Impianti centralizzati nuova costruzione
Moderatore: Edilclima
Impianti centralizzati nuova costruzione
Sto cercando il riferimento normativo ma non lo trovo.
L'unico punto è quello del DM2015 all.1 p.to 3.2 prescrizioni per nuove costruzioni, al c.9.
Ma non sembra essere un obbligo relativo alla realizzazione di impianti centralizzati.
Il regolamento edilizio del comune prescrive l'impianto centralizzato solo per il riscaldamento.
Il mio dubbio riguarda la climatizzazione estiva: posso eseguire impianti autonomi?
L'unico punto è quello del DM2015 all.1 p.to 3.2 prescrizioni per nuove costruzioni, al c.9.
Ma non sembra essere un obbligo relativo alla realizzazione di impianti centralizzati.
Il regolamento edilizio del comune prescrive l'impianto centralizzato solo per il riscaldamento.
Il mio dubbio riguarda la climatizzazione estiva: posso eseguire impianti autonomi?
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
Help.
Per condominio di nuova costruzione posso realizzare impianti autonomi per raffrescamento?
C'è una legge che lo vieta espressamente?
Per condominio di nuova costruzione posso realizzare impianti autonomi per raffrescamento?
C'è una legge che lo vieta espressamente?
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
che io sappia a livello nazionale e per quanto mi riguarda anche regionale non c'è nessuna legge
aggiungo fortunatamente
l'idea di centralizzare il raffrescamento mi parrebbe poco sensata
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
Posso chiederti perchè la pensi così?
Se ho in centrale una pompa di calore per il riscaldamento centralizzato (obbligato per copertura rinnovabili), perchè non utilizzarla anche per il raffrescamento con idrosplit o fancoil ?
Io chiedevo se sia possibile impianto autonomo per raffrescamento perchè è la richiesta dell'impresa costruttrice mia committente.
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
opinione personale, in un condominio preferirei non centralizzare il raffrescamento
farei le predisposizioni per dei multisplit e lascerei a ciascuno la possibilità di scegliere se installarli o meno
considera anche che probabilmente ci sarà qualcuno a cui il servizio non interessa neppure
farei le predisposizioni per dei multisplit e lascerei a ciascuno la possibilità di scegliere se installarli o meno
considera anche che probabilmente ci sarà qualcuno a cui il servizio non interessa neppure
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
Se non sono cambiate le disposizioni (potrei non essere aggiornato ...), in Piemonte "negli edifici di nuova costruzione con un numero di unità abitative superiore a 4 è consentita, in alternativa all’installazione dell’impianto termico centralizzato, l’installazione di sistemi di climatizzazione separati per ogni unità abitativa basati esclusivamente su pompe di calore."
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
Posso chiedere anche la tua opinione? Tu come lo faresti l'impianto centralizzato o autonomo? E perchè?Esa ha scritto: ↑sab nov 28, 2020 18:27 Se non sono cambiate le disposizioni (potrei non essere aggiornato ...), in Piemonte "negli edifici di nuova costruzione con un numero di unità abitative superiore a 4 è consentita, in alternativa all’installazione dell’impianto termico centralizzato, l’installazione di sistemi di climatizzazione separati per ogni unità abitativa basati esclusivamente su pompe di calore."
Grazie
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
Non chiedere a me.
Nell'edilizia abitativa, a parte rare eccezioni, sono per gli impianti autonomi. Senza alcuna esitazione.
L'utente paga molto meno (anche perché si controlla molto di più), non subisce i costi delle "ripartizioni" (report, amministratore, beghe con gli altri inquilini, sostituzione degli apparecchi contabilizzatori che scadono ogni tot anni, ecc.) e così via.
In più, è praticamente indispensabile l'impianto di condizionamento (tra poco obbligatorio per legge in Francia; non solo al sud, ma anche al nord).
Quindi: pompa di calore, con FV.
