comunità energetiche: cosa ne pensate?

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ponca
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comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da ponca »

un po' per interesse verso la materia, un po' per i costi dell'energia, un po' per rinsaldare un senso di comunità
vorrei proporre la costituzione di una comunità energetica nel mio paese

cosa ne pensate?
secondo voi è una cosa fattibile considerato il quadro normativo attuale?
o ci sono ostacoli o altri motivi per cui è meglio aspettare/rinunciare?
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NoNickName
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da NoNickName »

Tipica invenzione proletaria che solo in un paese fondamentalmente socialista come l'Italia poteva essere congegnata.
Peggio delle comunità energetiche ci sono solo le ONLUS e i lavori socialmente utili.
L'Italia è un paese che scoraggia l'impresa individuale e il successo personale, a scapito di una mediocrità distribuita e commovente, e dove la realizzazione della ricchezza è considerata con diffidenza e disprezzo.
L'Italia è un paese dove una città come Bologna è costretta ai 30km/h nell'interesse della collettività e nel disinteresse dei bisogni individuali.
Le comunità energetiche nascono come interesse della collettività a discapito degli interessi privati.
L'Italia è il paese dove è meglio il fallimento generale, piuttosto che il riscatto individuale.

Ogni cosa ha il suo prezzo. Se non sei disposto a pagarlo, o non puoi pagarlo, non puoi permetterti quella cosa.
Per legge, lo scopo di una comunità energetica non può essere il profitto. Solo il pidiota poteva scrivere una cosa così.
Ma non solo: l’impianto non deve necessariamente essere di proprietà della comunità: può essere messo a disposizione da uno solo o più dei membri partecipanti o addirittura da un soggetto terzo. Siamo arrivati all'espropriazione proletaria.
Non solo non ho il diritto di proprietà, ma neanche quello di usufrutto o di lucro, perché qualora la produzione sia superiore al consumo, per l’energia eccedente viene riconosciuto alla comunità il solo valore economico dell’energia, senza ulteriori benefici. Nel mondo anglosassone non solo una regola così nessuno si sogna di scriverla, ma sarebbe addirittura ILLEGALE.

Da un punto di vista pratico, ogni membro della comunità continua a pagare per intero la bolletta al proprio fornitore di energia elettrica, ma riceve periodicamente dalla comunità un importo per la condivisione dei benefici garantiti alla comunità. Come in tempo di guerra le marche per condividere equamente la farina e lo zucchero.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Esa
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da Esa »

“cosa ne pensate? secondo voi è una cosa fattibile considerato il quadro normativo attuale? o ci sono ostacoli o altri motivi per cui è meglio aspettare/rinunciare?”
È un’ottima iniziativa, se pur ancora con diverse criticità, legate, soprattutto all’impreparazione dei professionisti e all’idea di molti Produttori di approfittare dell’occasione per fornire impianti FV.

“Le comunità energetiche nascono come interesse della collettività a discapito degli interessi privati.”
Perché gli interessi collettivi non sono di tutti? Quindi, anche i miei?
L’illuminazione stradale è fatta solo per gli abitanti delle case che prospettano sulla strada dove si trova il palo?

“Ma non solo: l’impianto non deve necessariamente essere di proprietà della comunità: può essere messo a disposizione da uno solo o più dei membri partecipanti o addirittura da un soggetto terzo.”
E quindi?

“Da un punto di vista pratico, ogni membro della comunità … riceve periodicamente dalla comunità un importo per la condivisione dei benefici garantiti alla comunità”
Il partecipante alla CER non riceve nulla direttamente. Il GSE eroga il contributo sul conto corrente della CER, la quale decide poi che fare del contributo.

La CER nasce per molti motivi, a livello Europeo.
Quello “meno nobile” è di non creare disagi alla rete per effetto dell’immissione incontrollabile di energia a causa della sua provenienza irregolare (FV, eolico): sottodimensionamento dei cavi, incapacità di dirottare l’energia verso i luoghi di consumo, ecc..
Gli altri motivi sono in linea con l’attuale tendenza di razionalizzare i consumi e di dirottarli verso una produzione più sostenibile, per avere un futuro meno problematico.
Il discorso è complesso e per nulla banale e non si può liquidarlo con qualche battuta. Merita la massima attenzione e richiede competenze professionali non banali, che integrano problemi legati al Diritto (costituzione della CER) e all’Ingegneria (progettazione della CER: più complesso che dimensionare la sezione dei cavi). Pochi, ad oggi, lo hanno affrontato con competenza. Tra i migliori, ci sono certamente gli studi del Politecnico di Torino, che non si sono limitati a vedere i vantaggi immediati, ma hanno proiettato la visione parecchio in là.
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ilverga
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da ilverga »

