Condominio con centralizzato un appart vuol fare imp autonom

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

Moderatore: Edilclima

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etabeta1
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Condominio con centralizzato un appart vuol fare imp autonom

Messaggio da etabeta1 »

Ciao a tutti,
mi capita questa cosa:
condominio con impianto riscaldamento centralizzato, ora un condomino vuol staccarsi e farsi un impianto autonomo.
Secondo l'art.1118 del c.c. può farlo, ma l'amministratore gli ha chiesto una dichiarazione scritta che tale distacco non comporta aggravi di spesa o squilibri all'impianto centralizzato.
La mia domanda è che bisogna scrivergli in questa dichiarazione?
Posto che sarebbe il primo a staccarsi dall'impianto centralizzato e il suo appartamento è all'ultimo piano del condominio?

Grazie mille....
non sò prorpio cosa scriverci in sta dichiarazione e poi ....chi può redigerla? il condomino, un tecnico, un termotecnico?

grazie per qualsiasi commento :shock: :shock: :shock:
SuperP
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Re: Condominio con centralizzato un appart vuol fare imp aut

Messaggio da SuperP »

etabeta1 ha scritto:La mia domanda è che bisogna scrivergli in questa dichiarazione?
Cerca nei vecchi post e auguri!
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etabeta1
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Re: Condominio con centralizzato un appart vuol fare imp aut

Messaggio da etabeta1 »

ciao superP ho letto i vecchi post.... ma in sostanza ne ho ricavato: "non si sà che pesci pigliare"

dicono tutto e il contrario di tutto.

Quello che ho potuto capire in sostanza è:
se l'appartamento che si distacca è il primo ed è all'ultimo piano diminuisce la superficie disperdente (perdite) dell'impianto centralizzato in quanto è uno degli appartamenti più svantaggiati in termini di dispersioni e quindi in teoria l'impianto centralizzato dovrebbe averne un vantaggio e quindi il distacco di questo appartamento non dovrebbe aggravare ma migliorare le condizioni di esercizio dell'impianto.

Fermo restando che dovrà continuare a pagare la sua parte in millesimi di riscaldamento per la manutenzione dell'impianto centralizzato....

Su come fare o dichiarare queste cose in una relazione scritta è totale nebbia.... a meno che di rifare la l.10 nelle due versioni prima e dopo distacco.... e confrontare i dati teorici..... (ma chi me la paga?).....

grazie superP
girondone
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Re: Condominio con centralizzato un appart vuol fare imp aut

Messaggio da girondone »

hai colto nel segno


"non si sà che pesci pigliare"
etabeta1
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Re: Condominio con centralizzato un appart vuol fare imp aut

Messaggio da etabeta1 »

grazie per la conferma girondone....

commento: che belle le leggi italiote! chiarissssimeee
Ugo
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Re: Condominio con centralizzato un appart vuol fare imp aut

Messaggio da Ugo »

La legge 220/2012, all'art.3 dice che: <<Il condomino può rinunciare all'utilizzo dell'impianto
centralizzato di riscaldamento o di condizionamento, se dal suo distacco non derivano notevoli squilibri di funzionamento o aggravi di spesa per gli altri condomini. In tal caso il rinunziante resta tenuto a concorrere al pagamento delle sole spese per la manutenzione straordinaria dell'impianto e per la sua conservazione e messa a
norma>>. La legge non si spinge oltre e lascia tutti nel caos. Se ci mettiamo a leggere le parti in neretto (evidenziate da me) troviamo che la possibilità di distacco dipende dalla soddisfazione delle due condizioni:
a) Che esso non porti squilibri notevoli. E questo, con la specifica del "notevoli", un qualsiasi tecnico "abilitato" lo può sottoscrivere.
b) Che non comporti "aggravio di spese" per gli altri condomini. Questo da solo, applicato alla lettera toglie ogni possibilità di distacco.
Ora per logica, dando per scontato che il modo di scrivere introverso del legislatore nulla toglie all'intenzione di permettere al singolo il distacco, certamente manca un punto di collegamento: la quantificazione dei costi che dovranno restare a carico del distaccato, in modo che gli altri non abbiano un aggravio di spesa.
A questo punto, il "Tecnico abilitato" dovrà quindi: dichiarare la condizione di non squilibrio e quantificare i costi che debbono restare a carico di chi si distacca.
A mio parere i costi sono:
1) Costi di gestione in quanto ditta che effettua la manutenzione, sia come costi per gestione ordinaria, sia eventuali costi per manutenzione straordinaria e conservativa.
2) Costo per perdite di distribuzione inteso come il costo del combustibile equivalente all'energia termica che si considera persa nella rete di distribuzione, tenuto conto (in aumento) del fattore di rendimento di produzione.
Ugo
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Re: Condominio con centralizzato un appart vuol fare imp aut

Messaggio da Ugo »

Per completare il discorso in modo sensato dovremo dire che:
a) Il legislatore ha solo stabilito che il singolo si può staccare;
b) Di conseguenza il condomino deve essere in grado di definire quali siano i costi da addebitare. Lo dovrebbe fare attraverso una perizia di "tecnico abilitato", opportunamente approvata dall'assemblea condominiale.
c) Il distaccante deve dichiarare la disponibilità all'accollo dei costi definiti dal condominio.

