non rispetto di alcuni punti della Legge 10
Moderatore: Edilclima
non rispetto di alcuni punti della Legge 10
Salve,
il costruttore vede la mia firma sulla L10 (di un paio di anni fa) di un'abitazione che sta realizzando ora, e mi chiama informandomi che nel computo metrico l'architetto (progettista edile e direttore lavori) ha inserito come isolante la lana di vetro in luogo del polistirene da me previsto nelle stratigrafie delle pareti in sede di L10, chiedendomi come dovrebbe comportarsi in sede di esecuzione, cioè se realizzare secondo computo metrico o secondo L10.
Sono sincero, di L10 ne ho fatte diverse (non moltissime), ma un tale evento non mi era mai capitato (nel senso che non ero mai stato chiamato, intendiamoci... ), per cui sono rimasto un po' incerto nel dare una risposta.
Mi sono sentito di dirgli che in caso di difformità rispetto alla L10 depositata, potrebbe essere necessario depositare una variante alla stessa, nel caso in cui spessore e conducibilità dell'isolante utilizzati dovessero determinare variazioni sostanziali della trasmittanza e/o del glaser e/o della EP, tali da alterare le prestazioni dell'involucro rispetto a quelle risultanti nella L10 depositata.
Riflettendoci mi chiedo:
1) E' corretta la mia risposta?
2) Qual è il corretto modo di procedere nel caso in cui conducibilità e spessore dell'isolante previsto nel computo determinassero uno sforamento dei limiti di legge per H'T e/o EP e/o formazione di condensa?
3) Una variante sarebbe necessaria nel caso in cui tali differenze non dovessero determinare gli sforamenti di tali limiti di legge?
4) Una variante sarebbe necessaria nel caso in cui tali differenze dovessero determinare un miglioramento della trasmittanza e degli altri parametri?
5) Quale dovrebbe essere il mio approccio alla vicenda in veste progettista dell'impianto e dell'isolamento termico (non direttore dei lavori)?
il costruttore vede la mia firma sulla L10 (di un paio di anni fa) di un'abitazione che sta realizzando ora, e mi chiama informandomi che nel computo metrico l'architetto (progettista edile e direttore lavori) ha inserito come isolante la lana di vetro in luogo del polistirene da me previsto nelle stratigrafie delle pareti in sede di L10, chiedendomi come dovrebbe comportarsi in sede di esecuzione, cioè se realizzare secondo computo metrico o secondo L10.
Sono sincero, di L10 ne ho fatte diverse (non moltissime), ma un tale evento non mi era mai capitato (nel senso che non ero mai stato chiamato, intendiamoci... ), per cui sono rimasto un po' incerto nel dare una risposta.
Mi sono sentito di dirgli che in caso di difformità rispetto alla L10 depositata, potrebbe essere necessario depositare una variante alla stessa, nel caso in cui spessore e conducibilità dell'isolante utilizzati dovessero determinare variazioni sostanziali della trasmittanza e/o del glaser e/o della EP, tali da alterare le prestazioni dell'involucro rispetto a quelle risultanti nella L10 depositata.
Riflettendoci mi chiedo:
1) E' corretta la mia risposta?
2) Qual è il corretto modo di procedere nel caso in cui conducibilità e spessore dell'isolante previsto nel computo determinassero uno sforamento dei limiti di legge per H'T e/o EP e/o formazione di condensa?
3) Una variante sarebbe necessaria nel caso in cui tali differenze non dovessero determinare gli sforamenti di tali limiti di legge?
4) Una variante sarebbe necessaria nel caso in cui tali differenze dovessero determinare un miglioramento della trasmittanza e degli altri parametri?
5) Quale dovrebbe essere il mio approccio alla vicenda in veste progettista dell'impianto e dell'isolamento termico (non direttore dei lavori)?
Re: non rispetto di alcuni punti della Legge 10
D'amblè mi verrebbe da dire che ciascuno faccia il suo.
