quello virtuale quando lo si deve usare è normato e non è più elettrico ( vado a memoria)
qui il problema è se si può usare e come per una porzione di uno stesso "ape" in cui l altra porzione ha invece imp reale
Moderatore: Edilclima
quello virtuale quando lo si deve usare è normato e non è più elettrico ( vado a memoria)
ripeto che chiedere a una swhouse.., bah.., si meglio di niente ma..
io non credo proprio.. ma neanche per sognogirondone ha scritto: ↑lun lug 25, 2022 13:17 SINCERAMENTE NON TI CAPISCO almeno per certe cose
sei tu che "decidi"
se dici unica zona riscaldata quando nella realtà la stufa è in una stanza implicitamente dici che quella stufa scalda tutto
come se fosse una caldaia con n radiatori uno per stanza
se fai come nel primo caso sei tut che stai dicendo che la stufa scalda tutto quando crei la zona..
ma senza alcun dubbio si capiva che intendevo una situazione in cui invece il generatore a biomassa nella stessa situazione che descrivi tu, sia sottodimensionato per "soddisfare l'intero fabbisogno dell'abitazione", cosa che puoi vedere facilmente se fai unica zona dal swgirondone ha scritto: ↑lun lug 25, 2022 15:44 mi arrendo
metodo 1
certo che sei tu a definire cosa è riscaldato creando le zone
poi
facciamo un es un po esagerato
casa su 10 piani 5 stanze per i pini 2 3 4 5
al piano 1 unico locale grande dove per assurdo ( manco tanto)
c'è impianto con generatore a biomassa sovradimensionato 50 kW
ora chiaro che la potenza di quel generatore scalderebbe o meglio soddisferebbe il fabbisogno
ma come fa a scaldare le stanze dei piani sopra?
fai tu un unica zona ed affermi questo chi se no? e di conseguenza magari fanno il 110% per es
soddisfare il fabbisogno il software te lo soddisfa si .. gli dici tu la zona riscaldata
no
boh continuo a non seguirtisalvo118 ha scritto: ↑lun lug 25, 2022 15:55ma senza alcun dubbio si capiva che intendevo una situazione in cui invece il generatore a biomassa nella stessa situazione che descrivi tu, sia sottodimensionato per "soddisfare l'intero fabbisogno dell'abitazione", cosa che puoi vedere facilmente se fai unica zona dal swgirondone ha scritto: ↑lun lug 25, 2022 15:44 mi arrendo
metodo 1
certo che sei tu a definire cosa è riscaldato creando le zone
poi
facciamo un es un po esagerato
casa su 10 piani 5 stanze per i pini 2 3 4 5
al piano 1 unico locale grande dove per assurdo ( manco tanto)
c'è impianto con generatore a biomassa sovradimensionato 50 kW
ora chiaro che la potenza di quel generatore scalderebbe o meglio soddisferebbe il fabbisogno
ma come fa a scaldare le stanze dei piani sopra?
fai tu un unica zona ed affermi questo chi se no? e di conseguenza magari fanno il 110% per es
soddisfare il fabbisogno il software te lo soddisfa si .. gli dici tu la zona riscaldata
il concetto della diffusione di calore è un altro discorso, e dovrebbe valere a prescindere
certo che se è sovradimensionato, allora devi decidere tu
e tra l'altro il caso sovradimensionato, nel senso che abbiamo ora utilizzato, è sicuramente il caso meno usuale per la stufa in una sola stanza in una palazzina a più piani
quindi è ovvio che dovremmo parlare maggiormente dei casi sottodimensionati per come li abbiamo poco fa intesi, ed anche della diffusione del calore a prescindere ma questa è difficile da stabilire..
ma visto che molti dicono che comunque si può accedere alle detrazioni, allora un modo per capire se puoi o non puoi si deve stabilire..
