UTA per magazzino
Moderatore: Edilclima
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UTA per magazzino
Devo installare una UTA in un magazzino in cui c'è bisogno di controllare umidità e temperatura; della portata totale della UTA, solo il 15% di aria sarà di rinnovo, la restante passerà nell'UTA per essere filtrata.
Da quello che ho visto in genere il processo nelle UTA è: recupero di calore, miscelazione tra portata di bypass e portata di rinnovo, deumidificazione, postriscaldo.
Avendo un carico latente molto basso vorrei prima deumidificare l'aria di rinnovo e solo in seguito miscelarla con la quota di bypass; facendo qualche calcolo ho visto che questo è possibile.
Nella vostra esperienza ci sono inconvenienti in questa disposizione?
L'alternativa può essere quella di installare separatamente un recuperatore con umidificatore (per l'inverno) e un deumidificatore per l'estate e in fase estiva lasciare alla UTA solo il compito del latente.
Da quello che ho visto in genere il processo nelle UTA è: recupero di calore, miscelazione tra portata di bypass e portata di rinnovo, deumidificazione, postriscaldo.
Avendo un carico latente molto basso vorrei prima deumidificare l'aria di rinnovo e solo in seguito miscelarla con la quota di bypass; facendo qualche calcolo ho visto che questo è possibile.
Nella vostra esperienza ci sono inconvenienti in questa disposizione?
L'alternativa può essere quella di installare separatamente un recuperatore con umidificatore (per l'inverno) e un deumidificatore per l'estate e in fase estiva lasciare alla UTA solo il compito del latente.
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Re: UTA per magazzino
non ci sono inconvenienti a deumidificare prima l'aria esterna e poi miscelare, anzi si dovrebbe fare sempre così.
Re: UTA per magazzino
Come imposteresti la sequenza dei trattamenti?non ci sono inconvenienti a deumidificare prima l'aria esterna e poi miscelare, anzi si dovrebbe fare sempre così.
Re: UTA per magazzino
come è scritto sopra, cioè prima si recupera, poi si riscalda (in inverno) o si raffredda-deumidifica (in estate), poi si miscela e infine (eventualmente a zone) si post-riscalda.
questa sequenza ovviamente quando hanno inventato le UTA non era gestibile (perchè occorre "calcolare" l'effetto del trattamento parziale sull'aria miscelata), quindi occorre una regolazione moderna (con CPU), ragion per cui nelle UTA "storiche" viene effettuata prima la miscelazione e solo dopo i vari trattamenti. ma oggi non ci sono motivi ostativi, adottandola si risparmia sia di installazione (le batterie e soprattutto il frigo sono più piccoli), sia di esercizio (per ovvii motivi, essendo ridotta la portata da trattare).
aneddoto: quando un noto produttore di UTA (quello con la moneta unica nel nome) introdusse la sua linea di UTA compatte dedicate alle sale operatorie, grazie all'input avuto da uno dei partecipanti a questa discussione, la realizzò così fin da subito, mentre quelle dei concorrenti erano realizzate con sequenza tradizionale (alcune addirittura deumidificavano a punto fisso, usando l'umidificatore per gestire il post-trattamento).
oggi sono tutte fatte con il trattamento prima della miscelazione (chiaramente in questo caso i risparmi sono particolarmente ingenti, perchè i ricambi aria sono 30-40 per motivi igienici di cui soltanto 15 di aria esterna), un piccolo contributo al progresso generale di cui vado particolarmente fiero.
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Re: UTA per magazzino
Personalmente ho sentito 3 marchi diversi per avere il preventivo e tutte e 3 mi hanno fatto il preventivo con trattamento DOPO la miscelazione e sono caduti dal pero quando ho fatto notare che non aveva senso trattare tutta l'aria nel mio caso; che marchio mi consiglieresti visto che hai avuto esperienze?Ronin ha scritto: ↑lun apr 22, 2024 11:19come è scritto sopra, cioè prima si recupera, poi si riscalda (in inverno) o si raffredda-deumidifica (in estate), poi si miscela e infine (eventualmente a zone) si post-riscalda.
questa sequenza ovviamente quando hanno inventato le UTA non era gestibile (perchè occorre "calcolare" l'effetto del trattamento parziale sull'aria miscelata), quindi occorre una regolazione moderna (con CPU), ragion per cui nelle UTA "storiche" viene effettuata prima la miscelazione e solo dopo i vari trattamenti. ma oggi non ci sono motivi ostativi, adottandola si risparmia sia di installazione (le batterie e soprattutto il frigo sono più piccoli), sia di esercizio (per ovvii motivi, essendo ridotta la portata da trattare).
aneddoto: quando un noto produttore di UTA (quello con la moneta unica nel nome) introdusse la sua linea di UTA compatte dedicate alle sale operatorie, grazie all'input avuto da uno dei partecipanti a questa discussione, la realizzò così fin da subito, mentre quelle dei concorrenti erano realizzate con sequenza tradizionale (alcune addirittura deumidificavano a punto fisso, usando l'umidificatore per gestire il post-trattamento).
oggi sono tutte fatte con il trattamento prima della miscelazione (chiaramente in questo caso i risparmi sono particolarmente ingenti, perchè i ricambi aria sono 30-40 per motivi igienici di cui soltanto 15 di aria esterna), un piccolo contributo al progresso generale di cui vado particolarmente fiero.