NoNickName ha scritto: sab lug 08, 2023 18:04 Peggio delle comunità energetiche ci sono solo le ONLUS e ....
Qui, caro NNN, hai pestato una mer*a.
Non hai proprio idea di quante siano, di cosa si occupino e della loro varietà; lo si capisce dal discorso che fai, dove butti tutto nel calderone e via andare...
Ti auguro sinceramente di non aver mai bisogno di una Onlus che ti soccorra in caso di incidente, malore, ecc...
Non hai diritto alla tua opinione. Hai diritto alla tua opinione informata. Nessuno ha il diritto di essere ignorante
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da Esa »

Concordo
MarcoFu
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da MarcoFu »

Anche io sono interessato all'argomento. Egoisticamente la cer ha anche ripercussioni sui termotecnici/progettazione di impianti. Idealmente la cer ti premia se si fanno prelievi della rete contemporaneamente a quando l'impianto è in funzione (autoconsumo), le persone saranno invogliate a trovare soluzioni che portino a scaldarsi o raffrescarsi per mezzo di PdC, vengono quindi anche stimolate a comportamenti più virtuosi e in ultima analisi a ridurre le proprie emissioni.
Portare però a terra una cer, per me, è ancora abbastanza nebuloso.. ci sarebbero già dei corsi in collaborazione con Enea ma non saprei se seguirli o meno.. (tanto non ho mai tempo :oops: )
giotisi
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da giotisi »

Anzitutto, dovremmo fare la tara a un po' di fuffa del tipo 'distribuito è meglio', 'comunità fa tanto figo'.
Atteniamoci alla tecnica: produrre e consumare in loco ha senso? SI, perchè risparmia le perdite di dispacciamento.
Questo risparmio vale 118 euro/ mwh ?

Ma quando mai?

Io ho provato a 'mettere a terra' qualche cer... ma 'where is the beef?'
Il ciccio sono sempre e solo quei 118 euro pagati da pantalone, da spartirsi tra avvocati che fanno gli statuti, consigliores vari che fanno studi e riparti, e, quel che avanza, se avanza, per gli utenti.

Per cui, Esa, anche un po' meno aulico... che, terra terra, tutti guardano ai 118 euro di 'montepremi'. Cioè, in fondo, l'unico motivo è quello che chiami 'meno nobile'; il resto, se non è fuffa, poco ci manca.

E non devo dirti io che da luglio22 a ottobre22, era di stragrande convenienza vendere l'eccesso al GSE a prezzi PUN, che darla via a 118 e/mwh.
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da NoNickName »

Per ciascun MWh condiviso vengono riconosciuti

7.61 €/MWh tariffa di trasmissione
0.60 €/MWh tariffa di distribuzione
110.00 €/MWh premio

Totale 118.21 €/MWh più qualche punto % per le perdite di rete evitate.

Il premio non spetta se l'impianto è ottenuto grazie a Superbonus, non spetta in rapporto alla quota obbligatori FER, e non spetta se collocato a terra su terreni agricoli.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
ponca
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da ponca »

quindi si tratterebbe di un'idea molto alla moda ma che di fatto non comporta molti vantaggi
considerando anche le complicazioni burocratiche che non mancano mai in questo settore
soprattutto se devi mettere in piedi un'associazione, uno statuto, occuparti delle autorizzazioni, gestire mille aspetti non banali

e mi insospettisce un po' il fatto che la corsa alle CER viene incoraggiata soprattutto dai soliti noti, vedi Enel e municipalizzate varie, mentre la filosofia sarebbe stata diversa

ma il fotovoltaico in generale, mi chiedo, è un settore in cui oggi ha senso investire?
perchè vedo spesso pubblicità di procacciatori di terreni e impianti ma nella pratica ho pochi riscontri su scala maggiore a quella del singolo tetto
Esa
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da Esa »

Cioè, in fondo, l'unico motivo è quello che chiami 'meno nobile'; il resto, se non è fuffa, poco ci manca.
E non devo dirti io che da luglio22 a ottobre22, era di stragrande convenienza vendere l'eccesso al GSE a prezzi PUN, che darla via a 118 e/mwh.
Ho contribuito a costituire una CER e sto lavorando su altre due.
I partecipanti non avevano, e non hanno, come obiettivo principale quello di "guadagnare".
Tra le tante valutazioni, occorre considerare che l'autoconsumo non sempre viene conteggiato sulla base del consumo contemporaneo reale. Dipende dal contatore di cui si dispone: G1 oppure G2.
Quindi il premio può arrivare o meno. spesso sulla base di curve di consumo standard.
Sottrarsi a questa opportunità professionale non è, a mio avviso, lungimirante. Certamente è faticoso.
Quanto a ENEL e ai grandi gruppi è chiaro quale sia il loro obiettivo: ridurre i costi di approvvigionamento dell'energia da rivendere (discorso piuttosto complesso, analizzato, ad esempio dal Politecnico di Torino), ridurre i problemi di regolazione della rete (che possono arrivare a causare interruzioni di fornitura), fare cassa installando impianti FV e, magari, gestendoli, ecc. ecc.
Termotecnici ed elettrotecnici farebbero bene ad approfondire l'argomento e a proporre soluzioni impiantistiche.
Per nulla banale e che richiede un salto di qualità professionale a cui non si era abituati da quando ci viene richiesto solo "la redazione di documenti da presentare in Comune" (APE, Legge 10, 110%, ecc. ecc.).
MarcoFu
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da MarcoFu »