Se non posso fare un FV autonomo (mancanza di tetto), allora in "comunità energetica".
Ma troverai tantissimi che non ne vogliono sapere e prescrivono solo l'impianto centralizzato.
Nell'edilizia abitativa, a parte rare eccezioni, sono per gli impianti autonomi. Senza alcuna esitazione.
L'utente paga molto meno (anche perché si controlla molto di più), non subisce i costi delle "ripartizioni" (report, amministratore, beghe con gli altri inquilini, sostituzione degli apparecchi contabilizzatori che scadono ogni tot anni, ecc.) e così via.
In più, è praticamente indispensabile l'impianto di condizionamento (tra poco obbligatorio per legge in Francia; non solo al sud, ma anche al nord).
Quindi: pompa di calore, con FV.
Se non posso fare un FV autonomo (mancanza di tetto), allora in "comunità energetica".
Ma troverai tantissimi che non ne vogliono sapere e prescrivono solo l'impianto centralizzato.
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Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
Esa, condivisibili le tue ide sull'autonomo (sono le mie). Il problema è come realizzare* tanti autonomi in edifici dove gli alloggi superano già le otto unità?
*Senza dover ricorrere a soluzioni da giungla, perché così siamo tutti bravi.
*Senza dover ricorrere a soluzioni da giungla, perché così siamo tutti bravi.
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
Normalmente si riesce senza troppe difficoltà.
Tanto per incominciare elimino la VMC centralizzata.
Tanto per incominciare elimino la VMC centralizzata.
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Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
A meno di strafalcioni a livello di progettazione architettonica, l'installazione di una VMC autonoma è l'ultimo dei problemi.
Vero è, che delle PdC un po' più semplice è la gestione di tanti generatori autonomi.
Vero è, che delle PdC un po' più semplice è la gestione di tanti generatori autonomi.
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
Secondo me un centralizzato con singole pdc è più semplice e funzionale come impianto. Anche avere l'acs autonoma è un gran vantaggio, eliminando ricircolo e accumuli. L'idea di centralizzare era valida con le vecchie centrali termiche ma oggi con le pdc ha poco senso l'obbligo. Va anche detto poi che il mercato privilegia certamente gli impianti autonomi.
Gli unici limiti sono il fotovoltaico (vediamo se ci saranno sviluppi su questo) e gli spazi, perché un un'impianto autonomo richiede comunque qualche ingombro.
Gli unici limiti sono il fotovoltaico (vediamo se ci saranno sviluppi su questo) e gli spazi, perché un un'impianto autonomo richiede comunque qualche ingombro.
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
Mi è venuto un dubbio.
Nel caso di edificio plurifamiliare, sia di nuova costruzione che esistente, con impianto centralizzato, le verifiche di efficienza energetica fanno riferimento all'intero edificio, giusto?
Ma nel caso misto, in cui ho impianto di riscaldamento centralizzato, raffrescamento, acs e vmc autonomi, come ci si comporta?
Il dubbio mi è venuto vedendo i risultati su edilclima: a livello globale tutte le verifiche sono soddisafatte, mentre se considero le singole ui la copertura da rinnovabile non è sempre soddisfatta
Nel caso di edificio plurifamiliare, sia di nuova costruzione che esistente, con impianto centralizzato, le verifiche di efficienza energetica fanno riferimento all'intero edificio, giusto?
Ma nel caso misto, in cui ho impianto di riscaldamento centralizzato, raffrescamento, acs e vmc autonomi, come ci si comporta?
Il dubbio mi è venuto vedendo i risultati su edilclima: a livello globale tutte le verifiche sono soddisafatte, mentre se considero le singole ui la copertura da rinnovabile non è sempre soddisfatta
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
Buon giorno. Ero rimasto col dubbio e tale lo sono ancora. Anche se credo si debba far riferimento all'edificio, che, per come definito dalle norme, nel mio caso è il complesso degli appartamenti cioè l'intero condominio.
