UFFICI DM 22/02/2006 - RIPOSTIGLI + SCALE PROTETTE + IDRANTI + ALLARME + ESODO
Moderatore: Edilclima
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UFFICI DM 22/02/2006 - RIPOSTIGLI + SCALE PROTETTE + IDRANTI + ALLARME + ESODO
Ciao a tutti,
palazzina uffici da costruire, a base quadrata, tipo 2, pt, p1 e p2, vi sottopongo 3 domande:
1 - ARCHIVI E DEPOSITI DI MATERIALI COMBUSTIBILI: suppongo che i classici ripostigli dove si tengono schedari, cancelleria, ecc. rientrino in questa casistica. Solo che il DM dice che fino a 15 mq qualunque locale va compartimentato EI30! Io in effetti ho dei ripostigli anche piccoli di 3-4 mq, vanno realmente compartimentati? Sembrerebbe eccessivo ma non trovo esclusioni per i locali molto piccoli.
2 - SCALA PROTETTA: l'edificio ha 2 scale, una interna centrale ed una esterna. Il DM fa intendere che oltre 2 piani fuori terra la scala deve essere di tipo protetto. Cosa peraltro che dovrei fare comunque perchè dal punto più sfavorevole al p2 non riesco a rispettare le lunghezze di esodo e di corridoio cieco. Quello che però non mi torna è cosa succede una volta che la persona è scesa per il vano scala centrale ed arriva in centro al piano terra. Da lì riparte il conteggio dei metri fino all'aperto (in pratica omettendo la lunghezza interna alla scala come avviene per il COPI) oppure devo proteggere al fuoco le pareti del corridoio fino all'uscita? Spero di no, non mi sembra di averlo mai visto fare. Il COPI in effetti dice qualcosa ma il DM 22/02/2006 no (dice solo 30 m fino alla scala protetta). Esperienze?
3 - IDRANTI: ho previsto un idrante per piano, l'unico problema è che si voleva mettere all'interno del vano scala ma così facendo, per utilizzarlo per spegnere sul piano, bisognerebbe far passare la manichetta attraverso la porta, impedendole di chiudersi e quindi compartimentare. Non mi sembra la soluzione migliore e se non erro anche la UNI 10779 dice qualcosa al riguardo. Devo dire però che togliere l'idrante dal vano scala e metterne 2 alle spalle, per ciascun piano, sinceramente sembra eccessivo (i piani sono circa 20 x 20 m, molto piccoli). Esiste un modo per tenerlo nel vano scala o niente?
Grazie.
palazzina uffici da costruire, a base quadrata, tipo 2, pt, p1 e p2, vi sottopongo 3 domande:
1 - ARCHIVI E DEPOSITI DI MATERIALI COMBUSTIBILI: suppongo che i classici ripostigli dove si tengono schedari, cancelleria, ecc. rientrino in questa casistica. Solo che il DM dice che fino a 15 mq qualunque locale va compartimentato EI30! Io in effetti ho dei ripostigli anche piccoli di 3-4 mq, vanno realmente compartimentati? Sembrerebbe eccessivo ma non trovo esclusioni per i locali molto piccoli.
2 - SCALA PROTETTA: l'edificio ha 2 scale, una interna centrale ed una esterna. Il DM fa intendere che oltre 2 piani fuori terra la scala deve essere di tipo protetto. Cosa peraltro che dovrei fare comunque perchè dal punto più sfavorevole al p2 non riesco a rispettare le lunghezze di esodo e di corridoio cieco. Quello che però non mi torna è cosa succede una volta che la persona è scesa per il vano scala centrale ed arriva in centro al piano terra. Da lì riparte il conteggio dei metri fino all'aperto (in pratica omettendo la lunghezza interna alla scala come avviene per il COPI) oppure devo proteggere al fuoco le pareti del corridoio fino all'uscita? Spero di no, non mi sembra di averlo mai visto fare. Il COPI in effetti dice qualcosa ma il DM 22/02/2006 no (dice solo 30 m fino alla scala protetta). Esperienze?
3 - IDRANTI: ho previsto un idrante per piano, l'unico problema è che si voleva mettere all'interno del vano scala ma così facendo, per utilizzarlo per spegnere sul piano, bisognerebbe far passare la manichetta attraverso la porta, impedendole di chiudersi e quindi compartimentare. Non mi sembra la soluzione migliore e se non erro anche la UNI 10779 dice qualcosa al riguardo. Devo dire però che togliere l'idrante dal vano scala e metterne 2 alle spalle, per ciascun piano, sinceramente sembra eccessivo (i piani sono circa 20 x 20 m, molto piccoli). Esiste un modo per tenerlo nel vano scala o niente?
