Calcolo manuale impianto ad idranti
Moderatore: Edilclima
Calcolo manuale impianto ad idranti
Buongiorno a tutti,
sono nuovo del forum, vi ringrazio in anticipo per il vostro eventuale aiuto.
Sto calcolando per esercizio un impianto antincendio ad idranti secondo norma UNI 10779.
Di seguito uno schema:
https://ibb.co/yQjKq5L
ho impostato il calcolo considerando in funzione contemporaneamente 3 idranti a 120 l/min per un totale di 360 l/min.
Ho calcolato la prevalenza, e le perdite di carico per attrito nelle tubazioni.
Ho poi sommato la pressione residua richiesta dai tre idranti al valore di prevalenza e perdite di carico per attrito.
Il mio dubbio è:
Ho impostato come pressione richiesta dagli idranti un valore di 6 bar, ovvero 2 bar di residua * 3 idranti = 6 bar.
chiedo, é corretto questo ultimo passaggio? Mi sembra di sovradimensionare l'impianto.
P.s. in questa fase non ho considerato le valvole necessarie, ed altre eventuali perdite di carico nel sistema gruppo di pompaggio, oltre che nella manichetta.
Le valuterò in una fase successiva.
Vi ringrazio, in allegato i calcoli effettuati
sono nuovo del forum, vi ringrazio in anticipo per il vostro eventuale aiuto.
Sto calcolando per esercizio un impianto antincendio ad idranti secondo norma UNI 10779.
Di seguito uno schema:
https://ibb.co/yQjKq5L
ho impostato il calcolo considerando in funzione contemporaneamente 3 idranti a 120 l/min per un totale di 360 l/min.
Ho calcolato la prevalenza, e le perdite di carico per attrito nelle tubazioni.
Ho poi sommato la pressione residua richiesta dai tre idranti al valore di prevalenza e perdite di carico per attrito.
Il mio dubbio è:
Ho impostato come pressione richiesta dagli idranti un valore di 6 bar, ovvero 2 bar di residua * 3 idranti = 6 bar.
chiedo, é corretto questo ultimo passaggio? Mi sembra di sovradimensionare l'impianto.
P.s. in questa fase non ho considerato le valvole necessarie, ed altre eventuali perdite di carico nel sistema gruppo di pompaggio, oltre che nella manichetta.
Le valuterò in una fase successiva.
Vi ringrazio, in allegato i calcoli effettuati
- Allegati
-
- Calcolo idraulico impianti anticendio_REV01.pdf
- (98.75 KiB) Scaricato 102 volte
Re: Calcolo manuale impianto ad idranti
Difatti è sbagliato.
Devi considerare l'idrante più sfavorito con 2 bar di residua e 120 l/min e poi andare a ritroso verso il gruppo di pompaggio sommando le perdite di carico distribuite e concentrate tratto per tratto, aggiungendo le portate nei punti di diramazione, se i relativi idranti sono attivi.
Nel tuo caso prenderai l'idrante più alto dell'ultima colonna e scenderai, aggiungendo l'idrante sottostante (oppure no se consideri attivi solo gli idranti dell'ultimo livello).
Infine valuterai la differenza di pressione ai piedi delle varie colonne, dovendole equilibrare.
Devi considerare l'idrante più sfavorito con 2 bar di residua e 120 l/min e poi andare a ritroso verso il gruppo di pompaggio sommando le perdite di carico distribuite e concentrate tratto per tratto, aggiungendo le portate nei punti di diramazione, se i relativi idranti sono attivi.
Nel tuo caso prenderai l'idrante più alto dell'ultima colonna e scenderai, aggiungendo l'idrante sottostante (oppure no se consideri attivi solo gli idranti dell'ultimo livello).
Infine valuterai la differenza di pressione ai piedi delle varie colonne, dovendole equilibrare.
Re: Calcolo manuale impianto ad idranti
Il discorso è chiaro.
Ipotizziamo di considerare come sfavoriti i 3 idranti dell'ultima colonna.
E procedo come dici:
Però che valore di pressione devo sommare al fine di garantire i 2 bar di pressione residua anche all'idrante intermedio quando l'idrante soprastante è aperto?
Se non aggiungo alcun valore di pressione nel momento in cui l'idrante più sfavorito è aperto, all'idrante intermedio non garantisco i 2 bar di pressione residua, siccome avrò una perdita di pressione data dall'apertura dell'idrante soprastante, o sbaglio?
Uno schema di seguito:
https://ibb.co/HdfrYnL
Ringrazio
Ipotizziamo di considerare come sfavoriti i 3 idranti dell'ultima colonna.
