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Re: Lettera aperta
Si chiama concorrenza. Chi non sta sul mercato con prezzi competitivi, è destinato a sparire.
Qualcuno preferirebbe le tariffe minime professionali... purtroppo è vietato dalla legge, in regime di libera concorrenza.
Qualcuno preferirebbe le tariffe minime professionali... purtroppo è vietato dalla legge, in regime di libera concorrenza.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Lettera aperta
Poverino quello che ha scritto, se adesso apriranno a tutti proprio perchè non frega niente a nessuno .....
chissà il perchè esistevano delle competenze professionali una volta ....
So già la risposta degli ordini professionali che stanno adoperandosi per far accreditare i loro nuovi corsi ... i costruttori edili che non vogliono i controlli e gli sta bene pagare un obolo molto economico per ogni appartamento (mi dicevano che a Milano siamo sui 25€/appartamento).
Il modello CC va bene perchè si è in una piccola zona molto ricca e incentivata, ma soprattutto non guarda agli impianti.
In Lombardia ci sono i soggetti fieri di sedere al tavolo rotondo per spartirsi la torta ed è altrettanto uno strumento di lavoro ...
http://www.casaeclima.com/index.php?opt ... &Itemid=50
A proposito dei cani e dei maiali
Da qualche parte fanno i pastori e in altre fanno i professionisti
Ultima modifica di jerryluis il mar apr 12, 2011 12:57, modificato 1 volta in totale.
Ora diventerò un coso per usare la cosa+, domani la la cosa++ e chissà a quando la cosa super+ ....
ma a me interessa tutt'altra cosa .....
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Re: Lettera aperta
Sono d'accordo con NNN. Con rifermento alla legislazione nazionale, per me si dovrebbe abolire l'obbligo dell'ACE nelle compravendite di immobili realizzati in data antecedente all'entrata in vigore delle linee guida. Secondo me, 'sto cavolo di documento
1. andrebbe fatto dal progettista (questa cosa della terzietà mi fa girare gli zebedei)
2. dovrebbe essere realizzato utilizzando mezzi di calcoli seri visto che...
3. ... lo farei redigere solo per il nuovo o per ristrutturazioni totali, in modo tale da togliere o ridurre al minimo gli errori di assegnazione dei dati in fase di calcolo.
Allo stato attuale e visto il parco edilizio italiano, l'autodichiarazione è stata la cosa più sensata associata a tutto l'argomento
1. andrebbe fatto dal progettista (questa cosa della terzietà mi fa girare gli zebedei)
2. dovrebbe essere realizzato utilizzando mezzi di calcoli seri visto che...
3. ... lo farei redigere solo per il nuovo o per ristrutturazioni totali, in modo tale da togliere o ridurre al minimo gli errori di assegnazione dei dati in fase di calcolo.
Allo stato attuale e visto il parco edilizio italiano, l'autodichiarazione è stata la cosa più sensata associata a tutto l'argomento
Re: Lettera aperta
Si bravo 10€/ ad ace in meno alla società privata e poi qualcuno non può più dire che in Lumbard hanno certificato millemilaimmobili!!Mimmo_510859D ha scritto:Sono d'accordo con NNN. Con rifermento alla legislazione nazionale, per me si dovrebbe abolire l'obbligo dell'ACE nelle compravendite di immobili realizzati in data antecedente all'entrata in vigore delle linee guida. Secondo me, 'sto cavolo di documento
1. andrebbe fatto dal progettista (questa cosa della terzietà mi fa girare gli zebedei)
2. dovrebbe essere realizzato utilizzando mezzi di calcoli seri visto che...
3. ... lo farei redigere solo per il nuovo o per ristrutturazioni totali, in modo tale da togliere o ridurre al minimo gli errori di assegnazione dei dati in fase di calcolo.
Allo stato attuale e visto il parco edilizio italiano, l'autodichiarazione è stata la cosa più sensata associata a tutto l'argomento
120€/anno certificatore in meno alla società ....
800 €/ nuovo corsista in meno alle società
Ma avete idea del giro economico che hanno tiorato in ballo per nulla??!!
La gallina dalle uova d'oro quando da tempo questo lavoro si faceva seriamente nell'ambito delle consulenze ai clienti..
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Re: Lettera aperta
Caro Jerry parlavo così... tanto per far du' chiacchere. È ovvio che ora è impossibile fermare il vostro carrozzone. Trovo anche un po' ingenua la lettera del link postato dal SuperP. Inevitabile la situazione che si è venuta a creare.
Re: Lettera aperta
Il punto è proprio questo: dobbiamo partire dal carrozzone che è stato creato, per cercare di renderlo sensato per i professionisti e per i cittadini.Mimmo_510859D ha scritto:È ovvio che ora è impossibile fermare il vostro carrozzone. Trovo anche un po' ingenua la lettera del link postato dal SuperP. Inevitabile la situazione che si è venuta a creare.
La conclusione alla quale sono arrivato è che debbano essere istituite due distinte procedure: una per il nuovo e una per l'esistente.
Nel nuovo, dove della costruzione si dovrebbe conoscere tutto, posso anche accettare la procedura vigente, magari allineata con le norme nazionali; e posso anche arrivare a tollerare (non a digerire) la terzietà.
Ma nell'esistente, dove le cose fondamentali (strutture e impianto) non posso che valutarle a sensazione e tabelle, che senso ha farsi le pippe con subalterni, ombre, illuminazione ed altre inezie che servono solo ad appesantire la fase di rilievo ed imputazione dati (e quindi i costi).
Se l'impianto è unico, non c'è alcun motivo tecnico per dividere lo stabile in tanti subalterni: ma hanno presente quelli del CENED quanto tempo (e soldi) in più ci vuole per un condominio medio di 20-30 appartamenti? Almeno servisse a qualche cosa.
La soluzione a mio avviso dovrebbe essere quella di definire, per l'esistente (cambi caldaia, detrazioni fiscali, ACE volontari, ecc.), una procedura semplificata (anche con un k maggiorativo di default all'Eph) che consenta di ragionare sull'intero involucro disperdente senza orpelli inutili, che tra l'altro incidono sul risultato in maniera poco significativa.
Re: Lettera aperta
A sto punto fare l'albo dei certificatori per gli edifici nuovi e l'albo per gli edifici vecchi
La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché.
Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché !
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Re: Lettera aperta
Perchè creare due modi di operare? Le basi su cui effettuare la catalogazione di un edificio devono essere uniche. Per questo ritengo che l'ACE per l'esistente debba essere un fatto volontario del Committente e no una imposizione dall'alto. Se sull'esistente la Signora Maria ha desiderio di conoscere la classificazione della propria abitazione molto probabilmente allora sarà più probabile che ella sarà più disposta a spendere una cifra maggiore per rilievi più accurati (ad esempio, con l'ausilio di termoflussimetri) rispetto a quando viene imposta dai piani superiori.gianna63 ha scritto:Il punto è proprio questo: dobbiamo partire dal carrozzone che è stato creato, per cercare di renderlo sensato per i professionisti e per i cittadini.Mimmo_510859D ha scritto:È ovvio che ora è impossibile fermare il vostro carrozzone. Trovo anche un po' ingenua la lettera del link postato dal SuperP. Inevitabile la situazione che si è venuta a creare.
La conclusione alla quale sono arrivato è che debbano essere istituite due distinte procedure: una per il nuovo e una per l'esistente.
Nel nuovo, dove della costruzione si dovrebbe conoscere tutto, posso anche accettare la procedura vigente, magari allineata con le norme nazionali; e posso anche arrivare a tollerare (non a digerire) la terzietà.
Ma nell'esistente, dove le cose fondamentali (strutture e impianto) non posso che valutarle a sensazione e tabelle, che senso ha farsi le pippe con subalterni, ombre, illuminazione ed altre inezie che servono solo ad appesantire la fase di rilievo ed imputazione dati (e quindi i costi).
Se l'impianto è unico, non c'è alcun motivo tecnico per dividere lo stabile in tanti subalterni: ma hanno presente quelli del CENED quanto tempo (e soldi) in più ci vuole per un condominio medio di 20-30 appartamenti? Almeno servisse a qualche cosa.
La soluzione a mio avviso dovrebbe essere quella di definire, per l'esistente (cambi caldaia, detrazioni fiscali, ACE volontari, ecc.), una procedura semplificata (anche con un k maggiorativo di default all'Eph) che consenta di ragionare sull'intero involucro disperdente senza orpelli inutili, che tra l'altro incidono sul risultato in maniera poco significativa.
P.S. Ma da dove ti è venuto a mettere questo nick femminile
Re: Lettera aperta
[/quote]
Se sull'esistente la Signora Maria ha desiderio di conoscere la classificazione della propria abitazione molto probabilmente allora sarà più probabile che ella sarà più disposta a spendere una cifra maggiore per rilievi più accurati (ad esempio, con l'ausilio di termoflussimetri) rispetto a quando viene imposta dai piani superiori.
[/quote]
Vorrei vedere quante signore marie sarebbero disposte a conoscere la classificazione della propria casa.
"Si signora vedrà come è contenta di avere il suo certificato classe G della sua casa di vent'anni. Sono mille euro!"
Se sull'esistente la Signora Maria ha desiderio di conoscere la classificazione della propria abitazione molto probabilmente allora sarà più probabile che ella sarà più disposta a spendere una cifra maggiore per rilievi più accurati (ad esempio, con l'ausilio di termoflussimetri) rispetto a quando viene imposta dai piani superiori.
[/quote]
Vorrei vedere quante signore marie sarebbero disposte a conoscere la classificazione della propria casa.
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Re: Lettera aperta
Mettiamola pure cosi':gianna63 ha scritto:Il punto è proprio questo: dobbiamo partire dal carrozzone che è stato creato, per cercare di renderlo sensato per i professionisti e per i cittadini.Mimmo_510859D ha scritto:È ovvio che ora è impossibile fermare il vostro carrozzone. Trovo anche un po' ingenua la lettera del link postato dal SuperP. Inevitabile la situazione che si è venuta a creare.
La conclusione alla quale sono arrivato è che debbano essere istituite due distinte procedure: una per il nuovo e una per l'esistente.
Nel nuovo, dove della costruzione si dovrebbe conoscere tutto, posso anche accettare la procedura vigente, magari allineata con le norme nazionali; e posso anche arrivare a tollerare (non a digerire) la terzietà.
Ma nell'esistente, dove le cose fondamentali (strutture e impianto) non posso che valutarle a sensazione e tabelle, che senso ha farsi le pippe con subalterni, ombre, illuminazione ed altre inezie che servono solo ad appesantire la fase di rilievo ed imputazione dati (e quindi i costi).
Se l'impianto è unico, non c'è alcun motivo tecnico per dividere lo stabile in tanti subalterni: ma hanno presente quelli del CENED quanto tempo (e soldi) in più ci vuole per un condominio medio di 20-30 appartamenti? Almeno servisse a qualche cosa.
La soluzione a mio avviso dovrebbe essere quella di definire, per l'esistente (cambi caldaia, detrazioni fiscali, ACE volontari, ecc.), una procedura semplificata (anche con un k maggiorativo di default all'Eph) che consenta di ragionare sull'intero involucro disperdente senza orpelli inutili, che tra l'altro incidono sul risultato in maniera poco significativa.
- Abolizione degli ACE per edifici ante cened e cened+. Visto che sull'esistente, in occasione di affitti e compravendite, a nessuno interessa niente dell'ACE. E poi così facendo sparirebbero almeno la metà dei certificatori da accatto.
- Unica procedura per il nuovo allineata alla procedura nazionale.
UNI 11300....no grazie, non faccio fumo !
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Re: Lettera aperta
Stai tranquillo che la signora Maria che ha una casa colabrodo non ha nessunissima intezione di commissionare un ACE.soloalfa ha scritto:Se sull'esistente la Signora Maria ha desiderio di conoscere la classificazione della propria abitazione molto probabilmente allora sarà più probabile che ella sarà più disposta a spendere una cifra maggiore per rilievi più accurati (ad esempio, con l'ausilio di termoflussimetri) rispetto a quando viene imposta dai piani superiori.
Vorrei vedere quante signore marie sarebbero disposte a conoscere la classificazione della propria casa.