Di fatto (e questo è quanto io ho chiesto al mio condominio), l'amministratore dovrebbe provvedere, se ancora non fatto, a far fare una perizia sulle caratteristiche dell'impianto in modo da avere i dati utili alla bisogna. In particolare io ho suggerito di far definire dei costi orari, in modo da poter rivedere i valori assoluti delle quote addebitabili ai distaccati, in ordine alle scelte di gestione degli orari di esercizio.
Tutto questo, fatto dal condominio, deve garantire il principio di terzietà tenendo conto che quanto risulta dalla perizia e poi dalle decisioni assembleari potranno poi essere applicate a tutti coloro che volessero accedere allo stesso distacco.
etabeta1
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Re: Condominio con centralizzato un appart vuol fare imp aut

Messaggio da etabeta1 »

ciao ugo!
ho recepito in pieno quanto hai scritto! molto sensato!

In effetti l'unico punto del quale preferisco non addentrarmi è il calcolo di quanto rimane a carico del distaccato per il funzionamento/gestione dell'impianto centralizzato, mi sà di ginepraio.....
Comunque tale valutazione dovrebbe essere fatta praticamente rifacendo una exL.10 del palazzo (prima e dopo il distacco), e rifatta ad ogni successivo distacco.
Il valore che poi esce dai conti fatti e che rimane a carico del distaccato per me è un terno al lotto...
Questa valutazione dovrebbe essere fatta da un tecnico chiamato dall'amministratore e con pagamento a carico del distaccato... la vedo dura.....
SuperP
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Re: Condominio con centralizzato un appart vuol fare imp aut

Messaggio da SuperP »

etabeta1 ha scritto:Comunque tale valutazione dovrebbe essere fatta praticamente rifacendo una exL.10 del palazzo (prima e dopo il distacco), e rifatta ad ogni successivo distacco.
No legge 10, diagnosi energetica!!
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etabeta1
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Re: Condominio con centralizzato un appart vuol fare imp aut

Messaggio da etabeta1 »

ok ok superP non ti arrabbiare....
SuperP
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Re: Condominio con centralizzato un appart vuol fare imp aut

Messaggio da SuperP »

etabeta1 ha scritto:ok ok superP non ti arrabbiare....
Io non sono mai arrabbiato, CAPITO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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gfrank
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Re: Condominio con centralizzato un appart vuol fare imp aut

Messaggio da gfrank »

etabeta1 ha scritto: .....
In effetti l'unico punto del quale preferisco non addentrarmi è il calcolo di quanto rimane a carico del distaccato per il funzionamento/gestione dell'impianto centralizzato, mi sà di ginepraio.....
.....
Il valore che poi esce dai conti fatti e che rimane a carico del distaccato per me è un terno al lotto...
.....
Purtroppo gli altri condomini sono sensibili "solo" al lato economico, più che a quello tecnico: la domanda frequente (in assemblea) è : ma se si distacca, quanto paga?
gfrank
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Re: Condominio con centralizzato un appart vuol fare imp aut

Messaggio da gfrank »

Ugo ha scritto: La legge 220/2012, all'art.3 dice che: <<Il condomino può rinunciare all'utilizzo dell'impianto
centralizzato di riscaldamento o di condizionamento, se dal suo distacco non derivano notevoli squilibri di funzionamento o aggravi di spesa per gli altri condomini. In tal caso il rinunziante resta tenuto a concorrere al pagamento delle sole spese per la manutenzione straordinaria dell'impianto e per la sua conservazione e messa a
norma>>. La legge non si spinge oltre e lascia tutti nel caos. Se ci mettiamo a leggere le parti in neretto (evidenziate da me) troviamo che la possibilità di distacco dipende dalla soddisfazione delle due condizioni:
a) Che esso non porti squilibri notevoli. E questo, con la specifica del "notevoli", un qualsiasi tecnico "abilitato" lo può sottoscrivere.
b) Che non comporti "aggravio di spese" per gli altri condomini. Questo da solo, applicato alla lettera toglie ogni possibilità di distacco.
Ora per logica, dando per scontato che il modo di scrivere introverso del legislatore nulla toglie all'intenzione di permettere al singolo il distacco, certamente manca un punto di collegamento: la quantificazione dei costi che dovranno restare a carico del distaccato, in modo che gli altri non abbiano un aggravio di spesa.
A questo punto, il "Tecnico abilitato" dovrà quindi: dichiarare la condizione di non squilibrio e quantificare i costi che debbono restare a carico di chi si distacca.
A mio parere i costi sono:
1) Costi di gestione in quanto ditta che effettua la manutenzione, sia come costi per gestione ordinaria, sia eventuali costi per manutenzione straordinaria e conservativa.
2) Costo per perdite di distribuzione inteso come il costo del combustibile equivalente all'energia termica che si considera persa nella rete di distribuzione, tenuto conto (in aumento) del fattore di rendimento di produzione.
Ugo ha scritto:Per completare il discorso in modo sensato dovremo dire che:
a) Il legislatore ha solo stabilito che il singolo si può staccare;
b) Di conseguenza il condomino deve essere in grado di definire quali siano i costi da addebitare. Lo dovrebbe fare attraverso una perizia di "tecnico abilitato", opportunamente approvata dall'assemblea condominiale.
c) Il distaccante deve dichiarare la disponibilità all'accollo dei costi definiti dal condominio.