Tra l'altro mi sento di dire che è sbagliato dire che è sempre giusto fare il trattamento prima della miscelazione, direi piuttosto che dipende dal tipo di applicazione
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Re: UTA per magazzino
Acqua refrigerata 7-12 °CTom Bishop ha scritto: ↑sab apr 20, 2024 15:51 Per raffreddare cosa usi? Acqua refrigerata? A che temperatura?
Re: UTA per magazzino
non pretendo di essere conoscitore di ogni applicazione di trattamento aria. fammi tu un controesempio, in cui il trattamento dell'umidità dopo la miscelazione comporta invece un vantaggio energetico.giacomociop ha scritto: ↑ven mag 17, 2024 17:38 Tra l'altro mi sento di dire che è sbagliato dire che è sempre giusto fare il trattamento prima della miscelazione, direi piuttosto che dipende dal tipo di applicazione
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Re: UTA per magazzino
Bè immagino un'applicazione con tanta umidità e non necessariamente tanto bisogno di ricambi aria, una piscina al chiuso ad esempio? Magari anche con vetrate?Ronin ha scritto: ↑ven mag 17, 2024 18:43non pretendo di essere conoscitore di ogni applicazione di trattamento aria. fammi tu un controesempio, in cui il trattamento dell'umidità dopo la miscelazione comporta invece un vantaggio energetico.giacomociop ha scritto: ↑ven mag 17, 2024 17:38 Tra l'altro mi sento di dire che è sbagliato dire che è sempre giusto fare il trattamento prima della miscelazione, direi piuttosto che dipende dal tipo di applicazione
Nel caso di una sala conferenze poi bisognerebbe vedere, potrebbe convenire deumificare l'aria interna piuttosto che trattarne tanta esterna.
Come al solito direi dipende.
Comunque non volevo litigare, solo chiedere se mi puoi consigliare qualche marchio
Re: UTA per magazzino
non voglio litigare neanch'io (non indico marchi per via del mio ruolo; un nome l'ho già fatto sopra), discutevo con interesse.
in linea teorica, se prelevo una quantità di aria X di ricircolo dall'ambiente, significa che quest'aria ha delle condizioni climatiche "migliori" di quella esterna (altrimenti vado a tutt'aria esterna). quindi miscelando X a monte del trattamento con una quantità di aria esterna Y, devo trattare una quantità di aria X+Y, mentre miscelando a valle, devo trattare solo una quantità di aria Y (magari la devo trattare in modo più spinto: ma la curva di saturazione appunto non è una retta).
perciò la miscelazione a valle conviene sempre rispetto a quella a monte (al limite, conviene non miscelare, e andare a tutt'aria esterna, ma questo è un altro discorso).
almeno intuitivamente (=tirando qualche riga sul diagramma psicrometrico) mi viene da dir così. ma confesso di non aver voglia di scrivere equazioni, quindi potrebbe anche esserci un caso teorico in cui questo non sia vero: però non mi riesce di vederlo.
nel caso di umidità in ambiente più alta di quella esterna (piscina) conviene chiudere il ricircolo, non miscelare a valle, e nel caso di alto affollamento (sala conferenze) una quantità di aria esterna per eliminare la CO2 la devi mandare sennò la IAQ va a ramengo.
in linea teorica, se prelevo una quantità di aria X di ricircolo dall'ambiente, significa che quest'aria ha delle condizioni climatiche "migliori" di quella esterna (altrimenti vado a tutt'aria esterna). quindi miscelando X a monte del trattamento con una quantità di aria esterna Y, devo trattare una quantità di aria X+Y, mentre miscelando a valle, devo trattare solo una quantità di aria Y (magari la devo trattare in modo più spinto: ma la curva di saturazione appunto non è una retta).
perciò la miscelazione a valle conviene sempre rispetto a quella a monte (al limite, conviene non miscelare, e andare a tutt'aria esterna, ma questo è un altro discorso).
almeno intuitivamente (=tirando qualche riga sul diagramma psicrometrico) mi viene da dir così. ma confesso di non aver voglia di scrivere equazioni, quindi potrebbe anche esserci un caso teorico in cui questo non sia vero: però non mi riesce di vederlo.
nel caso di umidità in ambiente più alta di quella esterna (piscina) conviene chiudere il ricircolo, non miscelare a valle, e nel caso di alto affollamento (sala conferenze) una quantità di aria esterna per eliminare la CO2 la devi mandare sennò la IAQ va a ramengo.
Re: UTA per magazzino
Sono questi gli schemi?
. Soluzione A ---> con Batteria di deumidificazione sulla presa aria esterna
. Soluzione B ---> standard abituale
Non ho ancora fatto calcoli, perché non sono sicuro di aver capito le soluzioni proposte.
. Soluzione A ---> con Batteria di deumidificazione sulla presa aria esterna
. Soluzione B ---> standard abituale
Non ho ancora fatto calcoli, perché non sono sicuro di aver capito le soluzioni proposte.
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Re: UTA per magazzino
nella soluzione B prendi il ramo di ricircolo e spostalo a valle del ventilatore (o almeno a valle delle due batterie)