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Re: Lettera aperta
È auspicabile che siano in tanti a ribadire (anche) lo stesso concettoHUGO ha scritto:Mimmo mi ha bruciato sul filo di lana
Re: Lettera aperta
Infatti! Considerando che la maggioranza delle abitazioni è cosi!Mimmo_510859D ha scritto:Stai tranquillo che la signora Maria che ha una casa colabrodo non ha nessunissima intezione di commissionare un ACE.soloalfa ha scritto:Se sull'esistente la Signora Maria ha desiderio di conoscere la classificazione della propria abitazione molto probabilmente allora sarà più probabile che ella sarà più disposta a spendere una cifra maggiore per rilievi più accurati (ad esempio, con l'ausilio di termoflussimetri) rispetto a quando viene imposta dai piani superiori.
Vorrei vedere quante signore marie sarebbero disposte a conoscere la classificazione della propria casa.
"Si signora vedrà come è contenta di avere il suo certificato classe G della sua casa di vent'anni. Sono mille euro!"
Le signora maria credo che chiederà l'ACE quando avrà intenzione di ristrutturare casa.
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Re: Lettera aperta
Ma se imponi l'obbligo dell'ACE su una ristrutturazione totale hai un margine di errore sui rilievi molto più stretto. Fermo restando che certificatore e progettista siano la stessa persona
Re: Lettera aperta
Mimmo_510859D ha scritto:Ma se imponi l'obbligo dell'ACE su una ristrutturazione totale hai un margine di errore sui rilievi molto più stretto. Fermo restando che certificatore e progettista siano la stessa persona
D'accordo! il mio "quando avrà intenzione" era più un "quando sarà in procinto".
Ovvero quando ci sarà effettivamente bisogno di fare una diagnosi energetica REALE del prima e del dopo. No?
Credo che alla fine la pensiamo allo stesso modo. L'unica mia perplessita è l'intezione della gente "comune", solitamente ignorante in materia di farsi fare un ACE senza un motivo particolare.
Ti dicono che un pezzo di carta che costa 1000 euro, non serve praticamente a niente a loro!
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Re: Lettera aperta
Però se un Tecnico viene commissionato per la progettazione di un intervento di ristrutturazione edilizia e quindi deve già tirare giù i suoi bei calcoli sul fabbisogno energetico per compialere la L10 ha fatto la stragrande maggioranza del suo lavoro per l'ACE finale. Quindi, l'ACE non lfai pagere più 1000 € ma quel tantinello in più rispetto all'onorario relativo alla progettazione. Poi, mettiamoci l'anima in pace, che un po' commerciante bisogna esserlo nel presentare l'offerta dell'All Inclusive alla Maria
Re: Lettera aperta
Il problema è che indietro non si torna: ve la vedete Regione Lombardia che fa retromarcia su questa questione, dopo aver sbandierato il primato Lombardo (a livello europeo) sul numero di certificati?
E parlando di numero di certificati, secondo voi se ne fanno di più per il nuovo o per l'esistente?
Partendo quindi da una questione che a mio avviso non riusciremo a cambiare, si tratta di riuscire a gestire al meglio la questione.
Da qui la mia idea che potrebbe essere una cosa sensata stabilire due diversi criteri di certificazione: una dettagliata per il nuovo e una meno sofisticata, che preveda un k maggiorativo per tener conto delle semplificazioni introdotte, per l'esistente.
I due sistemi dovrebbero chiaramente fare riferimento alla stessa scala/classificazione.
In tal caso gli ACE condominiali legati a ristrutturazioni edili o impiantistiche (ricordo l'obbligatorietà per i cambi caldaia) si potrebbero fare con tempi e costi ragionevoli.
Qualche anno fa abbiamo progettato la riqualificazione di una centrale di quartiere da 12 MW (oltre 1500 unità immobiliari); una diagnosi (per palazzo) siamo stati in grado di farla, e la cosa aveva una sua utilità; un'ACE per subalterno sarei curioso di sapere cosa sarebbe costato, quanto tempo ci sarebbe voluto, e a cosa sarebbe servito.
E parlando di numero di certificati, secondo voi se ne fanno di più per il nuovo o per l'esistente?
Partendo quindi da una questione che a mio avviso non riusciremo a cambiare, si tratta di riuscire a gestire al meglio la questione.
Da qui la mia idea che potrebbe essere una cosa sensata stabilire due diversi criteri di certificazione: una dettagliata per il nuovo e una meno sofisticata, che preveda un k maggiorativo per tener conto delle semplificazioni introdotte, per l'esistente.
I due sistemi dovrebbero chiaramente fare riferimento alla stessa scala/classificazione.
In tal caso gli ACE condominiali legati a ristrutturazioni edili o impiantistiche (ricordo l'obbligatorietà per i cambi caldaia) si potrebbero fare con tempi e costi ragionevoli.
Qualche anno fa abbiamo progettato la riqualificazione di una centrale di quartiere da 12 MW (oltre 1500 unità immobiliari); una diagnosi (per palazzo) siamo stati in grado di farla, e la cosa aveva una sua utilità; un'ACE per subalterno sarei curioso di sapere cosa sarebbe costato, quanto tempo ci sarebbe voluto, e a cosa sarebbe servito.
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Re: Lettera aperta
E lo so Fratello mio. Infatti tutte queste parole che stiamo scrivendo mi sanno tanto di discussioni sul sesso degli angeligianna63 ha scritto:Il problema è che indietro non si torna: ve la vedete Regione Lombardia che fa retromarcia su questa questione, dopo aver sbandierato il primato Lombardo (a livello europeo) sul numero di certificati?
Re: Lettera aperta
Si hai ragione.Mimmo_510859D ha scritto:Però se un Tecnico viene commissionato per la progettazione di un intervento di ristrutturazione edilizia e quindi deve già tirare giù i suoi bei calcoli sul fabbisogno energetico per compialere la L10 ha fatto la stragrande maggioranza del suo lavoro per l'ACE finale. Quindi, l'ACE non lfai pagere più 1000 € ma quel tantinello in più rispetto all'onorario relativo alla progettazione. Poi, mettiamoci l'anima in pace, che un po' commerciante bisogna esserlo nel presentare l'offerta dell'All Inclusive alla Maria
la cavolata della terzietà del certificatore...
La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
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Re: Lettera aperta
Eh, giusto per usare un eufemismosoloalfa ha scritto:la cavolata della terzietà del certificatore...
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Re: Lettera aperta
Ah soloalfa...
Tanti auguri!