Grazie.
Ultima modifica di mmaarrccoo il mer lug 21, 2021 17:19, modificato 1 volta in totale.
- travereticolare
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Re: UFFICI DM 22/02/2006 - RIPOSTIGLI + SCALE PROTETTE + IDRANTI
Ciao, ti dico la mia:
1 - ARCHIVI E DEPOSITI DI MATERIALI COMBUSTIBILI: Sempre compartimentati se contengono materiali combustibili. Si può evitare locali < 1,5 m2;
2 - SCALA PROTETTA: Deve condurre il luogo sicuro. L'uscita di piano deve consentire alle persone di non essere ulteriormente esposte al rischio diretto degli effetti di un incendio. Pertanto, se l'uscita immette in un percorso protetto, deve essere assicurato il raggiungimento del luogo sicuro direttamente o tramite percorso protetto.
3 - IDRANTI: L'idrante all'interno del vano scala protetto non va bene. Se hai due compartimenti, separati dal vano scala protetto, devi prevedere un idrante nel comparto 1 ed un altro nel comparto 2. La tubazione di alimentazione dell'idrante in questo caso, come dice la UNI, può essere derivata dalla stessa tubazione e dimensionata per un solo idrante ai fini del calcolo idraulico e della contemporaneità
1 - ARCHIVI E DEPOSITI DI MATERIALI COMBUSTIBILI: Sempre compartimentati se contengono materiali combustibili. Si può evitare locali < 1,5 m2;
2 - SCALA PROTETTA: Deve condurre il luogo sicuro. L'uscita di piano deve consentire alle persone di non essere ulteriormente esposte al rischio diretto degli effetti di un incendio. Pertanto, se l'uscita immette in un percorso protetto, deve essere assicurato il raggiungimento del luogo sicuro direttamente o tramite percorso protetto.
3 - IDRANTI: L'idrante all'interno del vano scala protetto non va bene. Se hai due compartimenti, separati dal vano scala protetto, devi prevedere un idrante nel comparto 1 ed un altro nel comparto 2. La tubazione di alimentazione dell'idrante in questo caso, come dice la UNI, può essere derivata dalla stessa tubazione e dimensionata per un solo idrante ai fini del calcolo idraulico e della contemporaneità
All'ingresso degli stabilimenti, dei depositi o dei grandi magazzini devono essere deposte le armi, gli speroni, le scatole di fiammiferi, gli accendisigari e simili. Le punizioni disciplinari in caso di inosservanza debbono essere pronte ed esemplari.
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Re: UFFICI DM 22/02/2006 - RIPOSTIGLI + SCALE PROTETTE + IDRANTI + ALLARME + ESODO
Grazie @travereticolare e @terminus.
- ad esempio il COPI permette di omettere gli ultimi 15 m ed i miei ambienti sono anche protetti da rivelazione incendi (io appena arrivato al piano terra ed uscito dalla scala protetta avrei 13 m aggiuntivi fino alla prima uscita all'esterno e 10 m aggiuntivi in direzione opposta fino alla seconda uscita all'esterno)
- a memoria non mi sembra di aver visto uffici con DM 22/02/2006 su più piani con scala protetta che una volta al piano terra avessero i corridoi, le relative porte degli uffici che vi si affacciano e atrio resistenti al fuoco. Voi si? Scusate ma bisognerebbe allora fare anche i soffitti protetti al piano terra?!?!
Grazie.
Da dove lo deduci? Non riesco a trovare sul DM questa esclusione.1 - ARCHIVI E DEPOSITI DI MATERIALI COMBUSTIBILI: Sempre compartimentati se contengono materiali combustibili. Si può evitare locali < 1,5 m2;
Ragionando quello che dici ci sta, però è anche vero che:2 - SCALA PROTETTA: Deve condurre il luogo sicuro. L'uscita di piano deve consentire alle persone di non essere ulteriormente esposte al rischio diretto degli effetti di un incendio. Pertanto, se l'uscita immette in un percorso protetto, deve essere assicurato il raggiungimento del luogo sicuro direttamente o tramite percorso protetto.
