...CAPPOTTO INTERNO...
Moderatore: Edilclima
...CAPPOTTO INTERNO...
Argomento già discusso e letto ma spesso con risposte contrastanti....
Caso di impossibilità ad eseguire cappotto esterno e necessità di eseguirlo internamente.
Se utilizzo materiali tipo eps o xps mi viene detto da utilizzatori di materiali naturali che non vanno per niente bene perchè non sono traspiranti...e mi propongono pacchetto in fibra di legno con freno vapore integrato!!
la mia paura è: fibra di legno o lana di roccia (ecc) materiale traspirante - vapore "passa" verso esterno - incontra parete fredda - condensa interstiziale
Quindi non è meglio utilizzare un materiale meno traspirante che mi trattenga il vapore in una zona più calda della struttura ed eviti il pericolo condensa????
so che l'argomento è inflazionato ma ne ho già sentite di tutti i colori.....
Caso di impossibilità ad eseguire cappotto esterno e necessità di eseguirlo internamente.
Se utilizzo materiali tipo eps o xps mi viene detto da utilizzatori di materiali naturali che non vanno per niente bene perchè non sono traspiranti...e mi propongono pacchetto in fibra di legno con freno vapore integrato!!
la mia paura è: fibra di legno o lana di roccia (ecc) materiale traspirante - vapore "passa" verso esterno - incontra parete fredda - condensa interstiziale
Quindi non è meglio utilizzare un materiale meno traspirante che mi trattenga il vapore in una zona più calda della struttura ed eviti il pericolo condensa????
so che l'argomento è inflazionato ma ne ho già sentite di tutti i colori.....
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- Iscritto il: mar ago 29, 2006 14:54
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
infatti cè ne da dire di tutti i colori.... aggiungo dubbi ai tuoi dubbi... e come tratti i ponti termici con il cappotto interno?ma ne ho già sentite di tutti i colori.....
Non ho paura della mia ignoranza, anzi, l'affronto ogni giorno!
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
alcuni ponti termici diventano "intrattabili", tipo le solette...se poi sono in una vecchia abitazione con volte a botte il problema è ancora più rognoso...
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
La quantità di vapore che esce attraverso le pareti è minima.
Ciò che conta per evitare la condensa è:
- Abitudine degli occupanti a ventilare gli ambienti;
- Riscaldamento acceso per parecchie ore;
Ciò che conta per evitare la condensa è:
- Abitudine degli occupanti a ventilare gli ambienti;
- Riscaldamento acceso per parecchie ore;
UNI 11300....no grazie, non faccio fumo !
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Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
vero!! e spesso non aprono e tengono il risc. spento perchè lavorano e allora ti ritrovi in causa perchè i PT (impossibili da correggere) gocciolano acqua e tu hai fatto la legge 10.... ( e magari era un appartamentino di 60mq e ti hanno pagato con 2 arance)...HUGO ha scritto:La quantità di vapore che esce attraverso le pareti è minima.
Ciò che conta per evitare la condensa è:
- Abitudine degli occupanti a ventilare gli ambienti;
- Riscaldamento acceso per parecchie ore;
Non ho paura della mia ignoranza, anzi, l'affronto ogni giorno!
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
aggiungo un elemento di discussione: a chi propone isolanti in fibre naturali, fatevi dire che collanti vengono utilizzati per legare tra loro le fibre, e fatevi dire quanta formaldeide c'è dentro...
riccardo - affetto da superbonus
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
Ciao
Premesso sempre che l'isolamento dall'interno può essere considerato solo quando non è possibile far diversamente per tutti i problemi di cui ai precedenti commenti (rischio di condensa interstiziale, difficilissima risoluzione dei PT, rischio di danneggiamento di impianti idraulici nelle pareti esterne) le soluzioni si dividono in 2 famiglie:
- prima famiglia: impedire completamente al vapore di migrare attraverso la parete verso strati a temperature di rugiada
- seconda famiglia: consentire moderatamente al vapore di migrare e anhe di condensare ma in un materiale che poi restituisca l'umidità all'ambiente interno quando questo ne consenta la rievaporazione.
Tra le soluzioni della prima famiglia:
- l'uso di qualsiasi isolante con la contestuale posa di una barriera la vapore totale sul lato caldo dell'isolante posata A REGOLA D'ARTE, cioè senza nessun minimo spiffero o taglietto, perché questo potrebbe provocare dei danni da far venir l'acquolina in bocca a qualsiasi avvocato (in una giornata invernale attraverso una fessura di un millimetro lunga un metro può entrare aria sufficientemente carica di umidità da condensare quasi un litro d'acqua! Fonte pro clima).
Attenzione: anche se l'XPS con pelle è impermeabile all'acqua allo (stato liquido) non lo è al vapore (stato gassoso) quindi non costituisce barriera al vapore!
- l'uso dei pannelli in vetro cellulare posati con malta bituminosa che oltre a coibentare costituiscono una barriera al vapore totale avendo il materiale mu=infinito. L'unico problema è il costo alto.
Tra le soluzioni della seconda famiglia:
- pannelli in calcio silicato, molto costoso, lambda altino (0,05-0,06) e prodotto in spessori ridotti. Per questo motivo e per la sua costituzione chimica assolutamente sfavorevole all'attecchimento delle spore della muffa, viene solitamente usato per risolvere il sintomo (evitare la formazione di condensa in zone limitate) più che per il risparmio energetico.
- pannelli a base di idrati di silicato di calcio (praticamente il calcestruzzi cellulare autoclavato a bassissima densità) che costa meno del calcio silicato ed ha lambda un po più basso (0,045). Molto igroscopico va posato secondo le istruzioni del fornitore del sistema (che ne certifica il funzionamento) con appositi collanti/rasanti e strati di finitura particolarmente aperti alla diffusione del vapore per permettere il meccanismo di assorbimento, parziale condensazione e successiva rievaporazione quando l'ambiente interno lo consente. (L'incollaggio dei pannelli alle pareti deve avvenire a tutta superficie).
- sfruttando lo stesso meccanismo di assorbimento e cessione di umidità, pannelli in fibra di legno specifici (tipo quello che cita du.pa con freno a vapore intermedio nel pannello stesso), pannelli in fibra di cellulosa con l'uso di guaine igrovariabili al posto della barriera al vapore sul lato caldo della coibentazione. Le guaine igrovariabili hanno la caratteristica spiccata di avere il valore sd variabile a seconda dell'umidità relativa, in particolare risultano molto chiuse con UR bassa e molto aperte con UR alta per cui d'inverno funzionano quasi come delle barriere al vapore e d'estate quasi come dei teli altamente traspiranti. Le producono tutte le principali ditte specializzate in teli traspiranti, freni e barriere al vapore.
Per quanto riguarda poi la risoluzione dei PT costituiti per esempio dalla giunzione parete esterna/soffitto o parete esterna/tramezzo è necessario fare risvolti in spessori ridotti per profondità che si aggirano sui 60-100 cm a seconda dei casi. Se per qualche motivo non è possibile fare i risvolti sorgeranno sicuramente problemi perché la temperatura superficiale interna dei punti critici (spigoli di cui sopra) dopo l'intervento di "cappotto interno" diminuisce, accentuando il problema muffa, se non addirittura di condensa, che si voleva eliminare.
Alcune case produttrici di isolanti producono pezzi speciali per i risvolti a forma di cuneo.
Certo è che isolare dall'interno sta ad isolare dall'esterno come fare un'operazione al cervello col bisturi laser sta a medicare un graffio sul ginocchio.
Fabrizio
Premesso sempre che l'isolamento dall'interno può essere considerato solo quando non è possibile far diversamente per tutti i problemi di cui ai precedenti commenti (rischio di condensa interstiziale, difficilissima risoluzione dei PT, rischio di danneggiamento di impianti idraulici nelle pareti esterne) le soluzioni si dividono in 2 famiglie:
- prima famiglia: impedire completamente al vapore di migrare attraverso la parete verso strati a temperature di rugiada
- seconda famiglia: consentire moderatamente al vapore di migrare e anhe di condensare ma in un materiale che poi restituisca l'umidità all'ambiente interno quando questo ne consenta la rievaporazione.
Tra le soluzioni della prima famiglia:
- l'uso di qualsiasi isolante con la contestuale posa di una barriera la vapore totale sul lato caldo dell'isolante posata A REGOLA D'ARTE, cioè senza nessun minimo spiffero o taglietto, perché questo potrebbe provocare dei danni da far venir l'acquolina in bocca a qualsiasi avvocato (in una giornata invernale attraverso una fessura di un millimetro lunga un metro può entrare aria sufficientemente carica di umidità da condensare quasi un litro d'acqua! Fonte pro clima).
Attenzione: anche se l'XPS con pelle è impermeabile all'acqua allo (stato liquido) non lo è al vapore (stato gassoso) quindi non costituisce barriera al vapore!
- l'uso dei pannelli in vetro cellulare posati con malta bituminosa che oltre a coibentare costituiscono una barriera al vapore totale avendo il materiale mu=infinito. L'unico problema è il costo alto.
Tra le soluzioni della seconda famiglia:
- pannelli in calcio silicato, molto costoso, lambda altino (0,05-0,06) e prodotto in spessori ridotti. Per questo motivo e per la sua costituzione chimica assolutamente sfavorevole all'attecchimento delle spore della muffa, viene solitamente usato per risolvere il sintomo (evitare la formazione di condensa in zone limitate) più che per il risparmio energetico.
