IMPIANTO GAS singola unità abitativa
Moderatore: Edilclima
IMPIANTO GAS singola unità abitativa
Vi chiedo delucidazione in merito a ciò:
singola abitazione privata dove l’idraulico ha installato una caldaia da 33kW più 8kW per il piano cottura; superando i 35kW come mi devo comportare?
Denuncia ISPESL oppure mi rifaccio al Dal DM 12 aprile 1996, art. 1, comma 2:
All’interno di una singola unità immobiliare adibita ad uso abitativo, ai fini del calcolo della portata termica complessiva, non concorrono gli apparecchi domestici di portata termica singola non superiore a 35 kW quali gli apparecchi di cottura alimenti, le stufe, i caminetti, i radiatori individuali, gli scaldacqua unifamiliari, gli scaldabagno ed i lavabiancheria.
Grazie in anticipo!
singola abitazione privata dove l’idraulico ha installato una caldaia da 33kW più 8kW per il piano cottura; superando i 35kW come mi devo comportare?
Denuncia ISPESL oppure mi rifaccio al Dal DM 12 aprile 1996, art. 1, comma 2:
All’interno di una singola unità immobiliare adibita ad uso abitativo, ai fini del calcolo della portata termica complessiva, non concorrono gli apparecchi domestici di portata termica singola non superiore a 35 kW quali gli apparecchi di cottura alimenti, le stufe, i caminetti, i radiatori individuali, gli scaldacqua unifamiliari, gli scaldabagno ed i lavabiancheria.
Grazie in anticipo!
- Manofthemoon
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Chiarito questo quisito di Stella, faccio un nuovo quisito:
Se alla caldaia da 33 kw in questione, collego alla stessa rete (gas e riscaldamento) una caldaia nuova da 28 kw (esempio ampliamento fabbricato) posta pero in altro locale, è da effettuare la Domanda Ispesl?
La somma della potenzialità di impianto risulta 61 kw anche se i due apparecchi si trovano in locali separati.
Se alla caldaia da 33 kw in questione, collego alla stessa rete (gas e riscaldamento) una caldaia nuova da 28 kw (esempio ampliamento fabbricato) posta pero in altro locale, è da effettuare la Domanda Ispesl?
La somma della potenzialità di impianto risulta 61 kw anche se i due apparecchi si trovano in locali separati.
- Manofthemoon
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I.S.P.E.S.L. - Raccolta R
Fascicolo R.1.
Disposizioni di carattere generale
CAP. R.1.A.
CAMPO DI APPLICAZIONE
1. Le presenti disposizioni, emanate come specificazioni tecniche applicative del Tit. II del D.M. 1.12.75 ai sensi dell’art. 26 del decreto medesimo, si applicano agli impianti centrali di riscaldamento utilizzanti acqua calda sotto pressione con temperatura non superiore a 110[°C], e potenza nominale massima compressiva dei focolari (o portata termica massima complessiva dei focolari) superiore a 35kw.
2. Per impianto centrale di riscaldamento si intende uno o più circuiti idraulici ad acqua calda sotto pressione, con vaso di espansione aperto o chiuso, servito da generatore singolo o disposto in batteria, da sistema modulare, da scambiatore di calore, e funzionante con combustibili solidi, liquidi o gassosi o con sorgenti termiche con rischio di surriscaldamento (un impianto costituito da uno o più generatori di calore collegati a uno o più apparecchi utilizzatori).
3. Per generatori di calore soggetti alle prescrizioni di cui al D.M. 1.12.75 si intendono le caldaie, a fuoco diretto o non, alimentate da combustibile solido, liquido, gassoso e gli scambiatori di calore il cui primario è alimentato da fluido avente temperatura superiore a 110[°C].
Merito dell' OCR.
Fascicolo R.1.
Disposizioni di carattere generale
CAP. R.1.A.
CAMPO DI APPLICAZIONE
1. Le presenti disposizioni, emanate come specificazioni tecniche applicative del Tit. II del D.M. 1.12.75 ai sensi dell’art. 26 del decreto medesimo, si applicano agli impianti centrali di riscaldamento utilizzanti acqua calda sotto pressione con temperatura non superiore a 110[°C], e potenza nominale massima compressiva dei focolari (o portata termica massima complessiva dei focolari) superiore a 35kw.
2. Per impianto centrale di riscaldamento si intende uno o più circuiti idraulici ad acqua calda sotto pressione, con vaso di espansione aperto o chiuso, servito da generatore singolo o disposto in batteria, da sistema modulare, da scambiatore di calore, e funzionante con combustibili solidi, liquidi o gassosi o con sorgenti termiche con rischio di surriscaldamento (un impianto costituito da uno o più generatori di calore collegati a uno o più apparecchi utilizzatori).
3. Per generatori di calore soggetti alle prescrizioni di cui al D.M. 1.12.75 si intendono le caldaie, a fuoco diretto o non, alimentate da combustibile solido, liquido, gassoso e gli scambiatori di calore il cui primario è alimentato da fluido avente temperatura superiore a 110[°C].
Merito dell' OCR.