- ad esempio il COPI permette di omettere gli ultimi 15 m ed i miei ambienti sono anche protetti da rivelazione incendi (io appena arrivato al piano terra ed uscito dalla scala protetta avrei 13 m aggiuntivi fino alla prima uscita all'esterno e 10 m aggiuntivi in direzione opposta fino alla seconda uscita all'esterno)
- a memoria non mi sembra di aver visto uffici con DM 22/02/2006 su più piani con scala protetta che una volta al piano terra avessero i corridoi, le relative porte degli uffici che vi si affacciano e atrio resistenti al fuoco. Voi si? Scusate ma bisognerebbe allora fare anche i soffitti protetti al piano terra?!?!
Ok, alla fine avremo un idrante che protegge pochi metri quadri ma pazienza. Domanda: voi in casi così tutto sommato piccoli, preferite i naspi?3 - IDRANTI: L'idrante all'interno del vano scala protetto non va bene. Se hai due compartimenti, separati dal vano scala protetto, devi prevedere un idrante nel comparto 1 ed un altro nel comparto 2. La tubazione di alimentazione dell'idrante in questo caso, come dice la UNI, può essere derivata dalla stessa tubazione e dimensionata per un solo idrante ai fini del calcolo idraulico e della contemporaneità
Grazie.
Ultima modifica di mmaarrccoo il mer lug 21, 2021 17:20, modificato 1 volta in totale.
- travereticolare
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Re: UFFICI DM 22/02/2006 - RIPOSTIGLI + SCALE PROTETTE + IDRANTI
Nei termini e definizioni alla voce archivi e depositi.Da dove lo deduci? Non riesco a trovare sul DM questa esclusione.
Il CoPI permette di omettere gli ultimi 15 metri se si tratta di atrio. Quindi secondo me inteso proprio come atrio condominiale, ovvero realizzato in materiali incombustibili e con carico di incendio specifico molto ridotto.Ragionando quello che dici ci sta, però è anche vero che:
- ad esempio il COPI permette di omettere gli ultimi 15 m ed i miei ambienti sono anche protetti da rivelazione incendi (io appena arrivato al piano terra ed uscito dalla scala protetta avrei 13 m aggiuntivi fino alla prima uscita all'esterno e 10 m aggiuntivi in direzione opposta fino alla seconda uscita all'esterno)
- a memoria non mi sembra di aver visto uffici con DM 22/02/2006 su più piani con scala protetta che una volta al piano terra avessero i corridoi, le relative porte degli uffici che vi si affacciano e atrio resistenti al fuoco. Voi si? Scusate ma bisognerebbe allora fare anche i soffitti protetti al piano terra?!
Se hai un incendio al piano terra, gli occupanti che hanno intrapreso la scala protetta come via di esodo cosa fanno?
Per attività civili li preferisco. Credo siano più facili da maneggiare e "più pronti all'uso".voi in casi così tutto sommato piccoli, preferite i naspi?
All'ingresso degli stabilimenti, dei depositi o dei grandi magazzini devono essere deposte le armi, gli speroni, le scatole di fiammiferi, gli accendisigari e simili. Le punizioni disciplinari in caso di inosservanza debbono essere pronte ed esemplari.
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Re: UFFICI DM 22/02/2006 - RIPOSTIGLI + SCALE PROTETTE + IDRANTI + ALLARME + ESODO
Il tuo ragionamento è corretto, speravo solo che ci fosse il modo di "estendere" il principio del COPI anche a queste norme tradizionali che sono piene di buchi. E quindi dovrò rendere resistente al fuoco anche il soffitto, corridoi e porte... Già so che committente e architetti mi guarderanno stralunatiRagionando quello che dici ci sta, però è anche vero che:
- ad esempio il COPI permette di omettere gli ultimi 15 m ed i miei ambienti sono anche protetti da rivelazione incendi (io appena arrivato al piano terra ed uscito dalla scala protetta avrei 13 m aggiuntivi fino alla prima uscita all'esterno e 10 m aggiuntivi in direzione opposta fino alla seconda uscita all'esterno)
- a memoria non mi sembra di aver visto uffici con DM 22/02/2006 su più piani con scala protetta che una volta al piano terra avessero i corridoi, le relative porte degli uffici che vi si affacciano e atrio resistenti al fuoco. Voi si? Scusate ma bisognerebbe allora fare anche i soffitti protetti al piano terra?!
Il CoPI permettere di omettere gli ultimi 15 metri se si tratta di atrio. Quindi secondo me inteso proprio come atrio condominiale, ovvero realizzato in materiali incombustibili e con carico di incendio specifico molto ridotto.