Oggi scrivo perchè mi piacerebbe molto avere una vostra opinione sulla scelta impiantistica.
Si tratta di un condominio di nuova costruzione composto da n.7 u.i., ovviamente ben coibentato.
Dopo i primi incontri con l'impresa saremmo arrivati a questo:
- impianto centralizzato con sistema tipo ibrido per risc, raffr, acs
- impianti vmc autonomi per ogni ui
- terminali estate: idrosplit
- terminali inverno: pavimento radiante
Le loro raccomandazioni sono:
- economicità
- semplicità di utilizzo
- certezza del corretto funzionamento
I risultati dei calcoli sono:
FREDDO: pdc+idrosplit; regolazione climatica + valvole 2V (o 3V) modulanti
Potenza utile max singoli locali = 31.3 kW
Potenza utile edificio a livello globale con coeff. contemp 0.7 = 26.6 kW (circa 85%)
Rendimenti e,r,d,ac 0.935
Potenza utile richiesta al generatore = 28.5 kW
CALDO: pdc+pavimento radiante; regolazione climatica + ON/OFF ambiente
Potenza unitaria con 20% margine 55 W/mq
Potenza utile edificio 23 kW
Rendimenti e,r,d,ac 0.925
Potenza utile richiesta al generatore = 24.9 kW
Visto che predomina il dimensionamento estivo, ho pensato e poi verificato di utilizzare solo la pompa di calore come generatore sia per il freddo che per il caldo. La caldaia la installo comunque ma con questa funzione: produzione acs + alimentazione invernale idrosplit + eventuale emergenza anche radiante. Formalmente la pdc fa anche acs per copertura fer ed i tubi li mettiamo.
Lo schema che ho in mente è quello della foto.
L'idea mi piace perchè di inverno saranno usati prevalentemente i pavimenti radianti.
Ma ognuno deve poter usare gli idrosplit. In tal modo non alzo la temperatura di mandata della pompa di calore, nè devo ricorrere a sistemi di regolazione sofisticati. I compiti sono divisi e tra l'altro la caldaia è anche molto reattiva.
Che poi alla fine della stagione penso che il consumo sarà molto ridotto.
Il miscelatore lo metto sul circuito radiante, nel caso in cui si mandi la sola caldaia che lavorerà a 50°C.
I miei dubbi sono:
1) Se i circolatori dei circuiti radiante e idrosplit, alla portata loro minima, garantiscono la portata minima della pdc non ho bisogno di una pompa aggiuntiva adibita a questo, giusto?
2) Se all'ingresso degli appartamenti montassi valvole a 3 vie, potrei fare a meno del bypass differenziale, giusto?
Diversamente se utilizzo valvole a 2 vie, la portata può diminuire fino ad essere inferiore alla minima necessaria per il corretto funzionamento della pdc. In questo caso sono costretto ad inserire il bypass. Giusto?
ER' giusta la posizione dove l'ho disegnato di rosso?
3) Mi piacerebbe che se tutte le valvole di zona sono chiuse sia in radiante che in idrosplit, tale comando giungesse a generatori e pompe per lo spegnimento. Ci sono sistemi più semplici per ottenere lo stesso risultato?
Ad esempio: la pdc ha a bordo un regolatore che se il salto termico si azzera va in stand by senza alcun comando esterno. Potrei sfruttare tale consenso anche per spegnere la pompa. Giusto?
Ringrazio chi vorrà aiutarmi ad ottimizzare lo schema pensato. O anche a demolirlo, sarei felice di capire.
Oggi scrivo perchè mi piacerebbe molto avere una vostra opinione sulla scelta impiantistica.
Si tratta di un condominio di nuova costruzione composto da n.7 u.i., ovviamente ben coibentato.