pensi seriamente di aver detto qualcosa ?girondone ha scritto: ↑lun lug 25, 2022 16:41
io di certo non dico che è riscaldata una casa su un piano con dispersioni 10 kW
che una stufa da 12 kW in una stanza epoi corridoio bagno cucina ed altre 2 o 3 camere in fondo al corridoio
anche se le sispersioni totali sono minori della potenza della stufa.. quello dico
Infatti, la questione nasce tutta dal fatto che a un certo punto hanno IMPOSTO di dover fare un APE anche in caso di edificio completamente privo di impianti, (cosa per altro assurda, dato che un edificio senza impianti dovrebbe consumare zero per definizione) ma tant'è, ce lo hanno imposto e hanno detto che per edifici privi di impianto si utilizza un impianto simulato. OK, allora facciamolo.salvo118 ha scritto: ↑ven lug 22, 2022 21:34mi sbaglierò, ma per me il tuo ragionamento, compreso gli spezzoni in altri post, porta al fatto che se l'abitazione è tutta zona fredda, allora non gli si fa l'ape
infatti, se non fai il simulato, che fai..?
so che mi dirai che lo fai solo se tutta zona fredda ma i conti non tornano quando dici che se la zona fredda è solo una porzione in questo caso invece la ignori semplicemente
o deduco che non hai mai fatto un simulato oppure non mi tornano i conti o ognuno la pensa come vuole..
Concordo: io faccio lo stesso.decido autonomamente e mi assumo la responsabilità di quello che sto certificando
92 minuti di applausi!!!boba74 ha scritto: ↑lun lug 25, 2022 17:57Infatti, la questione nasce tutta dal fatto che a un certo punto hanno IMPOSTO di dover fare un APE anche in caso di edificio completamente privo di impianti, (cosa per altro assurda, dato che un edificio senza impianti dovrebbe consumare zero per definizione) ma tant'è, ce lo hanno imposto e hanno detto che per edifici privi di impianto si utilizza un impianto simulato. OK, allora facciamolo.salvo118 ha scritto: ↑ven lug 22, 2022 21:34mi sbaglierò, ma per me il tuo ragionamento, compreso gli spezzoni in altri post, porta al fatto che se l'abitazione è tutta zona fredda, allora non gli si fa l'ape
infatti, se non fai il simulato, che fai..?
so che mi dirai che lo fai solo se tutta zona fredda ma i conti non tornano quando dici che se la zona fredda è solo una porzione in questo caso invece la ignori semplicemente
o deduco che non hai mai fatto un simulato oppure non mi tornano i conti o ognuno la pensa come vuole..
Ora, se l'edificio è privo di impianti, mettiamo un bell'i impianto simulato (a gas, con rendimenti standard, ecc...), e salterà fuori magicamente un valore di EP fittizio e una classe fittizia.
Ma dato che non ho mai visto scritto da nessuna parte che per le "zone prive di impianti si debba mettere un impianto simulato", io faccio un APE come deve essere e come è sempre stato: cioè la zona riscaldata per me è solo quella dotata di impianti, e l'impianto è solo l'impianto esistente, niente di simulato. L'impianto simulato è solo un caso limite, e me lo tengo solo in caso di edificio completamente privo di impianti, non come una "regola" da seguire per tutte le zone non riscaldate (altrimenti a quel punto nei casi più normali dovrei andare ad inserire stufe fittizie nei corridoi, ripostigli, sottotetti, e altre zone dove i radiatori non arrivano).
Dal che ti chiedi giustamente: ma quindi se hai una sola stanza riscaldata in tutto l'edificio, fai APE solo di una stanza? Risposta: SI.
Ha senso tutto ciò? Beh, non molto, dato che si tratta di un APE riferito a una superficie parziale rispetto a quella totale (quindi non puoi fare un confronto con un altro edificio dove tutti i locali sono riscaldati), ma ha certamente molto più senso che fare un APE con mezzo impianto simulato, se non altro il consumo energetico che salta fuori è più "realistico".
In alternativa, se non sono contento di questo APE monco, (che risulta poco "etico" nei confronti di edifici completamente privi di impianti), il massimo che potrei fare, se proprio voglio essere coerente è dire: per me una casa dove ho solo una stufetta in una stanza è priva di impianti (nel senso che faccio finta che quella stufetta non esista proprio) e allora in tal caso farò un APE con impianto simulato (ma sempre su tutto l'edificio).
