Ampliamento e Decreto 28

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

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Roberto112a
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Ampliamento e Decreto 28

Messaggio da Roberto112a »

Buongiorno a tutti.
Scrivo perchè sono in forte dubbio su quanto esporrò.
Un mio cliente vuole realizzare un ampliamento al suo capannone industriale aggiungendo ai suoi attuali 500 mq un nuovo capannone da 1300 mq realizzato in aderenza al "vecchio" capannone prevedendo la demolizione della parete di unione tra i due creando di fatto un unico capannone.
Il cliente, tanto per cambiare, vuole spendere meno possibile e quando gli ho parlato di fonti rinnovabili, pompe di calore e 26 kW di FV si è stracciato le vesti.
Provo a convincerlo che è cosa buona e giusta farlo ma lui ribatte "e allora perchè il mio vicino ha fatto 5000 mq in ampliamento e tutte queste cose non le ha fatte?"
Vado a spulciarmi la normativa e la faq 3.7 del Mise del Dicembre 2018 alla domanda:

In caso di ampliamento superiore al 15% del volume lordo
riscaldato esistente, essendo assimilato a nuova costruzione,
occorre rispettare l’obbligo di installazione FER?

segue la risposta:

No, gli obblighi di installazione di FER sono definiti dal D.lgs. 28/11 che
li prevede solo per gli edifici di nuova costruzione e negli edifici sottoposti
a ristrutturazioni rilevanti.

Questa risposta mi lascia perplesso perchè leggendola così il mio cliente potrebbe tranquillamente non ottemperare al decreto 28
(pur essendo il mio edificio il 260% più grande dell'originale)
...come potrebbe non ottemperarlo a questo punto un ampliamento da 20000 mc su una mini casa da 150 mc.

Qualche anima pia mi conferma che (purtroppo) questa interpretazione è corretta o che mi sbaglio e devo fargli rispettare il decreto 28?

Buon lavoro a tutti
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NoNickName
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Re: Ampliamento e Decreto 28

Messaggio da NoNickName »

Infatti è una nuova costruzione, non una ristrutturazione. Il punto e.6 del comma 1 art. 3 DPR 380/01 definisce interventi di nuova costruzione tutti quelli di trasformazione edilizia e urbanistica del territorio non rientranti nelle categorie definite alle lettere precedenti (ovvero manutenzione ordinaria/straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia).
L’Agenzia delle Entrate, nella risposta n. 12 del 7 gennaio 2021, nel rispondere ad un interpello chiarisce che in caso di ristrutturazione senza demolizione con ampliamento dell’edificio esistente, spettano le detrazioni previste dall'articolo 16-bis del TUIR solo per le spese riferibili alla parte esistente in quanto l'ampliamento configura, comunque, una "nuova costruzione".
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
boba74
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Re: Ampliamento e Decreto 28

Messaggio da boba74 »

Non so, credo sia solo una questione ediliza/urbanistica....
A rigore le FER del Dlgs 28 sono obbligatorie per le "nuove costruzioni" ma non per gli "ampliamenti".
Tutto sta a capire se costruire un nuovo capannone in adiacenza a quello vecchio (di fatto raddoppiandolo o anche di più) sia da configurarsi come nuova costruzione o come ampliamento ai sensi delle norme edilizie, quindi se dal punto di vista del DPR 380 quella ricade come se fosse una ristrutturazione allora non avrebbe l'obbligo di FER, ma se (come credo) non si possa definire tale va considerata nuova costruzione.

Poi c'è anche da dire: a cosa è adibito il nuovo capannone? E' solo magazzino (deposito) o sarà utilizzato per attività artigianali/industriali/commerciali? Nel primo caso infatti non ricade nel campo di applicazione del DM requisiti minimi energetici e quindi di riflesso neppure nel Dlgs 28, in tutti gli altri casi sì. (Si veda a tale proposito la parte relativa agli edifici "esclusi" dal campo di applicazione).
Roberto112a
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Re: Ampliamento e Decreto 28

Messaggio da Roberto112a »

Ciao a tutti

Anzitutto grazie mille delle vostre opinioni.

