mat ha scritto: ↑gio nov 23, 2017 14:52 Tu dici che tali documenti debbano essere presentati dal Condominio? E a che titolo scusa? Il Condominio nella sua collegialità non effettua nessun intervento, è il singolo condomino che lo fa e pertanto avvia una pratica edilizia... non afferri il nonsense delle tue conclusioni?
si, ci sono delle contraddizioni, come in tutte le leggi pensate male. Però questa interpretazione ha almeno la logica di individuare un destinatario dell'obbligo coerente con il destinatario della funzione dell'obbligo
che poi una diagnosi energetica dove gli effetti del distacco vengano confrontati con altri efficientamenti energetici che riguardano tutto il fabbricato come se si trattasse della stessa cosa devi spiegarmi in che modo si può fare
girondone ha scritto: ↑gio nov 23, 2017 23:05
Proprio perché il distacco riguarda tutto il condominio non solo chi si vuole staccare...
ripeto, mi dovete ancora spiegare come eseguire operativamente una diagnosi che abbia senso
la diagnosi suddetta, per avere senso, dovrebbe poter dare un esito positivo o negativo a seconda dei casi, cosa che mi sembra non sussista
se date una spiegazione che non è tecnicamente eseguibile non è nemmeno sostenibile
basta che vi mettete a tavolino e cominciate a pensare a come si potrebbe articolare questa famigerata diagnosi per rendersi conto che non può essere questa l'interpretazione corretta, per il semplice fatto che non si può fare
Marcus ha scritto: ↑gio nov 23, 2017 22:49
che poi una diagnosi energetica dove gli effetti del distacco vengano confrontati con altri efficientamenti energetici che riguardano tutto il fabbricato come se si trattasse della stessa cosa devi spiegarmi in che modo si può fare
Io non te lo posso spiegare, infatti ti ho detto che chi ha redatto il testo del DM ha scritto una gran ca**ta
Ma anche tu dovresti spiegare che senso ha imporre una diagnosi al condominio dove vengono valutate ipotesi di centralizzato, quando uno o più dei condomini (o magari tutti) intende passare all'autonomo!
Premesso che non ne ho mai effettuata una di queste diagnosi "con distacco" (e non ho voglia di farne sinceramente), vi dico come la farei io.
Scenario A: modello l'edificio formato da:
1) l'appartamento distaccato con il suo impianto autonomo
2) il resto del condominio con il centralizzato esistente.
Scenario B: modello l'edificio senza alcun distacco, ma con uno degli interventi di riqualificazione indicati dalla legge (esempio caldaia a condensazione, termoregolazione e contabilizzazione).
Eseguo l'analisi dei costi complessivi (investimento, esercizio e manutenzione) per la sola quota parte relativa all'appartamento oggetto di distacco.
In base al risultato concludo quale dei due scenari è quello conveniente.
Ripeto l'analisi per tutti gli interventi indicati dalla legge (ove fattibili).
Ovviamente potete dirmi: ma dove sta scritto tutto questo nell'articolo di legge ...
Rispondo che ho provato solo a ragionare col buon senso...
Tutto poi è opinabile, a partire da questa legge scritta con i piedi.
marcello60 ha scritto: ↑ven nov 24, 2017 12:19
Premesso che non ne ho mai effettuata una di queste diagnosi "con distacco" (e non ho voglia di farne sinceramente), vi dico come la farei io.
Scenario A: modello l'edificio formato da:
1) l'appartamento distaccato con il suo impianto autonomo
2) il resto del condominio con il centralizzato esistente.
Scenario B: modello l'edificio senza alcun distacco, ma con uno degli interventi di riqualificazione indicati dalla legge (esempio caldaia a condensazione, termoregolazione e contabilizzazione).
Eseguo l'analisi dei costi complessivi (investimento, esercizio e manutenzione) per la sola quota parte relativa all'appartamento oggetto di distacco.
In base al risultato concludo quale dei due scenari è quello conveniente.
Ripeto l'analisi per tutti gli interventi indicati dalla legge (ove fattibili).
Ovviamente potete dirmi: ma dove sta scritto tutto questo nell'articolo di legge ...
Rispondo che ho provato solo a ragionare col buon senso...
Tutto poi è opinabile, a partire da questa legge scritta con i piedi.
io ho sempre pensato questo
con tutti i dubbi del caso...
ma ripeto mi pare impossibile che dopo quasi tre anni ... qualcosina no abbiano indicato
marcello60 ha scritto: ↑ven nov 24, 2017 12:19
Premesso che non ne ho mai effettuata una di queste diagnosi "con distacco" (e non ho voglia di farne sinceramente), vi dico come la farei io.
Scenario A: modello l'edificio formato da:
1) l'appartamento distaccato con il suo impianto autonomo
2) il resto del condominio con il centralizzato esistente.
Scenario B: modello l'edificio senza alcun distacco, ma con uno degli interventi di riqualificazione indicati dalla legge (esempio caldaia a condensazione, termoregolazione e contabilizzazione).
Eseguo l'analisi dei costi complessivi (investimento, esercizio e manutenzione) per la sola quota parte relativa all'appartamento oggetto di distacco.
In base al risultato concludo quale dei due scenari è quello conveniente.
Ripeto l'analisi per tutti gli interventi indicati dalla legge (ove fattibili).
In pratica fai una diagnosi energetica solo sul volume dell'appartamento che si distacca nei vari casi, impianto autonomo o impianti condominiali efficientati nelle diverse soluzioni e pro quota di potenza termica da attribuire all'appartamento distaccato.
