Mi stavo chiedendo perché nessuno propone di differenziare l'APE: quello attuale (per edifici nuovi o sottoposti a interventi importanti) e quello da applicare alle ristrutturazioni. In questo modo, non potrebbero essere valorizzati interventi meno invasivi, ma altrettanto importanti, per rendere più efficienti e abitabili gli edifici vecchi?
Magari individuando una classificazione anche per il livello Carbonio (questo anche per i nuoci interventi)?
Forse, certe storture attualmente presenti sul mercato verrebbero calmierate (uso indiscriminato di materiali plastici e non "naturali")?
Perché non differenziare APE nuove costruzioni e APE ristrutturazioni?
Moderatore: Edilclima