Buonasera ho recentemente eseguito la progettazione antincendio di un'autorimessa esistente con RTV6 annessa al COPI. Nel progetto approvato dai Vigili del Fuoco è stato previsto un impianto idranti con Livello di Pericolosità 1 da norma UNI 10079, avendo classificato l'autorimessa come SA-AB-HB. Al momento l'autorimessa già dispone di un impianto idranti UNI 45. Tuttavia in corso d'opera ci si è accorti che non vengono garantite le prestazioni idrauliche minime in termini di pressione e portata. Pertanto, si rende necessaria l'installazione di un gruppo di pressurizzazione e di una riserva idrica esterna. Con la Committenza si pensava di sostituire gli attuali UNI 45 con naspi UNI 25, al fine di ottenere una riserva di dimensioni più ridotte visti anche gli spazi piuttosto esigui. Il mio dubbio è se tale sostituzione implica una modifica sostanziale dell'impianto. Attenendoci alla definizione data nel DM 20/12/2012, tale aspetto si configura in casi di modifica della tipologia impiantistica.
Sull'argomento ho trovato un chiarimento da parte dei VVF in risposta a un quesito, in cui sembrano accordare tale sostituzione senza che si configuri un aggravio delle preesistenti condizioni di sicurezza antincendio ( Chiarimento PROT. n° 6532 del 14 Maggio 2014 avente per oggetto Impianto idrico antincendio negli edifici di civile abitazione di tipo “b”.
L'impianto esistente è già dotato di una dichiarazione di conformità e di un progetto redatti a suo tempo. Da un punto di vista documentale, a mio avviso, l'impresa esecutrice a lavori ultimati dovrebbe per lo meno presentare una DIRI riferita alla nuova "configurazione".
Ringrazio in anticipo chiunque voglia esprimersi a riguardo.
Sostituzione UNI 45-UNI 25
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Re: Sostituzione UNI 45-UNI 25
livello 1 idranti a muro 120 x 2 = 240 l/min (2 bar residua)
livello 1 naspi 35 x 4 = 140 l/min (2 bar residua)
come evidente sono diverse le prestazioni
ho visto il Chiarimento PROT. n° 6532 del 14 Maggio 2014, ma se nel progetto hai approvato un impianto idranti con Livello di Pericolosità 1 credo tu sia un po' legato a questo
livello 1 naspi 35 x 4 = 140 l/min (2 bar residua)
come evidente sono diverse le prestazioni
ho visto il Chiarimento PROT. n° 6532 del 14 Maggio 2014, ma se nel progetto hai approvato un impianto idranti con Livello di Pericolosità 1 credo tu sia un po' legato a questo
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Re: Sostituzione UNI 45-UNI 25
La prestazione ai fini antincendio è il livello. Se resti in livello 1 basta progetto e DiCo che accompagna SCIA di non aggravio.
Tom Bishop
Re: Sostituzione UNI 45-UNI 25
personalmente non sono d'accordo
il livello di prestazione è una cosa, le prestazioni idrauliche dell'impianto un'altra
Re: Sostituzione UNI 45-UNI 25
Personalmente sono d’accordo con Tom. È pur vero che la RTV6 parla di rete idranti ma è anche vero che rimanda ai criteri progettuali previsti dalla 10779. Per il livello 1 due UNI 45 o in alternativa 4 Uni 25.
Re: Sostituzione UNI 45-UNI 25
Buongiorno colleghi ritorno sull'argomento sia per una precisazione che per una ulteriore osservazione sulla questione specifica.
Per quanto concerne gli aspetti sollevati da Stfire, credo possa essere utile riportare quanto indicato nella sezione G.1.14 del COPI, in cui parla genericamente di rete idranti (RI), includendo poi nella definizione di "erogatore " sia gli idranti che i naspi (punti 6 e 7).
Inoltre nel paragrafo B.3.1.1 della UNI 10779, per il livello di pericolosità 1-rete intera-consente l'impiego sia degli idranti a muro che dei naspi
Tornando alla questione specifica, ho tralasciato di dire che trattasi di un impianto esistente progettato a suo tempo tenendo conto delle specifiche contenute nel vecchio D.M. autorimesse 01/02/86 il quale prevedeva un funzionamento contemporaneo del 50% di essi con una pressione RESIDUA AL BOCCHELLO di 2 bar e portata di 120 l/min. Prestazioni ad oggi non garantite.
Tuttavia, come detto, avendo presentato un nuovo esame progetto approvato dai VVF , nel capitolo "Controllo Incendio" si fa riferimento alla UNI 10779 (come indicato nel par. V.6.5.6) con un livello di pericolosità 1.
Nel prospetto B.1 della UNI 10779:2021 si parla di pressione residua che tuttavia andrebbe misurata non più al bocchello della lancia erogatrice ma a "monte" dell'impianto, nel punto di connessione tra erogatore e rete idranti (come da paragrafo B.2.3). In tal caso, nel caso specifico, la richiesta di pressione e portata prevista appunto da 10779 sarebbero già garantite.