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Re: Lettera aperta
La certificazione dell'esistente serve alla RL (ed alle altre regioni) per "conoscere" il consumo esistente del parco fabbricati.gianna63 ha scritto:Mimmo_510859D ha scritto:...
Ma nell'esistente, dove le cose fondamentali (strutture e impianto) non posso che valutarle a sensazione e tabelle, che senso ha farsi le pippe con subalterni, ombre, illuminazione ed altre inezie che servono solo ad appesantire la fase di rilievo ed imputazione dati (e quindi i costi).
Se l'impianto è unico, non c'è alcun motivo tecnico per dividere lo stabile in tanti subalterni: ma hanno presente quelli del CENED quanto tempo (e soldi) in più ci vuole per un condominio medio di 20-30 appartamenti? Almeno servisse a qualche cosa.
....
Ci si deve ricordare che in base alla direttiva europea (quella del 20/20/20) saranno applicate sanzioni agli stati membri che non raggiungeranno l'obbettivo ...
Quindi:
- la certificazione dell'esistente è stata attuata "a spese dei cittadini"
- ogni regione ha (avrà) i dati del consumo energetico dei propri fabbricati;
- potrà varare/attuare le varie iniziative per raggiungere l'obbittivo del 20/20/20, ovvero applicare eventuali sanzioni sugli edifici "più energivori"
-
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Re: Lettera aperta
Carta straccia per carta straccia bastava prendere le RT L10 depositate in comune e procedere con le relative sanzioni se queste mancanti o palesemente difformi alle norme di buona tecnica di progettazione (utopico pensare di controllare la conformità tra realizzato e progettato)
Re: Lettera aperta
A parte il fatto che la certificazione energetica (che non è una diagnosi) non fornisce i consumi ma un indice di consumo (che è cosa ben diversa), se così fosse, a costo zero, sarebbe bastato dire ai manutentori, che hanno l'obbligo di annotarlo sul libretto di centrale, "comunicami i consumi degli ultimi x anni".gfrank ha scritto:La certificazione dell'esistente serve alla RL (ed alle altre regioni) per "conoscere" il consumo esistente del parco fabbricati.gianna63 ha scritto:Mimmo_510859D ha scritto:...
Ma nell'esistente, dove le cose fondamentali (strutture e impianto) non posso che valutarle a sensazione e tabelle, che senso ha farsi le pippe con subalterni, ombre, illuminazione ed altre inezie che servono solo ad appesantire la fase di rilievo ed imputazione dati (e quindi i costi).
Se l'impianto è unico, non c'è alcun motivo tecnico per dividere lo stabile in tanti subalterni: ma hanno presente quelli del CENED quanto tempo (e soldi) in più ci vuole per un condominio medio di 20-30 appartamenti? Almeno servisse a qualche cosa.
....
Sicuramente avrebbero avuto un dato più attendibile, visto che nessuno di noi si sognerebbe di calcolare i consumi (diagnosi) col metodo Lombardo.
Re: Lettera aperta
Scusa per conoscere il consumo dei fabbricati la RL dovrebbe solo accedere al database del Curit, appaltato con bando pubblico e finanziamento europeo con 48 cent di € di sconto su circa 1.000.000 di bando (io non sto a guardà el capello) , e troveresti i dati di consumo di ogni centrale termica ....gfrank ha scritto:La certificazione dell'esistente serve alla RL (ed alle altre regioni) per "conoscere" il consumo esistente del parco fabbricati.gianna63 ha scritto:Mimmo_510859D ha scritto:...
Ma nell'esistente, dove le cose fondamentali (strutture e impianto) non posso che valutarle a sensazione e tabelle, che senso ha farsi le pippe con subalterni, ombre, illuminazione ed altre inezie che servono solo ad appesantire la fase di rilievo ed imputazione dati (e quindi i costi).
Se l'impianto è unico, non c'è alcun motivo tecnico per dividere lo stabile in tanti subalterni: ma hanno presente quelli del CENED quanto tempo (e soldi) in più ci vuole per un condominio medio di 20-30 appartamenti? Almeno servisse a qualche cosa.
....
Ci si deve ricordare che in base alla direttiva europea (quella del 20/20/20) saranno applicate sanzioni agli stati membri che non raggiungeranno l'obbettivo ...
Quindi:
- la certificazione dell'esistente è stata attuata "a spese dei cittadini"
- ogni regione ha (avrà) i dati del consumo energetico dei propri fabbricati;
- potrà varare/attuare le varie iniziative per raggiungere l'obbittivo del 20/20/20, ovvero applicare eventuali sanzioni sugli edifici "più energivori"
pensa che c'è il dato reale senza calcoli sfantascientifici e invocare la protezione dei santi ....
quel database contiene da tempo i dati che servono, basta leggere. Peccato che non riesco ad inserire il file pdf del bando perchè è talmente paradossale che nessuno mi crede se non legge.... base d'asta 1.00.050,00 € aggiudicata per 1.000.049,52 €.
sul punto 2 e 3 ogni ente pubblico con consumi energetici superiori ai 1000tep ha l'obbligo dal 1991 dell'energy manager....
che lo facciano lavorare che faccia gli audit energetici seri e sarebbero ben oltre l'ACE . L'odit energetico è su tutto: dai consumi di benzina, olio, carta, toner, elettricità, combustibili per riscaldamentoe e altro. Evidentemente dal 1991 non esistono queste figure o non sono messe in condizioni di lavorare....
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Re: Lettera aperta
Questa affermazione è forse + ingenua della lettera.gfrank ha scritto:La certificazione dell'esistente serve alla RL (ed alle altre regioni) per "conoscere" il consumo esistente del parco fabbricati.
Ma secondo te, non si sa quale è il consumo medio?
Le norme sulle manutenzioni delle caldaie impongono, da anni, di annotare i consumi .. A costo 0!
Quello non è l'obbiettivo.
A mio avviso, la certificazione a tappeto non serve per risparmiare energia (lo sa anche la sig.ra Maria che mettendo il vetrocamera risparmia energia)..
Bisognava fare azioni mirate di diagnosi, obbligando, tramite le ESCO, a risparmiare energia partendo dagli edifici + datati con impianti meno efficienti. Il tutto basandosi sul catasto impianti, che in lombardia bene o male è decente (rispetto alle altre regioni!!).
