Che verifiche fare?

Normativa tecnica inerente la classificazione e la certificazione energetica degli edifici, software Cened+, accreditamento tecnici, …
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SuperP
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Che verifiche fare?

Messaggio da SuperP »

Mi trovo però in difficoltà nell'individuare le verifiche di cui al DGR 8745 per il caso in oggetto.

Stato Attuale:
Un capannone con uffici e area mostra è separato da un altra "porzione di capannone "da una parete. La zona uffici e l'area mostra è riscaldata con caldaia, l'altra "porzione di capannone" non è riscaldata.

Progetto:
E' prevista la demolizione della parete, ampliando l'area espositiva (raddoppiandola di dimensioni) e la creazione di altri uffici.
Si vuole riscaldare la "porzione di capannone" da incorporare all'area espositiva con un impianto nuovo.
Non sono previste modifiche alle strutture (il blocco uffici verrà fatto con pareti mobili) ne inserimento di isolamenti termici (quindi nessun intervento sulle superfici disperdenti del nuovo volume riscaldato).
Nella zona espositiva mi troverei quindi 2 impianti che riscaldano porzioni diverse dello stesso ambiente.

A livello di legge 10 come inquadrare il tutto?
Ho un ampliamento > del 20% del volume riscaldato, ma non ho un ampliamento dell'impianto termico.
Ai sensi dell'art. 7.2 dovrei fare una verifica di EPH sulla sola parte ampliata. Il che risulta impossibile se non si isolano le strutture. E poi, come considerare la parte ampliata sul lato comunicante con l'area espositiva, che non c'è parete? Vabbè questo forse è semplice non lo considero.

La cosa che non mi torna è che, se non si demolisse la parete e dotassi la “porzione di capannone” di nuovo impianto termico, dovrei verificare solo l'etaG del nuovo impianto di riscaldamento (+ acs con rinnovabile). Si veda l'art. 6.1 e seguenti del DGR 8745.

Demolendo la parete, invece, mi ritrovo con un ampliamento volumetrico dell'edificio (e non dell'impianto) ricadendo nell'obbligo di verifica dell'EPH.

C'è quindi questo non senso nella normativa (che certamente non è fatta per i casi particolari), ma che è sempre da rispettare.

A mio avviso, non trova giustificazione, dato appunto la contraddizione presente, la verifica dell'EPH (relativa all'impianto dell'edificio).

Le direttive europee che sono state recepite in Italia e tramite la clausola di cedevolezza dalla Regione, fanno sempre presente (soprattutto l'ultima la 2010/31) che si “dovrebbero tenere conto dell’efficacia sotto il profilo dei costi”.

NOTA: Andando a vedere la definizione di edificio della DGR 8745 sembra che questo sia riferito ad un impianto termico.. ma l'impianto termico, sempre da definizione, è un complesso di impianti terncologici. Nel caso in esame quindi, l'impianto esistente con caldaia ed il nuovo impianto sarebbe un impianto termico e non 2.
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danilo2
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Re: Che verifiche fare?

Messaggio da danilo2 »

A rigore:
1) verifica dell'Eph della sola parte ampliata (precedentemente priva di impianto termico).
2) verifica dell'efficienza media stagionale della sola parte ampliata.
più le varie verifiche accessorie che conosci bene e non sto ad elencare (obbligo rinnovabili, U minime ecc..)

La mancanza della parete che divide i 2 volumi riscaldati da impianti diversi in effetti genera qualche perplessità
Però non + di tanto. Se ci fosse stata la parete, essa avrebbe contribuito per la sua capacità termica ma non per le dispersioni, e nemmeno per S/V (e quindi Eph limite). Quindi immagina una parete fittizia che divide i 2 volumi e fai le verifiche solo sul volume ampliato.

Interessante l'osservazione sulla differenza di approccio tra "ampliamento di volume riscaldato", e "inserimento di impianto in edificio esistente", a mio parere la norma avrebbe fatto meglio ad imporre la verifica dell'Eph solo se l'ampliamento di volume riscaldato comportava la nuova edificazione del volume in ampliamento.

Invece, imporre la verifica di Eph su un ampliamento >20%, e la sola verifica dell'efficienza per inserimento di impianto in edificio esistente, solleva numerosi interrogativi.
giotisi
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Re: Che verifiche fare?

Messaggio da giotisi »

tecnicamente pero' è un non-senso verificare solo la parte che si amplia, in quanto l'assenza di divisori rende in ogni caso il volume riscaldato un unico ambiente. Ti troveresti in sostanza a dover coibentare le pareti dell'ampliamento e lasciare come sono quelle esistenti, che, dal punto di vista tecnico, è una stupidaggine. Dal punto di vista formale, pero', ci sta; la legge non prevede questi casi particolari, come tu dici; la puoi applicare con buon senso tecnico (e portafoglio del committente), o attenervicisi alla lettera. D'altro canto, ragionamenti simili si potrebbero fare ogni volta che l'intervento è parziale; la legge non impone la verifica globale, senno' nessuno farebbe piu' nulla.
patri
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Re: Che verifiche fare?

Messaggio da patri »

quoto danilo
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SuperP
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Re: Che verifiche fare?

Messaggio da SuperP »

patri ha scritto:quoto danilo
Quindi ho capito che dovrò rinunciare all'incarico. non è previsto nessun isolamento termico...
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danilo2
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Re: Che verifiche fare?

Messaggio da danilo2 »

Bè, non è vietato verificare Eph ed efficienza, per TUTTO l'edificio. Dovrebbe essere "più facile" farlo tornare.
Siamo in Lombardia...un po' di VMC inserita nel modo "giusto",...un po' di ricircolo sanitario...magari la T della parte non riscaldata calcolata con le "cosine"... :)
SuperP
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Re: Che verifiche fare?

Messaggio da SuperP »

danilo2 ha scritto:Bè, non è vietato verificare Eph ed efficienza, per TUTTO l'edificio. Dovrebbe essere "più facile" farlo tornare.
Scherzi? Involucro esIstente non è per nulla Isolato e l'ImpIanto dI certo non è dI ultIma generazIone.
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Seamew
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Re: Che verifiche fare?

Messaggio da Seamew »

giotisi ha scritto: .... in quanto l'assenza di divisori rende in ogni caso il volume riscaldato un unico ambiente....
Buongiorno GIOTISI, questa affermazione deriva da una tua interpretazione o da una definiziona specifica della norma?
Io ho un dubbio che è questo.....se ho un locale aperto parzialmente riscaldato (ad esempio un vano scala a 4 piani dove 2 pianerottoli sopra son riscaldati e gli altri 2 sotto non lo sono)....come vado a considerare le dispersioni termiche e le superfici utili che poi determinano l'EPi?
La definizione di superficie utile dalla norma nazionale è la seguente:
superficie utile e' la superficie netta calpestabile dei volumi interessati dalla climatizzazione ove l'altezza sia non minore di 1,50 m E dellE proiezionI sul piano orizzontale delle rampe relative ad ogni piano nel caso di scale interne comprese nell'unita' immobiliare, tale superficie e' utilizzata per la determinazione degli specifici indici di prestazione energetica
quindi mi verrebbe da ESCLUDERE il volume (e la relativa superficie) della scala che NON è interessato dall'impianto termico.
Ora si tratta di capire come calcolare le dispersioni, il volume NON interessato all'impianto termico lo considero come un volume "non riscaldato"....ci calcolo analiticamente la temperatura creando una parete fittizia di separazione con il volume riscaldato (altrimenti il sw non pruò procedere al calcolo) e ne determino la dispersione.
Voi che cosa ne pensate?

grazie per l'attenzione....
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