Esa ha scritto: mar lug 11, 2023 17:20
Cioè, in fondo, l'unico motivo è quello che chiami 'meno nobile'; il resto, se non è fuffa, poco ci manca.
E non devo dirti io che da luglio22 a ottobre22, era di stragrande convenienza vendere l'eccesso al GSE a prezzi PUN, che darla via a 118 e/mwh.
Ho contribuito a costituire una CER e sto lavorando su altre due.
I partecipanti non avevano, e non hanno, come obiettivo principale quello di "guadagnare".
Tra le tante valutazioni, occorre considerare che l'autoconsumo non sempre viene conteggiato sulla base del consumo contemporaneo reale. Dipende dal contatore di cui si dispone: G1 oppure G2.
Quindi il premio può arrivare o meno. spesso sulla base di curve di consumo standard.
Sottrarsi a questa opportunità professionale non è, a mio avviso, lungimirante. Certamente è faticoso.
Quanto a ENEL e ai grandi gruppi è chiaro quale sia il loro obiettivo: ridurre i costi di approvvigionamento dell'energia da rivendere (discorso piuttosto complesso, analizzato, ad esempio dal Politecnico di Torino), ridurre i problemi di regolazione della rete (che possono arrivare a causare interruzioni di fornitura), fare cassa installando impianti FV e, magari, gestendoli, ecc. ecc.
Termotecnici ed elettrotecnici farebbero bene ad approfondire l'argomento e a proporre soluzioni impiantistiche.
Per nulla banale e che richiede un salto di qualità professionale a cui non si era abituati da quando ci viene richiesto solo "la redazione di documenti da presentare in Comune" (APE, Legge 10, 110%, ecc. ecc.).
Quanto ti riferisci a tutti gli aspetti analizzati dal politecnico di Torino, sono liberamente accessibili? In teoria si.
Per i procacciatori di terreno che mi dite? Sono stato contattato da una società che si occupa di installazione di FV all'interno della solar belt e la mia prima domanda è stata come sono messi con cer e agrivoltaico. Qualche soldo lo promettono comunque
giotisi
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da giotisi »

Esa ha scritto: dom lug 09, 2023 17:56 Gli altri motivi sono in linea con l’attuale tendenza di razionalizzare i consumi e di dirottarli verso una produzione più sostenibile, per avere un futuro meno problematico.
Bene; la prima volta che vedi qualcuno che investe una lira SUA (non mia, non tua, non del GSE), per avere un futuro meno problematico, fammi un fischio.
Perchè io sinora ho visto solo clienti arraffoni (prima quelli svegli con il conto energia 1, poi quelli istituzionali tipo banche autostrade ecc. con il conto energia 3 e seguenti).
Clienti e commercianti buttarsi a pesce sul Conto Termico, nelle regole, sopra le regole e anche (come ha dimostrato la magistratura), ben fuori dalle regole.
Agricoli, ESCO et similia a pesce sui certificati bianchi, verdi, azzurri e blu.

E sottaciamo di 110, di 'risparmio energetico' delle zanzariere, di maniglie a filopelo per un 75% con sconto i fattura per un futuro disabile.

Se, invece, la mettiamo sul piano professionale e, spicci spicci, ci chiediamo: ha senso buttarci un po' di tempo sperando di trarne il giusto utile? Allora la risposta non può che essere si. (Perchè negli esempi sopra, i tecnici li ho risparmiati apposta per questa riga).
Esa
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da Esa »

la prima volta che vedi qualcuno che investe una lira SUA (non mia, non tua, non del GSE), per avere un futuro meno problematico, fammi un fischio.
Io pago volentieri la Cassa professionale, ho pagato volentieri (a suo tempo) l'INPS, l'INAIL, la GESCAL, ecc.
E anche la tessera sindacale, contributi alle ONLUS, varie Assicurazioni private, ecc.
E non mi sono mai sentito solo.
Ho però smesso di partecipare alla vita dell'Ordine: penso abbia capito perché.
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da NoNickName »

Italia dirigista, dove è lo Stato a provvedere ai bisogni, a regolare l'energia, a decidere il suo prezzo, a stabilire le regole, a concedere sconti e benefici, a decidere chi compra e chi vende crediti.