E procedo come dici:
Quindi scendendo dalla colonna montante dall'idrante sfavorito all'idrante intermedio sommo le perdite di carico ed aggiunto la portata di 120 l/min, ed è chiaro.Terminus ha scritto: ↑sab nov 20, 2021 19:06 Devi considerare l'idrante più sfavorito con 2 bar di residua e 120 l/min e poi andare a ritroso verso il gruppo di pompaggio sommando le perdite di carico distribuite e concentrate tratto per tratto, aggiungendo le portate nei punti di diramazione, se i relativi idranti sono attivi.
Però che valore di pressione devo sommare al fine di garantire i 2 bar di pressione residua anche all'idrante intermedio quando l'idrante soprastante è aperto?
Se non aggiungo alcun valore di pressione nel momento in cui l'idrante più sfavorito è aperto, all'idrante intermedio non garantisco i 2 bar di pressione residua, siccome avrò una perdita di pressione data dall'apertura dell'idrante soprastante, o sbaglio?
Uno schema di seguito:
https://ibb.co/HdfrYnL
Ringrazio
Re: Calcolo manuale impianto ad idranti
Certo che li garantisci quando li hai garantiti allo sfavorito, per questo si parte dall'ultimo.
Alla diramazione sottostante difatti dovrai avere quantomeno una pressione pari a 2bar+perdite di carico del tratto di montante 2-3, quindi avrai una pressione maggiore, perciò all'idrante sottostante avrai una portata leggermente superiore dei 120.
Alla diramazione sottostante difatti dovrai avere quantomeno una pressione pari a 2bar+perdite di carico del tratto di montante 2-3, quindi avrai una pressione maggiore, perciò all'idrante sottostante avrai una portata leggermente superiore dei 120.
Re: Calcolo manuale impianto ad idranti
Certo.
Però in questo modo non sto dimensionando l'impianto ipotizzando un solo idrante in funzione e non 3 come da questa ipotesi di progetto?
Ovvero, ipotizziamo che in caso di incendio si apra l'idrante 1 più sfavorito, a cui ho garantito i 2 bar di residua e 120 l/min.
Si rende poi necessario aprire l'idrante 2 immediatamente sotto l'idrante 1 sfavorito.
Nel momento in cui l'idrante 2 viene aperto sottrae pressione all'idrante 1 che scenderà sotto la soglia di 2 bar.
Però in questo modo non sto dimensionando l'impianto ipotizzando un solo idrante in funzione e non 3 come da questa ipotesi di progetto?
Ovvero, ipotizziamo che in caso di incendio si apra l'idrante 1 più sfavorito, a cui ho garantito i 2 bar di residua e 120 l/min.
Si rende poi necessario aprire l'idrante 2 immediatamente sotto l'idrante 1 sfavorito.
Nel momento in cui l'idrante 2 viene aperto sottrae pressione all'idrante 1 che scenderà sotto la soglia di 2 bar.
Re: Calcolo manuale impianto ad idranti
L'alimentazione idrica dovrà infatti essere dimensionata per la portata totale e per la pressione ricavata dalla rete in quelle condizioni di funzionamento (3 idranti = 360l/min).
Così se apri un solo idrante la pompa ti darà una pressione maggiore di quella necessaria ad alimentare tutti e tre gli idranti contemporanei.
Rifletti sulle curve pressione-portata della pompa e del circuito e sul punto di lavoro.
Così se apri un solo idrante la pompa ti darà una pressione maggiore di quella necessaria ad alimentare tutti e tre gli idranti contemporanei.
Rifletti sulle curve pressione-portata della pompa e del circuito e sul punto di lavoro.
Re: Calcolo manuale impianto ad idranti
Sì devo valutare correttamente la curva portata-pressione.
Aggiornerò il post andando avanti nel progetto.
Intanto ringrazio
Aggiornerò il post andando avanti nel progetto.
Intanto ringrazio
Re: Calcolo manuale impianto ad idranti
Le pressioni non si sommano si sommano le portate
Re: Calcolo manuale impianto ad idranti
Si ora ho capito, bisogna garantire la pressione residua di 2 bar all'idrante più sfavorito considerando la portata contemporanea dei tre idranti sfavoriti.
Quindi ricalcolando, rettifico che il gruppo di pompaggio deve garantire 3,3 bar e 21,6 mc/h nella condizione più sfavorevole.
Ho dimensionato la pompa come nell'immagine seguente:
https://ibb.co/sjSX9f9
Il punto di lavoro per garantire i 3,3 bar e 21,6 mc/h è in indicato con MAX.
