Consiglio su caldaia a condensazione e impianto .
Moderatore: Edilclima
Consiglio su caldaia a condensazione e impianto .
Un grosso saluto a tutti, spero di non aver sbagliato sezione.. Premetto che è da poco che sto iniziando a documentarmi vi illustro il problema.. Abito in un appartamento di 100mq il palazzo è vecchiotto circa 25/30 anni e ogni inverno fa sempre più freddo.. L impianto è formato da una caldaia a gas (vecchiotta anch essa) e da termosifoni in ghisa (ci sono da quando hanno costruito tutto)
Ora chiedo a voi esperti cosa posso fare per migliorare L impianto di riscaldamento.. Avevo pensato ad una nuova caldaia a condensazione ma ho letto che con i termosifoni in ghisa non è L ideale..
Cosa mi consigliate?
Grazie a chiunque mi darà un consiglio.
Ora chiedo a voi esperti cosa posso fare per migliorare L impianto di riscaldamento.. Avevo pensato ad una nuova caldaia a condensazione ma ho letto che con i termosifoni in ghisa non è L ideale..
Cosa mi consigliate?
Grazie a chiunque mi darà un consiglio.
Re: Consiglio su caldaia a condensazione e impianto .
consigliamo un progettista
Re: Consiglio su caldaia a condensazione e impianto .
L intento era quello di cambiare solo caldaia ed eventuali termosifoni .. Comunque capisco la necessità dell impiantista...ne conoscete qualcuno fidato di Salerno e provincia?
Re: Consiglio su caldaia a condensazione e impianto .
Prima di cambiare tutto, fai lavare l'impianto una volta verificato che i tubi reggono il trattamento. Se son pieni di morchie tolte quelle migliori parecchio.
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Re: Consiglio su caldaia a condensazione e impianto .
Per sfruttare efficacemente una caldaia a condensazione bisogna fare in modo che l'acqua di ritorno che va dai radiatori alla caldaia (dopo aver riscaldato gli ambienti) abbia una temperatura inferiore ai 55°C circa. Questo, con i radiatori in ghisa, si traduce nell'impostare una temperatura dell'acqua di mandata (quella che va dalla caldaia ai radiatori) più bassa di quella che solitamente utilizzi con una caldaia normale. Questo abbassamento della temperatura implica che per riscaldare lo stesso ambiente con la caldaia a condensazione, dovrai mantenere più tempo in funzione l'impianto.
Re: Consiglio su caldaia a condensazione e impianto .
Non necessariamente. Anzi installando le valvole termostatiche può rivelarsi controproducente, limitando l'autorità delle valvole. La corretta istallazione delle termostatiche, che di fatto agiscono sulla portata, è sufficiente per ridurre, anche in modo sensibile la temperatura di ritorno.vito1 ha scritto:Questo, con i radiatori in ghisa, si traduce nell'impostare una temperatura dell'acqua di mandata (quella che va dalla caldaia ai radiatori) più bassa di quella che solitamente utilizzi con una caldaia normale.
Re: Consiglio su caldaia a condensazione e impianto .
Quel che vedo è che in situazioni di questo tipo non si abbassa mai la temperatura di mandata, ma si riduce la portata aumentando il delta T, compatibilmente con quello accettato dallo scambiatore che di solito è dell'ordine dei 25-30°C massimo. Se mandi a 70°C con ritorno a 50°C non avrai grossa perdita di resa e condenserai. Con un circolatore modulante assistito dall'elettronica di bordo può essere un'operazione che gestisce interamente la caldaia.
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Re: Consiglio su caldaia a condensazione e impianto .
Abbassare la temperatura o diminuire la portata danno lo stesso risultato visto che il calore che l'acqua cede all'ambiente è dato dalla formula:
Q=m x c x (Tm-Tr)
Come si vede dalla formula il calore ceduto è direttamente proporzionale sia alla massa del liquido (che poi, a parte il fattore tempo, è la portata) sia alla differenza di temperatura tra mandata e ritorno.
Dato che l'obiettivo è quello di far tornare in caldaia acqua di ritorno "abbastanza fredda" si può abbassare la temperatura di mandata a portata massima oppure mantenere alta la temperatura di mandata ed abbassare la portata.
Q=m x c x (Tm-Tr)
Come si vede dalla formula il calore ceduto è direttamente proporzionale sia alla massa del liquido (che poi, a parte il fattore tempo, è la portata) sia alla differenza di temperatura tra mandata e ritorno.
Dato che l'obiettivo è quello di far tornare in caldaia acqua di ritorno "abbastanza fredda" si può abbassare la temperatura di mandata a portata massima oppure mantenere alta la temperatura di mandata ed abbassare la portata.
Re: Consiglio su caldaia a condensazione e impianto .
gli impianti coi radiatori in ghisa con acqua a bassa temperatura non rendono a sufficienza. La teoria è bella ma se mandi acqua a 55°C ora che i radiatori son caldi hai freddo.
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Re: Consiglio su caldaia a condensazione e impianto .
Non è la stessa cosa. L'obiettivo dovrebbe essere l'ottenimento della massima efficienza energetica, di cui la condensazione è una parte. Portata elevata vuol dire anche maggiori consumi di energia elettrica.vito1 ha scritto:Dato che l'obiettivo è quello di far tornare in caldaia acqua di ritorno "abbastanza fredda" si può abbassare la temperatura di mandata a portata massima oppure mantenere alta la temperatura di mandata ed abbassare la portata...
