Proggettazione cntrale termica... ma quale norma ispesl?
Moderatore: Edilclima
Proggettazione cntrale termica... ma quale norma ispesl?
''Si fa presente che il documento costituisce la Bozza finale del 1.12.2009 per la quale è stata avviata la procedura d’informazione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche ai sensi della direttiva 98/34/CE.
Pagina dell’ ISPESL
A partire da qui:
http://www.ispesl.it/specificheTecniche/raccoltaR.asp ''
Fonte: SITO ISPESL
Devo progettare una centrale termica ma non so quale norma deve essere applicata ed essere citata nella relazione tecnica?
l'edizione del 2009 rappresenta ancora una bozza ancora non recepita?
Devo fare riferimento alla edizione del 2005? ... altrimenti a quale?
Ho cercato infos sul sito ISPESL ma non sono riuscito a capire cosa fare!
ma può essere che in italia tutto è sempre così assurdamente complicato?
Pagina dell’ ISPESL
A partire da qui:
http://www.ispesl.it/specificheTecniche/raccoltaR.asp ''
Fonte: SITO ISPESL
Devo progettare una centrale termica ma non so quale norma deve essere applicata ed essere citata nella relazione tecnica?
l'edizione del 2009 rappresenta ancora una bozza ancora non recepita?
Devo fare riferimento alla edizione del 2005? ... altrimenti a quale?
Ho cercato infos sul sito ISPESL ma non sono riuscito a capire cosa fare!
ma può essere che in italia tutto è sempre così assurdamente complicato?
Re: Proggettazione cntrale termica... ma quale norma ispesl?
Direi la raccolta R 1975.
Le altre non sono mai state approvate e convertite in decreto, siamo sempre alle bozze in indagine pubblica.
Le altre non sono mai state approvate e convertite in decreto, siamo sempre alle bozze in indagine pubblica.
Re: Proggettazione cntrale termica... ma quale norma ispesl?
Io credevo che la edizione 2005 fosse stata recepita mentre la norma del 2009 in fase di approvazione!
Quindi secondo te, anche la edizione del 1982, non è mai stata recepita?
Mi sono confrontato con alcuni colleghi e mi hanno detto che, nella progettazione, hanno fatto riferimento alla norma del 2005!
CHE CONFUSIONE!
Quindi secondo te, anche la edizione del 1982, non è mai stata recepita?
Mi sono confrontato con alcuni colleghi e mi hanno detto che, nella progettazione, hanno fatto riferimento alla norma del 2005!
CHE CONFUSIONE!
Re: Proggettazione cntrale termica... ma quale norma ispesl?
La raccolta ufficialmente in vigore, con forza di legge, è ancora quella del 1975. Gli uffici ISPESL accettano comunque le pratiche redatte secondo la raccolta del 2005, secondo una loro circolare di cui non ho gli estremi sottomano.
Re: Proggettazione cntrale termica... ma quale norma ispesl?
sapete dove posso trovare la Raccolta R del 1975?
ho ''spulcaito'' per 2 ore il sito della ISPESL, ma non ho trovato nulla... Può essere mai?
mi consigliate un buon testo sulla progettazione delle centrali termiche in cui non ci si limita solo alla enunciazione della norma ma si approfondisca l'argomento?
ho ''spulcaito'' per 2 ore il sito della ISPESL, ma non ho trovato nulla... Può essere mai?
mi consigliate un buon testo sulla progettazione delle centrali termiche in cui non ci si limita solo alla enunciazione della norma ma si approfondisca l'argomento?
Re: Proggettazione cntrale termica... ma quale norma ispesl?
Confermo che alcuni (e solo alcuni) uffici ISPESL accettano progetti secondo R2005 ma ci si deve mettere prima d'accordo con i funzionari per evitare problemi di "interpretazione".
La raccolta R 1975 l'ultima volta che l'ho vista in rete era sul sito della Spirax Sarco.
La raccolta R 1975 l'ultima volta che l'ho vista in rete era sul sito della Spirax Sarco.
Re: Proggettazione cntrale termica... ma quale norma ispesl?
Le centrali termiche devono essere progettate prima da un punto di vista tecnico funzionale come dimensionamento delle apparecchiature e delle reti e poi le si adegua per quanto riguarda calcolo camini, adduzione alimentazione gas o gasolio (o altri combustibili), VVF, ISPESL ecc. ecc.
Un unico testo non esistente, di solito si fa esperienza e man mano si acquisisce uno "stile di progettazione" anche in base alle tipologie di apparecchiature che si usa ed il target di dimensioni d'impianto.
Per ISPESL serve la raccolta R e le note alla stessa fatte in vari testi.
