BART_2006 ha scritto: ↑gio ott 13, 2022 10:03
boba74 ha scritto: ↑gio ott 13, 2022 09:33
Ho però dei dubbi sulla computazione degli interventi: ad esempio l'isolamento involucro trainante, dato che coinvolge parti comuni (che potrebbero in generale comprendere sia zone riscaldate residenziali che non residenziali), dato che il calcolo va comunque fatto a livello di intero edificio, è possibile ad esempio isolare tutto l'involucro (anche la parte non residenziale) facendolo ricadere nel bonus, o va scorporata la parte di involucro che si attesta su zone non residenziali?
Certo, nel dubbio si potrebbero proprio escludere tali zone, ma nel principio non è detto che sia fattibile (ad esempio se una stessa facciata comprende sia UI residenziali che non, per tanto va isolata tutta)
anche io ho gli stessi dubbi perchè il mio edificio ha gli appartamenti residenziali sparsi nei vari piani, e non concentrati in una parte dell'edificio, per cui è impossibile ipotizzare un intervento trainante limitato solo ai residenziali. Quindi ho pensato di operare in questi termini:
- intervento a cappotto su tutto l'edificio (residenziali e non )
- verifico il costo complessivo di spesa e lo confronto con il massimale dato dalle sole UI residenziali e relative pertinenze (e spero che non lo superiamo)
- si ripartiscono i costi in base alle tabelle millesimali
- le U.I. residenziali porteranno in detrazione il costo al 110% mentre quelle non residenziali all'aliquota loro spettante (in genere 65%) e la differenza la pagano all'impresa
Secondo voi è corretto?
Da come l'ho intesa io il tutto si riduce, infatti, ai potenziali fruitori (contribuenti) e dunque al potenziale di spesa. Pertanto se nelle parti comuni
riscaldate ricadono anche immobili non residenziali, certamente potrò fare il cappotto anche su tali porzioni ma va da sè che le spese potranno essere accollate solo alle residenze. Quindi ne attribuisco, anche io come voi, solo un senso fiscale e non tecnico.
Tuttavia la condizione delle unità non residenziali è che siano riscaldate, altrimenti si crea il solito cortocircuito in cui, personalmente avrei i soliti dubbi nel considerare le porzioni "tra un appartamento e l'altro" necessità tecnica di completamento ai fini dei ponti termici, proprio perché la determinazione del "superamento del limite" è demandata come sappiamo alla responsabilità del tecnico.
All'inizio del post infatti mi ero immaginato una situazione di partenza migliore, ove cioè le unità residenziali fossero quantomeno raggruppate.
C'è da ragionarci attentamente.