Di fatto (e questo è quanto io ho chiesto al mio condominio), l'amministratore dovrebbe provvedere, se ancora non fatto, a far fare una perizia sulle caratteristiche dell'impianto in modo da avere i dati utili alla bisogna. In particolare io ho suggerito di far definire dei costi orari, in modo da poter rivedere i valori assoluti delle quote addebitabili ai distaccati, in ordine alle scelte di gestione degli orari di esercizio.
Tutto questo, fatto dal condominio, deve garantire il principio di terzietà tenendo conto che quanto risulta dalla perizia e poi dalle decisioni assembleari potranno poi essere applicate a tutti coloro che volessero accedere allo stesso distacco.
Non è semplice, che tutti abbiano accesso al distacco, con le medesime condizioni.
Il problema è che, con l'aumentare dei distacchi, ad un certo punto l'impianto sarà soggetto a "notevoli squilibri" , ed a quel punto, il (malcapitato) distaccante (e gli altri successivi), sarà costretto a non potersi distaccare, oppure accollarsi le spese per riequilibrare l'impianto, con evidente disparità di trattamento (economico e di diritto) tra i condomini distaccanti.
Per assicurare a tutti i condomini una equità nel distacco, la diagnosi energetica, (a mio parere) dovrebbe contenere anche, una valutazione che definisca, sulla base della progressione dei condomini distaccanti, il momento in cui l'impianto sarà soggetto a "notevoli squilibri", in modo che al superamento di tale punto, anche i condomini prima distaccati, siano soggetti a contribuire alle spese di equilibratura dell'impianto.
SuperP
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Re: Condominio con centralizzato un appart vuol fare imp aut

Messaggio da SuperP »

gfrank ha scritto:Il problema è che, con l'aumentare dei distacchi, ad un certo punto l'impianto sarà soggetto a "notevoli squilibri" , ed a quel punto, il (malcapitato) distaccante (e gli altri successivi), sarà costretto a non potersi distaccare, oppure accollarsi le spese per riequilibrare l'impianto, con evidente disparità di trattamento (economico e di diritto) tra i condomini distaccanti.
Quotissimo.. sempre detto io!
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girondone
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Re: Condominio con centralizzato un appart vuol fare imp aut

Messaggio da girondone »

Per assicurare a tutti i condomini una equità nel distacco, la diagnosi energetica, (a mio parere) dovrebbe contenere anche, una valutazione che definisca, sulla base della progressione dei condomini distaccanti, il momento in cui l'impianto sarà soggetto a "notevoli squilibri", in modo che al superamento di tale punto, anche i condomini prima distaccati, siano soggetti a contribuire alle spese di equilibratura dell'impianto.


solo che a quel punto anche la sequenza dei distacchi cambia le cose....
cosa fai tutte le combinazioni delle sequenze dei distacchi ? :-)
gfrank
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Re: Condominio con centralizzato un appart vuol fare imp aut

Messaggio da gfrank »

girondone ha scritto: ....
solo che a quel punto anche la sequenza dei distacchi cambia le cose....
cosa fai tutte le combinazioni delle sequenze dei distacchi ? :-)
Dove sta il problema?
Comunque, ogni condomino che vuole distaccarsi (in sequenza) deve consegnare all'amministratore una diagnosi.
Ugo
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Re: Condominio con centralizzato un appart vuol fare imp aut

Messaggio da Ugo »

Avete ragione circa tutti, ma il problema evidenziato (il disequilibrio), lo ha creato la stupidità della norma e non ci si può fare niente.
Nei fatti però questo risulterà essere un falso problema infatti, se il distacco sarà richiesto da motivi particolari non legati a fattori di risparmio, i richiedenti saranno solo una piccola percentuale e non si creeranno problemi di squilibrio.
Se invece dall'analisi dovesse risultare una convenienza al distacco, allora la maggioranza dei condomini vorrà distaccarsi. Ora siccome la norma prevede che in caso di risparmio energetico la normale maggioranza può decidere la dismissione completa dell'impianto centralizzato, vedete bene che prima di arrivare al disequilibrio si arriva alla condizione di dismissione generale per opzione della maggioranza.

Torno tuttavia a evidenziare la opportunità che sia il condominio a far fare l'analisi dal punto di vista tecnico per gli squilibri eventuali e dal punto di vista energetico. Il lavoro di analisi dovrà essere il più scrupoloso possibile e non dettato da scelte fatte a priori che tendano a pilotare l'analisi fissando i risultati prima dei calcoli. In questo caso si darebbe inizio al crearsi di un contenzioso infinito in quanto il singolo condomino procederebbe al ricalcolo ed alla contestazione, con danno a carico dell'intero condominio per vicende giudiziarie, perizie e quanto altro.
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