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Re: Lettera aperta
Usa il condizionale..jerryluis ha scritto:Scusa per conoscere il consumo dei fabbricati la RL dovrebbe solo accedere al database del Curit, e troveresti i dati di consumo di ogni centrale termica ....
pensa che c'è il dato reale senza calcoli sfantascientifici e invocare la protezione dei santi ....
quel database contiene da tempo i dati che servono, basta leggere.
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Re: Lettera aperta
grazie!Mimmo_510859D ha scritto:Ah soloalfa...
Tanti auguri!
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Re: Lettera aperta
Visto che sei un verificatore: hai visto "la qualità" dei dati inseriti nel curit ? non hanno niente da invidiare a quelli delle certificazioni ....SuperP ha scritto:Questa affermazione è forse + ingenua della lettera.gfrank ha scritto:La certificazione dell'esistente serve alla RL (ed alle altre regioni) per "conoscere" il consumo esistente del parco fabbricati.
Ma secondo te, non si sa quale è il consumo medio?
Le norme sulle manutenzioni delle caldaie impongono, da anni, di annotare i consumi .. A costo 0!
Quello non è l'obbiettivo.
A mio avviso, la certificazione a tappeto non serve per risparmiare energia (lo sa anche la sig.ra Maria che mettendo il vetrocamera risparmia energia)..
Bisognava fare azioni mirate di diagnosi, obbligando, tramite le ESCO, a risparmiare energia partendo dagli edifici + datati con impianti meno efficienti. Il tutto basandosi sul catasto impianti, che in lombardia bene o male è decente (rispetto alle altre regioni!!).
In secondo luogo, non confondere il consumo "medio" (derivante dai dati dei consumi) con il consumo standard (delle certificazioni) ...
Valutate bene le ultime disposizioni in materia fiscale, tra le quali è compreso anche il "federalismo fiscale" degli enti locali: è previsto che i comuni possono applicare "sovratasse" (sanzioni) in base alla classe energetica degli edifici.
E sempre nell'ottica del 20/20/20, considerato che nel 2020 sarà operativo il federalismo fiscale, ritieni che le sanzioni che saranno (*) applicate all'Italia le pagheranno "indistintamente tutti gli italiani", oppure che vengano applicate in base ai consumi?
Purtroppo, farà fede la classe energetica dell'edificio, anche se la sciura Maria, che ha una casa in classe G, stà in casa con il maglione e riscaldamento spento .... in quanto le maggiori tasse, saranno calcolate sul consumo standard ...
(*) Da un recente convegno, presente il DG Casaclima, è emerso che l'Italia non riuscirà a raggiungere l'obbiettivo 20/20/20 ...
P.S. Forse non mi sono espresso bene: non intendevo dire che l'obbiettivo delle certificazioni (soprattutto sull'esistente) è quello di risparmiare energia, ma quello di "accatastare" a livello energetico le abitazioni a spese dei cittadini, e soprattutto a scopo fiscale (leggi maggiri tasse/sanzioni)
Re: Lettera aperta
scusa le sanzione anche agli enti pubblici?
lascia stare non addentrarti oltre ...
con un software non validato?
lascia stare non addentrarti oltre ...
e sono validi gli ACE fatti anche con il vecchio? che era definito un videogame!!
lascia stare non addentrarti oltre ...
Sono il primo a ritenere che l'intenzione dell'ACE fosse meritevole, ma applicata come è stato fatto è meglio stare zitti prima che qualcuno porti tutto davanti ad un tar ed io come cittadino devo vedere i miei soldi butatti per risarcire i danni ....
Fidati se in lumbard non c'era una certa maggioranza era già tutto saltato! pensa alle sentenze del consiglio di stato per la regione Piemonte .... è strano che una sentenza Nazionale abbia un valore regionale e non sia pari su tutto il territorio...
lascia stare non addentrarti oltre ...
con un software non validato?
lascia stare non addentrarti oltre ...
e sono validi gli ACE fatti anche con il vecchio? che era definito un videogame!!
lascia stare non addentrarti oltre ...
Sono il primo a ritenere che l'intenzione dell'ACE fosse meritevole, ma applicata come è stato fatto è meglio stare zitti prima che qualcuno porti tutto davanti ad un tar ed io come cittadino devo vedere i miei soldi butatti per risarcire i danni ....
Fidati se in lumbard non c'era una certa maggioranza era già tutto saltato! pensa alle sentenze del consiglio di stato per la regione Piemonte .... è strano che una sentenza Nazionale abbia un valore regionale e non sia pari su tutto il territorio...
Ora diventerò un coso per usare la cosa+, domani la la cosa++ e chissà a quando la cosa super+ ....
ma a me interessa tutt'altra cosa .....
ma a me interessa tutt'altra cosa .....
Re: Lettera aperta
Certo, guarda il commento che ho fatto a jerry.gfrank ha scritto:Visto che sei un verificatore: hai visto "la qualità" dei dati inseriti nel curit ? non hanno niente da invidiare a quelli delle certificazioni ....
Tieni presente che la pr di Mantova sul Curit è ben messa, sia come controlli sia come inserimento dati.
Stante le attuali normative, l'errore è forse inferiore.gfrank ha scritto:In secondo luogo, non confondere il consumo "medio" (derivante dai dati dei consumi) con il consumo standard (delle certificazioni) ...
Fonte?gfrank ha scritto:Valutate bene le ultime disposizioni in materia fiscale, tra le quali è compreso anche il "federalismo fiscale" degli enti locali: è previsto che i comuni possono applicare "sovratasse" (sanzioni) in base alla classe energetica degli edifici.
Impossibile. Prima devi certificare tutti i fabbricati.. e per quelli non riscaldati?
.gfrank ha scritto:E sempre nell'ottica del 20/20/20, considerato che nel 2020 sarà operativo il federalismo fiscale, ritieni che le sanzioni che saranno (*) applicate all'Italia le pagheranno "indistintamente tutti gli italiani", oppure che vengano applicate in base ai consumi?
Prima certifica 60milioni dif fabbricati.. poi ne parliamo
Cosa? Siamo messi meglio di altri.gfrank ha scritto:(*) Da un recente convegno, presente il DG Casaclima, è emerso che l'Italia non riuscirà a raggiungere l'obbiettivo 20/20/20 ...
