Isolamento intercapedine e pareti interne in u.i. con cappotto esterno esistente.

Agevolazioni previste, documentazione richiesta, ecc.

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Alessandro_F
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Isolamento intercapedine e pareti interne in u.i. con cappotto esterno esistente.

Messaggio da Alessandro_F »

Salve, sono proprietario di un immobile A/3 e ho un po’ di dubbi in merito agli interventi di isolamento termico che posso eseguire. Ad ogni quesito proposto ho fornito una mia interpretazione che vi pregherei cortesemente di confermare o smentire: avrete la mia gratitudine per questo. Non sono un termotecnico quindi perdonatemi nell’eventualità io abbia scritto qualche eresia.

L’unità immobiliare residenziale di mia proprietà è sita al primo piano in un edificio composto da tre u.i. A/3 appartenenti ciascuna ad un proprietario distinto, tutte provviste di accesso autonomo e funzionalmente indipendenti.
L’edificio è così strutturato:
- piano terra: A/3 di Z;
- primo piano: A/3 di mia proprietà affiancato all’A/3 di Y.
L’unità A/3 in esame condivide un cappotto termico in EPS (6 cm) coll’A/3 di Z sulle tre facciate disperdenti. Il cappotto termico esterno è stato applicato 12 anni fa senza fruire di alcuna agevolazione e non ho a disposizione la certificazione CAM del materiale utilizzato (probabilmente rispetta i requisiti CAM ma non posso dimostrarlo).
Solanto l’unità immobiliare A/3 di mia proprietà usufruirà del Superbonus, in autonomia poiché funzionalmente indipendente e dotata di accesso autonomo.
Dato che Z non ha alcuna intenzione né di fruire del SB né di mettere mano all’attuale cappotto termico, onde evitare brutture estetiche non si interverrà sull’involucro esterno. Verrà quindi eseguito l’isolamento dell’intercapedine (4 cm) congiuntamente a quello della parete interna (2.5 cm) con lana di roccia al fine di raggiungere i valori di trasmittanza fissati dall’allegato E.

Domande:
1) L’intervento, se riguardante una SDL > 25%, può ritenersi trainante anche se non applico isolante all’esterno bensì soltanto nell’intercapedine e sulle pareti interne?
2) Conta qualcosa, ai fini dell’agevolazione, il fatto che sia già presente un cappotto termico esterno (che comunque non consente il raggiungimento della trasmittanza fissata per la zona climatica E)?
3) La mancanza di una certificazione dei requisiti CAM per il cappotto termico attualmente esistente è rilevate?
4) Posso coibentare il tetto con sottotetto non riscaldato per conto mio (intervenendo prima su una SDL > 25%), previo consenso degli altri due proprietari di u.i. dell’edificio, accollandomi per intero le spese?

Le mie soluzioni interpretative:
1) Sì, perché si raggiunge il valore di trasmittanza richiesto (SDL > 25%) che, nella situazione ante intervento, non era raggiunto; inoltre, l’isolamento dell’intercapedine e delle pareti interne possono essere trainanti sulla singola u.i. che agisce in autonomia e solo in condominio diventano trainati.
2) Bisogna solamente limitarsi a considerarlo nella situazione ante intervento e la sua presenza non preclude l’esecuzione di ulteriori interventi di isolamento termico dell’unità immobiliare poiché non permette il raggiungimento della trasmittanza richiesta dall’allegato E.
3) Non è rilevante poiché ciò che conta è che tutti i materiali oggetto degli interventi agevolati che saranno eseguiti rispettino i requisiti CAM, non che ciò che è già presente li rispetti.
4) Sì, previo consenso di Y e Z.

Vi ringrazio per l’attenzione e per l’eventuale risposta.
skumpic
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Re: Isolamento intercapedine e pareti interne in u.i. con cappotto esterno esistente.

Messaggio da skumpic »

A mio modo di vedere trattandosi di un'intervento su di una funzionalmente autonoma puoi coibentare solamente la tua "quota" di sottotetto.
Se tratti l'edificio come fosse composto da 3 unità autonome poi devi "fingere" che non esistano parti comuni. Per agire sulla quota di sottotetto disperdente "di Y" devi avere un titolo legittimante tra quelli previsti dalla normativa (non basta una delibera di assenso come nel caso del condominio)
Alessandro_F
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Re: Isolamento intercapedine e pareti interne in u.i. con cappotto esterno esistente.