Io in quanto termotecnico decido autonomamente e mi assumo la responsabilità di quello che sto certificando, dato che le leggi molto spesso sono carenti.
senza dubbio concordo, penso come tutti, sul discorso di voler certificare il più possibile il consumo realistico. Il metodo è quello.., da un certo punto di vista non c'è dubbio, è chiaro.boba74 ha scritto: ↑lun lug 25, 2022 17:57Infatti, la questione nasce tutta dal fatto che a un certo punto hanno IMPOSTO di dover fare un APE anche in caso di edificio completamente privo di impianti, (cosa per altro assurda, dato che un edificio senza impianti dovrebbe consumare zero per definizione) ma tant'è, ce lo hanno imposto e hanno detto che per edifici privi di impianto si utilizza un impianto simulato. OK, allora facciamolo.salvo118 ha scritto: ↑ven lug 22, 2022 21:34mi sbaglierò, ma per me il tuo ragionamento, compreso gli spezzoni in altri post, porta al fatto che se l'abitazione è tutta zona fredda, allora non gli si fa l'ape
infatti, se non fai il simulato, che fai..?
so che mi dirai che lo fai solo se tutta zona fredda ma i conti non tornano quando dici che se la zona fredda è solo una porzione in questo caso invece la ignori semplicemente
o deduco che non hai mai fatto un simulato oppure non mi tornano i conti o ognuno la pensa come vuole..
Ora, se l'edificio è privo di impianti, mettiamo un bell'i impianto simulato (a gas, con rendimenti standard, ecc...), e salterà fuori magicamente un valore di EP fittizio e una classe fittizia.
Ma dato che non ho mai visto scritto da nessuna parte che per le "zone prive di impianti si debba mettere un impianto simulato", io faccio un APE come deve essere e come è sempre stato: cioè la zona riscaldata per me è solo quella dotata di impianti, e l'impianto è solo l'impianto esistente, niente di simulato. L'impianto simulato è solo un caso limite, e me lo tengo solo in caso di edificio completamente privo di impianti, non come una "regola" da seguire per tutte le zone non riscaldate (altrimenti a quel punto nei casi più normali dovrei andare ad inserire stufe fittizie nei corridoi, ripostigli, sottotetti, e altre zone dove i radiatori non arrivano).
Dal che ti chiedi giustamente: ma quindi se hai una sola stanza riscaldata in tutto l'edificio, fai APE solo di una stanza? Risposta: SI.
Ha senso tutto ciò? Beh, non molto, dato che si tratta di un APE riferito a una superficie parziale rispetto a quella totale (quindi non puoi fare un confronto con un altro edificio dove tutti i locali sono riscaldati), ma ha certamente molto più senso che fare un APE con mezzo impianto simulato, se non altro il consumo energetico che salta fuori è più "realistico".
In alternativa, se non sono contento di questo APE monco, (che risulta poco "etico" nei confronti di edifici completamente privi di impianti), il massimo che potrei fare, se proprio voglio essere coerente è dire: per me una casa dove ho solo una stufetta in una stanza è priva di impianti (nel senso che faccio finta che quella stufetta non esista proprio) e allora in tal caso farò un APE con impianto simulato (ma sempre su tutto l'edificio).
Io in quanto termotecnico decido autonomamente e mi assumo la responsabilità di quello che sto certificando, dato che le leggi molto spesso sono carenti.
non mi sembra che qualcuno abbia fatto passare che in ambienti non riscaldati (o riscaldati col simulato) si possa usufruire di 110 ..boba74 ha scritto: ↑mar lug 26, 2022 09:39 Beh, se la questione è solo per eventuali "detrazioni", faccio molta fatica a inserire in detrazione fiscale una casa priva di impianti, o con una stufetta in una stanza, preferisco bypassare e farlo fare ad altri.
Quello che non vorrei che "passasse" da tutto questo discorso è che dato che la legge impone di inserire nel calcolo impianti fittizi al posto di quelli che non esistono, si passi automaticamente a giustificare la possibilità di applicare il superbonus a questo tipo di edifici.
Insomma, l'impianto fittizio, completo o "parziale" è solo un artifizio matematico, continua a non esistere nella realtà e quindi a non dare diritto ad alcuna detrazione fiscale.
