impianti protezione attiva esistenti

Normativa Antincendio, Rilascio CPI, ecc.

Moderatore: Edilclima

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buge
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impianti protezione attiva esistenti

Messaggio da buge »

Un'attività industriale con CPI viene rilevata e il nuovo titolare vuole fare cambiamenti (modifica compartimenti, carichi incendio)
L'edificio ha impianto IRAI, aperture smaltimento (non EFC certificati) con motore attivato da IRAI (ma linea in cavo normale), rete idranti interna e esterna.
Gli impianti risalgono all'anno 2007, quindi relativamente recenti.
Devo fare pratica di variante, col Codice.
Come vi regolate in merito a questi impianti nelle vostre pratiche?
Mi spiego: il Codice indica che ci vogliono certi tipi di impianti...ma li presuppone nuovi?
ad esempio, l'impianto idranti fatto con la UNI 10779 2007 va ancora bene? ci sono state altre 2 versioni di aggiornamento ad oggi.
Idem impianto IRAI (che ad esempio all'epoca non aveva obbligo di cavo resistente al fuoco).
La logica mi dice che se li metto in dubbio allora quasi tutti gli impianti sarebbero da rivedere (e rifare) in tutte le attività che hanno modifiche importanti (ad esempio: l'attività si insedia in un fabbricato sfitto in cui il CPI è decaduto o dove c'era un altro tipo di attività).
Quale potrebbe essere un compromesso?
Conoscete indirizzi ufficiali in merito?
Terminus
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Re: impianti protezione attiva esistenti

Messaggio da Terminus »

Non è che il COPI richieda esplicitamente impianti nuovi di pacca, ma presuppone che siano rispondenti pienamente alle norme tecniche di riferimento con conseguenti prestazioni garantite.
EFC non certificati a norma potrebbero funzionare bene come potrebbero anche non essere efficaci/efficienti per quanto richiede il COPI.
Stesso discorso per l'IRAI con cavi non resistenti al fuoco (i cavi sono in effetti esposti all'incendio o magari protetti in altro modo ?).
L'impianto idranti forse è quello che meno risente delle modifiche normative, ma anche qui occorre fare le dovute verifiche.
Tutto dipende dal livello di rischio che si aveva prima e quello che si viene a ricavare dopo le modifiche. Nuove attività e carichi di incendio aumentati elevano il livello di rischio e quindi di prestazione degli impianti.
Se non hai impianti completamente rispondenti alle norme, potresti dover ricorrere a soluzioni alternative per garantire lo stesso livello di protezione, quindi verificare le prestazioni ottenibili allo stato di fatto e implementare misure compensative.
buge
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Re: impianti protezione attiva esistenti

Messaggio da buge »

A me sembra una cosa troppo stringente, sono sincero...
Anche le Normi UNI indicano che esse si applicano a impianti nuovi o alle parti in modifica.
Oggi faccio un IRAI, dopo un mese esce la nuova norma che mi richiede cavo da 90' di durata al fuoco anzichè 30...rifaccio tutto il cablaggio?
I cavi del mio cliente sono posati in canaletta e tubi plastici, quindi non protetti, come andava bene al tempo.
E poi...anche volendo mettere in discussione la cosa: io non ho impianti "non completamente rispondenti alla Norma", sono rispondenti alla Norma del 2007, regolarmente progettati e con DICO e ben mantenuti nel tempo, quindi per me conformi alla Norma del 2007.
Quale soluzione alternativa posso proporre? non ne vedo di attinenti al caso
Terminus
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Re: impianti protezione attiva esistenti

Messaggio da Terminus »

Con il COPI viene rimesso tutto in discussione.
Se hai impianti conformi alle vecchie norme possono andare bene, ma possono anche non andare bene, perchè lasciano margini di inefficienza che il COPI non ha previsto nelle soluzioni conformi.
A quel punto il COPI ci dice di proporre delle misure compensative.
Ronin
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Re: impianti protezione attiva esistenti

Messaggio da Ronin »

buge ha scritto: mar giu 15, 2021 08:41 gli impianti sarebbero da rivedere (e rifare) in tutte le attività che hanno modifiche importanti (ad esempio: l'attività si insedia in un fabbricato sfitto in cui il CPI è decaduto o dove c'era un altro tipo di attività).
così è, senza compromessi (quella che descrivi non è una modifica; è una nuova attività)
buge ha scritto: mar giu 15, 2021 14:42 quindi per me conformi alla Norma del 2007.
può usarli un'attività che abbia presentato la SCIA nel 2007 o prima (o come si chiamava all'epoca).
attività nuova, impianto secondo le norme vigenti nel momento in cui presenta la SCIA. se no, è perchè un professionista ha valutato (dichiarazione a sua responsabilità) che non ce n'è bisogno.
il come lo ha già spiegato terminus (impossibile dare consigli senza entrare nello specifico)
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weareblind
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Re: impianti protezione attiva esistenti

Messaggio da weareblind »

Domanda senza risposta.
1) Progetto 2021, prestazioni di impianti esistenti comunque 2021.
2) Progetto 2021, impianto esistente, conformità dell'epoca.
Chi ha ragione? Non specificato. Va tutto customizzato sul caso singolo.
stfire
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Re: impianti protezione attiva esistenti

Messaggio da stfire »

Io credo che che in questi casi tu debba fare una riflessione puntuale su ogni impianto di protezione attiva presente e che vuoi/devi mantenere.
Quanto detto da Terminus è il punto cruciale :
Terminus ha scritto: mar giu 15, 2021 14:53 Se hai impianti conformi alle vecchie norme possono andare bene, ma possono anche non andare bene, perchè lasciano margini di inefficienza che il COPI non ha previsto nelle soluzioni conformi.
Alcune norme sono cambiate migliorando l'affidabilità del sistema, altre no. Se l'impianto idranti era stato realizzato a regola d'arte nel 2007, ed oggi le prestazioni richieste sono le medesime, non devi rifarlo assolutamente.
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