- pannelli a base di idrati di silicato di calcio (praticamente il calcestruzzi cellulare autoclavato a bassissima densità) che costa meno del calcio silicato ed ha lambda un po più basso (0,045). Molto igroscopico va posato secondo le istruzioni del fornitore del sistema (che ne certifica il funzionamento) con appositi collanti/rasanti e strati di finitura particolarmente aperti alla diffusione del vapore per permettere il meccanismo di assorbimento, parziale condensazione e successiva rievaporazione quando l'ambiente interno lo consente. (L'incollaggio dei pannelli alle pareti deve avvenire a tutta superficie).
- sfruttando lo stesso meccanismo di assorbimento e cessione di umidità, pannelli in fibra di legno specifici (tipo quello che cita du.pa con freno a vapore intermedio nel pannello stesso), pannelli in fibra di cellulosa con l'uso di guaine igrovariabili al posto della barriera al vapore sul lato caldo della coibentazione. Le guaine igrovariabili hanno la caratteristica spiccata di avere il valore sd variabile a seconda dell'umidità relativa, in particolare risultano molto chiuse con UR bassa e molto aperte con UR alta per cui d'inverno funzionano quasi come delle barriere al vapore e d'estate quasi come dei teli altamente traspiranti. Le producono tutte le principali ditte specializzate in teli traspiranti, freni e barriere al vapore.
Per quanto riguarda poi la risoluzione dei PT costituiti per esempio dalla giunzione parete esterna/soffitto o parete esterna/tramezzo è necessario fare risvolti in spessori ridotti per profondità che si aggirano sui 60-100 cm a seconda dei casi. Se per qualche motivo non è possibile fare i risvolti sorgeranno sicuramente problemi perché la temperatura superficiale interna dei punti critici (spigoli di cui sopra) dopo l'intervento di "cappotto interno" diminuisce, accentuando il problema muffa, se non addirittura di condensa, che si voleva eliminare.
Alcune case produttrici di isolanti producono pezzi speciali per i risvolti a forma di cuneo.
Certo è che isolare dall'interno sta ad isolare dall'esterno come fare un'operazione al cervello col bisturi laser sta a medicare un graffio sul ginocchio.
Fabrizio
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
Sottoscrivo in pieno ed anzi applaudo fp67 !!!
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
Immagino che non si tratti di pareti a cassa vuota.
In caso contrario, le intercapedini spesso sono voragini (per esperienza e per esempio, su muri di 35 cm, > 20 di intercapedine).
Insufflare è quasi equivalente al cappotto interno, senza diminuire i volumi, pulito e veloce,
Tipicamente, nei punti davvero critici (cassonetti e sottofinestra) anche il cappotto interno fa nulla.
PS faccio presente che esistono e vogliono essere tra i protagonisti anche i ponti termici verticale tra parete divisoria e parete esterna. Avanti coi cunei, cioè gli uomini di mondo che hanno fatto il militare a Cuneo.
In caso contrario, le intercapedini spesso sono voragini (per esperienza e per esempio, su muri di 35 cm, > 20 di intercapedine).
Insufflare è quasi equivalente al cappotto interno, senza diminuire i volumi, pulito e veloce,
Tipicamente, nei punti davvero critici (cassonetti e sottofinestra) anche il cappotto interno fa nulla.
PS faccio presente che esistono e vogliono essere tra i protagonisti anche i ponti termici verticale tra parete divisoria e parete esterna. Avanti coi cunei, cioè gli uomini di mondo che hanno fatto il militare a Cuneo.
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
Leggendo l'intervento di Fabrizio, che è da quotare da cima a fondo, ci si rende davvero conto che il cappotto interno rischia di essere una soluzione peggiore del male.
@hugo: si, è poca relativamente alla quantità che viene giornalmente prodotta, ma se condensa dentro la parete e decide di restarci è un casino; cambiano i lambda, migra verso il basso per gravità o verso l'alto per capillarità.. obbedisce solo alla legge di Murphy e te la ritrovi proprio nel posto peggiore.
@hugo: si, è poca relativamente alla quantità che viene giornalmente prodotta, ma se condensa dentro la parete e decide di restarci è un casino; cambiano i lambda, migra verso il basso per gravità o verso l'alto per capillarità.. obbedisce solo alla legge di Murphy e te la ritrovi proprio nel posto peggiore.
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
Inchino e un saluto a fp e giotisi
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
@fp67: grazie mille per la risposta estremamente esauriente!
effettivamente il problema non è di poco conto...
il fatto è che il cliente ristruttura un'abitazione con pareti non omogenee (alcune pietre e mattoni, alcune solo mattoni con o senza intercapedine...) e ristruttura completamente anche l'impianto.
Attualmente ci sono i radiatori ma lui vuole mettere i pannelli radianti e mettere il cappotto su alcune pareti (su quelle dove gli è consentito farlo esternamente)...
il problema sorge dimensionando i pannelli radianti perchè la temperatura del pavimento raggiungerebbe in alcuni ambienti i 30-31 °C...mi vedo quindi costretto ad inserire sulle pareti "peggiori" il cappotto interno con tutto ciò che ne consegue...aggiungo che non potendo "mangiare" troppo spazio interno mi troverei con alcune pareti coibentate ed altre no...
si sta facendo largo l'idea di proporre al cliente, visto il tipo di intervento, anche se storcerà il naso, di mantenere un impianto a radiatori ed evitare i cappotti interni...
il fatto è che troverà sicuramente qualche impiantista o professionista che gli dirà "se venivi da me il riscaldamento a pavimento te lo facevo di sicuro, sono tutte ba**e....."
effettivamente il problema non è di poco conto...
il fatto è che il cliente ristruttura un'abitazione con pareti non omogenee (alcune pietre e mattoni, alcune solo mattoni con o senza intercapedine...) e ristruttura completamente anche l'impianto.
Attualmente ci sono i radiatori ma lui vuole mettere i pannelli radianti e mettere il cappotto su alcune pareti (su quelle dove gli è consentito farlo esternamente)...
il problema sorge dimensionando i pannelli radianti perchè la temperatura del pavimento raggiungerebbe in alcuni ambienti i 30-31 °C...mi vedo quindi costretto ad inserire sulle pareti "peggiori" il cappotto interno con tutto ciò che ne consegue...aggiungo che non potendo "mangiare" troppo spazio interno mi troverei con alcune pareti coibentate ed altre no...
si sta facendo largo l'idea di proporre al cliente, visto il tipo di intervento, anche se storcerà il naso, di mantenere un impianto a radiatori ed evitare i cappotti interni...
il fatto è che troverà sicuramente qualche impiantista o professionista che gli dirà "se venivi da me il riscaldamento a pavimento te lo facevo di sicuro, sono tutte ba**e....."
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- Iscritto il: mar ago 29, 2006 14:54
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
hai detto nienteè necessario fare risvolti in spessori ridotti per profondità che si aggirano sui 60-100 cm a seconda dei casi.
ps: grazie per il buon riepilogo dei materiali
Non ho paura della mia ignoranza, anzi, l'affronto ogni giorno!
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- Iscritto il: mar ago 29, 2006 14:54
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
Allora il problema non è impianto a pavimento o radiatori... perchè è vero il discorso della temperatura ma occhio!! che chi utilizza radiatori ha l'abitudine di spegnere l'impianto per diverse ore del giorno e far scendere la temperatura interna anche a 16°C quindi non si risolve niente proponendo radiatori anzichè pavimento.du.pa ha scritto:@fp67: grazie mille per la risposta estremamente esauriente!
effettivamente il problema non è di poco conto...
il fatto è che il cliente ristruttura un'abitazione con pareti non omogenee (alcune pietre e mattoni, alcune solo mattoni con o senza intercapedine...) e ristruttura completamente anche l'impianto.
Attualmente ci sono i radiatori ma lui vuole mettere i pannelli radianti e mettere il cappotto su alcune pareti (su quelle dove gli è consentito farlo esternamente)...
il problema sorge dimensionando i pannelli radianti perchè la temperatura del pavimento raggiungerebbe in alcuni ambienti i 30-31 °C...mi vedo quindi costretto ad inserire sulle pareti "peggiori" il cappotto interno con tutto ciò che ne consegue...aggiungo che non potendo "mangiare" troppo spazio interno mi troverei con alcune pareti coibentate ed altre no...
si sta facendo largo l'idea di proporre al cliente, visto il tipo di intervento, anche se storcerà il naso, di mantenere un impianto a radiatori ed evitare i cappotti interni...
il fatto è che troverà sicuramente qualche impiantista o professionista che gli dirà "se venivi da me il riscaldamento a pavimento te lo facevo di sicuro, sono tutte ba**e....."
Altra cosa.... mai fare porzioni di rivestimento interno .... o tutto o niente ... perchè si esalta la formazione di condensa superficiale sulle pareti non isolate oltre che nei PT.
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Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
a tal proposito, mi sto accingendo a farmi da me un cappottino interno, sono quasi sicuro sul materiale, stiferite GT in versione con BV. Mi trovo ad avere puntuali fori per il passaggio dei cavi elettrici (non rifaccio l'impianto), come posso ripristinare la BV? Pensavo di usare silicone, ma non so se possa andare bene.
redigere redigere redigere
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
personalmente credo che nel caso di cappotto interno sia invece meglio non farlo dappertutto perchè viene concessa qualche "via di fuga" di dimensioni adeguate al flusso di vapore, se invece è tutto cappottato di sicuro sui PT non eliminabili sorgeranno problemi...
detto questo credo che le vie percorribili siano 2:
1: cappotto esterno dove possibile e radiatori (con i radianti non riesco a coprire le dispersioni)
2: cappotto esterno dove possibile + cappotto interno in fibra di legno o similare sulle pareti più sfavorite e pannelli radianti
detto questo credo che le vie percorribili siano 2:
1: cappotto esterno dove possibile e radiatori (con i radianti non riesco a coprire le dispersioni)
2: cappotto esterno dove possibile + cappotto interno in fibra di legno o similare sulle pareti più sfavorite e pannelli radianti
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
La seconda soluzione però non rispetta le prescrizioni di legge...no?fp67 ha scritto:le soluzioni si dividono in 2 famiglie:
- prima famiglia: impedire completamente al vapore di migrare attraverso la parete verso strati a temperature di rugiada
- seconda famiglia: consentire moderatamente al vapore di migrare e anhe di condensare ma in un materiale che poi restituisca l'umidità all'ambiente interno quando questo ne consenta la rievaporazione.
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- Iscritto il: mar ago 29, 2006 14:54
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
verifica termoigrometrica positiva con rievaporazione dell'umidità è permessa.mat ha scritto:La seconda soluzione però non rispetta le prescrizioni di legge...no?fp67 ha scritto:le soluzioni si dividono in 2 famiglie:
- prima famiglia: impedire completamente al vapore di migrare attraverso la parete verso strati a temperature di rugiada
- seconda famiglia: consentire moderatamente al vapore di migrare e anhe di condensare ma in un materiale che poi restituisca l'umidità all'ambiente interno quando questo ne consenta la rievaporazione.
Non ho paura della mia ignoranza, anzi, l'affronto ogni giorno!
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
Però EC701 dà verifica negativa anche in caso di rievaporazione totale. E se non sbaglio la legge prevede di verificare l'assenza di condensazione interstiziale, non considera l'eventuale rievaporazione...
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
qualcuno conferma?qualcuno confuta?du.pa ha scritto:personalmente credo che nel caso di cappotto interno sia invece meglio non farlo dappertutto perchè viene concessa qualche "via di fuga" di dimensioni adeguate al flusso di vapore, se invece è tutto cappottato di sicuro sui PT non eliminabili sorgeranno problemi...
detto questo credo che le vie percorribili siano 2:
1: cappotto esterno dove possibile e radiatori (con i radianti non riesco a coprire le dispersioni)
2: cappotto esterno dove possibile + cappotto interno in fibra di legno o similare sulle pareti più sfavorite e pannelli radianti
Grazie a tutti!!
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
no, ammette condensazione interstiziale, non ammette condensazione superficiale. Quella interstiziale, limitatametne alla quantità rievaporabile (non ricordo se c'è anche il limite < 0,5 kg/mq)mat ha scritto:Però EC701 dà verifica negativa anche in caso di rievaporazione totale. E se non sbaglio la legge prevede di verificare l'assenza di condensazione interstiziale, non considera l'eventuale rievaporazione...
Se hai un radiante e non lo copriranno tutto, e dimensioni per condizioni esterne "limite", secondo me ce la fai comunque, per due motivi:
- la potenza necessaria è ben diversa dalla potenza di picco se non per qualche ora/giorno l'anno e in quel momento, se proprio vogliono, attaccano uno stufino elettrico
- la temperatura di confort dell'aria è inferiore alla temperatura che devi tenere con i radiatori quindi è possibile che sovrastimi le dispersioni
redigere redigere redigere
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
il pavimento alla fine "riesce" molto di più di quello che otteniamo sulla carta con i conti delle disperaioni ecc. sempre sovrastimate
certo che la carta conta cmq
certo che la carta conta cmq
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
Hai ragione, ricordavo male. Però non ho trovato indicati dei limiti di legge; su EC sono indicati dei valori ma non so da dove siano presi, forse dai dati dei produttori... ma sono parecchio più bassi di 0,5.no, ammette condensazione interstiziale, non ammette condensazione superficiale. Quella interstiziale, limitatametne alla quantità rievaporabile (non ricordo se c'è anche il limite < 0,5 kg/mq)
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
la carta dell'impianto deve combaciare con la carta delle dispersioni altrimenti è come scavarsi un accenno di fossa...
il fatto è che la scelta dell'impianto nel mio caso è conseguenza dell'eventuale isolamento interno...se non lo metto almeno su qualche parete vado oltre i 100 W/mq e ciao radianti...
il fatto è che la scelta dell'impianto nel mio caso è conseguenza dell'eventuale isolamento interno...se non lo metto almeno su qualche parete vado oltre i 100 W/mq e ciao radianti...
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
hai provato a pensare al radiante a parete?
(a me non piace, ma visto che devi fare le contropareti per l'isolamento in un colpo solo fai anche l'impinanto)
(a me non piace, ma visto che devi fare le contropareti per l'isolamento in un colpo solo fai anche l'impinanto)
riccardo - affetto da superbonus
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
anche a me non piace molto perchè sulle pareti è molto più probablie fare interventi futuri rispetto al pavimento...
la conclusione alla quale sono giunto è che metterò eps sulle pareti esterne dove possibile e fibra di legno con interposto freno vapore su alcune pareti interne per limitare le dispersioni...
...mi rimane solo il dubbio precedente sui PT:
a mio modo di vedere, su un ambiente con due pareti esterne, realizzare il cappotto interno su una parete e lasciarne una senza limita l'effetto puntuale della condensa (dal momento che il flusso è ripartito su una superficie maggiore) rispetto ad un totale cappotto interno con PT comunque non eliminabili...
la conclusione alla quale sono giunto è che metterò eps sulle pareti esterne dove possibile e fibra di legno con interposto freno vapore su alcune pareti interne per limitare le dispersioni...
...mi rimane solo il dubbio precedente sui PT:
a mio modo di vedere, su un ambiente con due pareti esterne, realizzare il cappotto interno su una parete e lasciarne una senza limita l'effetto puntuale della condensa (dal momento che il flusso è ripartito su una superficie maggiore) rispetto ad un totale cappotto interno con PT comunque non eliminabili...
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- Iscritto il: mar ago 29, 2006 14:54
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
installato radiante in abitazioni del '70 senza isolamento (anche del 400', centri città) senza toccare gli isolamenti... mai avuti problemi di scarso riscaldamento.... la risposta.. sempre quella:
"firma energetica.
occhio: parliamo di case normali e non di condizioni al limite... uffici, vetrate enormi, edifici a sbalzo...
"firma energetica.
occhio: parliamo di case normali e non di condizioni al limite... uffici, vetrate enormi, edifici a sbalzo...
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Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
nicorovoletto ha scritto:installato radiante in abitazioni del '70 senza isolamento (anche del 400', centri città) senza toccare gli isolamenti... mai avuti problemi di scarso riscaldamento.... la risposta.. sempre quella:
"firma energetica.
occhio: parliamo di case normali e non di condizioni al limite... uffici, vetrate enormi, edifici a sbalzo...
quoto
però se il prg devi farlo con 12831 e 1264 non conviene stare li dentro?
certo che se non hanno freddo nessuno si incavola
io avevo un caso in cui sulla carta non bastava il radiante per una stanza... ho detto al cliente che io nel prog mettevo anche un radiatore ma di tirarsi solo i tubi che no lo avrebbe mai messo
ed il mio prog era a posto
poi sono riuscito a fare isolare e quianid non serviva più
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
infatti la mia intenzione sarebbe evitarlo il cappotto interno...però su un edificio con dispersioni significative non riesco a realizzare i pannelli radianti "sulla carta" (ben oltre 100 W/mq, temperatura pavimento sopra 29°C)...
...anche se poi nella realtà funziona...
...anche se poi nella realtà funziona...
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- Iscritto il: mar ago 29, 2006 14:54
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
ecco ora ci troviamo.... meglio fare una predisposizione per alte temperatura (come dice giro) e spiegare tutto al cliente che fare un cappotto interno "malamente" per poi ritrovarsi a spiegare tutto quello che ci siamo detti fino a qui a degli avvocati.du.pa ha scritto:infatti la mia intenzione sarebbe evitarlo il cappotto interno...però su un edificio con dispersioni significative non riesco a realizzare i pannelli radianti "sulla carta" (ben oltre 100 W/mq, temperatura pavimento sopra 29°C)...
...anche se poi nella realtà funziona...
quindi fai l'impianto a pavimento passo 10 e 5 bagni, fai l'alta temperatura nei bagni ad integrazione e poi dallo stesso circuito alta temperatura porta delle predisposizione di radiatori nei locali sfavoriti (tanto non verranno mai installati) e secondo me è decisamente meglio di una rifodera interna non completa.
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Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
nicorovoletto, per caso sei riuscito poi sul campo a misurare la temp superficiale del pavimento radiante della casa del 400? non è cha andava su a valori esagerati?
riccardo - affetto da superbonus
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- Iscritto il: mar ago 29, 2006 14:54
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
no..... è il solito discorso ... per i calcoli di potenza utiliziamo (tramite sw e quindi relative norme) molteplici fattori di sicurezza. Ti garantisco che alla fine (soprattutto con edifici vecchi) la potenza neccessaria è la metà di quella calcolata.... (esempio tipo: ricambio aria di potenza 0.5vol/h in tutta l'abitazione per tutte le ore del giorno (notte e giorno)...dai cazzolina!!)gararic ha scritto:nicorovoletto, per caso sei riuscito poi sul campo a misurare la temp superficiale del pavimento radiante della casa del 400? non è cha andava su a valori esagerati?
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Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
quoto.. anzi per bagno e cucina ancora più vol/hnicorovoletto ha scritto:no..... è il solito discorso ... per i calcoli di potenza utiliziamo (tramite sw e quindi relative norme) molteplici fattori di sicurezza. Ti garantisco che alla fine (soprattutto con edifici vecchi) la potenza neccessaria è la metà di quella calcolata.... (esempio tipo: ricambio aria di potenza 0.5vol/h in tutta l'abitazione per tutte le ore del giorno (notte e giorno)...dai cazzolina!!)gararic ha scritto:nicorovoletto, per caso sei riuscito poi sul campo a misurare la temp superficiale del pavimento radiante della casa del 400? non è cha andava su a valori esagerati?
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
Verissimo: ho dimenticato di scriverlo ieri: farsi sempre specificare l'assenza di formaldeide nei collanti impiegati sia nei prodotti a base di fibre naturali, sia di quelli a base di fibre minerali, e magari per far buon peso, chiedere anche il certificato EPD (Environmental Product Declarations) del prodotto, che pochi sono in grado di produrre.gararic ha scritto:aggiungo un elemento di discussione: a chi propone isolanti in fibre naturali, fatevi dire che collanti vengono utilizzati per legare tra loro le fibre, e fatevi dire quanta formaldeide c'è dentro...
Nel caso sia veramente un tramezzo e non un muro portante, e se nessun impianto si trova a passare da quelle parti, è possibile segare il tramezzo, staccandolo dalla parete esterna, per consentire il passaggio del cappotto interno che, così non è interrotto.ketenegh ha scritto:PS faccio presente che esistono e vogliono essere tra i protagonisti anche i ponti termici verticale tra parete divisoria e parete esterna. Avanti coi cunei, cioè gli uomini di mondo che hanno fatto il militare a Cuneo.
Fabrizio
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Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
uci uci sento odor di..... casaclima?
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Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
Non è un segretonicorovoletto ha scritto:uci uci sento odor di..... casaclima?
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Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
personalmente non lo sapevo... ma lo si legge...
Non ho paura della mia ignoranza, anzi, l'affronto ogni giorno!
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
mmmm diciamo di no.fp67 ha scritto: la temperatura superficiale interna dei punti critici (spigoli di cui sopra) dopo l'intervento di "cappotto interno" diminuisce,
Diciamo invece che diminuiscono le superfici fredde e quindi l'umidità va tutta lì.. e quando sono saturi.. bla bla. -> isolare può creare molti problemi di umità rispetto al non isolare -> se si isola si deve farlo bene.
Ma correggendo male un pt, di sicuro la temp. superficiale non diminuisce.
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Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
ma non hai garanzie di andare ovunque e di avere una intercapedine perfettamente riempita.ketenegh ha scritto:Insufflare è quasi equivalente al cappotto interno, senza diminuire i volumi, pulito e veloce,
con 20 cm di intercapedine di sicuro qualche aggancio tra un muro e l'altro c'è.. nello spigolo soffitto muro non ci arrivi, sopra i cassonetti idem..
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Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
Per esperienza personale... per casa tua..arkanoid ha scritto:a tal proposito, mi sto accingendo a farmi da me un cappottino interno
Usa la testa. Le l'ur in casa è controllata e teni caldo non succede proprio niente... alla faccia della verifica termoigrometrica (che per sua natura è .. un po' farlocca)
Al limite monta un recuperatore puntuale ..
Se usi i placcaggi non ripristini nulla, a meno di non mettere. La soluzione è controparete in cartongesso con 2 lastre, e tra le due metti la barriera (o telo igrovariabile) che puoi giuntare come vuoi. Poi quando metti le viti di fissaggio.. vabbè, mica passa da lì
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Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
Se fai i calcoli secondo UNI 12831.. ciccia.. in realtà molto validonicorovoletto ha scritto: la risposta.. sempre quella:
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Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
l'idea era di incollare (tanto per, solo per la posa) della stiferite (da poco, € li sto contando, sono quasi sicuro 30mm) con alluminio contro la parete (il lato alluminio chiaramente interno), nastrare le giunte e siliconare pavimento soffitto e fori impianti, posare il telaio del cartongesso contro le lastre senza agganci alla parete, ma solo pavimento e soffitto (il piano è anche basso, 2,85), e lastre normali davanti. non vorrei usare la BV a livello delle lastre perchè con dentro 3000 viti secondo perde un po' la sua utilità. E' una soluzione tampone, non posso arrivare tatno giù ma passare da U dell'ordine di 3 ad U dell'ordine di 0,6 è già sufficiente. Le lastre coibenti, tolta la spesa della posa, purtroppo incidono per il 70% nel totale già stando su questo piccolo spessore.SuperP ha scritto:Per esperienza personale... per casa tua..arkanoid ha scritto:a tal proposito, mi sto accingendo a farmi da me un cappottino interno
Usa la testa. Le l'ur in casa è controllata e teni caldo non succede proprio niente... alla faccia della verifica termoigrometrica (che per sua natura è .. un po' farlocca)
Al limite monta un recuperatore puntuale ..
Se usi i placcaggi non ripristini nulla, a meno di non mettere. La soluzione è controparete in cartongesso con 2 lastre, e tra le due metti la barriera (o telo igrovariabile) che puoi giuntare come vuoi. Poi quando metti le viti di fissaggio.. vabbè, mica passa da lì
Per ora starò solo io nella casa (fatto salvo qualche notte... ) per cui l'ur secondo me sarà generalmente bassa e non alta come da calcoli.
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Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
Io invece dico di sì.SuperP ha scritto:mmmm diciamo di no.
...
Ma correggendo male un pt, di sicuro la temp. superficiale non diminuisce.
Isolando dall'interno si attirano tutte le isoterme come l'arpista fa con le corde dell'arpa e se non faccio il risvolto nell'angolo parete esterna (isolata dall'interno)/soffitto la temperatura nel punto più sfavorevole (l'angolo) scende di circa un grado. Nell'esempio che allego da una temperatura superficiale interna dell'angolo dello stato di fatto di circa 11° (non male, eh?) se io avessi solo fatto il cappotto interno senza risvolto a soffitto la temperatura sarebbe scesa addirittura a 10°. Isolando contestualmente l'estradosso del solaio verso il sottotetto non riscaldato la situazione non cambia molto: l'isolamento del solaio innalza a circa 13° la Tsi dell'angolo, il cappotto interno la fa ridiscendere a circa 12°.
In questo caso sono stato fortunato perché i clienti hanno capito e sono riuscito a convincerli a fare il risvolto a soffitto di 60cm e la temperatura nello spigolo è salita sopra a 16.5° e nel bordo del risvolto a 16°: non è l'ottimale 16.7°, ma quasi.
Isolante sul solaio 16 cm di fibra di legno 160 kg/mc L=0.039 W/mK
Isolante interno: pannelli a base di idrati di silicato di calcio 6 cm con apposito ciclo previsto dal produttore del sistema.
Condizioni al contorno delle simulazioni:
Tint=20° Rsi=0.25 mqK/W (Rsi che si deve usare per il calcolo delle Temperature superficiali interne)
Test=0° Rse=0.04 mqK/W (temperatura media mensile a gennaio nel comune dove è collocato l'edificio).
Buona domenica
Fabrizio
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Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
Come Fabrizio ha dimostrato con la simulazione, non si deve sempre presumere che la migliore correzione del ponte sotto il profilo energetico coincida automaticamente con la tint più alta.
Anzi, spesso la migliore correzione di psi non porta alla miglior distribuzione delle temperature.
Fate l'esempio opposto: se l' UNICO interesse fosse la distribuzione delle temperature, applicare negli angoli una generosa L in alluminio che adduca calore laddove si disperde, sarebbe un ottima soluzione; ovviamente non per la dispersione!
xFabrizio: ho fatto notare la stessa cosa alla Schartzmueller in merito alla teta2 del capitolato 'FinestraQualitàCasaClima'; fosse solo teta2 il mio problema, metterei un controdavanzale interno in alluminio!
Anzi, spesso la migliore correzione di psi non porta alla miglior distribuzione delle temperature.
Fate l'esempio opposto: se l' UNICO interesse fosse la distribuzione delle temperature, applicare negli angoli una generosa L in alluminio che adduca calore laddove si disperde, sarebbe un ottima soluzione; ovviamente non per la dispersione!
xFabrizio: ho fatto notare la stessa cosa alla Schartzmueller in merito alla teta2 del capitolato 'FinestraQualitàCasaClima'; fosse solo teta2 il mio problema, metterei un controdavanzale interno in alluminio!
Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
Il valore di diminuzione, dipende nel tuo caso dal fatto che confronti già una situazione di soffitto isolato e da una trave di bordo molto imponente.fp67 ha scritto:Io invece dico di sì.
Facendo altre verifiche veloci, con strutture in copertura non isolate e cordoli (parliamo di muratura portante) non mi risultano abbassamenti così rilevanti.. solo qualche 0.1°C, cosa che direi.. non conta.
Il problema è invece fare una buona sigillatura delle contropareti..
Cmq ribadisco il mio concetto.
Non sono le strutture a creare problemi, ma il comportamento degli utenti, che sono però anche non informati adeguatamente da venditori etc.
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Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
Non credo che therm consideri l'effetto radiante: avere 5°C in più sulle pareti contigue a quelle non isolate non è indifferente per la quota di radiante che influenza la temperatura superficiale, appunto, delle pareti non isolate.
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Re: ...CAPPOTTO INTERNO...
Ecco bravo.. me l'ero dimenticato.arkanoid ha scritto:Non credo che therm consideri l'effetto radiante
L'avere il pavimento radiante fa si che anche il soffitto venga riscaldato direttamente dal pavimento per irraggiamento e pure le pareti.
Questo, oltre al fatto che col radiante non si può fare tanto on/off con l'impianto, è uno dei motivi per i quali con l'impianto radiante ci sono meno problemi di muffe.
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