Dopo i primi incontri con l'impresa saremmo arrivati a questo:
- impianto centralizzato con sistema tipo ibrido per risc, raffr, acs
- impianti vmc autonomi per ogni ui
- terminali estate: idrosplit
- terminali inverno: pavimento radiante
Le loro raccomandazioni sono:
- economicità
- semplicità di utilizzo
- certezza del corretto funzionamento
I risultati dei calcoli sono:
FREDDO: pdc+idrosplit; regolazione climatica + valvole 2V (o 3V) modulanti
Potenza utile max singoli locali = 31.3 kW
Potenza utile edificio a livello globale con coeff. contemp 0.7 = 26.6 kW (circa 85%)
Rendimenti e,r,d,ac 0.935
Potenza utile richiesta al generatore = 28.5 kW
CALDO: pdc+pavimento radiante; regolazione climatica + ON/OFF ambiente
Potenza unitaria con 20% margine 55 W/mq
Potenza utile edificio 23 kW
Rendimenti e,r,d,ac 0.925
Potenza utile richiesta al generatore = 24.9 kW
Visto che predomina il dimensionamento estivo, ho pensato e poi verificato di utilizzare solo la pompa di calore come generatore sia per il freddo che per il caldo. La caldaia la installo comunque ma con questa funzione: produzione acs + alimentazione invernale idrosplit + eventuale emergenza anche radiante. Formalmente la pdc fa anche acs per copertura fer ed i tubi li mettiamo.
Lo schema che ho in mente è quello della foto.
L'idea mi piace perchè di inverno saranno usati prevalentemente i pavimenti radianti.
Ma ognuno deve poter usare gli idrosplit. In tal modo non alzo la temperatura di mandata della pompa di calore, nè devo ricorrere a sistemi di regolazione sofisticati. I compiti sono divisi e tra l'altro la caldaia è anche molto reattiva.
Che poi alla fine della stagione penso che il consumo sarà molto ridotto.
Il miscelatore lo metto sul circuito radiante, nel caso in cui si mandi la sola caldaia che lavorerà a 50°C.
I miei dubbi sono:
1) Se i circolatori dei circuiti radiante e idrosplit, alla portata loro minima, garantiscono la portata minima della pdc non ho bisogno di una pompa aggiuntiva adibita a questo, giusto?
2) Se all'ingresso degli appartamenti montassi valvole a 3 vie, potrei fare a meno del bypass differenziale, giusto?
Diversamente se utilizzo valvole a 2 vie, la portata può diminuire fino ad essere inferiore alla minima necessaria per il corretto funzionamento della pdc. In questo caso sono costretto ad inserire il bypass. Giusto?
ER' giusta la posizione dove l'ho disegnato di rosso?
3) Mi piacerebbe che se tutte le valvole di zona sono chiuse sia in radiante che in idrosplit, tale comando giungesse a generatori e pompe per lo spegnimento. Ci sono sistemi più semplici per ottenere lo stesso risultato?
Ad esempio: la pdc ha a bordo un regolatore che se il salto termico si azzera va in stand by senza alcun comando esterno. Potrei sfruttare tale consenso anche per spegnere la pompa. Giusto?
Ringrazio chi vorrà aiutarmi ad ottimizzare lo schema pensato. O anche a demolirlo, sarei felice di capire.
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
In alternativa potrei fare come da schema seguente.
Unica dorsale, quindi risparmierei sulle tubazioni.
Gruppi di regolazione termica satelliti tipo Caleffi serie 171, per gestione di radiante e fancoil.
Mi piace meno perchè sono costretto a lavorare a 50°C.
Non mi sembra banale la gestione di innalzamento della temperatura nel caso di accensione di un singolo idrosplit.
Sistema ibrido per star tranquillo con gli idrosplit di inverno.Unica dorsale, quindi risparmierei sulle tubazioni.
Gruppi di regolazione termica satelliti tipo Caleffi serie 171, per gestione di radiante e fancoil.
Mi piace meno perchè sono costretto a lavorare a 50°C.