Il confine sei tu che lo devi stabilire.salvo118 ha scritto: ↑mar lug 26, 2022 10:21non mi sembra che qualcuno abbia fatto passare che in ambienti non riscaldati (o riscaldati col simulato) si possa usufruire di 110 ..boba74 ha scritto: ↑mar lug 26, 2022 09:39 Beh, se la questione è solo per eventuali "detrazioni", faccio molta fatica a inserire in detrazione fiscale una casa priva di impianti, o con una stufetta in una stanza, preferisco bypassare e farlo fare ad altri.
Quello che non vorrei che "passasse" da tutto questo discorso è che dato che la legge impone di inserire nel calcolo impianti fittizi al posto di quelli che non esistono, si passi automaticamente a giustificare la possibilità di applicare il superbonus a questo tipo di edifici.
Insomma, l'impianto fittizio, completo o "parziale" è solo un artifizio matematico, continua a non esistere nella realtà e quindi a non dare diritto ad alcuna detrazione fiscale.
ma tu stesso hai detto che in abitazioni parzialmente riscaldate si può usufruire di 110 limitatamente a quegli ambienti riscaldati con impianti reali
(però se solo stufa fissa in una stanza no..)
allora dovrò sforzarmi a capire da solo dove sta il confine..
straconcordo sulla prima parte. come detto più volteboba74 ha scritto: ↑mar lug 26, 2022 09:39 Beh, se la questione è solo per eventuali "detrazioni", faccio molta fatica a inserire in detrazione fiscale una casa priva di impianti, o con una stufetta in una stanza, preferisco bypassare e farlo fare ad altri.
Quello che non vorrei che "passasse" da tutto questo discorso è che dato che la legge impone di inserire nel calcolo impianti fittizi al posto di quelli che non esistono, si passi automaticamente a giustificare la possibilità di applicare il superbonus a questo tipo di edifici.
Insomma, l'impianto fittizio, completo o "parziale" è solo un artifizio matematico, continua a non esistere nella realtà e quindi a non dare diritto ad alcuna detrazione fiscale.
Non cambia nulla. Ai sensi di questa definizione, una stufetta o uno split che climatizza un solo locale mi fa fare un APE riferito alla sola superficie climatizzata di quel locale, esattamente come era anche prima, dato che io ho sempre considerato la superficie utile climatizzata come "denominatore" su cui calcolare gli indici, non so tu....salvo118 ha scritto: ↑gio feb 29, 2024 10:41 eehhmmm
si dovrebbe riaffrontare tutta la discussione adottando un nuvo punto di vista..
ero rimasto ad una definizione pregressa di "superficie utile" del dlgs 192 2005, era così una volta (posso girarvi il pdf della vecchia versione della norma se non mi credete..) :
"superficie utile è la superficie netta calpestabile di un edificio"
e che c@zzo...
qualcuno però poteva avvisare che la definizione nel dlgs è stata cambiata con:
"è la superficie netta calpestabile dei volumi interessati dalla climatizzazione ove l'altezza
sia non minore di 1,50 m e delle proiezioni sul piano orizzontale delle rampe relative ad ogni piano nel
caso di scale interne comprese nell’unità immobiliare, tale superficie è utilizzata per la determinazione
degli specifici indici di prestazione energetica."
queste parole "volumi interessati dalla climatizzazione" merita un approfondimento
ma lo facciamo un'altra volta o in post apposito..
Concordo, anch'io ho sempre fatto così.boba74 ha scritto: ↑ven mar 01, 2024 15:13 Non cambia nulla. Ai sensi di questa definizione, una stufetta o uno split che climatizza un solo locale mi fa fare un APE riferito alla sola superficie climatizzata di quel locale, esattamente come era anche prima, dato che io ho sempre considerato la superficie utile climatizzata come "denominatore" su cui calcolare gli indici, non so tu....
L'impianto simulato va solo per gli edifici privi di impianto (edifici, non locali) ossia quegli edifici la cui superficie climatizzata è zero (e quindi gli indici calcolati nel modo classico tenderebbero a infinito).
è assurda questa tua affermazione
è ovvio che il post, in sè, non ha motivazioni, quando smetterai di dire banalità ?