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Re: Lettera aperta
Paccaccio di dubbi, magari l'incremento del 20% di rinnovabili può essere che lo raggiungiamo (ma eravamo a prefisso telefonico, il 20% di niente è niente), ma la riduzione del 20% dei gas serra onestamente è una chimera.SuperP ha scritto:Cosa? Siamo messi meglio di altri.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Lettera aperta
In Lombardia poi ci sono ancora dei discorsi aperti sulle verifiche degli ACE....qualcuno sa come è andata a finire la faccenda di quel certificatore che aveva fatto ricorso e il TAR gli aveva dato ragione...
UNI 11300....no grazie, non faccio fumo !
Re: Lettera aperta
Avrei una proposta oscena.......
Obbligo di redigere l'ACE in contradditorio fra due tecnici: una di parte del venditore (o locatore) ed una di parte dell'Acquirente (o locatario).
Qualora ai due tecnici risultassero due classi diverse, si dovrà chiedere obbligatoriamente il controllo finale ai verificatori della Regione.
Il prezzo di vendita (o locazione) dell'immobile dovrà poi essere aumentato o diminuito rispetto a quello già concordato in fase di contratto preliminare, a seconda del risultato ottenuto con l'ACE congiunto.
L'ACE così redatto avrebbe molto più valore di quello odierno, perchè diventerebbe il parametro indispensabile per stabilire il valore dell'immobile.
Sicuramente verrebbero a galla i falsi certificatori (quelli che ad esempio non si recano nemmeno sul posto per i rilievi necessari, oppure i Ragionieri che saranno abilitati con il corso di 72 ore)
L'acquirente (o il locatario) avrebbero poi tutto l'interesse a nominare un certificatore con i controcoglio..., perchè qualora la classe dell'edificio non fosse buona potrebbero spuntare un prezzo migliore.
Anche il venditore (o il locatore) avrebbero tutto l'interesse a nominare un professionista serio, mentre oggi cercano solo chi costa meno.
Ovviamente per gli edifici costruiti ante Legge 10/91 e mai ristrutturati, non si dovrebbe certificare un bel niente, perchè sono sicuramente in classe G.
In questo modo si raddoppiano i costi dell'ACE per i soli edifici recenti, mentre per i vecchi, che sono la stragrande maggioranza, i costi si annullano.
Forse è pura fantascienza, ma la cosa mi garberebbe molto..........
Obbligo di redigere l'ACE in contradditorio fra due tecnici: una di parte del venditore (o locatore) ed una di parte dell'Acquirente (o locatario).
Qualora ai due tecnici risultassero due classi diverse, si dovrà chiedere obbligatoriamente il controllo finale ai verificatori della Regione.
Il prezzo di vendita (o locazione) dell'immobile dovrà poi essere aumentato o diminuito rispetto a quello già concordato in fase di contratto preliminare, a seconda del risultato ottenuto con l'ACE congiunto.
L'ACE così redatto avrebbe molto più valore di quello odierno, perchè diventerebbe il parametro indispensabile per stabilire il valore dell'immobile.
Sicuramente verrebbero a galla i falsi certificatori (quelli che ad esempio non si recano nemmeno sul posto per i rilievi necessari, oppure i Ragionieri che saranno abilitati con il corso di 72 ore)
L'acquirente (o il locatario) avrebbero poi tutto l'interesse a nominare un certificatore con i controcoglio..., perchè qualora la classe dell'edificio non fosse buona potrebbero spuntare un prezzo migliore.
Anche il venditore (o il locatore) avrebbero tutto l'interesse a nominare un professionista serio, mentre oggi cercano solo chi costa meno.
Ovviamente per gli edifici costruiti ante Legge 10/91 e mai ristrutturati, non si dovrebbe certificare un bel niente, perchè sono sicuramente in classe G.
In questo modo si raddoppiano i costi dell'ACE per i soli edifici recenti, mentre per i vecchi, che sono la stragrande maggioranza, i costi si annullano.
Forse è pura fantascienza, ma la cosa mi garberebbe molto..........
Re: Lettera aperta
Non credo sia una proposta oscena o fantascienza; probabilmente però ti sei fumato qualche cosa di un po' troppo potente!ANTONIO ha scritto:Avrei una proposta oscena.......
Obbligo di redigere l'ACE in contradditorio fra due tecnici: una di parte del venditore (o locatore) ed una di parte dell'Acquirente (o locatario).
Qualora ai due tecnici risultassero due classi diverse, si dovrà chiedere obbligatoriamente il controllo finale ai verificatori della Regione.
Il prezzo di vendita (o locazione) dell'immobile dovrà poi essere aumentato o diminuito rispetto a quello già concordato in fase di contratto preliminare, a seconda del risultato ottenuto con l'ACE congiunto.
L'ACE così redatto avrebbe molto più valore di quello odierno, perchè diventerebbe il parametro indispensabile per stabilire il valore dell'immobile.
Sicuramente verrebbero a galla i falsi certificatori (quelli che ad esempio non si recano nemmeno sul posto per i rilievi necessari, oppure i Ragionieri che saranno abilitati con il corso di 72 ore)
L'acquirente (o il locatario) avrebbero poi tutto l'interesse a nominare un certificatore con i controcoglio..., perchè qualora la classe dell'edificio non fosse buona potrebbero spuntare un prezzo migliore.
Anche il venditore (o il locatore) avrebbero tutto l'interesse a nominare un professionista serio, mentre oggi cercano solo chi costa meno.
Ovviamente per gli edifici costruiti ante Legge 10/91 e mai ristrutturati, non si dovrebbe certificare un bel niente, perchè sono sicuramente in classe G.
In questo modo si raddoppiano i costi dell'ACE per i soli edifici recenti, mentre per i vecchi, che sono la stragrande maggioranza, i costi si annullano.
Forse è pura fantascienza, ma la cosa mi garberebbe molto..........
Re: Lettera aperta
Quello siamo lontani come tanti altri. E' una kimera per tanti.NoNickName ha scritto:ma la riduzione del 20% dei gas serra onestamente è una chimera.
E poi tra 55% e FV, eolico etc, chi ti dice che non facciano tornare i conti?
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Re: Lettera aperta
è vero e stò pensando seriamente di cambiare il mio fornitoregianna63 ha scritto:Non credo sia una proposta oscena o fantascienza; probabilmente però ti sei fumato qualche cosa di un po' troppo potente!