Non mi sembra banale la gestione di innalzamento della temperatura nel caso di accensione di un singolo idrosplit.
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Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
1) sì1) Se i circolatori dei circuiti radiante e idrosplit, alla portata loro minima, garantiscono la portata minima della pdc non ho bisogno di una pompa aggiuntiva adibita a questo, giusto?
2) Se all'ingresso degli appartamenti montassi valvole a 3 vie, potrei fare a meno del bypass differenziale, giusto?
Diversamente se utilizzo valvole a 2 vie, la portata può diminuire fino ad essere inferiore alla minima necessaria per il corretto funzionamento della pdc. In questo caso sono costretto ad inserire il bypass. Giusto?
ER' giusta la posizione dove l'ho disegnato di rosso?
3) Mi piacerebbe che se tutte le valvole di zona sono chiuse sia in radiante che in idrosplit, tale comando giungesse a generatori e pompe per lo spegnimento. Ci sono sistemi più semplici per ottenere lo stesso risultato?
Ad esempio: la pdc ha a bordo un regolatore che se il salto termico si azzera va in stand by senza alcun comando esterno. Potrei sfruttare tale consenso anche per spegnere la pompa. Giusto?
2) sì, ma adesso con le pompe a inverter è uno spreco far girare sempre tutto l'anello. se hai delle utenze lontane lo puoi fare nell'ultima, ma secondo me meglio 2 vie e by-pass
3) ci sono le valvole con i micro di fine corsa, con tutte le valvole chiuse fermi la pompa
secondo me lo schema di principio va bene, l'unico appunto che mi viene (non se è perchè lo hai fatto al volo) è che la caldaia non andrà mai a farti il sanitario così perchè ha la via decisamente privilegiata sul compensatore. se la caldaia ho solo una mandata e un ritorno di solito sulle caldaie si monta una 3 vie esterna che gestisce la priorità sull'ACS e la comanda direttamente la caldaia (chiaramente le porti la sonda boiler).
un'altra piccola finezza è che se sei sicuro che FCe radiante non lavoreranno mai insieme puoi togliere la 3 vie e vai solo di climatica
p.s. spero di esserti stato utile e se avessi scritto qualche stupidaggine darò colpa all'orario e al fatto che sono stanco
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
Grazie Stefano, per me ogni contributo è sempre utilissimo! Da questo forum, specie da alcune personalità diventate ormai un riferimento per molti termotecncici italiani , c'è solo da imparare!Stefano LL ha scritto: ↑mer dic 02, 2020 20:03 p.s. spero di esserti stato utile e se avessi scritto qualche stupidaggine darò colpa all'orario e al fatto che sono stanco
Ho fatto lo schema con in mente lo schema proposto da Immergas. Non l'ho rappresentata ma lì c'è una deviatrice.Stefano LL ha scritto: ↑mer dic 02, 2020 20:03 secondo me lo schema di principio va bene, l'unico appunto che mi viene (non se è perchè lo hai fatto al volo) è che la caldaia non andrà mai a farti il sanitario così perchè ha la via decisamente privilegiata sul compensatore. se la caldaia ho solo una mandata e un ritorno di solito sulle caldaie si monta una 3 vie esterna che gestisce la priorità sull'ACS e la comanda direttamente la caldaia (chiaramente le porti la sonda boiler).
Domani incontro l'impresa per definire i dettagli.Stefano LL ha scritto: ↑mer dic 02, 2020 20:03 un'altra piccola finezza è che se sei sicuro che FCe radiante non lavoreranno mai insieme puoi togliere la 3 vie e vai solo di climatica
Certo che un impianto che va solo con il radiante sarebbe più facilmente gestibile.
Però credo che l'utente debba avere la possibilità di scegliere.
Per esempio a casa mia ho caldaia + split a gas. Mi è capitato di accendere solo uno split in una stanza evitando di scaldare tutta casa.