Re: Consiglio su caldaia a condensazione e impianto .
Se veramente lamenta di avere "sempre più freddo" le consiglio di intervenire sul miglioramento dell'isolamento termico dell'abitazione. Se arrivasse in classe A+ la calderina non le servirebbe neppure, anzi avrebbe il problema di come smaltire gli apporti gratuiti. Senza arrivare a tali estremi prima della caldaia mi preoccuperei della condizione degli infissi, altrimenti potrebbe avere caldo in una zona (radiatore) e freddo nell'altra (finestra) e non è che se ha 30°C da una parte e 10°C dall'altra il benessere è come quello che avrebbe a 20°C. Si faccia consigliare da un termotecnico, qui si inizia a gareggiare a chi ne sa di più di impianti..
Re: Consiglio su caldaia a condensazione e impianto .
Ora che abbiamo confuso per benino Gigisan al suo primo post, rimane da sviluppare l'argomento delle temperature operative dei radiatori. In proposito ritengo che, nonostante sia di estrazione impiantistica, non bisogna distogliere l'attenzione verso il contenitore dell'impianto, l'edificio, del resto è per il suo servizio che l'impianto è stato realizzato. Qui sarebbe da evidenziare il fatto, non trascurabile, che l'impianto con l'avvento dei termotecnici professionisti (ma direi soprattutto dell'evoluzione tecnologica), ha invertito la sua tendenza ad essere sovradimensionato ad ogni ammodernamento, quel che capita ora è infatti la sua progressiva e sostanziale riduzione.
Se si dovessero calcolare potenze e fabbisogni all'origine e allo stato attuale degli edifici anni 50-60 non ci sarebbe da meravigliarsi se le potenze siano più che dimezzate, merito in parte dovuto alla maggiore efficienza dell'impianto ma parte dovuto anche al minor fabbisogno richiesto dall'edificio. Ciò implica che quasi tutti gli edifici pre 1990 con potenze di quel periodo, sono di fatto sovradimensionati e quindi adatti alla condensazione. Certo con i pannelli radianti possiamo arrivare a 30°C e meno, ma già ora con i classici radiatori è già tanto aver bisogno di 70°C di mandata alla minima esterna, l'azione delle valvole termostatiche è li per dimostrarcelo. Non mi meraviglierei se tra altri 20 anni gli stessi radiatori necessitino di temperature operative di solo 40-50°C alla minima esterna per effetto dei massicci interventi sull'involucro che molto sicuramente verranno resi obbligatori/incentivati al fine di rispettare il programma Europeo Clima-Energia del 2050, di cui la Direttiva 2012/27/CE è figlia.
Da impiantista spero proprio di riuscire a vedere sostituire le caldaie a condensazione con celle a combustibile alimentate da FER, magari con potenza di un decimo di quella attualmente utilizzata e con temperature del tipo "tocchi-non scotta" come diceva una famosa pubblicità.
Oggi sono ottimista e immagino un futuro migliore, non ho ancora letto le tasse da pagare....
Se si dovessero calcolare potenze e fabbisogni all'origine e allo stato attuale degli edifici anni 50-60 non ci sarebbe da meravigliarsi se le potenze siano più che dimezzate, merito in parte dovuto alla maggiore efficienza dell'impianto ma parte dovuto anche al minor fabbisogno richiesto dall'edificio. Ciò implica che quasi tutti gli edifici pre 1990 con potenze di quel periodo, sono di fatto sovradimensionati e quindi adatti alla condensazione. Certo con i pannelli radianti possiamo arrivare a 30°C e meno, ma già ora con i classici radiatori è già tanto aver bisogno di 70°C di mandata alla minima esterna, l'azione delle valvole termostatiche è li per dimostrarcelo. Non mi meraviglierei se tra altri 20 anni gli stessi radiatori necessitino di temperature operative di solo 40-50°C alla minima esterna per effetto dei massicci interventi sull'involucro che molto sicuramente verranno resi obbligatori/incentivati al fine di rispettare il programma Europeo Clima-Energia del 2050, di cui la Direttiva 2012/27/CE è figlia.
Da impiantista spero proprio di riuscire a vedere sostituire le caldaie a condensazione con celle a combustibile alimentate da FER, magari con potenza di un decimo di quella attualmente utilizzata e con temperature del tipo "tocchi-non scotta" come diceva una famosa pubblicità.
Oggi sono ottimista e immagino un futuro migliore, non ho ancora letto le tasse da pagare....
Re: Consiglio su caldaia a condensazione e impianto .
Potresti essere più chiaro?arkanoid ha scritto:gli impianti coi radiatori in ghisa con acqua a bassa temperatura non rendono a sufficienza.
Che intendi dire?arkanoid ha scritto: La teoria è bella ma se mandi acqua a 55°C ora che i radiatori son caldi hai freddo.
Certamente hai ragione.Paolo m ha scritto: Portata elevata vuol dire anche maggiori consumi di energia elettrica.
Re: Consiglio su caldaia a condensazione e impianto .
Intendo dire quel che ho detto, poi uno è libero di fare un po' come gli pare.
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