Intanto grazie per le risposte
@weareblind
weareblind ha scritto: sab nov 19, 2022 16:00
mmaarrccoo ha scritto: lun nov 14, 2022 19:42
1. Lo stabilimento comprende 4 aree (2 aree di stoccaggio soggette perchè i quantitativi eccedono + 1 area di stoccaggio non soggetta perchè i quantitativi non eccedono o ci sono rottami metallici + 1 palazzina uffici non soggetta). Normalmente nelle pratiche antincendio quando all'interno di uno stabilimento ci sono zone non soggette (ad esempio palazzina uffici o altro), queste non vengono trattate. Qui però è ambiguo perchè il campo di applicazione della RTV parla di stoccaggio/trattamento rifiuti generico senza dare parametri o escludere qualcosa...
E quindi l'area di stoccaggio non soggetta (materiale metallico), indipendente e separata, andrebbe trattata con la norma o no?
Scusa, la domanda è se devi trattarla non la norma o se la devi inserire nel progetto? Comunque il campo di applicazione è chiaro, si applica a tutto.
Art. 1 - Norme tecniche di prevenzione incendi per stabilimenti ed impianti di stoccaggio e trattamento rifiuti
2. Le norme tecniche di cui all'allegato 1 si applicano agli stabilimenti e impianti che effettuano stoccaggio dei rifiuti in via esclusiva o a servizio degli impianti di trattamento di rifiuti, esclusi i rifiuti inerti e radioattivi, nonche' ai centri di raccolta di rifiuti di superficie superiore a 3.000 m².
La domanda è sia se devo trattarla sia se devo inserirla nel progetto. Quello che vorrei fare è non trattarla con la norma, inserendone solamente la pianta dove si vedono i muri e nient'altro, giustificandolo con il fatto che è già esistente, all'interno non ci sono nè attività soggette nè rifiuti combustibili in quanto solo stoccaggio metalli. Un po' come nell'esempio che facevo, se ho un edificio uffici non soggetto in uno stabilimento soggetto, l'edificio uffici compare a livello di sagoma/piante ma non viene trattato nel progetto. Tra l'altro l'art. 5 (disposizioni transitorie e finali) dice che non sono previsti adeguamenti per le strutture esistenti se ricorrono i requisiti di cui al comma 2a ma non capisco di che si tratta.
weareblind ha scritto: sab nov 19, 2022 16:00
mmaarrccoo ha scritto: lun nov 14, 2022 19:42
2. Quali sono le aree TZ (punto 3.b)? Anche gli spazi aperti? Non avrebbe senso, anche perché sono richiamate nelle misure antincendio (tabelline varie). Cos'altro potrebbero essere? L'ambiguità continua...
Le aree aperte di stoccaggio sono TSA, al chiuso TSC, a parete TSP, in baia o bunker TSB, trattamento rifiuti o deposito gas sono TK. Se non sei qui dentro è un TZ, aperto o chiuso che sia. Non vedo ambiguità.
Da cosa deduci che qualsiasi trattamento rifiuti è una TK? Allora tutte le attività di cernita e triturazione tramite i trituratori mobili sarebbero TK? Inoltre potresti fare un esempio di TZ? Io ho stoccaggi oppure trattamenti, non saprei dove altro vuole andare a parare il DM.
weareblind ha scritto: sab nov 19, 2022 16:00
mmaarrccoo ha scritto: lun nov 14, 2022 19:42
3. La superficie di cui al punto 3a quindi cosa include? La nota parla di aree stoccaggio + aree lavorazione (quali? Lavorazioni dirette sui rifiuti o altro?) + le altre aree (quali? Le TK? Le TZ? Entrambe? Gli spazi aperti? L'edificio di stoccaggio non soggetto? La palazzina uffici?). Ad esempio che senso avrebbe includere le superfici della palazzina uffici che non è soggetta e se ne sta tranquilla a 30 m di distanza con poche persone dentro?
3A comma 1 lettera a) specifica che la superficie è riferita alla parte di area in mq destinata a stoccaggio, aperto o chiuso che sia. Non comprende edifici di servizio come uffici o locali tecnici coma una cabina MT-BT
Ok quindi abbiamo detto che aree che sono estranee all'attività di stoccaggio e trattamento rifiuti (ad esempio la palazzina uffici) sono escluse dal computo della superficie. E nel mio caso l'edificio di cui parlavo all'inizio usato per deposito rottami metallici ma non soggetto potrei escluderlo?
weareblind ha scritto: sab nov 19, 2022 16:00
mmaarrccoo ha scritto: lun nov 14, 2022 19:42
4. Le aree TK secondo voi sono
tutte quelle dove si svolgono operazioni di smaltimento/recupero rifiuti o sono solo quelle già di loro a rischio specifico in cui si svolgono
anche operazioni di smaltimento/recupero rifiuti? Nel primo caso, nella mia situazione, coinciderebbero con tutto (che sarebbe tutto a rischio specifico

) eccetto palazzina uffici...
C'è scritto sopra. Le TS sono solo stoccaggio, tutte le aree di trattamento, smaltimento e recupero sono TK. Ovviamente con rifiuti, non le TK uffici o cabina MT-BT o altro simile.