Vero è che il radiante è un'altra cosa...
Una domanda. I gruppi di regolazione di zona tipo della Caleffi, hanno a bordo un circolatore ed un miscelatore (a punto fisso o modulante) per il radiante.
Di fatto in entrambi gli schemi, tali pompe lavorerebbero in serie alla pompa di centrale.
Questo può creare problemi?
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- Iscritto il: ven ago 03, 2007 10:35
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
di principio ho sempre saputo di sì, perchè la pompa in CT ha sicuramente una portata molto maggiore che può far lavorare male le pompe nei collettori e rischi che si brucino con il tempo. Ma in realtà ne ho visti di impianti fatti così che funzionano da anni, quindi non saprei... probabilmente o certe affermazioni che ho studiato sono troppo cautelative, o con le pompe elettroniche questo problema si è ridotti parecchio (o entrambe)Di fatto in entrambi gli schemi, tali pompe lavorerebbero in serie alla pompa di centrale.
Questo può creare problemi?
al di là di questo mi sembra errato concettualmente questo tipo di sistema, oltre che di solito costano parecchio. se hai un collettore solo anche anche, altrimenti se pensi che ventil e radiante vadano insieme fai l'impianto come l'hai pensato tu che è meglio. Comunque risparmi ed eviti in casa degli armadi collettore grandi e brutti. e se qualcosa si rompe meglio che sia in CT oer la manutenzione invece che dentro casa
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- Iscritto il: lun ago 06, 2012 18:57
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
Ciao, nello schema n. 1 starei attento al fatto che quando la miscelatrice del circuito pannelli inizia ad aprire la 3° via nella PDC gira pochissima acqua...
Non hai pensato ad una polivalente per la produzione di ACS visto che fai il raffrescamento centralizzato?
Non hai pensato ad una polivalente per la produzione di ACS visto che fai il raffrescamento centralizzato?
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
Tanto per dire.... stiamo trasformando un progetto di un anno fa, ancora non realizzato, da centralizzato ad autonomo proprio per le tue valutazioni. La tendenza sta iniziando ad invertirsi.Esa ha scritto: ↑sab nov 28, 2020 19:47 Non chiedere a me.
Nell'edilizia abitativa, a parte rare eccezioni, sono per gli impianti autonomi. Senza alcuna esitazione.
L'utente paga molto meno (anche perché si controlla molto di più), non subisce i costi delle "ripartizioni" (report, amministratore, beghe con gli altri inquilini, sostituzione degli apparecchi contabilizzatori che scadono ogni tot anni, ecc.) e così via.
In più, è praticamente indispensabile l'impianto di condizionamento (tra poco obbligatorio per legge in Francia; non solo al sud, ma anche al nord).
Quindi: pompa di calore, con FV.
Se non posso fare un FV autonomo (mancanza di tetto), allora in "comunità energetica".
Ma troverai tantissimi che non ne vogliono sapere e prescrivono solo l'impianto centralizzato.
Certo per certe tipologie di produzione (penso ad un geoscambio, trigenerazione, ecc...) per grandi condomini rimarrà il centralizzato (ma saranno davvero situazioni minoritarie .
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
veramente la tendenza è da decenni fare autonomo tutto (idrico compreso) per non litigare, e anche le recenti querelle del 110% sembrano dimostrarla una scelta lungimirante (non nel senso tecnico, ma nel senso cinico di "conosco i miei polli").
son le leggi che lo rendono obbligatorio che hanno tenuto il centralizzato in vita, non certo le tendenze degli utenti o dei costruttori.
forse intendevi la tendenza a non usare più le caldaie.
il geotermico nei grandi edifici è una contraddizione in termini, perchè più di una certa quantità di potenza il terreno non può dare, anche con l'inversione stagionale per raffrescamento si rischia di "seccarlo"; per cui se uno fa il geotermico, i vicini dovranno fare qualche cos'altro (nelle norme tedesche ci sono pure le valutazioni di massima densità degli impianti a scala quartiere). salvo che ovviamente non ci sia la falda alta e lo scambio diretto, alla milanese (ma sarà sempre meno diffusa come situazione, via via che la scarsità d'acqua aumenterà).
