Tom Bishop ha scritto: ↑mar mar 14, 2023 08:16
[*] Il differenziale lato impianto FV non dovrebbe essere di tipo B? Le correnti verso terra potrebbero non essere di tipo alternato, o sbaglio?
Yes. Ovunque vi sia una messa a terra di un inverter ci vuole un classe B. Perché la corrente residua potrebbe avere in effetti una componente continua.
Tom Bishop ha scritto: ↑mar mar 14, 2023 08:16
[*] Gli interruttori magnetotermici non sarebbe meglio che avessero una curva di intervento B o Z al posto di C?
Yes. Come sopra.
Tom Bishop ha scritto: ↑mar mar 14, 2023 08:16
[*] È corretto posizionare l'SPD lato AC dopo il differenziale? Io l'avrei messo a monte.
Scusa, io lo vedo lato DC. Ma l'immagine è piccola.
Tom Bishop ha scritto: ↑mar mar 14, 2023 08:16
[*] La struttura di sostegno del FV (posizionamento a tetto su tegole in cls) voi la colleghereste a terra?
Trattasi di massa estranea, cioè non facente parte dell'impianto elettrico.
Secondo CEI64-8 le quattro masse estranee da collegare SEMPRE all'impianto di terra:
tubazione di acqua e gas;
tubazioni dell'impianto centralizzato di condizionamento;
gli elementi strutturali metallici dell'edificio;
i ferri d'armatura del cemento armato.
Quindi io direi di sì, perché il sostegno dell'impianto FV è probabilmente CPR, quindi strutturale.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Tom Bishop ha scritto: ↑mar mar 14, 2023 08:16
[*] Gli interruttori magnetotermici non sarebbe meglio che avessero una curva di intervento B o Z al posto di C?
Yes. Come sopra.
C'è qualche norma che lo impone o è solo una scelta del progettista?
Tom Bishop ha scritto: ↑sab mar 18, 2023 06:17
C'è qualche norma che lo impone o è solo una scelta del progettista?
No, ci sono delle raccomandazioni.
L'obbligo è in capo al produttore dell'apparecchiatura da proteggere, che deve indicare quale sia l'idonea protezione per la sua apparecchiatura.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
NoNickName ha scritto: ↑sab mar 18, 2023 13:08
No, ci sono delle raccomandazioni.
L'obbligo è in capo al produttore dell'apparecchiatura da proteggere, che deve indicare quale sia l'idonea protezione per la sua apparecchiatura.
Peccato che tutti non entrano in questo dettaglio. Forse perché non è per loro un problema.
Tom Bishop ha scritto: ↑mar mar 14, 2023 08:16
Domande per i più esperti guardando lo schema che allego.
Il differenziale lato impianto FV non dovrebbe essere di tipo B? Le correnti verso terra potrebbero non essere di tipo alternato, o sbaglio?
Gli interruttori magnetotermici non sarebbe meglio che avessero una curva di intervento B o Z al posto di C?
È corretto posizionare l'SPD lato AC dopo il differenziale? Io l'avrei messo a monte.
La struttura di sostegno del FV (posizionamento a tetto su tegole in cls) voi la colleghereste a terra?
Alcune osservazioni, il DG dovrebbe staccare sia linea fotovoltaico sia carichi utente e può essere anche un semplice sezionatore, nel tuo caso stacca solo la linea del fotovoltaico.
La sezione da 10 mm2 in uscita dall'inverter a mio parere è esagerata.
Per le altre domande già ti hanno risposto, per quanto riguarda la struttura di sostegno io ci prevedo sempre la messa a terra
Innanzitutto questo è uno schema multifilare, l'oggetto è sbagliato.
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Alcune osservazioni, il DG dovrebbe staccare sia linea fotovoltaico sia carichi utente e può essere anche un semplice sezionatore, nel tuo caso stacca solo la linea del fotovoltaico.
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Si questo è vero, se lo mandi al distributore ti chiedono integrazione per Dispositivo Generale;
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La sezione da 10 mm2 in uscita dall'inverter a mio parere è esagerata;
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Non sappiamo la distanza che deve percorrere il cavo, potrebbe essere stato maggiorato per far fronte alle cadute di tensione. In impianti residenziali non diventa significativo il rapporto sezione del cavo/costo viste le distanze da percorrere. L'investimento non è sensibilmente alterato a mio avviso;
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Per le altre domande già ti hanno risposto, per quanto riguarda la struttura di sostegno io ci prevedo sempre la messa a terra
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La CEI 64-8-4 par. 413.2.7 ci dice di non collegare ad un conduttore di protezione i componenti che presentano doppio isolamento, come la maggior parte dei moduli fotovoltaici attualmente in commercio. Al contrario, la Guida CEI 82-25 (antecedente) dice di collegare comunque a terra i moduli.
A mio avviso non vanno collegati a terra a meno che non lo richieda espressamente il manuale di installazione dell'inverter.
Inoltre collegando a terra i moduli disposti sul tetto si sta creando un rudimentale sistema di protezione dalle sovratensioni (scariche atmosferiche) e andrebbero valutati tutti i crismi della CEI 81-10 con un aggravio di costi.
Perdonami ma si ha una caduta di tensione del 2% se il cavo che collega il contatore di produzione e l' inverter sono a una distanza di 168 metri con un 10 mm2, poi sono d'accordo che sovradimensionare non fa mai male, ma secondo me non ha senso salvo casi veramente estremi, poi almeno nel multifilare dovrebbero essere inserite le dimensioni corrette.
Per quanto riguarda la messa a terra della struttura, ti do ragione dal punto di vista normativo ma è capitato che alcuni inverter, cito come esempio il Sungrow dessero errore 106, verifica della messa a terra nel caso in cui la struttura di sostegno non fosse propriamente messa a terra.