Questa mattina mi è però tornato un poco di ottimismo leggendo questa notizia:
http://www.legislazionetecnica.it/antic ... _dett=1951
speriamo che qualcuno si muova anche in Lombardia
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Re: Lettera aperta
ANTONIO ha scritto:Avrei una proposta oscena.......
Obbligo di redigere l'ACE in contradditorio fra due tecnici: una di parte del venditore (o locatore) ed una di parte dell'Acquirente (o locatario).
Qualora ai due tecnici risultassero due classi diverse, si dovrà chiedere obbligatoriamente il controllo finale ai verificatori della Regione.
Il prezzo di vendita (o locazione) dell'immobile dovrà poi essere aumentato o diminuito rispetto a quello già concordato in fase di contratto preliminare, a seconda del risultato ottenuto con l'ACE congiunto.
L'ACE così redatto avrebbe molto più valore di quello odierno, perchè diventerebbe il parametro indispensabile per stabilire il valore dell'immobile.
Sicuramente verrebbero a galla i falsi certificatori (quelli che ad esempio non si recano nemmeno sul posto per i rilievi necessari, oppure i Ragionieri che saranno abilitati con il corso di 72 ore)
L'acquirente (o il locatario) avrebbero poi tutto l'interesse a nominare un certificatore con i controcoglio..., perchè qualora la classe dell'edificio non fosse buona potrebbero spuntare un prezzo migliore.
Anche il venditore (o il locatore) avrebbero tutto l'interesse a nominare un professionista serio, mentre oggi cercano solo chi costa meno.
Ovviamente per gli edifici costruiti ante Legge 10/91 e mai ristrutturati, non si dovrebbe certificare un bel niente, perchè sono sicuramente in classe G.
In questo modo si raddoppiano i costi dell'ACE per i soli edifici recenti, mentre per i vecchi, che sono la stragrande maggioranza, i costi si annullano.
Forse è pura fantascienza, ma la cosa mi garberebbe molto..........
mmm l'idea non è male ma (anche se stiamo sulla sezione Lombardia parlo in generale a livello golabe sul suolo italico)
1. Finchè ci sarà il DOCET non si potrà mai contestare un bel niente. Un ACE redatto con tale software è uno dei documenti più inattacabili dal punto di viata legale: programma il cui nome e cognome è citato sulle linee guida; dati di input spannometrici; risultati in difetto. Dimmi cosa puoi contestare.
2. Siamo proprio sicuri che la classe G riguardi solo gli edifici costruiti ante Legge 10/91?
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Re: Lettera aperta
A questo punto io non ci bado piu' ne a prezzi ne a chi fa' certificazioni. Per me possono abilitare anche il mio vicino che fa' il falegname. Certo scoccia sentirsi dire che sei un "ladro" ma pace, a questo punto meglio esserlo a ragion veduta quindi meglio chiedere 500 euro piuttosto che 150 e sentirsi dire ugualmente che sei caro.
Re: Lettera aperta
... se è riferito al mio post, non comprendo il nesso ...jerryluis ha scritto:scusa le sanzione anche agli enti pubblici?
lascia stare non addentrarti oltre ...
con un software non validato?
lascia stare non addentrarti oltre ...
e sono validi gli ACE fatti anche con il vecchio? che era definito un videogame!!
lascia stare non addentrarti oltre ...
.....
Re: Lettera aperta
ANTONIO ha scritto:è vero e stò pensando seriamente di cambiare il mio fornitoregianna63 ha scritto:Non credo sia una proposta oscena o fantascienza; probabilmente però ti sei fumato qualche cosa di un po' troppo potente!
Questa mattina mi è però tornato un poco di ottimismo leggendo questa notizia:
http://www.legislazionetecnica.it/antic ... _dett=1951
speriamo che qualcuno si muova anche in Lombardia
Mi limito a osservare che, dalle varie sentenze (che non riesco a trovarne la pubblicazione integrale sul web), risulta :
- il FVG ha rititrato i decreti attuativi in quanto non conformi alla LR del 2005 ed emanati in data 2009/10, La legge regionale del 2005 non prevedeva alcun albo dei certificatori;
- per la Regione Piemonte, una delle basi del ricorso vinto dagli architetti, evidenziava che le leggi regionali (che disponevano la creazione dell'albo e le mansioni del certificatore) sono state emanate in data successiva al DL 115/2008 (nazionale) nel quale sono evidenziati le caratteristiche, le competenze, del certificatore.
In pratica il decreto 115/08 "crea" la figura certificatore e le sue "competenze".
Ne consegue che le regioni ( come il Piemonte e credo anche la Puglia) che hanno deliberato successivamente a tale decreto, con "disposizioni" diverse da quanto indicato nel decreto, hanno "violato" la legge nazionale.
Diversamente, RL ha deliberato la legge quadro per l'energia nel 2006 (se non sbaglio) e la DGR 5018 nel 2007 che sono anteriori al 115/08.
A mio parere ne consegue che la legislazione lombarda in merito, non può essere "demolita" citando il 115/08 (come per Piemonte e credo Puglia): il DL 115/08 è stato emanato dopo!
-
- Messaggi: 123
- Iscritto il: mer ago 01, 2007 09:58
- Località: Italia settentrionale
Re: Lettera aperta
.... il controllo finale ai verificatori della Regione ....ANTONIO ha scritto:Avrei una proposta oscena.......
Obbligo di redigere l'ACE in contradditorio fra due tecnici: una di parte del venditore (o locatore) ed una di parte dell'Acquirente (o locatario).
Qualora ai due tecnici risultassero due classi diverse, si dovrà chiedere obbligatoriamente il controllo finale ai verificatori della Regione .
... questa è la migliore.
Re: Lettera aperta
a mio avviso non c'entra nulla. leggi il ricorso degli archi di torino.gfrank ha scritto:A mio parere ne consegue che la legislazione lombarda in merito, non può essere "demolita" citando il 115/08 (come per Piemonte e credo Puglia): il DL 115/08 è stato emanato dopo!