Siamo finiti in un incubo maoista.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Esa
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da Esa »

Forse per gli schiavi cinesi di allora rappresentava una speranza.
E' difficile sfuggire a quella cultura, specie nel nostro settore (termo)tecnico.
Ronin
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da Ronin »

intervengo anche io, un po' qua un po' là, al rientro dalle ferie :wink:
giotisi ha scritto: mar lug 11, 2023 14:07 Anzitutto, dovremmo fare la tara a un po' di fuffa del tipo 'distribuito è meglio', 'comunità fa tanto figo'.
Atteniamoci alla tecnica: produrre e consumare in loco ha senso? SI, perchè risparmia le perdite di dispacciamento.
distribuito E' meglio: e non soltanto perchè si eliminano le perdite di rete (non solo il dispacciamento), ma perchè per la quasi totalità delle attività non residenziali, finito il tetto e finite le pensiline sui parcheggi, si è realizzato 8-10% del fabbisogno dell'attività stessa. e il resto? volenti o nolenti abbiamo deciso che da qui al 2050 ci serve anche l'altro 90% e allora è necessario che introduciamo dei meccanismi per far si che ogni utente che ne abbia voglia, abbia la possibilità di prodursi il suo. altrimenti non decarbonizzeremo mai, perchè senza autoconsumare la rete andrà in saturazione (non tecnica, ma economica: chi ne avesse voglia cerchi su google la duck curve e il suo significato).
giotisi ha scritto: mar lug 11, 2023 17:51 Bene; la prima volta che vedi qualcuno che investe una lira SUA (non mia, non tua, non del GSE), per avere un futuro meno problematico, fammi un fischio.
così sarà, per forza di cose. intanto cominciamo col dire che la questione non si esaurisce nelle CER, ma è legata al più vasto campo dell'autoconsumo a distanza. prendiamo un consumatore singolo (che ne so, un ospedale :mrgreen: ): è diventato autoproduttore ed ha riempito tutte le superfici disponibili tecnicamente ed economicamente utilizzabili. il 50-90% del suo fabbisogno è ancora prelevato da rete. e ora? certo, potrebbe comprare le GO (garanzie di origine) per dimostrare che compra elettricità da FER, ma quelli sono fogli di carta. se vogliamo che la % di decarbonizzazione aumenti (diamine, lo vogliamo eccome) si deve consentire di investire al di là del limite fisico dello SSPC (sistema semplice di produzione e consumo: 1 consumatore, n impianti ma tutti nella disponibilità di un singolo produttore, collegati con linea diretta: una volta li chiamavamo SEU): la CER, e le sue forme "singole" o "piccole" (anche il singolo consumatore o condominio potrà infatti usufruirne, senza bisogno di costituire la CER), che la bozza di decreto chiama CACER, permetteranno di "condividere" (virtualmente) l'energia: l'incentivo che ne deriverà non è affatto speculativo (come tante altre volte capitato), in quanto è appena sufficiente a compensare gli oneri di sistema (che si devono pagare lo stesso: come ha spiegato NNN, il cliente continua a pagare la bolletta, e riceve un ristoro di parte dei costi tramite l'incentivo).
si noti che nella bozza (ancora non c'è il DM) il valore dell'incentivo scende se il prezzo di borsa sale, così l'agevolazione serve semplicemente ad avere un prezzo fisso (bancabile).
inoltre l'agevolazione è inferiore al valore dello SSP (perchè verrà tassata: è esente solo finchè erogata alla CER, ma poi quando la CER la eroga all'utente, diventa reddito), che nessuno ha mai considerato "speculazione", e largamente inferiore all'autoconsumo diretto (perchè non compensa le accise nè l'iva); tanto è vero che lo SSP sparirà, sostituito dall'agevolazione, quindi complessivamente solo in una configurazione ottimale (e probabilmente neanche) lo stato spenderà come con lo SSP, a pari energia prodotta: in tutti gli altri casi spenderà meno.
inoltre mentre lo SSP valeva a prescindere, l'incentivo autoconsumo varrà solo per l'energia prodotta e consumata in contemporanea (=nella stessa ora) nella stessa zona (cabina primaria, vedi https://www.e-distribuzione.it/a-chi-ci ... tiche.html ): si tratta pertanto semplicemente di un'evoluzione dello SSP in senso più raffinato;
accadono cose ben più scandalose; per restare nelle FER prendo come esempio il parco agrisolare: 80% a fondo perduto ai produttori dell'agroalimentare (non solo agli agricoltori) per il FV sui capannoni, cose da pazzi.
ponca ha scritto: sab lug 08, 2023 16:08 secondo voi è una cosa fattibile considerato il quadro normativo attuale?
ancora no, ci manca il decreto (vedi sopra). ma presto lo sarà, almeno speriamo, son due anni che aspettiamo i comodi del ministero.
molti comuni hanno già costituito le associazioni non riconosciute (modello tipico per il consumatore finale persona fisica), ma poi non hanno iniziato a costruire gli impianti (perchè sembra che avranno accesso solo quelli nuovi...)
Esa ha scritto: mar lug 11, 2023 17:20 Termotecnici ed elettrotecnici farebbero bene ad approfondire l'argomento e a proporre soluzioni impiantistiche.
si sono già mossi soggetti di ogni dimensione con soluzioni industrializzate e pronte all'uso sia software che hardware. sbaglierò, ma per i professionisti non vedo nessun ruolo (se non per gli EGE rispetto ai grandi energivori, e per gli altri come pedine della filiera, gestiti dai general contractor)
MarcoFu ha scritto: mar lug 11, 2023 17:40 Per i procacciatori di terreno che mi dite? Sono stato contattato da una società che si occupa di installazione di FV all'interno della solar belt e la mia prima domanda è stata come sono messi con cer e agrivoltaico. Qualche soldo lo promettono comunque
con il decreto semplificazioni-ter il prezzo per l'affitto (o l'acquisto: ma cercano tutti contratti 20ennali) dei terreni inclusi nel perimetro delle semplificazioni (500 m da aree industriali/commerciali) è triplicato. ma questo è indipendente dalle CER: con i prezzi di borsa attuali si regge anche vendendo a PUN, meglio con un PPA, chiaramente con l'autoconsumo a distanza meglio ancora.
bene ha fatto la regione EMR a "proteggere" le coltivazioni bio prevedendo la possibilità di intervento solo in agrivoltaico.
NoNickName ha scritto: mar lug 11, 2023 18:34 Italia dirigista, dove è lo Stato a provvedere ai bisogni, a regolare l'energia, a decidere il suo prezzo, a stabilire le regole, a concedere sconti e benefici, a decidere chi compra e chi vende crediti.
il caldo ti rende più divertente del solito :lol: . mi chiedo di cosa pensi che si debba occupare lo stato, se non di regolare, stabilire le regole, concedere sconti e benefici. pensa che cosa accade negli ambiti in cui non lo fa: è il caos, il trionfo dell'arraffo o peggio, la prevalenza del più forte, il pizzo e il patto leonino. peraltro il prezzo dell'energia è deciso dalla borsa (per buona parte) e dall'autorità ARERA che è indipendente (per la restante parte). quanto ai crediti: li compra chi li vuole, li vende chi li ha (lo stato giustamente decide chi ha diritto ad averli).
Ultima modifica di Ronin il mer lug 12, 2023 19:20, modificato 4 volte in totale.
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