Per ISPESL, VVF e gas c'era un bel manualetto IMMERGAS, oltre al CORBO per la parte VVF, al Pizzetti per schemi tipici di impianto (o equivalente il manuale del termotecnico del Rossi), ancora alcune raccolte sull'allora 46/90 della CNA (per impianti semplici e più per gli installatori che per i progettisti), oltre ad indicazioni e schemi di impianto di ECOFLAM, Viessman ed altri produttori (ma qui siamo soprattutto su grossi impianti).
Un unico testo non esistente, di solito si fa esperienza e man mano si acquisisce uno "stile di progettazione" anche in base alle tipologie di apparecchiature che si usa ed il target di dimensioni d'impianto.
Per ISPESL serve la raccolta R e le note alla stessa fatte in vari testi.
Per ISPESL, VVF e gas c'era un bel manualetto IMMERGAS, oltre al CORBO per la parte VVF, al Pizzetti per schemi tipici di impianto (o equivalente il manuale del termotecnico del Rossi), ancora alcune raccolte sull'allora 46/90 della CNA (per impianti semplici e più per gli installatori che per i progettisti), oltre ad indicazioni e schemi di impianto di ECOFLAM, Viessman ed altri produttori (ma qui siamo soprattutto su grossi impianti).
Re: Proggettazione cntrale termica... ma quale norma ispesl?
io ho appena comprato questo ma l'ho appena iniziato....
http://libreriarizzoli.corriere.it/libr ... 8838754371
http://libreriarizzoli.corriere.it/libr ... 8838754371
Re: Proggettazione cntrale termica... ma quale norma ispesl?
grazie a tutti per i vostri interventi.
L'intervento interessa solo il rifacimento della centrale termica impiegante un generatore da 100kW.
La vecchia centrale non era stata sottoposta a certificazione ispesl e in seguito alla sua realizzazione datata e al cambio di proprietà dell'immobile non è stato possibile consultare il progetto originario di tutto l'impianto.
Approfitto per porvi una domanda:
il calcolo del volume del vaso di espansione richiede la conoscenza del volume di acqua contenuto nell'intero impianto.
Nel caso in esame conosco con esatezza solo il volume contenuto nella centrale e non quello contenuto nella rete di ditribuzione.
Come faccio a valutare quest'ultlimo volume considerando che non conosco nel modo più assoluto il diametro delle tubazioni e il loro percorso essendo queste sottotraccia?
Applincando la formula per il dimensioanemtno dei vasi di esp chiusi a membrana indicata nella raccolta R2005 e stimando un certo volume dell'impianto risulta che il vaso di esp. dovrebbe essere di 70 litri. Secondo l'installatore tale volume risulta eccessivo.
Voi cosa ne pensate?
Anche io avevo pensato di acquistare questo testo... Quali sono state le tue prime impressioni?girondone ha scritto:io ho appena comprato questo ma l'ho appena iniziato....
http://libreriarizzoli.corriere.it/libr ... 8838754371
Premetto che è la prima centrale termica che progetto.MAX76 ha scritto:Le centrali termiche devono essere progettate prima da un punto di vista tecnico funzionale come dimensionamento delle apparecchiature e delle reti e poi le si adegua per quanto riguarda calcolo camini, adduzione alimentazione gas o gasolio (o altri combustibili), VVF, ISPESL ecc. ecc.
Un unico testo non esistente, di solito si fa esperienza e man mano si acquisisce uno "stile di progettazione" anche in base alle tipologie di apparecchiature che si usa ed il target di dimensioni d'impianto.
L'intervento interessa solo il rifacimento della centrale termica impiegante un generatore da 100kW.
La vecchia centrale non era stata sottoposta a certificazione ispesl e in seguito alla sua realizzazione datata e al cambio di proprietà dell'immobile non è stato possibile consultare il progetto originario di tutto l'impianto.
Approfitto per porvi una domanda:
il calcolo del volume del vaso di espansione richiede la conoscenza del volume di acqua contenuto nell'intero impianto.
Nel caso in esame conosco con esatezza solo il volume contenuto nella centrale e non quello contenuto nella rete di ditribuzione.
Come faccio a valutare quest'ultlimo volume considerando che non conosco nel modo più assoluto il diametro delle tubazioni e il loro percorso essendo queste sottotraccia?
Applincando la formula per il dimensioanemtno dei vasi di esp chiusi a membrana indicata nella raccolta R2005 e stimando un certo volume dell'impianto risulta che il vaso di esp. dovrebbe essere di 70 litri. Secondo l'installatore tale volume risulta eccessivo.
Voi cosa ne pensate?
Re: Proggettazione cntrale termica... ma quale norma ispesl?
Allora, il contenuto della centrale lo riesci certamente a valutare.