I miei corsi e libri su involucro, termotecnica e VMC https://www.paolosavoia.com/corso-online
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Re: Lettera aperta
Concordo con SP.SuperP ha scritto:a mio avviso non c'entra nulla. leggi il ricorso degli archi di torino.gfrank ha scritto:A mio parere ne consegue che la legislazione lombarda in merito, non può essere "demolita" citando il 115/08 (come per Piemonte e credo Puglia): il DL 115/08 è stato emanato dopo!
Soprattutto se hai una vaga idea di quali siano le competenze delle regioni, quali quelle dello Stato e quali le funzioni degli obblighi professionali, ci sarebbero tutte le indicazioni per finire solo in un posto ed attendere l'espressione di un'altro soggetto/istituzione ...
Ora diventerò un coso per usare la cosa+, domani la la cosa++ e chissà a quando la cosa super+ ....
ma a me interessa tutt'altra cosa .....
ma a me interessa tutt'altra cosa .....
Re: Lettera aperta
Riporto uno stralcio del ricorso presentato in Regione Puglia:
....
Secondo la prospettazione di parte ricorrente la delibera impugnata viola i principi fondamentali della materia (in un ambito di competenza legislativa concorrente ai sensi dell’art. 117, comma 3 Cost.) desumibili dal dlgs n. 192/2005 (recante “At-tuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia”) e dal dlgs n. 115/2008 (recante “Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE”). In particolare l’art. 4, comma 1, lett. c) dlgs n. 192/2005 rimette ad un d.p.r. (non ancora emanato) la determinazione dei requisiti professionali e dei criteri di accreditamento per assicurare la qualificazione e l’indipendenza degli esperti cui affidare la certificazione energetica degli edifici.
Nelle more dell’adozione di tale d.p.r. l’art. 18, comma 6 dlgs n. 115/2008 prevede che le disposizioni di cui all’allegato III dello stesso decreto si applicano alle Re-gioni che non abbiano ancora provveduto ad adottare propri provvedimenti in ap-plicazione della normativa comunitaria.....
E uno stralcio della sentenza :
.....
In conclusione, seppure in base all’art. 18, comma 6 dlgs n. 115/2008 le disposi-zioni di cui all’allegato III del dlgs n. 115 si applicano per le regioni e province au-tonome che non abbiano ancora provveduto ad adottare propri provvedimenti in applicazione della direttiva 2002/91/CE e comunque sino alla data di entrata in vi-gore dei predetti provvedimenti nazionali o regionali, rimane fermo che la discipli-na regionale eventualmente adottata non può porsi in contrasto con i principi fon-damentali di legislazione statale facilmente desumibili dal suddetto allegato III, né, in forza della menzionata giurisprudenza costituzionale, .....
....
Secondo la prospettazione di parte ricorrente la delibera impugnata viola i principi fondamentali della materia (in un ambito di competenza legislativa concorrente ai sensi dell’art. 117, comma 3 Cost.) desumibili dal dlgs n. 192/2005 (recante “At-tuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia”) e dal dlgs n. 115/2008 (recante “Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE”). In particolare l’art. 4, comma 1, lett. c) dlgs n. 192/2005 rimette ad un d.p.r. (non ancora emanato) la determinazione dei requisiti professionali e dei criteri di accreditamento per assicurare la qualificazione e l’indipendenza degli esperti cui affidare la certificazione energetica degli edifici.
Nelle more dell’adozione di tale d.p.r. l’art. 18, comma 6 dlgs n. 115/2008 prevede che le disposizioni di cui all’allegato III dello stesso decreto si applicano alle Re-gioni che non abbiano ancora provveduto ad adottare propri provvedimenti in ap-plicazione della normativa comunitaria.....
E uno stralcio della sentenza :
.....
In conclusione, seppure in base all’art. 18, comma 6 dlgs n. 115/2008 le disposi-zioni di cui all’allegato III del dlgs n. 115 si applicano per le regioni e province au-tonome che non abbiano ancora provveduto ad adottare propri provvedimenti in applicazione della direttiva 2002/91/CE e comunque sino alla data di entrata in vi-gore dei predetti provvedimenti nazionali o regionali, rimane fermo che la discipli-na regionale eventualmente adottata non può porsi in contrasto con i principi fon-damentali di legislazione statale facilmente desumibili dal suddetto allegato III, né, in forza della menzionata giurisprudenza costituzionale, .....
Re: Lettera aperta
Io, onestamente, farei in modo che per qualsiasi modifica (impianti, struttura, sostituzione serramenti...) venga presentato un ACE così come deve essere redatto per le nuove costruzioni.
E basta...
Secondo me la mappatura degli edifici non può essere fatta in funzione della vendita.
Io compro una casa in classe G...la ristrutturo, le cambio gli impianti, i vetri, gli metto un isolante interno e così la mia classe sale.....ma il mio ACE è sempre in classe G visto che vale 10 anni....BAH...
E basta...
Secondo me la mappatura degli edifici non può essere fatta in funzione della vendita.
Io compro una casa in classe G...la ristrutturo, le cambio gli impianti, i vetri, gli metto un isolante interno e così la mia classe sale.....ma il mio ACE è sempre in classe G visto che vale 10 anni....BAH...
Re: Lettera aperta
Se ristrutturi lo rifai l'ace...signora ha scritto:Io, onestamente, farei in modo che per qualsiasi modifica (impianti, struttura, sostituzione serramenti...) venga presentato un ACE così come deve essere redatto per le nuove costruzioni.
E basta...
Secondo me la mappatura degli edifici non può essere fatta in funzione della vendita.
Io compro una casa in classe G...la ristrutturo, le cambio gli impianti, i vetri, gli metto un isolante interno e così la mia classe sale.....ma il mio ACE è sempre in classe G visto che vale 10 anni....BAH...
La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché.
Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché !
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché.
Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché !
Re: Lettera aperta
si appunto...il venditore butta via i soldi e al compratore che ristruttura l'ace vecchio non gli serve a un cacchio!!!
Se invece per effettuare delle modifiche di qualsiasi tipo devi presentare un ACE allora il tuo ACE vale per la ristrutturazione.
Ovvero insieme ad una DIA, SCIA...presenti anche, a conclusione lavori, il nuovo ACE
Se invece per effettuare delle modifiche di qualsiasi tipo devi presentare un ACE allora il tuo ACE vale per la ristrutturazione.
Ovvero insieme ad una DIA, SCIA...presenti anche, a conclusione lavori, il nuovo ACE