Anticipo che fortunatamente il cliente non vuole (e manco ci penso a farglielo passare per la testa) pensare a detrazioni
fiscali.
E giustamente NoNickName dice che è un aumento volumetrico e in quanto tale non detraibile

Il problema è che quella risposta è tanto "secca e autoritaria".

Qualcuno gli chiede se l'ampliamento superiore al 15% (quindi nuova costruzione) è soggetto al decreto 28 e
il MiSe gli risponde un No secco.

Nel capannone avranno macchinari per la produzione di altri macchinari.
Torni, frese ecc...
Ci sarà anche una zona magazzino metalli ma sarà un tutt'uno con la zona produzione
Ho detto di pensare a farlo passare come deposito per evitare il decreto 28 e requisiti minimi ma così non sarà.

E oltretutto sarebbe un deposito comunicante senza alcuna separazione fisica con il vecchio capannone
perchè il muro che li unisce verrà demolito e resteranno solo i pilastri portanti.

A mio avviso c'è un buco normativo che, forse volutamente, lascia nel limbo questi casi e permette di non
ottemperare al decreto 28 nel caso di ampliamenti... purtroppo anche considerevoli a quanto pare.

A mio avviso è un assurdo considerare ampliamento e non nuovo edificio un edificio che è il 260% ma quella risposta
del MiSe non lascia tante vie di fuga.

Io sarei per il considerarlo nuovo edificio ma se poi così non è e faccio spendere tot mila euro in più al cliente
il quale dopo scopre che non erano obbligatori non credo sarà particolarmente benevolo con il sottoscritto
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NoNickName
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Re: Ampliamento e Decreto 28

Messaggio da NoNickName »

Infatti è un nuovo edificio. Su questo pochi dubbi.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Ronin
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Re: Ampliamento e Decreto 28

Messaggio da Ronin »

se dentro il capannone ci sarà un'attività che l'elettricità la consuma è difficile che il FV preventivato non sia il miglior investimento che il tuo cliente possa fare (di questi tempi, poi...). da come descrivi l'attività è probabile che gli convenga farne 50 (o magari 100) kW...

comunque anche secondo me nessun vuoto normativo. l'ampliamento è una nuova costruzione, e la risposta alla faq la interpreto nel senso che non occorre fare niente sulla parte preesistente (infatti si cita la ristrutturazione rilevante).
magari il vicino ha un processo produttivo con reflui con cui si riscalda gratis
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NoNickName
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Re: Ampliamento e Decreto 28

Messaggio da NoNickName »

Ronin ha scritto: gio set 30, 2021 15:17 magari il vicino ha un processo produttivo con reflui con cui si riscalda gratis
E comunque il vicino non fa giurisprudenza e non crea un precedente a cui aggrapparsi. :lol:
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Roberto112a
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Re: Ampliamento e Decreto 28

Messaggio da Roberto112a »

Ri-buongiorno e ri grazie a tutti

No no. Il vicino non si scalda assolutamente con i reflui di nulla.
Come abbia fatto a non installare FV in copertura e impianti a energia rinnovabile
solo il suo tecnico lo sa.
Forse con le verifiche alternative, con qualche stratagemma strano... ma dubito


Bene.
Allora dovrò sudare altre 7 camicie e convincere il cliente a seguire il decreto 28.
Sono stato il primo a consigliargli il fotovoltaico in potenza superiore al minimo di legge
ma quando uno è convinto che lo stato vuole fregarti è difficile farglielo passare dalla testa.

Quando una sola fresa al lavoro consuma 20 kW è illogico non pensare al fotovoltaico.
Se la autoconsuma tutta con il massimo dei benefici.

Misteri dell'imprenditoria moderna

Grazie mille a tutti e speriamo in un rinsavimento del titolare
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