Poi i circuiti di distribuzione possono essere valutati in vari modi spannometrici anche riportati in tutti i testi, solo che sono metodi parziali.
Se vuoi fare le cose per bene, visto che andiamo verso la bella stagione, si potrebbe far svuotare l'impianto e misurare quant'acqua contiene effettivamente; è un po' lunga e macchinosa ma ci si avvicina di gran lunga alla realtà.
70 lt di vaso d'espansione chiuso possono essere molti o pochi a seconda dei vari parametri di calcolo, il contenuto con la sua espansione è solo uno, altri valori sono le pressioni di taratura della valvola di sicurezza, il battente d'impianto, ecc. ecc.
Poi i circuiti di distribuzione possono essere valutati in vari modi spannometrici anche riportati in tutti i testi, solo che sono metodi parziali.
Se vuoi fare le cose per bene, visto che andiamo verso la bella stagione, si potrebbe far svuotare l'impianto e misurare quant'acqua contiene effettivamente; è un po' lunga e macchinosa ma ci si avvicina di gran lunga alla realtà.
70 lt di vaso d'espansione chiuso possono essere molti o pochi a seconda dei vari parametri di calcolo, il contenuto con la sua espansione è solo uno, altri valori sono le pressioni di taratura della valvola di sicurezza, il battente d'impianto, ecc. ecc.
Re: Proggettazione cntrale termica... ma quale norma ispesl?
la prima inpressione buona.... Ma ho letto poche pagine..... Per ora....
Re: Proggettazione cntrale termica... ma quale norma ispesl?
MAX76 ha scritto:Allora, il contenuto della centrale lo riesci certamente a valutare.
Poi i circuiti di distribuzione possono essere valutati in vari modi spannometrici anche riportati in tutti i testi, solo che sono metodi parziali.
Se vuoi fare le cose per bene, visto che andiamo verso la bella stagione, si potrebbe far svuotare l'impianto e misurare quant'acqua contiene effettivamente; è un po' lunga e macchinosa ma ci si avvicina di gran lunga alla realtà.
Scusa MAX ma non ricordo di avere mai visto dei metodi spannometrici per il calcolo del volume dell'impianto... potresti cortesemente indicarmi qualche testo o descrivirmi in grandi linee su cosa essi consistono?
Ho continuato la ricerca della norma R 1975 ma non ho trovato NULLA... la norma maggiormente prossima a quella del 75 che ho reperito è la edizione R 1982.
Voi per caso avete una versione pdf da eventualemente condividere?
Re: Proggettazione cntrale termica... ma quale norma ispesl?
Un metodo spannometrico complicato ma non molto sicuro era valutare il numero e la dimensione degli elementi dei radiatori presenti nell'impianto e da quello applicare un fattore moltiplicativo (variabile da 20 a 40 litri ad elemento) per ricavare a ritroso il contenuto dell'impianto nel suo complesso.
Il problema è che il fattore moltiplicativo era molto variabile ed un po' fumoso da capire (ricorso un testo dell'IMMERGAS che citava una tabellina fornita da qualche ufficio ISPESL).
Poi c'erano altri metodi basati sul diametro delle tubazioni in partenza dalla CT e sul numero di appartamenti serviti e cose simili.
Però l'unica cosa seria è proprio svuotare l'impianto e vedere quant'acqua c'è dentro, anche perchè alla fine è il tecnico a firmare i moduli RR ed a prendersi la responsabilità.
Se fosse un impianto a vaso aperto invece è molto semplice, si fa una verifica delle dimensioni effettive interne del vaso e del livello dell'acqua ad impianto spento e poi si ripete il tutto con impianto portato ad un valore elevato, diciamo 80°C, in modo da valutare a ritroso il contenuto dall'espansione rilevata tra 20°C e 80°C.
Il problema è che il fattore moltiplicativo era molto variabile ed un po' fumoso da capire (ricorso un testo dell'IMMERGAS che citava una tabellina fornita da qualche ufficio ISPESL).
Poi c'erano altri metodi basati sul diametro delle tubazioni in partenza dalla CT e sul numero di appartamenti serviti e cose simili.
Però l'unica cosa seria è proprio svuotare l'impianto e vedere quant'acqua c'è dentro, anche perchè alla fine è il tecnico a firmare i moduli RR ed a prendersi la responsabilità.
Se fosse un impianto a vaso aperto invece è molto semplice, si fa una verifica delle dimensioni effettive interne del vaso e del livello dell'acqua ad impianto spento e poi si ripete il tutto con impianto portato ad un valore elevato, diciamo 80°C, in modo da valutare a ritroso il contenuto dall'espansione rilevata tra 20°C e 80°C.