condensa e muffa, specie sui ponti termici), fissare gli strumenti normativi di calcolo più validi da applicare per ridurre o scongiurare il fenomeno, e perchè no, magari "Imporre" per legge l'installazione di sistemi VMC in tutti quei casi in cui si facciano almeno ristrutturazioni importanti (1 o 2 livello, oltre che sul nuovo ovviamente), del resto hanno imposto gli obblighi da FER non vedo questo grosso scoglio.
E' vero che il progettista non deve cercare escamotage per eludere le verifiche minime, ma non può neppure sobbarcarsi le responsabilità dovute a queste incertezze normative.
Prescrivere o "consigliare" la VMC non serve a ripararsi da eventuali problemi, anche perchè non essendoci alcun obbligo chi ci dice che poi venga installata o usata in maniera corretta? A questo punto molto meglio prescrivere la correzione dei ponti termici, se non altro, nel caso in cui questa non venga fatta, la cosa ricadrà sul DL o sull'utente.
Esa
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Re: Azioni a tutela dei professionisti termotecnici in relazione all'aumento dei casi di formazione di muffe e condense

Messaggio da Esa »

Sarebbe più utile chiedere a chi legifera una maggiore chiarezza
Ma voi pensate veramente che chi legifera (dal Ponte di Messina ai Diritti delle persone) possa essere interessato a fare chiarezza sui ponti termici delle case e prospettare soluzioni per la muffa (VMC, aprire le finestre, lasciare le cose come sono, ecc. ecc.) per tutelare i termotecnici che compilano moduli invece di andare in cantiere a "farsi le ossa" (con i muratori e il proprietario)?
giotisi
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Re: Azioni a tutela dei professionisti termotecnici in relazione all'aumento dei casi di formazione di muffe e condense

Messaggio da giotisi »

Non è campata in aria, purtroppo, ma ben piantata nelle aule di tribunale.

Sono 8 anni che leggiamo '..con particolare riguardo agli edifici di nuova costruzione' e, invece di piantar rogne perchè la frase venga chiarita, ci siamo impegnati (come categoria), a separare i PT per proprietà, cioè a chiedere di applicare la Fisica Tecnica per atto notarile.

Nel frattempo abbiamo lasciato passare una norma come la UNI 11673-1 che impone la verifica di psi, frsi e tmin anche per cambiare una tapparella; anzi, la ostentiamo nei capitolati citandola come 'corretta posa' senza capire che è rivolta a noi progettisti e non ai muratori.

Adesso raccogliamo quanto seminato.

E non diciamoci che non potevamo fare nulla; come progettisti, verificata la situazione POSSIAMO imporre che l'alloggio venga condotto a una certa Ur, stante le condizioni al contorno. Possiamo IMPORRE un impianto di ventilazione.

Di sicuro è antipatico, 'il suo collega non ci fa tante storie', richiede di litigare col cliente perchè il vecchio controtelaio in acciaio va rimosso (sicuramente in zona E, ma anche in zona D).

Per tornare al giusto spirito di autotutela che ingtermo ha meglio chiarito, sarebbe bastato mettere a progetto la soluzione (vmc o altro che fosse).

La mancata realizzazione di quanto previsto non sarebbe certo imputabile al progettista.
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