Superbonus. APE per mini condomini. Asseverazione.

[Spring2023]

Chiedo cortesemente un vostro gradito supporto per la seguente situazione:
Superbonus 110% - Effettuata un mese fa la chiusura dei lavori ed asseverazione per un mini condominio costituito da due unità distintamente accatastate.
Per errore sono state allegate all’asseverazione finale due APE distinte (una per ogni unità) invece di quella convenzionale per l’intero edificio, come indicato dall’ENEA e richiesto dal cessionario.
Nel frattempo è stato già caricato il relativo credito sul cassetto fiscale dell’AdE.
Cosa fareste in tale caso?
a) Lascereste la situazione com’è, inviando solo il documento al cessionario?
b) Annullereste l’asseverazione finale e ne riproporreste un'altra con l’APE corretta dell’intero edificio?
c) In caso affermativo, per fare quanto sopra, occorre prima annullare il credito presente sul cassetto fiscale?
Ringrazio anticipatamente chi mi fornirà dei suggerimenti al riguardo, anche sulla base di proprie esperienze personali.

[Par.co]

Se si è trattato solo di un errore nel caricamento dei documenti (nel senso che gli ape distinti sono riferibili allo stesso progetto e solo per sbaglio in fase di calcolo tu hai lanciato i due separati anziché quello unico), forse potresti annullare l'asid e ricaricare il documento corretto. Decidi tu se riaprire anche l'asseverazione e riportare il fatto nelle note. In ogni caso il codice annullato ricomparirà anche nella nuova asseverazione. Dopodiché il vistatore potrà inviare pec all'agenzia con il nuovo asid in luogo del precedente.

Vedi anche cosa pensa lui, seppur sia una questione più tecnica che fiscale.
Diversamente puoi comunque correggere, ma diventa sicuramente più problematico (annullamento dei crediti, ecc.)

[Frank2]

Non lascerei la situazione com'è, perché si tratta di un mancato rispetto di un requisito indicato dalla norma. Manca l'APE Convenzionale e manca l'attestazione del doppio salto di classe.
Poi, non so dirti le differenze "pratiche" tra annullare l'asseverazione e riaprirla cambiando documento, perché verrà sempre generato un nuovo ASID e il vecchio verrà indicato.

[Par.co]

No infatti, così com'è assolutamente no.

La questione è se basta riaprire l'asseverazione e ricaricare i documenti giusti, inviando successivamente pec all'agenzia con nuovo asid, oppure attivare le procedure per la correzione di errori sostanziali, ai sensi della circolare dell'ade.

Così su due piedi direi che basta anche la prima, ma indaga meglio e vedila insieme al commercialista.

[archspf]

No infatti, così com'è assolutamente no.

La questione è se basta riaprire l'asseverazione e ricaricare i documenti giusti, inviando successivamente pec all'agenzia con nuovo asid, oppure attivare le procedure per la correzione di errori sostanziali, ai sensi della circolare dell'ade.

Così su due piedi direi che basta anche la prima, ma indaga meglio e vedila insieme al commercialista.

è una questione da verificare con il fiscalista: dal punto di vista tecnico la soluzione è quella indicata (annullamento>caricamento documenti corretti>protocollo asseverazione sostitutiva).

[Spring2023]

Ringrazio innanzitutto per le vostre risposte indubbiamente utili e degne di considerazione.
Riguardo alla situazione da me prospettata ho avuto modo di prendere visione anche di una citazione, ripresa dall’Agenzia delle Entrate, che riguarda l’ordinanza n. 34151/2022 della Cassazione. La quale, tra l’altro, ricorda che in base alla normativa che disciplina le detrazioni sugli interventi di efficientamento energetico degli edifici, entro 90 giorni dalla fine dei lavori bisogna trasmettere on line all’ENEA le informazioni contenute nell’Attestato di Prestazione Energetica (APE) e le schede informative degli interventi.
Per cui credo di poter dedurre che in ogni caso, purchè sia salvaguardato il rispetto del termine, è questo l’ambito entro il quale è sempre possibile inviare la documentazione necessaria, anche se omessa in precedenza. Che ne pensate?
Grazie

[Frank2]

L'ordinanza della Cassazione riguarda l'Ecobonus "ordinario".
Personalmente credo sia un approccio ipercautelativo, perché i 90 giorni riguardano il termine per l'invio della prima comunicazione e non di eventuali rettifiche. Però, se hai modo di farlo entro i 90 giorni dalla fine lavoro meglio ancora.

[Spring2023]

Certamente, senza alcun dubbio. Grazie