a ulteriore conferma posso dire che su 6 centrali frigorifere condensate ad acqua che gestiamo, di taglia dai 3 ai 15 MW (tutte primario portata costante e secondario variabile con ramo di bypass con valvola di taratura per equilibrare, costruite negli anni dal 2000 al 2010 e poi ripetutamente ampliate), nessuna ha un serbatoio inerziale, perchè in tutti i casi il volume delle tubazioni (dimensionate generosamente, per poter gestire senza patemi gli ampliamenti degli ospedali che sono sempre in movimento, e di notevole lunghezza, vista l'estensione dei complessi edilizi) è già più che sufficiente ad evitare cicli troppo gravosi di accensione e spegnimento dei compressori.
per dire, il volume del circuito del PO di Rimini (15 MW circa di potenza installata) è circa 220 m3; più in serie di così...

(è chiaro che in un impianto industriale, dove puoi mettere i chiller "sopra" il punto di utilizzo, il circuito potrebbe anche essere cortissimo, resta il fatto che l'accumulo si fa in serie e ovviamente sul ritorno, visto che il suo ruolo è appunto di star fermo, e quindi è bene che sia fatto nel punto a temperatura più alta possibile)
PS: 'sto costruttore di chiller che non fa il primario a portata variabile e mette l'accumulo come disgiuntore più che famoso rischia di diventar famigerato...
