IMPIANTI DA PROVARE PER RINNOVO: FIN DOVE VI SPINGETE?

[mmaarrccoo]

Esempio, edificio uffici dove bisogna provare la rivelazione incendi per il rinnovo. L'impianto funziona tuttavia mancano i rivelatori nel controsoffitto e nel pavimento galleggiante (indipendentemente dal fatto che la UNI prevede delle condizioni per non metterli in tali spazi a certe condizioni).
Per il rinnovo ritenete di dover valutare anche la correttezza e conformità degli impianti realizzati alla norma oppure ritenete che sia sufficiente provare quello che c'è? Nell'esempio, nel caso i rivelatori negli spazi nascosti avrebbero dovuto esserci (e non ci sono), voi procedereste al rinnovo in quanto responsabilità solo di chi ha fatto precedentemente la SCIA oppure blocchereste il rinnovo fino a che non sistemano (facendo scadere la data)?

Mi rispondo in parte da solo: ad esempio per l'estinzione incendi se non c'è l'attacco autopompa, componente macroscopico ed obbligatorio in qualunque versione della norma UNI (quindi dal 1998), per un rinnovo io lo faccio mettere e allego DICO. Però gradirei vostra opinione, un attacco autopompa è facile installarlo, una rivelazione incendi in spazi nascosti, magari estesi, richiederebbe progettazione + installazione ed è evidente che se ne vanno molti soldi e tempo, da cui salterebbe il rinnovo, dovendo fare poi una SCIA con ulteriori esborsi.

[weareblind]

Mi pare si tratti di carenze evidenti o occulte.
Per la rete idranti io controllo la rispondenza al progetto meccanico e di prevenzione incendi per numero e tipologia. Se non torna, o adeguano per tempo o non firmo asseverazione.
Per sprinkler verifico la aree di copertura previste. Idem per rilevazione. Certo non conto ugelli o sensori, né faccio tirare su quadrotti da pavimenti galleggianti.

[stfire]

Per il rinnovo ritenete di dover valutare anche la correttezza e conformità degli impianti realizzati alla norma oppure ritenete che sia sufficiente provare quello che c'è?

prendiamo il PIN 3.1
Visti i risultati dei controlli e delle verifiche effettuate, il sottoscritto
ASSEVERA
che per gli impianti finalizzati alla protezione attiva antincendio e/o prodotti e sistemi per la protezione passiva, sopra specificati, sono garantiti i requisiti di efficienza e funzionalità, di cui alla/e SCIA richiamate in precedenza.
Le risultanze dei controlli e delle verifiche, nonché gli atti relativi alle modalità attraverso cui sono stati condotti i medesimi controlli/verifiche sono stati consegnati al responsabile dell’attività ed inseriti all’interno del fascicolo indicato nella segnalazione certificata di inizio attività.
1 - assevero l'efficienza dell'impianto, quindi l'impianto deve essere almeno conforme alla regola dell'arte vigente all'epoca dell'installazione. Io non mi limito ad asseverare quello che c'è perchè c'è già una SCIA o 10 altri rinnovi.
2 - assevero la funzionalità, quindi l'impianto deve essere testato almeno per quanto richiesto dalle norme tecniche specifiche o a discrezione dell'asseveratore. Se ho i requisiti funzionali e prestazionali assevero altrimenti no.
poi volendo, con la relazione delle "risultanze dei controlli e delle verifiche" allegata all'asseverazione, puoi sempre dire quello che ti pare.

blocchereste il rinnovo fino a che non sistemano (facendo scadere la data)?

io credo che un rinnovo vada preso in mano almeno 6 mesi prima della sua scadenza
alle volte non bastano 6 mesi
in questo modo si riesce anche a sistemare ciò che magari negli anni è stato lasciato passare..

[mmaarrccoo]

In linea di massima concordo con te, però posso dire una cosa? La realtà spesso è sfumata.
A volte per verificare se un impianto è conforme alla norma servono attività che non sono "proprie" del rinnovo. Gli esempi che ho fatto sono calzanti:
- un attacco autopompa è macroscopico ed opera singola: è facile vedere l'assenza e farlo mettere in tempo per un rinnovo
- una rivelazione incendi in controsoffitti, pavimenti galleggianti, altri spazi nascosti invece non è immediata. Per capire se serve o no (secondo i criteri della norma) o per capire se i rivelatori vanno messi tra le travi o sulle travi nei soffitti con molti elementi sporgenti (sempre secondo la norma dell'epoca) in pratica dovrei quasi riprogettare l'impianto. E per farlo installare il progetto poi serve comunque quindi richiede del tempo. Si tratta di attività "non previste e non pagate" per un rinnovo. Che si possono fare certo ma con costi e tempi totalmente diversi.

Ed in ogni caso sono totalmente d'accordo che serva partire 6 mesi prima ma non lo fa quasi nessuno, quindi questa è la situazione e non è sempre facile farlo capire al committente (che ovviamente ti risponde: "ma se è andato bene fino adesso ed a tutti i professionisti...").

[stfire]

in pratica dovrei quasi riprogettare l'impianto.

diciamo che se la documentazione di progetto c'è e lo stato di fatto rispecchia quanto a progetto, a meno di gravi carenze, puoi non stare a fare altre verifiche di dettaglio

io per esempio in un rinnovo recente, dove non ero d'accordo sul livello di pericolosità della rete idranti (2) e sul tipo di alimentazione idrica ("singola" con 1 elettropompa e serbatoio a capacità ridotta), sono andato a fondo.
ho chiesto e verificato il progetto della rete idranti ed il progetto VVF approvato e questo è quanto emerso:
- non c'era alcun riferimento al tipo di alimentazione idrica nel progetto di impianto, nè calcolo idraulico di dimensionamento della pompa e del volume
- nel progetto VVF c'era scritto livello 2 alimentato da 1 elettropompa e serbatoio con XX mc
alla fine ho rinnovato verificando le prestazioni così come approvato dal Comando
nella relazione allegata all'asseverazione però non ti dico cosa ho scritto...