Tu hai progettato, il DL che vede che viene fatto/proposto qualcosaltro, verifica se la modifica è ininfluente (han cambiato colore dell'intonaco) o se vi è il dubbio che lo sia.
In questo secondo caso fa ricorso a te (o a chiunque altro) che gli verifichi se potrà firmare la fine lavori 'come da progetto' o se va fatta una variante allo stesso.
Tu hai progettato, il DL che vede che viene fatto/proposto qualcosaltro, verifica se la modifica è ininfluente (han cambiato colore dell'intonaco) o se vi è il dubbio che lo sia.
In questo secondo caso fa ricorso a te (o a chiunque altro) che gli verifichi se potrà firmare la fine lavori 'come da progetto' o se va fatta una variante allo stesso.
Re: non rispetto di alcuni punti della Legge 10
straquotogiotisi ha scritto: ↑lun mar 15, 2021 18:58 D'amblè mi verrebbe da dire che ciascuno faccia il suo.
Tu hai progettato, il DL che vede che viene fatto/proposto qualcosaltro, verifica se la modifica è ininfluente (han cambiato colore dell'intonaco) o se vi è il dubbio che lo sia.
In questo secondo caso fa ricorso a te (o a chiunque altro) che gli verifichi se potrà firmare la fine lavori 'come da progetto' o se va fatta una variante allo stesso.
ma il 110 ha fatto salire alla ribalta che nella maggiorparte dei casi si sempre lavorato un po ad minchiam
Re: non rispetto di alcuni punti della Legge 10
ma quello che mi chiedo è: qual è la tolleranza?giotisi ha scritto: ↑lun mar 15, 2021 18:58 ...verifica se la modifica è ininfluente (han cambiato colore dell'intonaco) o se vi è il dubbio che lo sia.
In questo secondo caso fa ricorso a te (o a chiunque altro) che gli verifichi se potrà firmare la fine lavori 'come da progetto' o se va fatta una variante allo stesso.
E' chiaro che usando un materiale diverso i calcoli daranno risultati 'in qualche misura' diversi sia sulla trasmittanza della parete, che sulla curva del glaser, che sulla EP calcolata in fase di progetto, senza menzionare il fatto che sulla relazione della L10 sarà riportato un materiale diverso da quello in opera; ed allora qual è questa 'misura', o tolleranza che dir si voglia?
Ed in generale, è ammissibile che vi siano delle difformità, anche non necessariamente peggiorative, tra quanto previsto nella L10 depositata e l'as built?
Re: non rispetto di alcuni punti della Legge 10
E' il normale dilemma del DL, che, in scienza e coscienza, assevera la fine lavori.
Perchè le difformità rispetto al progetto non sono certo solo termiche.
E perchè una DL dovrebbe essere in grado di valutare se le scelte di cantiere sono 'significative' in qualche senso, oppure no.
Poi capitano solo a me DL che non hanno manco letto la L10 e cadono dal pero quando glielo contesto?
Clienti che stravolgono le scelte progettuali e poi si lamentano del risultato?
(Caso di ieri, passano da tetto in laterocemento a tetto leggero e poi si lamentano del rumore aereo)
Perchè le difformità rispetto al progetto non sono certo solo termiche.
E perchè una DL dovrebbe essere in grado di valutare se le scelte di cantiere sono 'significative' in qualche senso, oppure no.
Poi capitano solo a me DL che non hanno manco letto la L10 e cadono dal pero quando glielo contesto?
Clienti che stravolgono le scelte progettuali e poi si lamentano del risultato?
(Caso di ieri, passano da tetto in laterocemento a tetto leggero e poi si lamentano del rumore aereo)
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Re: non rispetto di alcuni punti della Legge 10
Quando me lo chiedono prima, dico ai clienti che non è necessario aggiornare la Legge 10 se le modifiche apportate sono migliorative o almeno non peggiorative (a seguito di un controllo da parte mia ovviamente).