Ok, quindi tu interpreti che sia dove faccio attività su qualsiasi rifiuto indicate nel DLGS 03/04/2006 (eccetto D15 e R13) sia dove gestisco gas infiammabili ho automaticamente delle TK, corretto?
weareblind ha scritto: sab nov 19, 2022 16:00
mmaarrccoo ha scritto: lun nov 14, 2022 19:42
5. Le classificazioni di cui al punto 3b possono essere multiple? Ad esempio un capannone in cui ho sia baie interne sia zone con cumuli di rifiuti è contemporaneamente sia TSC per l'edificio sia TSP per ogni singola baia? Chiedo perchè altrimenti mi sembra che le richieste nei paragrafi successivi siano inapplicabili.
Non ho capito, ma no. O è uno o è l'altro, mica puoi assegnare una area di x mq a due classificazioni.
Eh... A me sembra come dicevo... E lo si capirebbe già delle definizioni che si sovrappongono.
weareblind ha scritto: sab nov 19, 2022 16:00
mmaarrccoo ha scritto: lun nov 14, 2022 19:42
6. Dove ho baie all'aperto non ho edifici (ho solo pareti che separano i cumuli di rifiuti che sono quindi a cielo aperto) e quindi non ho una rete idranti ordinaria ma avrei, secondo la UNI 10779, una rete idranti all'aperto.
Come fate a calcolare il carico d'incendio delle aree all'aperto se i coefficienti riduttivi si riferiscono evidentemente alle reti ordinarie? Stessa cosa per il controllo fumo e calore... Essendo all'aperto lo considero di LPIII?
Il carico di incendio lo calcoli come al solito, hai la mq, hai i kg, hai i PCI, hai le contromisure scelte (idranti, sprinkler, vie di accesso, ecc.).
Il fumo e calore dove te lo chiede?
Questa era più una domanda generale anche su altre attività, riguardo la resistenza al fuoco. Mai capitata una tettoia (magari aperta su 3 o 4 lati) utilizzata come deposito a tappo ma normalmente senza presenza di persone se non un mulettista saltuariamente che non ha idranti interni ma la si protegge opportunamente facendo "capitare" nelle vicinanze degli idranti esterni? In tal caso che coefficiente usi per la rete idranti visto che hai solo esterni e non interni?
Comunque, anche nel caso specifico di cui al post, area all'aperto con rifiuti in baie (cumuli di rifiuti separati da pareti resistenti al fuoco senza copertura). Dal momento che le pareti portano il peso del cumulo di rifiuti addossato, queste devono avere una R. Di conseguenza, seppur strano, mi verrrebbe da calcolare il qfd e mi troverei questi dilemmi:
- non è un edificio e ho una rete idranti all'aperto fatta con idranti DN 70. Quindi che coefficiente riduttivo uso? La tabella S.2-8 non ne parla
- le baie non anno la copertura e non hanno il fronte, quindi per il controllo fumo e calore potrei assimilarlo ad un S8 LPIII?
weareblind ha scritto: sab nov 19, 2022 16:00
mmaarrccoo ha scritto: lun nov 14, 2022 19:42
7. Sono in difficoltà per reperire alcuni
poteri calorifici oppure i fattori di conversione tra quantità e pesi (dispongo sempre delle tonnellate massime di stoccaggio ma in alcuni casi ho solo poteri calorifici al mc ed in alcuni casi non ho nessun potere calorifico):
- toner (da stampa)
- rifiuti organici alimentari
- isolanti/guaine (bituminosi e simili)
UNI EN 1991-1-2 allegato E, la guaina bituminosa è assimilabile ad una delle voci, così come gli alimentari alla legna. Ma puoi anche prendere Claraf.
Ho guardato la tabella della norma. Per il bitume ok, per il toner (toner esausti che togliamo dalle stampanti che abbiamo tutti in ufficio) sinceramente non saprei cosa indicare mentre per i rifiuti organici da dove deduci che è assimilabile alla legna?
weareblind ha scritto: sab nov 19, 2022 16:00
mmaarrccoo ha scritto: lun nov 14, 2022 19:42
8. I materiali ferrosi e non ferrosi normalmente non destano preoccupazione, tuttavia mi accorgo che tra i secondi ho anche zinco, alluminio, ecc.,
siamo sicuri che non ci siano problematiche? Tra l'altro si parla anche di polveri...
D'altra parte tu sei valutatore del rischio G.2.6.1 del Codice, tocca a te.
Io però sono ancora un passo prima. Chiedevo proprio se a livello fisico-chimico possono risultare problematiche con quei tipi di metalli. Sai, di solito facciamo in fretta a dire che i metalli non danno problemi però secondo me non è sempre così netto. A te scatterebbe un campanello d'allarme?
9. Infine: io ho un capannone alto 15 m con metà perimetro senza pareti perimetrali (tipico in queste attività) quindi se non fosse per il tetto praticamente è quasi all'aperto vista l'elevata circolazione dell'aria (anche se per i VVF che io sappia viene considerato comunque come spazio al chiuso). In questo capannone sono stoccati:
- "rifiuti di vernici", cioè vernici non usate o contenitori finiti/quasi finiti (vernici in bombolette spray, vernici in latte, ecc.)
- "rifiuti di gas/aerosol", cioè bombolette spray non usate o contenitori finiti/quasi finiti (cosmetici, deodoranti, detergenti, ecc.)
Questi rifiuti, così come tutti gli altri dello stabilimento, sono di tipo
non pericoloso. Non capisco però
se queste vernici/gas generano attività di cui al DPR 151/11 e se rilevano ai fini delle seguenti indicazioni del DM 26/07/2022: