gararic ha scritto:ronin spiegheresti meglio la faccenda della temperatura scorrevole (qui o magari in un thread apposito...) perchè leggere numeri tipo 9,5 fa venire l'acquolina in bocca... sono gruppi con torri evaporative? la cui potenza elettrica per ventilazione e pompaggi non è conteggiata nel SPF che dichiari? ma certamente hai anche dei valori di confronto pre e post implementazione di questa regolazione dei chiller...
a gentile richiesta apro un nuovo thread.mat ha scritto:Ti riferisci ad una climatica estiva? Si può fare quando hai una supervisione, se hai solo una regolazione di macchina no, credo. Peraltro esiste su alcuni gruppi la possibilità della regolazione DST con controllo della temperatura di ritorno invece che di quella in mandata. Il problema di entrambi i sistemi però è la verifica del mantenimento della capacità di deumidifica.Ronin ha scritto:mentre la parte frigorifera è servita da gruppi centrifughi che quest'anno, grazie alla regolazione a temperatura scorrevole, hanno lavorato con SPF=9,5 (non so se mi spiego ricordatevi di metterla sempre nei vostri progetti, per la regolazione è una banalità e i risutati a fine anno sono stratosferici).
in linea generale, normalmente (cioè con una normale buona tecnica, eh, c'è chi fa peggio naturalmente) come vengono regolati i gruppi frigoriferi? o sulla temperatura di mandata, o sulla temperatura di ritorno (tipicamente rispettivamente 7 o 12°C). il vantaggio di regolare sulla mandata è che è facile, e qualsiasi gruppo è capace di autoregolarsi in questo modo, e non si hanno mai problemi di deumidificazione come citato da mat. il vantaggio di regolare sul ritorno è che si consuma meno soprattutto di pompaggio, in realtà, perchè in questo modo si tende a mantenere più alto il dT (che regolando in mandata può scendere anche ad 1 o 2°C, anche con circuiti di pompaggio a portata variabile).
ma che sia mandata o ritorno, alla fine di solito la regolazione è fissa: si imposta un setpoint, e poi si usa quello, ed il circuito viene mantenuto a temperatura costante durante la stagione, varia solamente la quantità di acqua che si fa circolare con le pompe a portata variabile.
bene, questa strategia di regolazione può essere drasticamente migliorata utilizzando il medesimo concetto di compensazione della temperatura (ovviamente, speculare) che si usa per la regolazione climatica dei sistemi di riscaldamento.
questo perchè un gruppo frigo che lavora con setpoint 9°C rende mediamente circa il 20% in più rispetto al nominale di 7°C, e se lavora con 11°C in mandata rende circa il 35% in più. si può sfruttare questo fatto vantaggiosamente senza controindicazioni? certo che sì
per riuscirci occorre implementare due cose:
a) un sistema che gestisca la temperatura a cui viene esercito il circuito frigo a seconda delle condizioni esterne
b) per ulteriore miglioramento, un sistema che gestisca le pompe a portata variabile non più sul dP, ma sul dT (ovvero per mantenere costante, quale che sia la mandata scelta, il dT nominale di 5°C del circuito frigo, in modo da non sprecare portata)
parliamo del punto a) (il punto b) è banale se il gruppo di pompaggio dispone di adeguato sistema di regolazione, altrimenti è impossibile, come nota mat):
il modo migliore è chiaramente quello di implementare un setpoint di temperatura scorrevole, e in linea teorica bisognerebbe farlo controllato sulla X (umidità assoluta) dell'aria esterna; si tratta ovviamente di un sistema piuttosto raffinato, che si può però realizzare in modo molto più semplice nel modo seguente:
- prima di tutto implementanto un doppio livello nei periodi diurni e notturni (dopo le 19 e fino alle 7 nel nostro caso): in tale periodo il sistema funzionerà ad un setpoint aumentato (per es. 10-15 invece di 7-12), che andrà via via "spinto" in sù gradatamente, in modo da assicurarsi che non si generino problemi di comfort (noi siamo arrivati anche a 12-17 per prova, senza particolari lamentele, poi però ci siamo auto-frenati...)
- in secondo luogo implementando un sistema più semplice, basato sulla temperatura esterna (le cui sonde sono più affidabili del calcolo della X), sostanzialmente identico alla compensazione in temperatura: fino a 25°C il frigo lavora sempre in setpoint aumentato, poi via via che la temperatura sale riduce fino ad arrivare a 7-12°C a 30°C: questi valori vanno resi impostabili e dovrebbero credo essere tarati a seconda della località e del tipo di utenza (negli uffici hai più margini di UR che non in sala operatoria, coi chirurghi che urlano perchè sudano...), perchè è presumibile che a seconda del clima occorrano valori diversi.
in questo modo nelle mezze stagioni, con cielo parzialmente nuvoloso o nei giorni di acquazzoni, quando la deumidificazione non è particolarmente necessaria, il gruppo frigo lavora con efficienze drasticamente maggiori (questo aiuta anche perchè in certe condizioni grazie all'aumento di potenza si usa un gruppo frigo solo invece di due, e pertanto si riduce anche il consumo degli ausiliari)
- se uno poi riesce a gestire anche i gruppi di pompaggio come spiegato nel punto b), tanto meglio
nel caso in cui non sia disponibile una vera e propria regolazione automatica, ma la macchina si autogestisca con la sua regolazione di bordo, non tutto è perduto: quasi tutti i frigo moderni di potenza di almeno qualche centinaio di kWf hanno oramai un contatto pulito per lavorare a doppio setpoint, quindi con una sonda di temperatura ed un orologio si può ottenere un sistema pressochè equivalente. in questo modo si può ottenere un importante incremento della resa frigorifera di qualunque macchina, sia essa centrifuga, scroll o vite, condensata ad acqua o ad aria.