Il problema è che, come dice giotisi, a volte lo imparo a cose fatte.
Il problema è che, come dice giotisi, a volte lo imparo a cose fatte.
Re: non rispetto di alcuni punti della Legge 10
Le difformità non devono necessariamente esserci rispetto a quanto era stato previsto nella L10, bensì al limite sui requisiti minimi di legge:zappa ha scritto: ↑mar mar 16, 2021 17:04ma quello che mi chiedo è: qual è la tolleranza?giotisi ha scritto: ↑lun mar 15, 2021 18:58 ...verifica se la modifica è ininfluente (han cambiato colore dell'intonaco) o se vi è il dubbio che lo sia.
In questo secondo caso fa ricorso a te (o a chiunque altro) che gli verifichi se potrà firmare la fine lavori 'come da progetto' o se va fatta una variante allo stesso.
E' chiaro che usando un materiale diverso i calcoli daranno risultati 'in qualche misura' diversi sia sulla trasmittanza della parete, che sulla curva del glaser, che sulla EP calcolata in fase di progetto, senza menzionare il fatto che sulla relazione della L10 sarà riportato un materiale diverso da quello in opera; ed allora qual è questa 'misura', o tolleranza che dir si voglia?
Ed in generale, è ammissibile che vi siano delle difformità, anche non necessariamente peggiorative, tra quanto previsto nella L10 depositata e l'as built?
Se cambi il materiale, anche mettendo tipologie e spessori diversi rispetto a quanto previsto nella relazione iniziale, ma alla fine rispetti ugualmente i requisiti minimi di legge (trasmittanze e/o EP, ecc...) allora il cambio va bene.
Quindi l'unica cosa da fare in questi casi è dire: OK mi avete cambiato il materiale? Datemi la scheda del materiale e lo spessore che intendete utilizzare, io verifico se va bene, oppure se con quel materiale serve uno spessore maggiore. Punto.
Non è che quello che c'è scritto sulla L10 è vincolante, l'importante è che le verifiche siano comunque rispettate, e quindi eventuali variazioni saranno attestate da una variante della L10 in corso d'opera, oppure, più probabilmente, alla stesura dell'AQE finale.
Re: non rispetto di alcuni punti della Legge 10
Sono d'accordo che la L10 non debba essere vincolante alla lettera sulle tipologie impiegate purchè siano rispettati i parametri, ma non capisco bene cosa intendi dire con l'ultimissima considerazione: cioè intendi che in caso di modifiche la variante (ed il rispettivo AQE), a patto che sia conforme alle verifiche, vada comunque depositata?boba74 ha scritto: ↑mer mar 17, 2021 11:54....Non è che quello che c'è scritto sulla L10 è vincolante, l'importante è che le verifiche siano comunque rispettate, e quindi eventuali variazioni saranno attestate da una variante della L10 in corso d'opera, oppure, più probabilmente, alla stesura dell'AQE finale.zappa ha scritto: ↑mar mar 16, 2021 17:04ma quello che mi chiedo è: qual è la tolleranza?giotisi ha scritto: ↑lun mar 15, 2021 18:58 ...verifica se la modifica è ininfluente (han cambiato colore dell'intonaco) o se vi è il dubbio che lo sia.
In questo secondo caso fa ricorso a te (o a chiunque altro) che gli verifichi se potrà firmare la fine lavori 'come da progetto' o se va fatta una variante allo stesso.
E' chiaro che usando un materiale diverso i calcoli daranno risultati 'in qualche misura' diversi sia sulla trasmittanza della parete, che sulla curva del glaser, che sulla EP calcolata in fase di progetto, senza menzionare il fatto che sulla relazione della L10 sarà riportato un materiale diverso da quello in opera; ed allora qual è questa 'misura', o tolleranza che dir si voglia?
Ed in generale, è ammissibile che vi siano delle difformità, anche non necessariamente peggiorative, tra quanto previsto nella L10 depositata e l'as built?
Cioè se ad esempio, invece di mettere polistirene, si sceglie di metterne lana di vetro di uguale o diverso spessore , con una diversa disposizione nella stratigrafia, e la verifica di trasmittanza e formazione di muffe/condense rimane comunque positiva, deve essere predisposta la variante in corso d'opera alla L10?
Se ciò non viene fatto su chi ricade la responsabilità dell'omissione?
Re: non rispetto di alcuni punti della Legge 10
Tutti i nodi vengono al pettine nel momento in cui nascono i problemi, in particolare se si avvia una ATP.
Prima sono tutti bravi.
Non lavoro con i tribunali, ma mi è capitato di fare da consulente al CTP sia per le strutture che per gli impianti.
Tutto ma proprio tutto viene a galla. E ogni omissione è l'arma per la controparte.
Nel caso descritto, il deposito di una variante metterebbe la DL in una posizione di tutela, non c'è dubbio.
E allo stesso tempo la tua consulenza sarebbe chiara e delineata.
In caso contrario non sarebbe più così facile capire chi ha detto cosa e perchè una certa cosa poi alla fine è stata fatta in quella maniera.
Prima sono tutti bravi.
Non lavoro con i tribunali, ma mi è capitato di fare da consulente al CTP sia per le strutture che per gli impianti.
Tutto ma proprio tutto viene a galla. E ogni omissione è l'arma per la controparte.
Nel caso descritto, il deposito di una variante metterebbe la DL in una posizione di tutela, non c'è dubbio.
E allo stesso tempo la tua consulenza sarebbe chiara e delineata.
In caso contrario non sarebbe più così facile capire chi ha detto cosa e perchè una certa cosa poi alla fine è stata fatta in quella maniera.
Re: non rispetto di alcuni punti della Legge 10
La domanda è: chi e come certificano che quelle modifiche sono rispettose delle norme ?
Il DL va bene (se abilitato), tanto deve certificare il rispetto del progetto, ma in che modo ?
Ecco che allora un'aggiornamento della L.10 depositata, fosse anche con le sole stratigrafie e verifiche di glaser del nuovo pacchetto, appare necessario.
Poi se dovesse essere stata modificata la trasmittanza, anche in meglio, occorre che l'AQE e la successiva APE ne tengano conto.
Quanto sopra al netto di eventuali contestazioni in Tribunale, dove poi come detto da vinz tutto viene messo in discussione.
Il DL va bene (se abilitato), tanto deve certificare il rispetto del progetto, ma in che modo ?
Ecco che allora un'aggiornamento della L.10 depositata, fosse anche con le sole stratigrafie e verifiche di glaser del nuovo pacchetto, appare necessario.
Poi se dovesse essere stata modificata la trasmittanza, anche in meglio, occorre che l'AQE e la successiva APE ne tengano conto.
Quanto sopra al netto di eventuali contestazioni in Tribunale, dove poi come detto da vinz tutto viene messo in discussione.
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Re: non rispetto di alcuni punti della Legge 10
geometra con la fedina sporcata perchè ha asseverato che l'impianto non è stato modificato
e tanti bei soggetti di tutti i tipi a piede libero ...
e tanti bei soggetti di tutti i tipi a piede libero ...
Re: non rispetto di alcuni punti della Legge 10
Assolutamente meglio aggiornare la legge 10 in modo che rispecchi quanto poi costruito in opera, solitamente quando preventivo la legge 10 faccio presente che se ci sono modifiche o variazioni cantieristiche possono sempre chiamarmi e parlarne, eseguo le necessarie verifiche ed in fase di chiusura lavori si presenta in Comune una legge 10 corrispondente alla realtà in modo che anche la DL possa dormire la notte.
Certamente questo mio supporto ha un costo in più rispetto ad una legge 10 fatta e finita a sè stessa...se il committente non vuole questo tipo di supporto o si tiene la legge 10 iniziale e la segue o pagherà un extra per aggiornamento a fine lavori (ma se poi le verifiche non tornano, non tornano!).
Certamente questo mio supporto ha un costo in più rispetto ad una legge 10 fatta e finita a sè stessa...se il committente non vuole questo tipo di supporto o si tiene la legge 10 iniziale e la segue o pagherà un extra per aggiornamento a fine lavori (ma se poi le verifiche non tornano, non tornano!).
Re: non rispetto di alcuni punti della Legge 10
Quando c'è un cambio di materiali e/o spessore, una verifica è sempre bene farla.... sempre se non si passa da 12 cm di EPS a 18, ma la vedo dura.
Dal momento che si fa la verifica si fa presto a elaborare una nuova L10 e inviarla.
A questo punto, come qualcuno ha giustamente detto, subentra il problema dei costi. E' logico che una consulenza in corso d'opera con firma dell'aggiornamento ha un costo. O si mette in preventivo fin dall'inizio, oppure si consegna la L10 iniziale e poi, in caso di chiamata, ci si fa pagare la prestazione.
Per esperienza personale il secondo caso non lo prendo più in considerazione. Solo preventivi comprensivi di "consulenza continua".
Prima di tutto perchè per farti pagare la revisione della L10, spesso e volentieri, devi rincorrere i clienti.
In secondo luogo perhè mi è capitato un fatto molto spiacevole.
Consegna delle Legge 10 senza altri oneri a mio carico. Solo a fine lavori vengo a scoprire che avevano cambiato totalmente gli isolamenti, sia pareti che copertura, e volevano la L10 aggiornata. Faccio due conti e le cose non tornano, di conseguenza mi rifiuto di aggiornare la L10 con le porcherie proposte dal DL. Ora quell'abitazione è piena di problemi e vengo chiamato a risponderne anche io. Se le cose vanno come devono andare non avrò problemi... ma che noie ragazzi, per non esagerare con le parole.
Dal momento che si fa la verifica si fa presto a elaborare una nuova L10 e inviarla.
A questo punto, come qualcuno ha giustamente detto, subentra il problema dei costi. E' logico che una consulenza in corso d'opera con firma dell'aggiornamento ha un costo. O si mette in preventivo fin dall'inizio, oppure si consegna la L10 iniziale e poi, in caso di chiamata, ci si fa pagare la prestazione.
Per esperienza personale il secondo caso non lo prendo più in considerazione. Solo preventivi comprensivi di "consulenza continua".
Prima di tutto perchè per farti pagare la revisione della L10, spesso e volentieri, devi rincorrere i clienti.
In secondo luogo perhè mi è capitato un fatto molto spiacevole.
Consegna delle Legge 10 senza altri oneri a mio carico. Solo a fine lavori vengo a scoprire che avevano cambiato totalmente gli isolamenti, sia pareti che copertura, e volevano la L10 aggiornata. Faccio due conti e le cose non tornano, di conseguenza mi rifiuto di aggiornare la L10 con le porcherie proposte dal DL. Ora quell'abitazione è piena di problemi e vengo chiamato a risponderne anche io. Se le cose vanno come devono andare non avrò problemi... ma che noie ragazzi, per non esagerare con le parole.
Re: non rispetto di alcuni punti della Legge 10
Scusate, ma al di là della possibile variante in corso d'opera, ciò che attesta la conformità alle norme anche in caso di modifiche rispetto alla L10 è un documento forse troppo spesso sottovalutato, che è l'Attestato di Qualificazione Energetica (AQE) obbigatorio a fine lavori.
Se l'AQE, come vedo spesso nella maggior parte dei casi, è firmato dallo stesso progettista che ha fatto la L10, allora va da sè che questo deve necessariamente tenere conto delle eventuali modifiche che ci sono state (strutture o impianti), dato che è lui che lo firma, e in questo caso equivale a fare una variante della L10 (sarebbe una variante finale). Siccome nell'AQE sono contenute le verifiche dei requisiti minimi dell'edificio, di fatto è come aver fatto una verifica che quanto realizzato sia comunque conforme alla legge, poi il fatto che materialmente venga anche depositata una relazione completa in comune, sebbene sempre consigliabile, a quel punto diventa non indispensabile.
Chiaro che se l'AQE lo fa il direttore dei lavori o un altro tecnico di turno sbucato all'ultimo momento, senza interpellare il progettista, è un altro paio di maniche, ma a quel punto sono tutti fattacci loro...
Se l'AQE, come vedo spesso nella maggior parte dei casi, è firmato dallo stesso progettista che ha fatto la L10, allora va da sè che questo deve necessariamente tenere conto delle eventuali modifiche che ci sono state (strutture o impianti), dato che è lui che lo firma, e in questo caso equivale a fare una variante della L10 (sarebbe una variante finale). Siccome nell'AQE sono contenute le verifiche dei requisiti minimi dell'edificio, di fatto è come aver fatto una verifica che quanto realizzato sia comunque conforme alla legge, poi il fatto che materialmente venga anche depositata una relazione completa in comune, sebbene sempre consigliabile, a quel punto diventa non indispensabile.
Chiaro che se l'AQE lo fa il direttore dei lavori o un altro tecnico di turno sbucato all'ultimo momento, senza interpellare il progettista, è un altro paio di maniche, ma a quel punto sono tutti fattacci loro...
Re: non rispetto di alcuni punti della Legge 10
l'AQE lo firma il DLL per obbligo di legge
Re: non rispetto di alcuni punti della Legge 10
maledetto feudal... federalismo, non si può essere mai sicuri di niente
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Re: non rispetto di alcuni punti della Legge 10
Infatti il modello di AQE della regione ER recita:
SEZIONE 5 – DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA
ASSEVERAZIONE DELLE CONFORMITA’ DELLE OPERE REALIZZATE AL PROGETTO ED ALLE NORME DI
RIFERIMENTO VIGENTI
ASSEVERAZIONE DEL TECNICO ABILITATO ATTESTANTE LA CONFORMITA’ DELLE OPERE REALIZZATE
ALLE DISPOSIZIONI VIGENTI IN MATERIA DI PRESTAZIONE ENERGETICA
resa/e in forma di dichiarazione sostitutiva di atto notorio ai sensi dell'articolo 47 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al d.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445.
Data ... Timbro e Firma del Tecnico abilitato ...
Cosa che trovo alquanto ingiusta, visto che in questo modo si equipara la responsabilità del tecnico abilitato a quella del d.l. (senza averne però percepito quota parte corrispettivo ... anzi se non ricordo male da qualche parte c'è scritto che l'AQE deve essere prodotto senza alcun onere per il committente)
SEZIONE 5 – DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA
ASSEVERAZIONE DELLE CONFORMITA’ DELLE OPERE REALIZZATE AL PROGETTO ED ALLE NORME DI
RIFERIMENTO VIGENTI
ASSEVERAZIONE DEL TECNICO ABILITATO ATTESTANTE LA CONFORMITA’ DELLE OPERE REALIZZATE
ALLE DISPOSIZIONI VIGENTI IN MATERIA DI PRESTAZIONE ENERGETICA
resa/e in forma di dichiarazione sostitutiva di atto notorio ai sensi dell'articolo 47 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al d.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445.
Data ... Timbro e Firma del Tecnico abilitato ...
Cosa che trovo alquanto ingiusta, visto che in questo modo si equipara la responsabilità del tecnico abilitato a quella del d.l. (senza averne però percepito quota parte corrispettivo ... anzi se non ricordo male da qualche parte c'è scritto che l'AQE deve essere prodotto senza alcun onere per il committente)
Re: non rispetto di alcuni punti della Legge 10
ma veramente se c'è scritto così, non mi pare che ciò smentisca in alcun modo il DL 192/05.
il tecnico abilitato (qualsiasi, mica necessariamente quello che ha redatto la L10) lo redige, il DLL (a sua volta tecnico abilitato) lo assevera.
il tecnico abilitato (qualsiasi, mica necessariamente quello che ha redatto la L10) lo redige, il DLL (a sua volta tecnico abilitato) lo assevera.
Re: non rispetto di alcuni punti della Legge 10
Qualche anno fa chiesi espressamente informazioni all'organismo regionale di accreditamento, riporto di seguito la mai domanda, e in fondo la risposta della regione (alquanto elusiva.... )
DOMANDA:
Salve, vorrei chiedere un chiarimento in merito alle responsabilità del tecnico abilitato che pone la firma sull'Attestato di Qualificazione Energetica.
In particolare, nell'allegato 5 della DGR 967/2015, nello schema di AQE è presente alla fine il campo della dichiarazione di rispondenza, che recita:
Asseverazione della conformità delle opere REALIZZATE al progetto e alle norme di riferimento vigenti.
Quindi significa che chi firma l'AQE è responsabile di ciò che viene realizzato, e non solo che il progetto rispetti le norme vigenti? Interpreto bene?
In tal caso, se io sono il progettista energetico, quindi firmo la rel L10/91, ma non sono direttore dei lavori, i casi sono 2:
-L'AQE viene firmato dal direttore dei lavori (che è l'unico a mio avviso che ha il compito di verificare quanto effettivamente realizzato), anche se non necessariamente questo è abilitato a farlo, ad esempio per quanto riguarda la parte impiantistica...
- oppure l'AQE viene firmato dal progettista che ha fatto la rel. L10/91 (o altro tecnico abilitato), che però deve anche seguire lo svolgimento dei lavori, onde verificare che il progetto sia stato effettivamente seguito durante la realizzazione.
In tutti gli altri casi infatti, in cui chi fa il progetto energetico (prima dei lavori), ma non segue necessariamente il cantiere (non essendo previsto nel suo incarico), non potrebbe firmare tale asseverazione, se non "sulla fiducia" in base alla parola del DL, ma in caso di contenzioso potrebbe rispondere di eventuali difformità realizzative.
Non sarebbe più corretto che ognuno firmasse solo le parti di propria competenza, ossia che il progettista asseveri la correttezza del progetto rispetto alla normativa vigente, ma sia invece il DL ad asseverare la conformità di quanto effettivamente realizzato?
Grazie
RISPOSTA:
Egregio,
a seguito della sua cortese domanda all'Organismo di Accreditamento la risposta è la seguente:
in merito all'Attestato di Qualificazione Energetica vale quanto disposto dalla DGR 967/2015 modif. DGR 1712/2016 all'art.8 comma 9)
"Al termine dei lavori, (... omissis... ) deve essere predisposto da un professionista abilitato, non necessariamente estraneo alla proprietà, alla progettazione o alla realizzazione dell'edificio, l'Attestato di Qualificazione Energetica, senza alcun onere aggiuntivo per il committente".
ed al successivo comma 10)
"L'Attestato di Qualificazione Energetica, redatto in conformità allo schema di cui all'Allegato 5, attesta il rispetto dei requisiti minimi di prestazione energetica previsti (...)
Cordialmente
DOMANDA:
Salve, vorrei chiedere un chiarimento in merito alle responsabilità del tecnico abilitato che pone la firma sull'Attestato di Qualificazione Energetica.
In particolare, nell'allegato 5 della DGR 967/2015, nello schema di AQE è presente alla fine il campo della dichiarazione di rispondenza, che recita:
Asseverazione della conformità delle opere REALIZZATE al progetto e alle norme di riferimento vigenti.
Quindi significa che chi firma l'AQE è responsabile di ciò che viene realizzato, e non solo che il progetto rispetti le norme vigenti? Interpreto bene?
In tal caso, se io sono il progettista energetico, quindi firmo la rel L10/91, ma non sono direttore dei lavori, i casi sono 2:
-L'AQE viene firmato dal direttore dei lavori (che è l'unico a mio avviso che ha il compito di verificare quanto effettivamente realizzato), anche se non necessariamente questo è abilitato a farlo, ad esempio per quanto riguarda la parte impiantistica...
- oppure l'AQE viene firmato dal progettista che ha fatto la rel. L10/91 (o altro tecnico abilitato), che però deve anche seguire lo svolgimento dei lavori, onde verificare che il progetto sia stato effettivamente seguito durante la realizzazione.
In tutti gli altri casi infatti, in cui chi fa il progetto energetico (prima dei lavori), ma non segue necessariamente il cantiere (non essendo previsto nel suo incarico), non potrebbe firmare tale asseverazione, se non "sulla fiducia" in base alla parola del DL, ma in caso di contenzioso potrebbe rispondere di eventuali difformità realizzative.
Non sarebbe più corretto che ognuno firmasse solo le parti di propria competenza, ossia che il progettista asseveri la correttezza del progetto rispetto alla normativa vigente, ma sia invece il DL ad asseverare la conformità di quanto effettivamente realizzato?
Grazie
RISPOSTA:
Egregio,
a seguito della sua cortese domanda all'Organismo di Accreditamento la risposta è la seguente:
in merito all'Attestato di Qualificazione Energetica vale quanto disposto dalla DGR 967/2015 modif. DGR 1712/2016 all'art.8 comma 9)
"Al termine dei lavori, (... omissis... ) deve essere predisposto da un professionista abilitato, non necessariamente estraneo alla proprietà, alla progettazione o alla realizzazione dell'edificio, l'Attestato di Qualificazione Energetica, senza alcun onere aggiuntivo per il committente".
ed al successivo comma 10)
"L'Attestato di Qualificazione Energetica, redatto in conformità allo schema di cui all'Allegato 5, attesta il rispetto dei requisiti minimi di prestazione energetica previsti (...)
Cordialmente
Re: non rispetto di alcuni punti della Legge 10
Come dice Marcello, sembra che nell'AQE vi siano 2 asseverazioni distinte: una attestante la conformità delle opere realizzate al progetto e alle norme di riferimento vigenti, e una attestante la conformità delle opere realizzate alle disposizioni in materia di prestazione energetica.
Oltre a non capire del tutto la differenza tra le 2 diciture, la firma è comunque unica.
Ora, se io sono colui che ha fatto la L10 so che il mio progetto è conforme alle leggi in materia, ma non posso sapere se quanto realizzato sia realmente conforme al mio progetto (e alle leggi in materia), proprio perchè non sono io il DL.
Quindi tu dici che dovrei semplicemente compilare l'AQE e farlo firmare al DL? E se questo non ha competenze energetiche?
Una volta (prima delle attuali DGR e prima del DM requisiti minimi) c'erano 2 asseverazioni ben distinte sull'AQE: una attestava che il progetto rispetta le norme energetiche (ed era firmata dal progettista, o altro tecnico abilitato che conosceva il progetto), e una attestava che quanto realizzato rispetta il progetto (ed era firmata dal DL).
Ora non è più così, e non trovo spiegazioni, perchè il caso in cui la stessa persona è sia DL che progettista termotecnico è più unico che raro, non l'ho mai visto in vita mia, e non ho mai visto neppure un DL firmare un AQE come tecnico unico...
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Re: non rispetto di alcuni punti della Legge 10
nella pratica professionale non seguo mai nuovi edifici, meno che meno nel privato, quindi non so altro che non sia quello che dice il DL 192.
dico la mia su questo però:
sennò è inidoneo a fare il DLL, ben prima che a firmare l'asseverazione, che diamine!
dico la mia su questo però:
se ha competenze per dirigerne i lavori di realizzazione, ce le ha per definizione anche per asseverarne la conformità ai requisiti di progetto.
sennò è inidoneo a fare il DLL, ben prima che a firmare l'asseverazione, che diamine!