Applicazione D.M. 19 agosto 1996

[Gius83]

Buongiorno colleghi chiedo la vostra cortese opinione in merito alla seguente questione, cercando di riassumerla in breve.
Un ente pubblico mette a disposizione di alcuni enti ed associazioni private (ad esempio associazioni studentesche, ecc.) alcuni spazi di pertinenza dei propri immobili per lo svolgimento di eventi privati in cui è spesso prevista musica dal vivo con dj e consumazione pasti.
Preciso che i suddetti spazi non sono locali normalmente destinati all'intrattenimento e al pubblico spettacolo, trattandosi in molte occasioni di spazi "semi-aperti" quali chiostri o similari con piccoli ambienti annessi. Gli eventi suddetti in alcune occasioni sono anche "co-finanziati" dallo stesso ente pubblico ospitante. Gli addetti alla gestione dell'emergenza vengono forniti direttamente dall'ente o associazione organizzatrice dell'evento, mentre l'ente pubblico potrebbe nel caso garantire la presenza di ulteriori addetti qualora necessario. Gli apprestamenti antincendio (ad esempio gli idranti) sono ovviamente quelli già presenti presso la struttura e nel caso in cui fosse necessario integrarli (ad esempio con estintori) per lo specifico evento provvede l'ente organizzatore.
Trovandomi difronte ad una una certa "promiscuità'", mi sono sorte alcune perplessità.
La prima riguarda o meno l'applicabilità del D.M. 19 agosto 1996, trattandosi come detto di eventi e feste private e se nel caso potrei assumere il suddetto decreto some "riferimento normativo" qualora non del tutto cogente. La seconda riguarda la "competenza" della redazione del piano di emergenza ed evacuazione per lo specifico evento. A mio avviso, l'ente ospitante dopo aver stilato una sorta di regolamento in cui includere anche gli aspetti inerenti la parte sicurezza (ad esempio il massimo affollamento consentito, numero di addetti richiesti, ecc.), deve redigere congiuntamente con l'associazione organizzatrice dell'evento il piano di emergenza ed evacuazione per lo specifico evento, documento a quel punto co-firmato dalle parti interessate. Altra criticità riguarda il massimo numero di addetti alla gestione delle emergenze da prevedere, sino ad ora valutato senza uno specifico criterio ben definito. Mi scuso per essermi dilungato, ringrazio in anticipo chiunque voglia esprimersi a riguardo.

[Gius83]

Buongiorno colleghi mi permetto di riproporre il post non avendo ricevuto alcun commento a riguardo confidando nei vostri pareri e contributi.
Grazie

[weareblind]

Mi era sfuggita la domanda.
Attività 65: "locali di spettacolo e di trattenimento in genere, impianti e centri sportivi, palestre, sia a carattere pubblico che privato, con capienza > 100 persone, ovvero di superficie lorda in pianta al chiuso > 200 m2. Sono escluse le manifestazioni temporanee, di qualsiasi genere, che si effettuano in locali o luoghi aperti al pubblico".
1) Le autorizzazioni le deve ottenere l'esercente. Se non è il Comune a organizzarle, non tocca a lui.
2) Gli spettacoli temporanei (es. un concerto all'aperto una tantum) hanno Commissione Provinciale di Vigilanza CPV ma non CPI.
3) Mi pare di capire che il tuo caso è un classico temporaneo permanente. Cioè capita di continuo. In tal caso ebbi una richiesta dei VV.F., di eseguire ordinario CPI. Mi parrebbe il tuo caso. E allora decreto del 1996 che è cogente.

[Gius83]

Ti ringrazio weareblind per la risposta. Non ho molto chiaro cosa intendi al punto 3 della tua risposta per "temporaneo permanente".
Gli spazi messi a disposizione non "nascono" e normalmente non sono adibiti a locali per lo svolgimento di trattenimenti o spettacoli. Solo in sporadiche occasioni come questa vengono impiegati per eventi privati.

[weareblind]

Per esempio la festa di paese dura 7 gg, ma la fai con assoluta regolarità, la pratica può essere richiesta.