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Ronin ha scritto: mer lug 12, 2023 15:30 mi chiedo di cosa pensi che si debba occupare lo stato, se non di regolare, stabilire le regole, concedere sconti e benefici.
A nulla di tutto questo. Lo Stato dovrebbe semplicemente limitarsi a gestire la cosa pubblica e far funzionare i servizi collettivi.
Non certo a mettere la bocca nell'iniziativa privata, modificando surrettiziamente le regole del libero mercato.
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da Ronin »

NoNickName ha scritto: mer lug 12, 2023 15:45 Non certo a mettere la bocca nell'iniziativa privata, modificando surrettiziamente le regole del libero mercato.
e se avesse fatto sempre così, invece che scrivere su un forum, staresti (staremmo) lavorando in fabbrica dall'alba fino a calar del sole :lol:
(in realtà è noto, per chi ha fatto studi di economia e gestione dei servizi pubblici, che il modo migliore di garantire la concorrenza è proprio fissare regole che limitano l'iniziativa, ad es. impedendo ad es. fusioni dominanti, limitando lo sfruttamento di rendite acquisite e fissando un prezzi ai beni per i quali vi è il cosiddetto fallimento di mercato)
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da Esa »

staresti (staremmo) lavorando in fabbrica dall'alba fino a calar del sole
Anche nei campi, a remare sulle navi e anche peggio ...
giotisi
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da giotisi »

Esa ha scritto: mar lug 11, 2023 18:31
la prima volta che vedi qualcuno che investe una lira SUA (non mia, non tua, non del GSE), per avere un futuro meno problematico, fammi un fischio.
Io pago volentieri la Cassa professionale, ho pagato volentieri (a suo tempo) l'INPS, l'INAIL, la GESCAL, ecc.
E anche la tessera sindacale, contributi alle ONLUS, varie Assicurazioni private, ecc.
E non mi sono mai sentito solo.
Ho però smesso di partecipare alla vita dell'Ordine: penso abbia capito perché.
..vedo che non hai colto il punto della mia critica.
Ci mancherebbe che io insinuassi che non siamo tutti cittadini onesti! Quello di cui parli, tutto l'elenco che fai, non ha nulla a che vedere con la propensione a investimenti green che non diano immediato e sonante ritorno; e questo vale dalle certificazioni ambientali agli accessi ai contributi.
Possiamo fare mille esempi... il più classico è il FV.
Finiti i conti energia, finito il fotovoltaico: ma vah, che strano...
Entrato il 110, decine di GW installati...