Se hai un incendio al piano terra, gli occupanti che hanno intrapreso la scala protetta come via di esodo cosa fanno?
Grazie.
Ultima modifica di mmaarrccoo il mer lug 21, 2021 17:20, modificato 1 volta in totale.
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Re: UFFICI DM 22/02/2006 - RIPOSTIGLI + SCALE PROTETTE + IDRANTI
Uhm... E se compartimentassi i piani tra loro? In questo caso dovrei poter evitare i percorsi protetti al piano terra tra vano scala e le 2 uscite o sbaglio?
- travereticolare
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Re: UFFICI DM 22/02/2006 - RIPOSTIGLI + SCALE PROTETTE + IDRANTI
Per me no.
È vero che l'incendio si avvia da un solo punto di innesco, quindi se hai l'incendio nel comparto al piano primo, non lo hai al piano terra, ma resta il fatto che quando si intraprende una via di esodo si deve poter arrivare in luogo sicuro perchè non si può sapere in che punto e/o piano dell'attività c'è fuoco o i suoi effetti.
È vero che l'incendio si avvia da un solo punto di innesco, quindi se hai l'incendio nel comparto al piano primo, non lo hai al piano terra, ma resta il fatto che quando si intraprende una via di esodo si deve poter arrivare in luogo sicuro perchè non si può sapere in che punto e/o piano dell'attività c'è fuoco o i suoi effetti.
All'ingresso degli stabilimenti, dei depositi o dei grandi magazzini devono essere deposte le armi, gli speroni, le scatole di fiammiferi, gli accendisigari e simili. Le punizioni disciplinari in caso di inosservanza debbono essere pronte ed esemplari.
Re: UFFICI DM 22/02/2006 - RIPOSTIGLI + SCALE PROTETTE + IDRANTI
I 15 metri possono essere omessi se hai un percorso di esodo di per se non protetto, non se sbarchi da una scala protetta.mmaarrccoo ha scritto: ↑ven lug 16, 2021 11:05
- ad esempio il COPI permette di omettere gli ultimi 15 m ed i miei ambienti sono anche protetti da rivelazione incendi (io appena arrivato al piano terra ed uscito dalla scala protetta avrei 13 m aggiuntivi fino alla prima uscita all'esterno e 10 m aggiuntivi in direzione opposta fino alla seconda uscita all'esterno)Ok, alla fine avremo un idrante che protegge pochi metri quadri ma pazienza. Domanda: voi in casi così tutto sommato piccoli, preferite i naspi?3 - IDRANTI: L'idrante all'interno del vano scala protetto non va bene. Se hai due compartimenti, separati dal vano scala protetto, devi prevedere un idrante nel comparto 1 ed un altro nel comparto 2. La tubazione di alimentazione dell'idrante in questo caso, come dice la UNI, può essere derivata dalla stessa tubazione e dimensionata per un solo idrante ai fini del calcolo idraulico e della contemporaneità
Grazie.
Paragrafo 4.5.3.1: dalla scala protetta si deve sbarcare in un atrio o percorso anch'esso protetto fino al luogo sicuro, altrimenti come dice travereticolare viene meno la "protezione" del percorso di esodo.
Per attività civili sono sempre meglio i naspi.... anche per noi che dopo andremo a fare le verifiche periodiche....
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Re: UFFICI DM 22/02/2006 - RIPOSTIGLI + SCALE PROTETTE + IDRANTI + ALLARME + ESODO
Scusate, leggendo il DM sono sorti altri 2 punti che non sono sicuro di aver interpretato bene, chiedo voi come procedete di solito in questi casi:
4 - ALLARME: al punto 12 del DM dice che bisogna installare un sistema di allarme con altoparlanti. Non dice se è automatico o manuale. Non riesco a capire se può a tal punto essere sufficiente la segnalazione ottico-acustica del normale impianto di rivelazione e segnalazione incendi (a cui al limite si potrebbe aggiungere un pulsante manuale che farebbe partire un allarme specifico per l'evacuazione, da regolamentare nel piano di emergenza). Perchè se non fosse così si ricadrebbe nella necessità di impianto EVAC ma sinceramene in uffici di tipo 2 non mi pare di averne mai visti... Voi come fate?