Messaggio da Alessandro_F »

skumpic ha scritto: mer gen 12, 2022 00:45 A mio modo di vedere trattandosi di un'intervento su di una funzionalmente autonoma puoi coibentare solamente la tua "quota" di sottotetto.
Se tratti l'edificio come fosse composto da 3 unità autonome poi devi "fingere" che non esistano parti comuni. Per agire sulla quota di sottotetto disperdente "di Y" devi avere un titolo legittimante tra quelli previsti dalla normativa (non basta una delibera di assenso come nel caso del condominio)
Innanzitutto ti ringrazio per la risposta e per il tempo che mi hai dedicato.
Io coibenterei esclusivamente la porzione di tetto che insiste sopra la mia abitazione (e anche sopra quella di Z - per estensione -, il cui appartamento al piano terra ricalca esattamente il mio al primo piano). Non interverrei sulla parte di tetto - circa un 25% del totale - che ricopre una parte della casa di Y. Non so se possa essere utile ai fini della risoluzione del mio quesito ma il mio sottotetto è diviso con un muro da quello di Y e ha un accesso esclusivo, mediante botola, dalla mia abitazione.
Ma sbaglio o la possibilità di agire autonomamente, al pari di una unifamiliare, nonostante il proprio immobile sia sito in un edificio condominiale, fa venire meno il concetto di parti comuni? “[…] l’unità abitativa all’interno di un edificio plurifamiliare dotata di accesso autonomo fruisce del Superbonus autonomamente, indipendentemente dalla circostanza che la stessa faccia parte di un condominio o disponga di parti comuni con altre unità abitative (ad esempio il tetto).” Circolare n. 24/E, pag. 15. Io presumo non sia necessario "fingere" che non esistano le parti comuni, lo prevede da prassi la circolare n. 24/E in situazioni simili.
Chiedo venia per la mia ignoranza in materia (che è immensa, purtroppo) ma a quale titolo legittimante ti stai riferendo?
skumpic
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Re: Isolamento intercapedine e pareti interne in u.i. con cappotto esterno esistente.

Messaggio da skumpic »

La devi considerare una unifamiliare e applicare la stessa disciplina.
Intendo dire che il concetto di parti comuni non è applicabile alle funzionalmente autonome.
Quindi se intendessi agire su di una parte strutturalmente comune da un punto di vista edilizio (ex. copertura), non ti basterebbe una delibera di consenso da parte degli altri proprietari (come avviene in un condominio), ma dovresti agire in forza di un titolo civile che giustifichi che tu ne hai la disponibilità esclusiva (ex. usufrutto, diritto di proprietà, contratto di locazione).

Provo con un esempio: isolamento pareti perimetrali. Puoi isolare la parete disperdente della tua unità. Per estendere l'isolamente ad una zona "comune" (che ne so un giroscala riscaldato) hai bisogno di dimostrarne la disponiblità esclusiva.
Alessandro_F
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Re: Isolamento intercapedine e pareti interne in u.i. con cappotto esterno esistente.

Messaggio da Alessandro_F »

skumpic ha scritto: gio gen 13, 2022 10:04 La devi considerare una unifamiliare e applicare la stessa disciplina.
Intendo dire che il concetto di parti comuni non è applicabile alle funzionalmente autonome.
Quindi se intendessi agire su di una parte strutturalmente comune da un punto di vista edilizio (ex. copertura), non ti basterebbe una delibera di consenso da parte degli altri proprietari (come avviene in un condominio), ma dovresti agire in forza di un titolo civile che giustifichi che tu ne hai la disponibilità esclusiva (ex. usufrutto, diritto di proprietà, contratto di locazione).

Provo con un esempio: isolamento pareti perimetrali. Puoi isolare la parete disperdente della tua unità. Per estendere l'isolamente ad una zona "comune" (che ne so un giroscala riscaldato) hai bisogno di dimostrarne la disponiblità esclusiva.
Ti ringrazio per la precisazione dettagliata e puntuale. Mi risulterebbe difficile però dimostrare che il tetto è di mia esclusiva proprietà, in quanto negli atti ciò non è riportato per iscritto. Io sono il possessore dell'u.i. residenziale che consente l'accesso al sottotetto, il quale ricalca esattamente la parte di tetto sulla quale vorrei intervenire (il sottotetto di Y è fisicamente separato dal mio e non andrei a mettere mano alla porzione di tetto che insiste sulla casa di Y). Non ho idea se Y e Z possano ritenersi comproprietari della mia "quota" di tetto poiché l'edificio non è formalmente costituito in condominio e abbiamo scoperto solo ora che dal punto di vista civile rientriamo nella categoria dei condomini minimi (scrivo questo per evidenziare che non abbiamo a disposizione alcuna tabella millesimale).
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