Quindi il dato di fatto è che la gente investe in green (col 110 non ha manco investito) solo se gli conviene.
E qui, il ragionamento corretto da fare è se ALLA COLLETTIVITA' convenga farsi carico di questi costi e con quali risparmi questi vadano confrontati, con disamine serie come quella di Paolo.

Però, lasciamo fuori dai conti le considerazioni politiche: quelle, troppo spesso sono cortine fumogene che servono solo a nascondere quello che non si puo' dire; e cioè che il green costa, costa parecchio.

Che il riciclo costa (se fosse conveniente non avrebbe bisogno di essere imposto), che l'economia circolare sbatte il grugno con l'entropia e va già di lusso quando più che circolare è spiraleggiante.

Questo vuol dire che non lo dobbiamo fare o che possiamo permetterci di non farlo? Ma assolutamente NO. Convenga o non convenga DOBBIAMO separare i rifiuti, DOBBIAMO andare verso forme di economia più sostenibile.

Ma non prendiamoci in giro. Non costerà meno.
Ronin
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da Ronin »

giotisi ha scritto: ven lug 14, 2023 11:24 Finiti i conti energia, finito il fotovoltaico: ma vah, che strano...
Entrato il 110, decine di GW installati...
smentisco (o meglio preciso).
il FV in italia è stato sospeso finiti i conti energia perchè ovviamente non più conveniente per l'investitore diretto. ma la sua installazione è ripresa a pieno ritmo da un paio d'anni anche al di fuori degli incentivi (si veda ad es. il report dell'energy strategy group qui https://www.energystrategy.it/es-download/ pag. 11: sia nel 21 che nel 22 più della metà della potenza deriva da impianti >200 kWp, il boom del FV è lo stesso anche "fuori" dal 110%), perchè sono drasticamente aumentati di prezzi di borsa.
e i prezzi di borsa sono aumentati perchè a forza di non installare rinnovabili, con la ripresa dei consumi sono "rientrati" nel prezzo impianti meno efficienti che hanno fatto impennare i costi (vedi sempre il report pag. 41), così si è perduto l'effetto calmierante.
il risultato è stato che, avendo dilapidato in un paio d'anni i soldi che dovevano durare un decennio, nel medio periodo abbiamo perso anche i benefici sistemici delle FER: lo stesso errore ovviamente è già stato ripetuto con il 110%.

lo stesso errore sarà ripetuto con l'autoconsumo a distanza? i numeri mi fanno essere ottimista, visto che appunto, l'incentivo "vale" meno dello scambio sul posto che va a sostituire (pur ampliandone ovviamente il campo di applicazione), e quindi richiede un sottostante industriale serio, che impedisce di "vendere" la CER tanto al chilo come il FV (o il 110% che tanto non costa niente, e poi s'è visto cosa costava, e ancora deve vedersi cosa costa davvero).
giotisi ha scritto: ven lug 14, 2023 11:24 Ma non prendiamoci in giro. Non costerà meno.
costerà senz'altro di più, nel breve-medio periodo.
in ogni modo in molti casi la barriera economica all'investimento non è la convenienza (intesa come effettivo risparmio economico alla fine del ciclo di vita dell'investimento), ma il break even (ossia il numero di anni per giungere a pareggio), in altri casi ancora è il DSCR/LLCR (indicatori che indicano la capacità non solo di coprire i costi, ma anche di disporre di adeguati margini per gestire il rischio finanziario/regolatorio/tariffario).
in tutti questi casi gli incentivi hanno un eccellente ritorno per la società, perchè permettono di fare cose che sarebbero convenienti nel complesso, ma il libero mercato non ha tempo di aspettare che lo diventino, o viceversa la convenienza pur presente non è abbastanza per la rapac... ehm le aspettative degli investitori (che sono poi i motivi per cui lo stato esiste...).

il cambiamento culturale richiesto per un'adesione massiccia e non di facciata alle politiche green è prima di tutto finanziario e non ecologista: la questione non è tanto che si spenderà di più (che non è scontato, e in certi casi è proprio una falsità: basta vedere in borsa elettrica, dove il kWh da FER senza incentivi costa comunque meno di quello delle centrali a metano: nessuna associazione di produttori FER chiede più incentivi, chiedono solo di venire autorizzati a fare gli impianti...), è che si dovrà investire molto di più prima, per spendere di spesa corrente meno dopo. esattamente l'opposto di quello che fa il nostro paese di solito (rispetto ai competitor diretti), un po' in tutti i settori.
Ultima modifica di Ronin il ven lug 14, 2023 12:00, modificato 1 volta in totale.
giotisi
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da giotisi »

Ronin ha scritto: ven lug 14, 2023 11:46 .... dove il kWh da FER senza incentivi costa comunque meno di quello delle centrali a metano), ...
Hai proprio citato il punto; il Kwh FER è venuto a costare meno di quello metaniero.
Peccato che sia stato il secondo ad alzarsi e non il primo a scendere.