Se è così sono abbastanza d'accordo, perchè è come se si dicesse al distaccato che l'impianto autonomo che realizza deve essere più efficiente di qualunque impianto realizzabile a livello di impianto centralizzato.
Solo che è quello che dico fin dall'inizio, ossia che si tratta di una diagnosi da eseguire sull'appartamento che si distacca e non su tutto il condominio.
Riesumo la discussione, perchè purtroppo mi è arrivata la richiesta temuta.....
Rileggo l'articolo ed elaboro la seguente interpretazione.
L'articolo è destinato principalmente alle ristrutturazioni o nuove installazioni di impianti condominiali (o comunque >100kW).
In questi casi è tutto chiaro: l'intervento deve essere giustificato da una diagnosi energetica ("la soluzione prescelta deve essere motivata...", non si dice: scrivimi i risultati della diagnosi a scopo informativo).
Poi hanno inserito nel discorso anche il distacco del singolo condominio, distacco che il CC prevede possibile alle sole condizioni di non creare squilibrio o aumento di spese agli altri (non che la scelta debba essere quella più vantaggiosa come costi/benefici).
Quindi a che scopo imporre la diagnosi per l'appartamento che si vuole distaccare (oltretutto il distaccante ha praticamente scelte obbligate, caldaietta a condensazione o pdc o magari solare termico se può installarlo) ?
Più senso ha riconsiderare l'obbligo dell'articolo alla luce della casistica principale: quella di ristrutturazione/nuova installazione dell'intero impianto.
Traducendo: nel condominio qualcuno si vuole distaccare, segno che qualcosa dal punto di vista tecnico-economico non va come dovrebbe, quindi tu condominio pensa a come migliorare le cose redigendo la diagnosi dell'intero sistema edificio/impianto (includendo il condomino che comunque, se vuole, si distacca in ogni caso, ma che può valutare la cosa alla luce di interventi generali di efficientamento).
Questione direttamente collegata: il condomino distaccante installa PDC<15kW. E' ristrutturazione impiantistica ma non c'è obbligo di L.10/91.
Dove va a finire la diagnosi energetica ? La tiene l'amministratore nel cassetto in attesa di futuri interventi condominiali ?
Sulla diagnosi
A suo tempo la ritenevo vincolante
Altri dicono di no
Non saprei proprio
Chiarimenti in merito non c'è ne sono
Per le pdc hanno dinuovo scritto con le chiappe
Ora sono fuori ufficio e non ricordo bene la frase
Ma se lo installazione fa parte di intervento più grande
Direi che da verifica eccome
Scusate ma sotto le 4 unità la dismissione di un centralizzato a favore di 4 impianti autonomi di fatto è possibile e non richiede particolari diagnosi se siamo sotto ai 100 kW?
Regione Piemonte.. perchè si legge sempre di distacco dal centralizzato ma della dismissione totale non trovo riscontro..
Riesumo.
Qualcuno ha novità chiarificatrici sul vincolo dei risultati della diagnosi ?
Mi arriva richiesta di dismissione da centralizzato (norma nazionale), fondamentalmente perchè impianto vecchio di oltre 50 anni con caldaia tradizionale e colonne montanti fradice ed il condominio non vuole rifare le montanti all'esterno (muri facciavista che non saranno coibentati).
Nella diagnosi andrò ad imputare i costi di nuove montanti interne e credo proprio che questo farà andare il tempo di ritorno economico ben oltre i 10 anni.
Anche considerando vincolante la diagnosi, il tempo di ritorno economico troppo alto può esso solo giustificare la dismissione ?
Non basta solo il tempo di ritorno, devi confrontare l'opera con le altre previste nel DM e con l'autonomo e poi dire perché è preferibile l'autonomo rispetto al centralizzato.
In ogni caso non è vincolante la diagnosi: dice che deve essere fatta, confrontando le diverse soluzioni, ma poi se anche risulta che conviene tenere il centralizzato non è che sia vietato dismettere e passare ad autonomi, altrimenti avrebbero scritto che la dismissione è consentita solo in caso di diagnosi favorevole.
Del resto, la diagnosi analizza il contesto energetico, ma ci sono altri mille motivi per optare per una scelta o per un'altra, la diagnosi in questo caso ritengo abbia più che altro uno scopo "informativo": far capire il rapporto costi benefici sotto l'aspetto energetico, punto, poi chi deve decidere può farlo liberamente.
Poi che scritta così sia inutile, non lo metto in dubbio (tanto è vero che andrebbe fatta anche in caso di singolo distacco, cosa che ritengo assurda, dato che si paragona la scelta del singolo a quella dell'intero condominio....)
Terminus ha scritto: ↑gio lug 13, 2023 11:43
Mi arriva richiesta di dismissione da centralizzato (norma nazionale), fondamentalmente perchè impianto vecchio di oltre 50 anni con caldaia tradizionale e colonne montanti fradice ed il condominio non vuole rifare le montanti all'esterno (muri facciavista che non saranno coibentati).
Stessa situazione. Incarico appena assegnato. Condominio di oltre 100 alloggi.
Rete montante oramai un colabrodo.
Caldaie in ordine e funzionanti (solo risc.) ma vecchie e non a condensazione.
Acqua calda sanitaria dismessa qualche decennio fa.
Per il momento, dopo il sopralluogo per determinare la condizione delle montanti, ho intenzione di fare un CME per la sostituzione delle montanti e determinare un valore dell'intervento.
Poi un CME per la trasformazione in autonomi.