COPI - Esodo e corridoio cieco

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lema87
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COPI - Esodo e corridoio cieco

Messaggio da lema87 »

Buongiorno,
ho un quesito relativamente al calcolo della lunghezza del corridoio cieco.
Nel progetto in questione, al piano uffici (compartimento con Rvita A2) sono presenti una sala server e un archivio (entrambi compartimenti distinti con Rvita A3), i cui ingressi danno sul corridoio degli uffici.
Dal piano in oggetto l'esodo viene effettuato in corridoio cieco mediante scala protetta, con caratteristiche di filtro (tratto continuo e finale omesso).
Posso determinare la lunghezza del corridoio cieco per le sale server e per l'archivio, sino all'accesso della scala protetta, in relazione al profilo di rischio A2, essendo che l'esodo dai locali stessi (oltrepassando le porte tagliafuoco dei medesimi) avviene in un compartimento con Rvita A2?

Considerando la nota alla definizione di lunghezza di corridoio cieco: "poiché non è possibile stabilire a priori il compartimento di primo innesco, il corridoio cieco è indipendente dai compartimenti eventualmente attraversati", temo di dover considerare per i comparti server e archivio la lunghezza di corridoio cieco per Rvita A3.

Grazie in anticipo.
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weareblind
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Re: COPI - Esodo e corridoio cieco

Messaggio da weareblind »

Se hai classato A3, il percorso interno ai locali suddetti è cieco entro il valore massimo A3.
lema87
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Re: COPI - Esodo e corridoio cieco

Messaggio da lema87 »

OK, però, oltre la porta di quel comparto? il corridoio cieco non termina sull'uscita del locale, ma tutto il piano uffici è in corridoio cieco.
Riporto una immagine esemplificativa.
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weareblind
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Re: COPI - Esodo e corridoio cieco

Messaggio da weareblind »

Il corridoio è cieco finché non hai due percorsi a 45 gradi. Tutto il piano è cieco.
lema87
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Re: COPI - Esodo e corridoio cieco

Messaggio da lema87 »

Il mio quesito era in merito alla lunghezza da considerare per server e archivio (considerando che attraverso il comparto uffici): lunghezza corrispondente a Rvita A2 o A3?
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weareblind
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Re: COPI - Esodo e corridoio cieco

Messaggio da weareblind »

A3 perché è parte del percorso cieco. Hai già allungato i metri con S.4.10?
ing.caruso
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Re: COPI - Esodo e corridoio cieco

Messaggio da ing.caruso »

Andrei sempre con la classificazione più critica. Tutta la via d'esodo e corridoio cieco come A3.

Piccolo inciso e del quale non penso cambi molto.

Il corridoio cieco calcolato col metodo del filo teso...E' veramente necessario tirarlo così sino allo spigolo in alto a sx dell'archivio?. Cioè mi sembra strano che un operatore arrivi a trovarsi come eventuale postazione li attaccato all'angolo fra le pareti. Nella realtà ci saranno sicuramente ingombri. Si può anche guadagnare secondo me qualche "metro" in planimetria e al CAD e fallo partire un pò prima (solo se è questione di pochi metri a fare la differenza).
Starman
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Re: COPI - Esodo e corridoio cieco

Messaggio da Starman »

Vado "OT" secondo me classificare un piccolo archivio di un piccolo ufficio con Rvita=A3 mi sembra eccessivo (idem per la sala server), non riporto quanto scritto dalla RTO, ma essendo un archivio di un piccolo ufficio, ritieni che sia un ambiente che sarebbe da classificare HHS3 per la EN 12845, avrà un'altezza interna di 3m, no? Secondo me puoi classificarlo tranquillamente A2, così a naso... ma non conosco il caso specifico.
Si lo so non era la tua domanda :lol:

Venendo alla tua domanda, non lo so... non è così chiaro e lampante il codice in merito.
Dice che il sistema di vie di esodo deve essere dimensionato nelle condizioni più gravose, ma sembra riferirsi sempre e solo alla larghezza e non alla lunghezza.

La nota, che riporti, nelle definizioni effettivamente sembra dire questo.
Ma al contempo, "non essendo possibile stabilire quale sia il compartimento di primo innesco", se fosse il compartimento dell'archivio, esci e sei in luogo sicuro temporaneo in 5m (sparo a caso). Mentre se fosse il compartimento degli uffici sei in un compartimento con Rvita:A2 quindi io azzarderei la misura del corridoio cieco dalla porta dell'archivio (si lo so è una forzatura non da poco!).