5 - ESODO: non vorrei mi stesse sfuggendo qualcosa. Mi trovo con la situazione che potete vedere nell'immagine. PT + P1 + P2 con un vano centrale protetto e un ulteriore scala esterna aperta (in rosso i compartimenti). In pratica dal P1 e P2 si può esodare sia dalla scala centrale sia dalla scala esterna e più o meno la parte nord ha come via più corta dal vano scala centrale mentre la parte sud può esodare sia dal vano scala centrale sia dal vano scala esterno.
A me sembra di avere:
- uscite di piano: 3 per i piani P1 e P2 + 2 al PT
- uscite finali: 2 al piano PT
Per dimensionare le scale: ragionando le scale possono servire solo P1 e P2, quindi inutile scegliere i 2 piani consecutivi con più affollamento, prendo direttamente quelli e li divido rispettivamente per 37,5 e per 33 e ottengo poco meno di 4 moduli che arrotondo a 4. Io però ho 2 scale. Questo significa che automaticamente e tranquillamente potrei dividere i risultati per 2 perchè una parte delle persone va nella scala centrale ed una parte nella scala esterna?
Per dimensionare le uscite finali (le 2 contrapposte al piano terra): in questo caso prendo i 2 piani consecutivi con più affollamento (che sono il terra ed il primo), li divido rispettivamente per 50 e per 37,5 e ottengo anche qui poco meno di 4 moduli che arrotondo a 4. Tuttavia una parte delle persone (diciamo la metà) sarà esodata dalla scala esterna, quindi gli affollamenti con cui faccio il calcolo potrei dimezzarli? E' lecito?
Comunque non è proprio facile impostare gli esodi per edifici con più piani e scale mi sembra, vero? Soprattutto con una norma che secondo me non chiarisce molti punti...
4 - ALLARME: al punto 12 del DM dice che bisogna installare un sistema di allarme con altoparlanti. Non dice se è automatico o manuale. Non riesco a capire se può a tal punto essere sufficiente la segnalazione ottico-acustica del normale impianto di rivelazione e segnalazione incendi (a cui al limite si potrebbe aggiungere un pulsante manuale che farebbe partire un allarme specifico per l'evacuazione, da regolamentare nel piano di emergenza). Perchè se non fosse così si ricadrebbe nella necessità di impianto EVAC ma sinceramene in uffici di tipo 2 non mi pare di averne mai visti... Voi come fate?
5 - ESODO: non vorrei mi stesse sfuggendo qualcosa. Mi trovo con la situazione che potete vedere nell'immagine. PT + P1 + P2 con un vano centrale protetto e un ulteriore scala esterna aperta (in rosso i compartimenti). In pratica dal P1 e P2 si può esodare sia dalla scala centrale sia dalla scala esterna e più o meno la parte nord ha come via più corta dal vano scala centrale mentre la parte sud può esodare sia dal vano scala centrale sia dal vano scala esterno.
A me sembra di avere:
- uscite di piano: 3 per i piani P1 e P2 + 2 al PT
- uscite finali: 2 al piano PT
Per dimensionare le scale: ragionando le scale possono servire solo P1 e P2, quindi inutile scegliere i 2 piani consecutivi con più affollamento, prendo direttamente quelli e li divido rispettivamente per 37,5 e per 33 e ottengo poco meno di 4 moduli che arrotondo a 4. Io però ho 2 scale. Questo significa che automaticamente e tranquillamente potrei dividere i risultati per 2 perchè una parte delle persone va nella scala centrale ed una parte nella scala esterna?
Per dimensionare le uscite finali (le 2 contrapposte al piano terra): in questo caso prendo i 2 piani consecutivi con più affollamento (che sono il terra ed il primo), li divido rispettivamente per 50 e per 37,5 e ottengo anche qui poco meno di 4 moduli che arrotondo a 4. Tuttavia una parte delle persone (diciamo la metà) sarà esodata dalla scala esterna, quindi gli affollamenti con cui faccio il calcolo potrei dimezzarli? E' lecito?
Comunque non è proprio facile impostare gli esodi per edifici con più piani e scale mi sembra, vero? Soprattutto con una norma che secondo me non chiarisce molti punti...
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Re: UFFICI DM 22/02/2006 - RIPOSTIGLI + SCALE PROTETTE + IDRANTI + ALLARME + ESODO
@travereticolare o @terminus o altri, cosa ne pensate del mio ultimo post? Qualche idea o esperienza? Per gli allarmi una volta un funzionario mi aveva fatto intendere che per lui potevano andare bene gli avvisatori ottico-acustici della rivelazione incendi ma sinceramente non ne sono molto convinto...
Grazie.
Grazie.