quanto alla cogenerazione fidati, non farla.
aveva (forse) senso quando il FV costava 4000 €/kWp e la microcogenerazione 2000, per far risparmiare il costruttore.
oggi non ce ne ha per nulla (te lo dice uno che sta realizzando cogeneratori per ogni dove... è proprio l'applicazione residenziale che è sbagliata, non c'entra solo la taglia).
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
Proprio stamattina ho avuto la riunione con l'impresa. Su indicazione del loro commerciale hanno deciso di fare l'impianto centralizzato.
La cosa mi stupisce un po', però questa è l'indicazione.
Tra le due soluzioni hanno scelto quella con 2 diverse distribuzioni, il mio primo schema, anche se più costosa, in quanto sono d'accordo con me che è quella più funzionale: in inverno la PDC fa solo radiante e a quei pochi idrosplit che saranno saltuariamente accesi ci penserà la caldaia. Senza addentrarsi in logiche di regolazioni particolari e con un deciso miglioramento energetico.
In condizioni standard il circuito del radiante sarà utilizzato come un circuito diretto, agendo sulla temperatura di mandata all'impianto con una regolazione climatica (non ci ho pensato nel dettaglio come fare, ma non credo ci siano problemi...spero).
Grazie delle risposte! Mi hanno aiutato molto.
La cosa mi stupisce un po', però questa è l'indicazione.
Tra le due soluzioni hanno scelto quella con 2 diverse distribuzioni, il mio primo schema, anche se più costosa, in quanto sono d'accordo con me che è quella più funzionale: in inverno la PDC fa solo radiante e a quei pochi idrosplit che saranno saltuariamente accesi ci penserà la caldaia. Senza addentrarsi in logiche di regolazioni particolari e con un deciso miglioramento energetico.
Come principio il miscelatore lavorerà solo nelle situazioni di emergenza per problemi alla pdc, casi in cui la caldaia alimenterà radiante+fancoil.ingpignolo ha scritto: ↑ven dic 04, 2020 11:15 Ciao, nello schema n. 1 starei attento al fatto che quando la miscelatrice del circuito pannelli inizia ad aprire la 3° via nella PDC gira pochissima acqua...
In condizioni standard il circuito del radiante sarà utilizzato come un circuito diretto, agendo sulla temperatura di mandata all'impianto con una regolazione climatica (non ci ho pensato nel dettaglio come fare, ma non credo ci siano problemi...spero).
Che vantaggi potrei avere?ingpignolo ha scritto: ↑ven dic 04, 2020 11:15 Non hai pensato ad una polivalente per la produzione di ACS visto che fai il raffrescamento centralizzato?
Grazie delle risposte! Mi hanno aiutato molto.
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
son le leggi che lo rendono obbligatorio che hanno tenuto il centralizzato in vita, non certo le tendenze degli utenti o dei costruttori.
Sì certo. Osservazione più che condivisibile
Sì certo. Osservazione più che condivisibile
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
Premesso che non ho mai installato polivalenti che associo solo a impianti a 4 tubi.
Per lo scopo mio non basta prevedere l'accessorio del recupero di calore con il desurriscaldatore?
Si tratta di n.7 appartamenti quasi tutti con 1 servizio.
Ho considerato un accumulo da 800 litri.