Comunque prima, riverifica la classificazione dell'archivio :wink:
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travereticolare
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Re: COPI - Esodo e corridoio cieco

Messaggio da travereticolare »

Ciao,

Io la vedo in questo modo:
Considerando la nota alla definizione di lunghezza di corridoio cieco: "poiché non è possibile stabilire a priori il compartimento di primo innesco, il corridoio cieco è indipendente dai compartimenti eventualmente attraversati", temo di dover considerare per i comparti server e archivio la lunghezza di corridoio cieco per Rvita A3.
La definizione che riporti come giustamente dici è relativa alla lunghezza del corridoio cieco. Dice che non puoi far finire il tuo CC dopo la porta tagliafuoco dell'archivio ma devi arrivare a luogo sicuro o dove hai un angolo di 45° con un'altra via di esodo.

Il punto a cui farei riferimento, più pertinente secondo me, è il paragrafo S.4.6.1 "Ciascun componente del sistema d’esodo è dimensionato in funzione del più gravoso ai fini dell’esodo dei profili di rischio Rvita dei compartimenti serviti."
In sincerità ti dico che ai piccoli locali, come deposito, sala server, ecc... anche se compartimentati non assegno rischio vita, ma li considero semplicemente aree compartimentate e con lo stesso rischio vita del comparto nel quale sono inserite
All'ingresso degli stabilimenti, dei depositi o dei grandi magazzini devono essere deposte le armi, gli speroni, le scatole di fiammiferi, gli accendisigari e simili. Le punizioni disciplinari in caso di inosservanza debbono essere pronte ed esemplari.
lema87
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Re: COPI - Esodo e corridoio cieco

Messaggio da lema87 »

Grazie a tutti per il contributo.
Nell'immagine ho semplificato una situazione tipo che però si ripresenta, sotto svariate forme, in diversi progetti.

Anche io l'articolo: "Ciascun componente del sistema d’esodo è dimensionato in funzione del più gravoso ai fini dell’esodo dei profili di rischio Rvita dei compartimenti serviti" lo interpreto solo per le larghezze.
A ciascun compartimento invece assegno le lunghezze in funzione del Rvita relativo.

Sono ancora incerta su come considerare le lunghezze dai comparti tipo archivio, sala server....
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travereticolare
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Re: COPI - Esodo e corridoio cieco

Messaggio da travereticolare »

lema87 ha scritto: mer feb 28, 2024 16:40
Anche io l'articolo: "Ciascun componente del sistema d’esodo è dimensionato in funzione del più gravoso ai fini dell’esodo dei profili di rischio Rvita dei compartimenti serviti" lo interpreto solo per le larghezze.
A ciascun compartimento invece assegno le lunghezze in funzione del Rvita relativo.
Non ne sarei così sicuro. Immagina la situazione inversa, ovvero hai un locale, magari anche piuttosto grande con Rvita A2 e il corridoio sul quale si affaccia il locale con rischio vita A3.

Se ho un incendio nel corridoio e l'occupante è nel locale, ovviamente la lunghezza del corridoio cieco deve essere dimensionata con un Rvita A3, il contrario avrebbe poco senso in termini di sicurezza.
All'ingresso degli stabilimenti, dei depositi o dei grandi magazzini devono essere deposte le armi, gli speroni, le scatole di fiammiferi, gli accendisigari e simili. Le punizioni disciplinari in caso di inosservanza debbono essere pronte ed esemplari.
ildubbio
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Re: COPI - Esodo e corridoio cieco

Messaggio da ildubbio »

lema87 ha scritto: mer feb 28, 2024 16:40 Grazie a tutti per il contributo.
Nell'immagine ho semplificato una situazione tipo che però si ripresenta, sotto svariate forme, in diversi progetti.
Starman ha scritto: mer feb 28, 2024 12:53 La nota, che riporti, nelle definizioni effettivamente sembra dire questo.
Ma al contempo, "non essendo possibile stabilire quale sia il compartimento di primo innesco", se fosse il compartimento dell'archivio, esci e sei in luogo sicuro temporaneo in 5m (sparo a caso). Mentre se fosse il compartimento degli uffici sei in un compartimento con Rvita:A2 quindi io azzarderei la misura del corridoio cieco....
@lema87 Usa il ragionamento di Starman. se proprio necessario fallo come soluzione alternativa (Si dimostri che sia improbabile che l’esodo degli occupanti possa essere impedito dall’incendio lungo il corridoio cieco o negli ambiti collegati). Secondo me anche come soluzione conforme va già bene.
è evidente che se fossi passato da A2 ad A3, tutto il tratto di A2 dovrei misurarlo con il corridoio cieco ammesso per A3. Al contrario, a mio avviso no. Proprio perchè se il primo innesco è in A3, dopo pochi metri sono al sicuro, se l'innesco è in A2, allora posso assimilare lo stesso A3 come locale A2, e calcolare di conseguenza la massima lunghezza del cc.
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