14 e/mwh di nucleare francese non li avremo MAI più
Ronin
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da Ronin »

giotisi ha scritto: ven lug 14, 2023 11:59 Peccato che sia stato il secondo ad alzarsi e non il primo a scendere.
mavalà (cit. :mrgreen: ).
un impianto FV a terra nel 2011 costava 2500 €/kWp. oggi costa 900 €/kWp (secondo alcuni 500 €/kWp autorizzazione e terreno escluso... sorvoliamo :roll: ). cui va aggiunto un 17% di inflazione cumulata (e grazie a romano, che l'ha tenuta a quasi zero). il prezzo del kWh da FER è calato di oltre 3 volte, mentre quello da metano saliva (non che non sia salito, eh; ma quello da metano ora è ridisceso nettamente rispetto ai picchi dell'estate scorsa, eppure quello da FER è comunque più basso: guardacaso le aste e i registri vanno deserti, non solo perchè ci sono pochi impianti autorizzati, ma anche perchè offrono prezzi minimi largamente più bassi di quello di borsa, per cui chi ha le autorizzazioni costruisce, mica aspetta le aste).
e sarà così anche per tanti altri settori, dove chi avrà investito vedrà i benefici, mentre gli altri vedranno i costi.
Ultima modifica di Ronin il ven lug 14, 2023 12:08, modificato 1 volta in totale.
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da ponca »

A me della CER piaceva il principio per cui 100 persone si raggruppano per installare e gestire un impianto FV piuttosto che realizzare 100 mini impianti
perchè aldilà delle perdite della rete mi piace l'idea, che probabilmente ad alcuni ed in particolare a NNN sembrerà un po' socialista o radical chic, per cui le risorse primarie si gestiscono come comunità.
In una società basata sull'individualismo e sull'impresa (che ovviamente sono altrettanto legittimi) tornare a parlare di comunità mi sembra positivo. Se guardate online c'è pure una proposta della CEI, ispirata più o meno a questi principi, per favorire la realizzazione delle CER.

Se poi la CER non funziona, si può pensare ad una impianto FV che nasce con la vecchia formula.

Ovvio che poi deve esserci un quadro normativo che permetta la realizzazione di CER, perchè se poi servono 64 autorizzazioni è meglio lasciar perdere, ed una convenienza economica per cui l'investimento rientra, perchè come scriveva Giotisi non ci nascondiamo, aldilà di ridurre le emissioni e salvare gli orsi polari interessa ridurre le bollette.

Certamente servono miliardi di investimenti per la transizione energetica, tuttavia se c'è convenienza perchè no? Le persone investono in BTP e BFP in cambio di cedole e rendimenti del 3-4%. Con gli stessi investimenti non si riesce a investire nelle rinnovabili? Se lo stato non lo fa, perchè non iniziare a farlo a livello locale?

L'esperienza poi ci ha insegnato che anche provvedimenti nati con buone intenzioni, vedi il superbonus, possono produrre disastri per cui stare svegli e muoversi con cautela è consigliato.
Ronin
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da Ronin »

ponca ha scritto: ven lug 14, 2023 12:08 possono produrre disastri per cui stare svegli e muoversi con cautela è consigliato.
per completezza, la bozza del decreto incentivi prevede un massimo di 110 €/MWh, per un massimo di 5 GW di installazioni, quindi mette in campo un contributo totale massimo pari a ca 700 mln/anno (circa 1/10 del conto energia).
distribuito su 200 TWh (energivori esclusi) anche se interamente impegnato comporterà una crescita del prezzo dell'energia pari a 3,5 €/MWh (per confronto, tra il 2010 e il 2013 il vecchio CE ce ne ha messi sul groppone più di 60).
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da Esa »

sbaglierò, ma per i professionisti non vedo nessun ruolo
Forse, ma forse no.
Se, come penso, partiranno i condomini, le piccole lottizzazioni o gli agglomerati di villette e i piccoli Comuni, ci sarà molto da fare.
Non credo serva la conoscenza approfondita delle macro questioni economiche (vedi l'analisi del Politecnico di Torino), ma un aiuto concreto ai piccoli utilizzatori (giuridico: redazione degli statuti e dei regolamenti) e ai professionisti (tecnico: vedi i documenti redatti dallo stesso Politecnico a supporto dei professionisti).
Poi, per carità, c'è spazio anche per i funzionari delle grandi aziende (pubbliche e private), delle multinazionali, ecc. ecc.
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da giotisi »