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
il desurriscaldatore recupera una quota rispetto al polivalente, che in effetti di solito non si usa nel residenziale perchè il recupero di acs è piccolo rispetto alla produzione di freddo (mentre negli uffici con i 4 tubi il polivalente ha l'ulteriore vantaggio di poter alimentare esposizioni diverse in caldo e in freddo contemporaneamente)
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Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
non ho mai usato macchine con desurriscaldatore, ma a memoria mi pare si possa recuperare circa un 20% per utilizzarlo ad esempio sul sanitario...
però forse, viste le basse potenze in gioco (siamo sotto i 30kW), e visto che la macchina non funzionerà sempre al 100%, forse la potenza "sfruttabile" è bassa per poter pensare di riuscire a scaldare il bollitore.
Il produttore della PDC ti da indicazioni su questo kit?
però forse, viste le basse potenze in gioco (siamo sotto i 30kW), e visto che la macchina non funzionerà sempre al 100%, forse la potenza "sfruttabile" è bassa per poter pensare di riuscire a scaldare il bollitore.
Il produttore della PDC ti da indicazioni su questo kit?
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
Forse, per sfruttare bene il desurriscaldatore, serve un impianto di produzione ACS un po' "speciale" ? E un uso dell'ACS "coincidente" con la necessità di freddo ? Tipo di impianto: serbatoi in serie ?
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
Al posto della polivalente ci sarebbe anche la possibilità di utilizzare un "quattro tubi" con un circuito caldo/freddo ed un altro solo caldo alta temperatura fino a 60°C (recupero totale). Difetti: per esperienza sopra i 57°C qualche problema c'è, attualmente c'è solo una azienda che produce questa macchina (almeno che sappia io..), costi.vinz75 ha scritto: ↑lun dic 07, 2020 14:13Premesso che non ho mai installato polivalenti che associo solo a impianti a 4 tubi.
Per lo scopo mio non basta prevedere l'accessorio del recupero di calore con il desurriscaldatore?
Si tratta di n.7 appartamenti quasi tutti con 1 servizio.
Ho considerato un accumulo da 800 litri.
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
il recupero totale di solito è di scarso interesse nel settore residenziale, perchè il fabbisogno di ACS è piccolo e desincronizzato rispetto al raffrescamento, per cui si installa una potenza destinata a rimanere per gran parte inutilizzata.simcat ha scritto: ↑gio dic 10, 2020 09:23 Al posto della polivalente ci sarebbe anche la possibilità di utilizzare un "quattro tubi" con un circuito caldo/freddo ed un altro solo caldo alta temperatura fino a 60°C (recupero totale). Difetti: per esperienza sopra i 57°C qualche problema c'è, attualmente c'è solo una azienda che produce questa macchina (almeno che sappia io..), costi.
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
Vorrà dire che, quando non c'è recupero, produrrà acqua calda in pompa di calore.Ronin ha scritto: ↑gio dic 10, 2020 10:27il recupero totale di solito è di scarso interesse nel settore residenziale, perchè il fabbisogno di ACS è piccolo e desincronizzato rispetto al raffrescamento, per cui si installa una potenza destinata a rimanere per gran parte inutilizzata.simcat ha scritto: ↑gio dic 10, 2020 09:23 Al posto della polivalente ci sarebbe anche la possibilità di utilizzare un "quattro tubi" con un circuito caldo/freddo ed un altro solo caldo alta temperatura fino a 60°C (recupero totale). Difetti: per esperienza sopra i 57°C qualche problema c'è, attualmente c'è solo una azienda che produce questa macchina (almeno che sappia io..), costi.
Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
"il recupero totale di solito è di scarso interesse nel settore residenziale, perché il fabbisogno di ACS è piccolo e desincronizzato rispetto al raffrescamento, per cui si installa una potenza destinata a rimanere per gran parte inutilizzata."
Perfettamente d'accordo.
Oppure un impianto ACS molto "complicato" (serbatoio + istantaneo, regolazione, ecc. ecc.).
Perfettamente d'accordo.
Oppure un impianto ACS molto "complicato" (serbatoio + istantaneo, regolazione, ecc. ecc.).
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Re: Impianti centralizzati nuova costruzione
E' proprio così. E' un costo capitale che non si ripaga.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”