danilo2 ha scritto:[Ora, fino a che l'energia entrante era quella comustibile ed idroelettrica, mi pare di capire che l'E. uscente (E. elettrica che arriva a noi) era il 36% di quella entrante
il drastico miglioramento dei rendimenti (cmq ancora alquanto scassati) non è dovuto all'impiego di fonti rinnovabili (il cui contributo è grossomodo costante in percentuale negli ultimi 5-10 anni, essendo la somma di solare+eolico+biomasse largamente inferiore alle fluttuazioni dell'idroelettrico), bensì al repowering di numerosissimi gruppi a vapore (rendimento 0,38) oggi trasformati in cicli combinati a gas (rendimento 0,52-0,55).
quello che il rendimento nazionale non considera (e non l'ha mai considerato, nè nel 36% di un po' di tempo fa nè nel 42% o 46% di adesso), sono le perdite per autoconsumo e trasformazione (queste assommano al 12-15% del totale), ma vabbeh, anche nel calcolo delle caldaie mica ci mettiamo l'energia che occorre per riscaldare il metano nei punti di decompressione remi (sarebbe carino che snam o chi per lei dicesse una buona volta quanto è...).
le perdite per effetto joule sulla rete AT/AAT sono trascurabili (stanno tra lo 0,3% e 0,6% del totale dell'energia, a seconda del tipo di linea: il loro ruolo è comunque fondamentale nel limitare l'energia trasmissibile, ma il meccanismo è differente, se volete entro nei dettagli).
in realtà, detto tra di noi, il calcolo preciso andrebbe fatto differenziato per orari, perchè se la media è quello 0,46, il rendimento sull'arco delle 24 ore è tutt'altro che costante: in orario di punta (intorno alle 12 e poi alle 18.30, e poi in altre situazioni non facilmente prevedibili) occorre per seguire i picchi far partire i turbogas, che rendono 0,34 quando va bene (dopo il transitorio di avviamento...), e le linee vengono usate lontano dalla potenza caratteristica (quindi con rendimenti di trasmissione un poco inferiori, idem per i trasformatori), mentre di notte l'energia prodotta è talmente tanta rispetto alle richieste (i combinati e i vapore non si possono spegnere, sarebbe drammatico per il calore sprecato dalle caldaie ferme ancora calde), che viene usata per "ricaricare" i bacini idroelettrici.
perciò alla fine il contributo dell'energia solare (termica e fotovoltaica) prodotta sul posto è maggiore di quello che sembra dal calcolo con i fattori ufficiali, il che in certo qual modo giustifica lo spropositato* incentivo di cui godono (o almeno ne attenua l'ingiustizia).
*come rischio, eh, perchè l'incentivo conto energia in realtà è a costo zero per lo stato, finchè il gioco regge