Ronin ha scritto: ven lug 14, 2023 12:22
per completezza, la bozza del decreto incentivi prevede un massimo di 110 €/MWh, per un massimo di 5 GW di installazioni, quindi mette in campo un contributo totale massimo pari a ca 700 mln/anno (circa 1/10 del conto energia).
..si, almeno un tetto ce l'hanno messo. 'Dopo 7 fète ià capìt che l'è polenta'. [per i non bergamaschi: dopo 7 assaggi han capito che è polenta] e che andare in giro a dire 'Tutto gratis', qualche problemino poi si crea.
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da NoNickName »

"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da Ronin »

qui ci sono le FAQ del ministero, che contengono alcuni chiarimenti interessanti:
https://www.mase.gov.it/comunicati/ener ... ecreto-cer

(in realtà il decreto in GU ancora non si vede... fra un po' li pubblicano direttamente su tiktok)

il più interessante è che gli impianti entrati in esercizio prima della costituzione della CER non potranno accedere all'incentivo (pur potendo aderire, avranno cioè diritto solo ai costi evitati, circa 10 €/MWh)

e qui l'annunciata fine dello SSP (bozza non ancora in vigore della conversione in legge del DL 181/23, su cui il governo dovrebbe porre la fiducia domani, cercate l'art. 4/ter):
https://www.camera.it/leg19/995?sezione ... 0&back_to=

lo SSP rimarrà (per gli impianti che già ce l'hanno) per una durata di 15 anni dalla data di entrata in esercizio, poi solo il RID


e per concludere in bellezza, le priorità del MASE per il 2024:
https://www.mase.gov.it/pagina/atto-di- ... -politiche

a) l’avvio dell’istruttoria per il recepimento della direttiva (UE) 2023/1791 del 13 settembre 2023 sull’efficienza energetica (EED) e della emananda direttiva sulla prestazione energetica degli edifici (EPBD);
b) la riforma delle detrazioni fiscali, definendo un unico e semplice meccanismo per la riqualificazione energetica degli edifici del settore residenziale civile;
c) il potenziamento del “Fondo Nazionale Efficienza Energetica”, prevedendo anche un accorpamento con il “Fondo Kyoto”, stante l’attuale sovrapposizione sia dell’ambito soggettivo, che oggettivo dei due strumenti;
d) la definizione di nuove misure per la promozione dell’efficienza energetica degli edifici della pubblica amministrazione, ivi incluso il potenzialmento e l’accelarazione del “Programma per la Riqualificazione Energetica degli edifici della Pubblica Amministrazione Centrale;
e) la semplificazione delle procedure di accesso ai “Certificati bianchi” e l’innovazione dei meccanismi di selezione degli interventi che beneficiano dei “Certificati Bianchi;
f) l’ampliamento della platea dei beneficiari degli interventi del “Conto Termico”;
g) la promozione e diffusione di politiche di mobilità sostenibile finalizzate alla riduzione del traffico veicolare privato, allo switch modale di passeggeri e merci, all’incentivazione all’uso del trasporto collettivo, alla diffusione dei mezzi di trasporto a basse e a zero emissioni, al sostegno della mobilità ciclistica ed allo sviluppo delle attività di mobility management.

pichetto fa sul serio? speriamo :mrgreen:
giotisi
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da giotisi »

Tutto assieme? Troppa grazia!

Ps. Per i meno giovani: 'Cala Picchetto!!'
Ronin
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da Ronin »

rettifico, è il programma triennale 2024-2026 :mrgreen:
antopeddis
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da antopeddis »

Vorrei provare a descrivere, chiedendo il vostro contributo, i vantaggi di far parte di una CER per chi realizza un impianto FV (quindi per cui diventa un autoconsumatore) e per chi è un semplice consumatore, e per chi è solo un produttore. In che modo può essere ripartita la tariffa incentivante affinchè tutti siano contenti (economicamente si intende. Tanto è lì che si và a parare)?
Ronin
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Re: comunità energetiche: cosa ne pensate?

Messaggio da Ronin »

hai detto niente, è proprio lì il punto critico. sta passando una comunicazione per cui si aderisce alla CER e si taglia la bolletta, ma il consumatore che aderisce e basta può attendersi ragionevolmente 50-100 €/anno di beneficio economico (a seconda che consumi poco cioè i 3 MWh medi della famiglia italiana, o molto cioè abbia la pompa di calore).
tutto il resto dovrà andare al produttore il cui rientro già non è entusiasmante dandogli tutto (incentivo, costi evitati e ritiro dedicato).
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