Dal punto di vista documentale credo che a corredo della SCIA antincendio possa essere presentata una DIRI riferita ai requisiti idraulici previsti nella suddetta UNI 10779 e richiamata nel progetto di prevenzione incendi.
Chiedo la vostra cortese opinione su tale mia interpretazione.
Grazie
Per quanto concerne gli aspetti sollevati da Stfire, credo possa essere utile riportare quanto indicato nella sezione G.1.14 del COPI, in cui parla genericamente di rete idranti (RI), includendo poi nella definizione di "erogatore " sia gli idranti che i naspi (punti 6 e 7).
Inoltre nel paragrafo B.3.1.1 della UNI 10779, per il livello di pericolosità 1-rete intera-consente l'impiego sia degli idranti a muro che dei naspi
Tornando alla questione specifica, ho tralasciato di dire che trattasi di un impianto esistente progettato a suo tempo tenendo conto delle specifiche contenute nel vecchio D.M. autorimesse 01/02/86 il quale prevedeva un funzionamento contemporaneo del 50% di essi con una pressione RESIDUA AL BOCCHELLO di 2 bar e portata di 120 l/min. Prestazioni ad oggi non garantite.
Tuttavia, come detto, avendo presentato un nuovo esame progetto approvato dai VVF , nel capitolo "Controllo Incendio" si fa riferimento alla UNI 10779 (come indicato nel par. V.6.5.6) con un livello di pericolosità 1.
Nel prospetto B.1 della UNI 10779:2021 si parla di pressione residua che tuttavia andrebbe misurata non più al bocchello della lancia erogatrice ma a "monte" dell'impianto, nel punto di connessione tra erogatore e rete idranti (come da paragrafo B.2.3). In tal caso, nel caso specifico, la richiesta di pressione e portata prevista appunto da 10779 sarebbero già garantite.
Dal punto di vista documentale credo che a corredo della SCIA antincendio possa essere presentata una DIRI riferita ai requisiti idraulici previsti nella suddetta UNI 10779 e richiamata nel progetto di prevenzione incendi.
Chiedo la vostra cortese opinione su tale mia interpretazione.
Grazie
Re: Sostituzione UNI 45-UNI 25
io mi ponevo il problema di modificare a posteriori le prestazioni idrauliche dell'impianto dichiarate per livello 1 con idranti a muro DN45 e non con naspi DN25
questo è quello che dovremmo inserire nella valutazione progetto :
12. Specifica d’impianto: documento di sintesi dei dati tecnici che descrivono le prestazioni dell’impianto di protezione attiva contro l’incendio, le sue caratteristiche dimensionali (es. portate specifiche, pressioni operative, caratteristiche e durata dell’alimentazione dell’agente estinguente, estensione dettagliata dell’impianto, …) e le caratteristiche dei componenti da impiegare nella sua realizzazione (es. tubazioni, erogatori, sensori, riserve di agente estinguente, aperture di evacuazione, aperture di afflusso, …). La specifica comprende il richiamo della norma di progettazione che si intende applicare, la classificazione del livello di pericolosità, ove previsto, lo schema a blocchi e gli schemi funzionali dell’impianto che si intende realizzare, nonché l’attestazione dell’idoneità in relazione al pericolo di incendio presente nell’attività.
Nota Generalmente, le norme adottate dall’ente di normazione nazionale riportano le indicazioni minime dei contenuti della documentazione per la fase preliminare e per la fase definitiva di progetto di un impianto di protezione attiva; i contenuti minimi della specifica di impianto possono essere i medesimi richiesti dalla norma tecnica applicata nella fase di progetto preliminare.
questo è quello che dovremmo inserire nella valutazione progetto :
12. Specifica d’impianto: documento di sintesi dei dati tecnici che descrivono le prestazioni dell’impianto di protezione attiva contro l’incendio, le sue caratteristiche dimensionali (es. portate specifiche, pressioni operative, caratteristiche e durata dell’alimentazione dell’agente estinguente, estensione dettagliata dell’impianto, …) e le caratteristiche dei componenti da impiegare nella sua realizzazione (es. tubazioni, erogatori, sensori, riserve di agente estinguente, aperture di evacuazione, aperture di afflusso, …). La specifica comprende il richiamo della norma di progettazione che si intende applicare, la classificazione del livello di pericolosità, ove previsto, lo schema a blocchi e gli schemi funzionali dell’impianto che si intende realizzare, nonché l’attestazione dell’idoneità in relazione al pericolo di incendio presente nell’attività.
Nota Generalmente, le norme adottate dall’ente di normazione nazionale riportano le indicazioni minime dei contenuti della documentazione per la fase preliminare e per la fase definitiva di progetto di un impianto di protezione attiva; i contenuti minimi della specifica di impianto possono essere i medesimi richiesti dalla norma tecnica applicata nella fase di progetto preliminare.
Re: Sostituzione UNI 45-UNI 25
Grazie Stfire per il tuo contributo, ho compreso la tua idea e impostazione. Cosa ne pensi invece della seconda questione che ho indicato nell'ultimo messaggio relativo alla misurazione della pressione residua?