Il punto di lavoro per garantire i 3,3 bar e 7,2 mc/h (un solo idrante in funzione) è indicato con MIN.
Il mio dubbio banale è:
Nell'immagine nel link il punto MIN corretto è il MIN_1 o MIN_2?
Mi chiedo se la pompa cambia rendimento se rileva una diminuzione della pressione nell'impianto o si fissa il rendimento per garantire il punto MAX e proseguendo sulla curva si interseca il punto minimo da garantire che avrà una pressione maggiore.
Quindi ricalcolando, rettifico che il gruppo di pompaggio deve garantire 3,3 bar e 21,6 mc/h nella condizione più sfavorevole.
Ho dimensionato la pompa come nell'immagine seguente:
https://ibb.co/sjSX9f9
Il punto di lavoro per garantire i 3,3 bar e 21,6 mc/h è in indicato con MAX.
Il punto di lavoro per garantire i 3,3 bar e 7,2 mc/h (un solo idrante in funzione) è indicato con MIN.
Il mio dubbio banale è:
Nell'immagine nel link il punto MIN corretto è il MIN_1 o MIN_2?
Mi chiedo se la pompa cambia rendimento se rileva una diminuzione della pressione nell'impianto o si fissa il rendimento per garantire il punto MAX e proseguendo sulla curva si interseca il punto minimo da garantire che avrà una pressione maggiore.
Re: Calcolo manuale impianto ad idranti
Stai considerando una pompa non idonea (è ad asse verticale) ed inoltre le pompe antincendio non hanno inverter, quindi per esse hai una sola curva da considerare.
Ovviamente a portata minore corrisponde una pressione maggiore, ma non di tanto.
Ovviamente a portata minore corrisponde una pressione maggiore, ma non di tanto.
Re: Calcolo manuale impianto ad idranti
Ho capito, scelgo una pompa ad asse orizzontale.
Anche se la pompa non è idonea proseguendo i ragionamenti quindi, quando ho il singolo idrante sfavorito in funzione avrò una pressione nell'impianto di circa 4,6 bar. Cioè 1,3 bar in più di quelli strettamente richiesti. Il che con idrante con ugello da 12 mm e K=93,9 (scheda tecnica bocciolone) risulta una portata di 170 l/min.
Grazie per le indicazioni.
Un domanda, ho impostato un valore di 0,006 bar/metro come limite di perdita di carico al metro di tubazione. Siccome non ricordo il riferimento, e non l'ho letto nella norme UNI 10779 e 12845, è un valore corretto? siccome nel caso volessi volutamente aumentare le perdite di carico (ipotizzando una seconda linea) sull'area favorita per diminuire la portata è un'intervento che si può fare eccedendo i 0.006 bar/metro oppure no?
Anche se la pompa non è idonea proseguendo i ragionamenti quindi, quando ho il singolo idrante sfavorito in funzione avrò una pressione nell'impianto di circa 4,6 bar. Cioè 1,3 bar in più di quelli strettamente richiesti. Il che con idrante con ugello da 12 mm e K=93,9 (scheda tecnica bocciolone) risulta una portata di 170 l/min.
Grazie per le indicazioni.
Un domanda, ho impostato un valore di 0,006 bar/metro come limite di perdita di carico al metro di tubazione. Siccome non ricordo il riferimento, e non l'ho letto nella norme UNI 10779 e 12845, è un valore corretto? siccome nel caso volessi volutamente aumentare le perdite di carico (ipotizzando una seconda linea) sull'area favorita per diminuire la portata è un'intervento che si può fare eccedendo i 0.006 bar/metro oppure no?
Re: Calcolo manuale impianto ad idranti
E' proprio quello che accade: gli idranti favoriti avranno sempre una portata maggiore di quello sfavorito. E di questo occorre tenere conto.
E' possibile operare riducendo diametri nelle diramazioni più favorite, ma non più di tanto perchè i diametri delle tubazioni sono limitati.
Non ci sono limiti stabiliti per la perdita di carico unitaria, quel valore ci può stare. La 10779 da un limite alla velocità nelle tubazioni in 10m/s, ovviemente se sali di velocità aumenti le perdite di carico e quindi le prestazioni richieste alla pompa.
E' possibile operare riducendo diametri nelle diramazioni più favorite, ma non più di tanto perchè i diametri delle tubazioni sono limitati.
Non ci sono limiti stabiliti per la perdita di carico unitaria, quel valore ci può stare. La 10779 da un limite alla velocità nelle tubazioni in 10m/s, ovviemente se sali di velocità aumenti le perdite di carico e quindi le prestazioni richieste alla pompa.